ilguerriero.it - informazioni su muay thai, kick boxing, kickboxing, arti marziali, cultura, preparazione atletica
Storia del Kung Fu
ORIGINE E PRIMO PERIODO
La
storia del Kung Fu e quella delle arti e delle scienze parallele che hanno
contribuito al suo sviluppo, è un miscuglio confuso di realtà e fantasie.
Come abbiamo già accennato pochi e rari sono i documenti
storici delle più antiche dinastie cinesi che hanno resistito alle offese dei
tempi.
Molti testi classici importanti, cui spesso allude la
tradizione popolare, sono andati persi o distrutti, o non sono disponibili per
gli storici occidentali.
Davanti a interpretazioni incongruenti e mancando la
possibilità di fare ricerche approfondite nei meandri delle proposte
alternative, si è giunti inevitabilmente alla scelta arbitraria e al
compromesso.
Il compendio storico che segue, è lontano dal voler essere
definitivo, ci sono molte incertezze soprattutto nel campo discusso delle date.
Studiosi e storici della Cina feudale non si accordano sul
secolo, o addirittura sulla dinastia sotto al quale vennero combattute battaglie
decisive, o furono scritti libri di una certa importanza.
Sulle lontane origini del Kung Fu, antecedenti al primo
documento storico risalente alla dinastia Chou (1100-250 a.C.), ci sono giunte
molte ed affascinanti leggende.
Fu-hi, uno dei tre leggendari "Augusti", vissuto
intorno al 2.852 a.C. [4] è importante per aver iniziato lo studio dei
trigrammi del Pa-Kwa[1]
.
Questi trigrammi, formati da una serie di linee intere e
spezzate, ispirarono numerose manifestazioni spirituali della Cina e ancor oggi
sono studiate nelle cosiddette "scuole interne" di Kung Fu [4]. Essi
vengono utilizzati per descrivere la circolazione del ch’i (energia
interna)nel corpo.
Secondo una di queste leggende, il Kung Fu discende dal
ch'ih yu-hsi, una lotta primitiva a colpi di testa, che ebbe luogo 4.000 anni fa
o forse più, tra l'Imperatore Giallo (Hung Ti), considerato il progenitore del
popolo cinese, e il mitico mostro cornuto Ch-ih Yu.
Nel
1274 a.C. sembra che Huang Ti abbia utilizzato, in una battaglia importante, un
sistema rivoluzionario di tattica militare e di combattimento corpo a corpo di
grande efficacia: il Chiao Ti, in cui i contendenti combattevano come tori
caricandosi con la testa. Questa tecnica si valeva dell'insegnamento e
dell'allenamento nell'uso delle armi e nell'impiego della forza. Bisogna notare
tuttavia che a quei tempi i comuni cittadini avrebbero potuto difficilmente
permettersi un simile allenamento, perchè in quel periodo della storia cinese
l'arte della guerra restava una prerogativa esclusiva dei nobili e della corte.
Ma forse Huang Ti diede un contributo fondamentale alle arti marziali.
Allo stesso Huang Ti viene attribuito il libro Nei Ching Su
Wun o Classico della medicina interna, considerato la base teorica della
medicina cinese. Oggi è pensiero comune collocare l’opera citata nella tarda
dinastia Han. [10]
Monaci studiosi del V secolo a.C. riferiscono che ancor
prima del regno dell'Imperatore Giallo, esisteva un metodo di esercizi e
tecniche di respirazione specifici per la salute del corpo, per la prontezza
della morte e la tranquillità dello spirito.
All’epoca della dinastia Shang (1766 - 1154 a.C.), i
cinesi usavano sonde di pietra chiamate Bian Shih per stimolare le cavità che
riguardavano la circolazione del ch’i ed alleviavano il dolore. Questo segnò
l’inizio dell’agopuntura Si pensa che prima di usare le sonde di pietra, i
cinesi utilizzassero il massaggio con la pressione delle dita, quando la
conoscenza degli effetti di un trattamento del genere crebbe, fu riconosciuto
che gli attrezzi più appuntiti delle dita procuravano benefici maggiori. [10]
La nostra storia continua sulla base delle testimonianze
storiche delle arti marziali, che risalgono ai classici cinesi della dinastia
Chou (722 a.C. - 480) anche se non fanno menzione dettagliata delle arti
marziali: gli Annali della Primavera e dell'Autunno, i Poemi, o Libro dei Canti
e il Libro dei Riti.
