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Cosa vuol dire rilassarsi e come questo può essere coltivato e compreso semplicemente atraverso le parole contenute in questo ARTICOLO CON L’AUTOREVOLE OPINIONE DEL M° Koichi Tohei, ALLIEVO DIRETTO DEL M° MORIHEI UESHIBA (il fondatore dell’AIKIDO)

RILASSARSI COMPLETAMENTE

di Koichi Tohei
Tratto dal libro: «Book of Ki: Co-ordinating Mind and Body»
Traduzione di Marco Forti
Disegni di Oscar Ratti tratti da "I segreti dei Samurai" - Ed. Mediterranee

...continua dal numero precedente

Koichi Tohei, nato nel 1920, si è laureato nel 1942 in economia all'Università di Keio.

Come studente si impegnò nel Judo e successivamente nell'Aikido sotto la guida del Maestro fondatore Morihei Ueshiba.

Nel 1971 ha fondato la KI NO KENKYUKAI (Associazione internazionale del Ki) nella quale sono insegnati i principi del Ki e della coordinazione mente-corpo.

Malattie del sistema nervoso

Secondo recenti rapporti di medicina, il 70-80 percento delle malattie sono di origine nervosa e o causate dallo stress.

Spesso il medico consiglia al suo paziente di rilassarsi.

Però, spesso, il medico stesso soffre di ulcera o di una disfunzione cardiaca. Benché egli si renda conto dell'importanza del rilassamento, e che ciò debba essere prescritto ai suoi pazienti, il medico stesso trova difficoltà a rilassarsi.

A dire il vero rilassarsi non è solo difficile ... è impossibile se non sai come fare.

Se però mantieni il punto  potrai per la prima volta avere l'esperienza del vero rilassamento.

La gente, di norma, associa l'idea di rilassamento con una situazione di debolezza fisica. Perciò, quando sono di fronte ad un'emergenza, non solo non si rilassano, ma mettono in tensione il loro corpo. Si deve comprendere che la vera distensione è la più naturale e la più forte condizione del corpo.

Immobilità passiva ed immobilità attiva

Come aspetto esterno, la calma e la stabilità possono essere passivi o attivi senza che uno, solo vedendo la persona, possa sapere in quale dei due stati essa si trovi.

Una di queste condizioni viene chiamata ugokazaru shisei, una stabilità che non può essere disturbata anche se le montagne dovessero crollare.

Però, la persona che possiede questa stabilità (attiva), può effettuare qualsiasi attività e muoversi in piena libertà con la massima calma.

L'altro tipo di immobilità viene descritta come ugokesaru shisei, un'immobilità totale, che non permette alla persona che si trova in queste condizioni di muoversi, anche se lo volesse fare.

Questa è un'immobilità passiva. Infatti, quando uno si trova in questa condizione, se qualcuno brandisce un coltello o una spada davanti ai suoi occhi, non potrà muoversi, perché è immobilizzato dalla paura. È questa la differenza tra le due condizioni che, a prima vista, sembravano identiche.

Purtroppo noi tendiamo ad identificare quest'ultima condizione come quella del vero rilassamento, ed allora, quando siamo faccia a faccia con un'emergenza, non siamo capaci di rilassare il nostro corpo, e diventiamo sempre più tesi, con il risultato di essere immobili ed incapaci di reagire.

La vita senza stress

In un mondo che diventa sempre più complicato e sempre più confuso, noi abbiamo la tendenza a diventare ipersensibili e a perdere il controllo delle nostre reazioni, spesso esagerate.

Supponiamo che una pressione fatta col dito della mano sinistra sul dorso della mano destra corrisponda ad uno stimolo di forza "uno". Se anche il nostro cervello percepisce questo stimolo al suo reale valore, cioè di forza "uno", allora la nostra mente funziona bene ed in maniera naturale. Ma, se il nostro cervello registra lo stesso stimolo a forza "cento" o "mille", ciò è un segno inequivocabile che la nostra mente è sovraccarica ed ipersensibile.

Ne segue che le nostre reazioni sono sproporzionate (di solito in eccesso) e che ci esponiamo ad un inutile stress.

Di solito, quando qualcuno ci tocca i capelli, non proviamo fastidio ... però, quando abbiamo un forte raffreddore o mal di testa, possiamo provare fastidio o brividi. Quando siamo arrabbiati, ci offendiamo facilmente per parole che, normalmente, verrebbero recepite senza scatenare alcuna reazione. Benché l'accaduto sia di poca importanza, siamo angosciati per un nonnulla. Tutte queste reazioni smisurate sono da attribuire ad una percezione errata, causata da una mente sovraffaticata ed ipersensibile.

Il fatto è che stiamo vivendo tempi difficili ed il nostro cervello, già esposto ad un certo stress, non può permettersi di sovraccaricarsi di problemi immaginari. Dato che il cervello è il centro dei nostri sistemi nervoso, muscolare e circolatorio, se viene troppo gravato, la regolare funzionalità di tutti questi sistemi verrà compromessa. La conseguenza è un generale deperimento del nostro organismo.

La seguente poesia giapponese rende chiaro il discorso precedente: "sokoinaki fuchiyama sawagu yamakawa no asaki seniloso adanami wa tate". Tradotta liberamente dice: "Le acque profonde di un fiume scorrono tranquillamente. Il torrente che scorre su un letto sassoso poco profondo ha le acque tormentate".

Così anche noi, se mettiamo in tensione il nostro corpo, siamo come l'acqua del torrente, e, come le onde agitate che si infrangono sulle pietre, così noi passiamo da una errata decisione all'altra. Ma se manteniamo il punto, rilassiamo il nostro corpo e teniamo il peso "sotto", la nostra mente sarà calma ed il nostro essere assomiglierà a quel fiume dalle acque profonde. E, simili a questo fiume agiremo con calma e tranquillità nella nostra vita, senza sovraccaricarci.

Così lo stimolo di forza "uno" sul dorso della nostra mano verrà correttamente riportato al nostro cervello ed i piccoli problemi non assumeranno un'importanza sproporzionata. Per di più, se ci imponiamo di non riportare al cervello ogni sciocchezza, ma ci sforziamo di risolverla e sistemarla non appena si presenta, potremo vivere una vita libera da falsi problemi.

La calma in mezzo al caos

"Neoshimete kaze ni makaseru yanagi kana". Il salice affonda bene le sue radici, per questo l'albero si può donare al vento.

Se applichiamo l'analogia del salice a noi stessi, le radici profonde corrispondono ad una mente calma perché manteniamo il punto e donarsi al vento significa rilassarsi completamente ed armonizzarsi volontariamente ai moti dell'universo.

Proprio perché manteniamo il punto, possiamo rilassarci completamente ed essere uno con l'universo.

Già da sempre, quegli uomini considerati eccezionali e grandi non perdevano il loro equilibrio né si arrabbiavano ma, in qualsiasi situazione, anche le più caotiche, mantenevano sempre la loro calma. Se noi comprendiamo l'origine dell'universo, non saremo più confusi e disturbati dai problemi incalzanti che si fanno avanti giorno dopo giorno.

Benché la luna sia una sola, perché la brezza ne può spargere il riflesso qua e là sul fiume? Non dobbiamo farci confondere dai fenomeni terreni, e prendere i riflessi distorti e rotti per la luna vera. Possiamo sempre trovare uno spiraglio, anche se molto pressati dal lavoro. E, simili alla luna che non si sposta nel cielo anche quando i venti soffiano, noi dobbiamo comprendere la nostra vera natura e vivere la nostra vita con calma e compostezza.

...nel prossimo numero la spiegazione del terzo principio.


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