VI PRESENTIAMO ADESSO UN ARTICOLO DEL M° VINCENZO STALTARI
CHE, CONSIDERANDO GIUSTAMENTE IL THAI CHI CHUAN COME UNA VERA E PROPRIA ARTE
MARZIALE, NE ESAMINA ANCHE L’ASPETTO RELATIVO ALLA DIFESA PERSONALE. UN
INTERESSANTE ESAME DEI CONCETTI PRINCIPE DEL COMBATTIMENTO REALE E DI QUELLO
SPORTIVO, CHE CI FA COMPRENDERE LA FISIOLOGICA INFLUENZA DEL THAI CHI CHUAN
ANCHE IN QUESTA SPECIFICA ACCEZIONE DELL’ARTE MARZIALE.
Tai chi chuan
e difesa personale
Quando
si parla di difesa personale o di efficacia in combattimento risulta a volte
difficile pensare al tai chi chuan
, dato che questa disciplina affascina soprattutto per la lentezza di esecuzione
e per l’armonia dei movimenti.
Uno degli scopi dell’arte del tai chi è appunto creare nel
praticante armonia tra mente e corpo, ma non si deve dimenticare che comunque
parliamo di una delle arti marziali interne più importanti.
Certamente le persone interessate esclusivamente alla difesa
personale faranno bene ad avvicinarsi ad altri sistemi , dove dopo poche lezioni
si è in grado di capire e apprendere in modo rudimentale qualche tecnica di
pugno o di lotta . Si deve considerare però che questi corsi se ben strutturati,
devono occuparsi anche della sfera emotiva , poiché in una situazione critica
può accadere che un praticante di arti marziali , anche ben allenato abbia la
peggio contro un teppista abituato alle risse, ciò accade soprattutto perchè i
praticanti di arti marziali per il più delle volte si allenano con metodi
sportivi, quindi sono spesso condizionati da etica morale e regole ben precise .
Il malintenzionato aggressore non accetta nessuna regola e oltretutto agisce con
grande determinazione e rapidità .
Spesso accade che una persona normale che si ritrovi in una
situazione critica rimanga completamente bloccato o in uno stato di
disorientamento, questo tempo anche se breve, darà all’aggressore un vantaggio
notevole.
Non
dobbiamo dimenticare che in queste situazioni di estrema tensione il cervello
agisce in modo completamente diverso dal solito, ad esempio basta pensare a cosa
succede quando camminando in montagna o in un prato all’improvviso incontriamo
un serpente, nella maggior parte dei casi non ci preoccupiamo di analizzare in
modo razionale la situazione, cioè non consultiamo un libro o analizziamo il
rettile per capire se è veramente velenoso o innocuo, ma in modo istintivo e a
volte senza nemmeno sapere cosa si sta facendo scappiamo o prendiamo a bastonate
il malcapitato serpente.
In queste situazioni subentra quello che viene definito da
molti studiosi e praticanti di arti marziali come cervello rettile, questa zona
del cervello è considerata la più arcaica e si occupa prevalentemente della
sopravvivenza dell’individuo. E’ quindi possibile secondo le teorie proposte
dallo studioso Paul D. Mac Lean parlare di cervello triunico.
A tale proposito consiglio di consultare i libri di: Paul
D. MacLean, Evoluzione del cervello e del comportamento umano - Henry
Plee Punti Vitali – Erle Montaigue Internal Gung Fu Vol 1 e 2 – Erle Montaigue
Reflex Violence.
Brevemente è possibile riassumere queste tre are del cervello
come :
-
cervello pensante, quella parte razionale di noi
che continua a fare domande o ad analizzare ogni situazione in modo
schematico, nell’uomo moderno è sicuramente prevalente, parlando di emisferi
cerebrali, questa zona è collegata all’emisfero sinistro.
-
cervello emotivo si occupa prevalentemente delle
emozioni e della memoria a lungo termine, tutto quello che viene appreso con
le emozione e coi cinque sensi rimane profondamente impresso. Interviene
sopratutto nella fase di innamoramento, gioia ,dispiacere, o in tutte quelle
fasi in cui l’emotività prende il sopravvento.
-
cervello rettile, si preoccupa prevalentemente
della sopravvivenza e di soddisfare gli istinti primari, fame, sonno,
riproduzione e sopravvivenza. Questa è la parte più antica del sistema e
interviene escludendo automaticamente gli altri stadi. Il cervello rettile
agisce in modo rapido e determinato senza emozioni, in caso di situazioni
difficili dove la vita è in pericolo il cervello rettile deciderà
prevalentemente per la fuga, senza problemi di orgoglio, destinati
maggiormente al cervello emotivo, ma in caso di impossibilità alla fuga
deciderà per l’attacco senza esitazioni e riserve.