È detto per esempio nei Poemi (Shih Ching): "Un
uomo e destinato agli infimi ranghi dell'esercito se non conosce la tecnica
della boxe". Nel Libro dei Riti e negli Annali sono descritti vari
tornei di tiro con l'arco, lotta, boxe e scherma. Esso mostra che dai periodi
delle Primavera e dell’Autunno e degli Stati Guerrieri si sono evoluti metodi
di respirazione più completi (770 - 221 a.C.).
Verso
il 600 a.C. appare sulla scena Lao Tze, che con la sua opera "Tao
te Ching" - Classico sulla Via della virtù[2],
raccoglie tutte le conoscenze del Tao, da cui in seguito il Kung Fu ne prenderà
alcuni aspetti quali la meditazione, la medicina e l'alchimia.
Il Tao è un'antica filosofia, che possiamo definire, in
modo assai superficiale nel seguente modo: nel corpo umano, l'energia
primordiale, o energia pre-natale, che nella sua forma naturale presiede alla
conservazione della specie e dell'individuo, viene trasformata attraverso
l'esercizio della meditazione in energia vitale, detta ch'i.
La combinazione del ch'i (energia interna) e dell'i
(volontà) rappresentano l'essenza della scuola interna di Kung Fu.
Nel Tao Te Ching, Lao Tze descriveva le vere tecniche di
respirazione che avevano lo scopo di aumentare la durata della vita di una
persona. Questa è la prima testimonianza sopravvissuta sull’uso della
respirazione per migliorare la circolazione del ch’i e la durata della vita.
Saranno in seguito alcuni grandi taoisti a creare alcuni
movimenti di difesa e in seguito a codificarli nello stile conosciuto con il
nome di Tai ch'i chuan.
Durante la Dinastia Chou visse anche Sun Tzu, il più
famoso teorico cinese dell'arte bellica. Il suo celebre libro "L'arte della
guerra" è stato letto, studiato ed applicato in Cina nel corso dei secoli
fino all'epoca moderna. Anche se Sun Tzu si riferisce alla strategia ed alla
tattica che un esercito deve adottare, i suoi suggerimenti si possono spesso
applicare anche al combattimento singolo.
Anche
il venerabile filosofo cinese Confucio (551 - 479 a.C.) aveva certamente
familiarità con le arti marziali e i suoi insegnamenti e scritti hanno
profondamente influenzato la struttura etico morale della vita cinese per più
di 2.000 anni.
I principi mediativi e gli esercizi che fiorirono sotto il
Taoismo ebbero un ruolo determinante nello sviluppo delle scuole interne o
morbide del Kung Fu, anche se, a prima vista la "passività"
filosofica di questa disciplina sembra aver poco a che fare con la boxe e il
combattimento senza armi.
Un altro grande filosofo taoista Chuang Tzu[3],
nel IV secolo d.C., sviluppò ulteriormente i principi della respirazione
contenuti negli esercizi taoisti e descrisse il legame tra la respirazione e la
salute nel suo Nan Hua Ching. Quest’opera spiega che: “gli uomini di una
volta respiravano completamente giù fino ai piedi ...”
Successivamente Mencio pose l'accento nell'assoluta
necessità di sviluppare la volontà.
Torniamo alla nostra storia. Dal quinto al terzo secolo
avanti Cristo, dopo la sparizione dei feudi minori sopraffatti dai maggiori, la
Cina era suddivisa in vari stati in continua lotta fra di loro. E' la cosiddetta
epoca degli "Stati Combattenti".
Durante questo turbolento periodo (405 - 240 a.C.)[4]
gente del popolo è stata certamente usata sul campo di battaglia; sul finire
della dinastia Chou si constata che un gran numero di contadini e di civili
venivano addestrati ad alto livello anche all'uso di armi sofisticate.
In questo periodo furono scritti i primi trattati sulle
Arti Marziali, e molti maestri iniziarono ad essere conosciuti per la loro
abilità; tra essi, particolare interessante, non poche erano le donne [5].
Secondo il grande storico Ssu Ma Chien, vissuto durante la
dinastia Han, il Chi-chi era sviluppato in particolar modo nello stato di Ch'i i
cui abitanti erano abilissimi nel combattimento a corpo a corpo.
Questa è anche l'epoca degli Yu Hsíeh o cavalieri
erranti, militari di professione e quindi esperti di arti marziali, che si
mettevano a disposizione di chiunque era disposto a sostenere la spesa dei loro
servizi.
Ssu Ma Chien nei suoi Documenti Storici così descrive i
cavalieri, erranti: - Le loro parole erano sempre sincere e degne di fiducia, le
loro azioni sempre rapide e decise. Compivano ciò che avevano promesso e senza
badare a sè stessi si gettavano nei pericoli che minacciavano gli altri -.
Nel
221 a. C. il principe di Ch'ín sconfisse gli altri Stati Combattenti, unificò
la Cina ed assunse il nome di Shíh Huang Ti o Primo Augusto Imperatore.
Despota geniale e crudele, Shíh Huang Ti instaurò una
politica di assolutismo e centralismo monarchico spazzando via ogni traccia di
feudalesimo.
Fece costruire la Grande Muraglia, unificò i pesi, le
misure, le monete e la scrittura, ma nello stesso tempo perseguitò gli
intellettuali e rìtenendo che la fedeltà alle tradizioni del passato poteva
creare ostilità al suo sistema politico, ordinò di far bruciare tutti i libri
tranne quelli di medicina, di agricoltura e di divinazione (I Ching). Nel rogo
andarono senza dubbio distrutti anche i libri di arti marziali e questo spiega
forse la scarsità di notizie pervenuteci sull'argomento.
Dopo la morte dell'imperatore si scatenò una rivolta
contadina che portò al potere Liu Flang fondatore della dinastia Han (206 a. C.
220 d. C.).
Il
regno degli Han fu caratterizzato da prosperità, pace e sviluppo culturale. In
questo periodo si modellò in modo quasi definitivo la struttura politica,
economica e culturale che l'impero conservò sino all'inizio dei nostro secolo.
Per questo motivo i cinesi si definiscono ancor oggi "figli di Han".
L'arte marziale ebbe un grande sviluppo sotto le dinastie
Han Inferiore e Superiore, nel corso di un periodo di oltre 400 anni (206 a.C. -
220 d.C.). La Cina acquista in questo periodo unità etnica, morale, politica
economica e culturale [5].
In questo periodo iniziò a praticarsi il Go-ti,
combattimento in cui i lottatori si affrontavano indossando elmi sormontati da
corna affilate. Queste forme di lotta vennero praticate anche come spettacoli o
danze, generando nel tempo le prime cosiddette serie prestabilite o promesse, in
cui i combattenti si affrontavano a mani nude o armati, eseguendo movimenti già
precedentemente concordati e preparati [5][5].
Vennero composti in questa epoca numerose opere relative al
ch’i kung.
Con la dinastia Han Inferiore (25 - 220 d.C.)[6]
si ha un fase di transizione, in cui inizia in Cina una lenta reazione alla
tirannia di un feudalesimo assoluto.
Durante la dinastia Han il combattimento a mani nude era
assai popolare e veniva chiamato Chi Ch'iao, che significa "abilità e
talento", oppure Shou Po ossia "mano che colpisce a pugno".
Si suppone che il primo moderno stile di combattimento di
Kung Fu si sia sviluppato al termine delle dinastie Han o forse durante i Tre
Regni (220 a.C. - 280 d.C.).