Spesso si sente parlare del comportamento di alcune persone
quando si sentono in pericolo, in queste situazione commettono gesti di cui loro
stessi stentano a credere, in questa fase il cervello è in grado di integrarsi
in modo eccellente al corpo e generare azioni con rapidità ed energia
difficilmente riproducibili in una situazione normale.
Chiaramente nella società occidentale moderna il cervello
pensante e in parte quello emotivo ha ottenuto un grande sopravvento sul
cervello rettile. Fortunatamente le persone non si trovano più in situazioni
critiche vissute nel passato, ma purtroppo ancora presenti in società poco
sviluppate, come il dover cacciare per sopravvivere o combattere contro briganti
che ti assaltano nel sonno. Certo ancora oggi siamo soggetti a certi rischi
dovuti alla criminalità diffusa ma possiamo in parte contare sull’intervento
delle forze dell’ordine .
Tuttavia se dovessimo sfortunatamente trovarci in una
situazione reale di aggressione dove è messa a repentaglio la nostra vita e le
possibilità di fuga sono escluse, avremo ancora una chance affidandoci alla
parte più antica e istintiva di noi.
Discipline marziali come il Tai chi chuan ci insegnano a
prendere coscienza di questi aspetti, grazie a particolari esercizi e a posture
tipiche delle forme antiche è possibile attivare la parte istintiva del nostro
cervello, questo oltre che ad essere fondamentale per la difesa personale
sprigiona nel corpo una grande quantità di energia vitale (Qi) .
Diventa quindi fondamentale capire come attingere da questa
enorme fonte di energia. Ciò è in parte possibile grazie alla pratica della
forma con allineamenti strutturali corretti, estensione della colonna vertebrale
e utilizzo del centro e della visione periferica. Si deve prestare molta
attenzione a non eccedere con l’utilizzo di queste tecniche, si attinge da
questa fonte di energia classificata come Qi yang solo quando necessario, ma si
deve essere in grado di ritornare immediatamente in uno stato di quiete.
Nella Vecchia forma Yang un esempio concreto di questa
energia è dato dal Fa Jing, in questa fase, il corpo e la mente devono essere
attraversati per un breve periodo da questa energia, se correttamente eseguito
lascia una sensazione molto gradevole nel corpo del praticante, ma attenzione ,
eseguito in modo scorretto può creare sensazioni negative e in caso di continua
ripetizione in modo errato si possono creare traumi al corpo, in particolare
alla colonna vertebrale.
Come tutte le cose realmente efficaci sia dal punto di vista
marziale che energetico se utilizzate in maniera scorretta possono creare
esattamente l’opposto di quello per cui sono state studiate, ciò ci riporta come
sempre alla suprema legge del Tao.
Chi è Vincenzo Staltari:
Presidente e D.T.dell'associazione "La Via
Dell'Armonia"
Dal 1978 è impegnato nella pratica e nella ricerca delle Arti
Marziali e Discipline Orientali. Ha approfondito le proprie
conoscenze studiando : Karate , Kung Fu, Sport da Combattimento,
Yoga, Rei Ki ,Yi Chuan, Tai Chi Chuan e Qi Gong. Ha ottenuto la
qualifica di istruttore nelle seguenti discipline : Karate stile
Sankukai C.N.1° Dan, Shaolin Mon scuola del M° K.Tokitsu C.N. 2° Dan
Istruttore 4° liv. W.T.B.A . Attualmente si dedica esclusivamente
allo studio e alla ricerca del Tai chi chuan (Old Yang Style) e del
Baguazhang. Il M° Vincenzo Staltari è stato più volte in Australia
per approfondire i suoi studi col M° Montaigue che lo ha
personalmente riconosciuto come Rappresentante Italiano della
W.T.B.A. (World Tai chi Boxing Association) . Continua la sua
ricerca seguendo seminari intensivi con importanti esponenti del
mondo delle arti interne e con viaggi di studio in Cina. Collabora
attivamente con la PWKA (Professional Wu shu Kung fu Association) è
riconosciuto da questa associazione come Maestro Caposcuola e
responsabile per il vecchio stile Yang di Tai Chi Chuan |
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