Nel periodo dei Tre Regni (Wei, Shu e Wu) viene prima
rovesciata la dinastia Han e fondata la dinastia Hsin, ma il malcontento
popolare sfocia in una rivolta quella dei "Turbanti Gialli", guidata
da una società segreta a sfondo taoista. Tale rivolta si protrasse per alcuni
anni sconvolgendo il paese e fu infine ferocemente repressa da alcuni capi
militari tra i quali, poco dopo, cominciò la lotta per il dominio dell'impero.
Viene così fondata la dinastia Wei, ma sorgono altri due
stati, i Shu e i Wu [5].
Sono di questo periodo notizie sullo stile del
combattimento denominato Ch’ang Shou cioè “Lunga
Mano” (Boxe lunga), attribuito al famoso maestro Kwok
Yee, che alcuni considerano il diretto progenitore dello Shaolin.. Esso era
apprezzabile per il suo concetto di combattimento a distanza, che preferiva al
corpo a corpo avvinto, sviluppato dal Go-ti e dal Ch'ih Yu-Shi. Kwok Yee
inaugurò uno stile che divenne rapidamente popolare tra i suoi contemporanei,
anticipando l'avversario che si avvicinava colpendolo duramente alla distanza di
un braccio.
Pur essendo una tattica difensiva, la Lunga Mano venne
perfezionata e migliorata fino al VI secolo d.C. tanto che un abile praticante
era ritenuto in grado di battere avversari pesantemente armati usando solo mani
e piedi nudi.
Pan Ku, un famoso storico vissuto anch'egli nel primo
secolo dopo Cristo, descrisse dettagliatamente nella sua "Storia degli Han"
le tecniche marziali allora in voga nonchè le strategie che venivano utilizzate
in combattimento.
L'epoca che va dalla repressione della rivolta dei Turbanti
Gialli alla fine del periodo dei tre regni è forse la più interessante della
storia cinese dal punto di vista delle imprese eroiche.
Le
arti marziali in generale, le fortificazioni e le macchine belliche furono
notevolmente perfezionate.
Le coraggiose gesta dei guerrieri e degli eroi di quel
tempo furono immortalate in un famoso romanzo, in numerose novelle e drammi
storici.
Uno degli eroi più popolari, la vera personificazione del
coraggio, della lealtà e della dedizione, era Kuan Yú, il quale durante la
dinastia Ming fu addirittura divinizzato e considerato dio della guerra. In suo
onore furono eretti in Cina numerosi templi.
Kuan Yú, conosciuto anche col nome di Kuan Kung (Kung è
un titolo nobiliare), maneggiava in maniera inimitabile l'alabarda che da
allora, in suo ricordo, si chiama Kuan Tao.
Essa è una delle armi fondamentali dello Shaolin.
Durante gli ultimi anni della dinastia Han e l'inizio del
periodo dei tre regni visse anche il famoso chirurgo taoista Hua To (190 - 265
d.C.) ideò un certo numero di esercizi ispirati ai cinque animali: l'orso, il
cervo, la scimmia, la gru e la tigre [3] [5] [6] [10]; questi esercizi, benchè
modificati e perfezionati dai successivi innovatori del Kung Fu, formano ancora
la base dell'odierna ginnastica del Kung Fu.
Essi potrebbero aver ispirato la divisione dei sistemi di
combattimento in forme animali, attribuita al tempio di Shaolin alcuni secoli
più tardi.
Hua To affermava che la pratica regolare di questi
esercizi, una forma di wei dan (wei chia), che definiva "i giochi dei
cinque animali", avrebbe "... guarito le malattie, rafforzato le gambe
e assicurato la salute".
Anche se molte voci autorevoli lo contraddicono, è
credenza popolare che Hua To abbia sviluppato, se non scoperto, l'anestesia
medica: egli usava l’agopuntura come anestesia nella chirurgia [10].
Il medico e filosofo taoista Ge Hong (284 - 364 d.C.)
integrò poi il Kung Fu con esercizi per lo sviluppo del "ch'i"
tecniche respiratorie denominate genericamente "ch'i kung".
Tao Hung-Gin compilò il suo Yang Shen Yen Mong Lu, in cui
registrava molti metodi di ch’i kung per aumentare la salute
|