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Pugilato

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CI GIUNGE UNA SEGNALAZIONE DA PARTE DI UN NOSTRO LETTORE, CHE SEMBREREBBE… CREDIAMO ALQUANTO SCANDALIZZATO O FORSE OFFESO, DA QUELLO CHE HA LETTO. NON SIAMO CERTO NOI QUELLI CHE VOGLIONO ESPRIMERE GIUDIZI IN MERITO… QUELLO CHE POSSIAMO FARE E’ SOLO PUBBLICARE CIO’ CHE CRISTIAN CI HA MANDATO… E CHISSA’ CHE IL RISULTATO RICERCATO DAGLI ORGANIZZATORI NON SIA PROPRIO QUESTO: FARE NOTIZIA! NOI COMPRENDIAMO LO SCONFORTO DEL NOSTRO LETTORE MA, CREDIAMO APPUNTO CHE CASOMAI, GLI INTERROGATIVI CHE FORSE DOVREMMO PORCI SAREBBERO ALTRI… MA POI SAREMMO IN GRADO DI DARCI UNA GIUSTA RISPOSTA?

Ultima sfida di Tyson. “In gabbia”

La e.mail integrale recitava:

Con queste premesse come si può avvicinare poi la gente agli sport da combattimento, ai giornalisti piace scrivere le cose senza conoscere il dominio di pertinenza... Per la cronaca io in 5/6 anni di calcio mi sono lussato una spalla, rotto il naso, infortuni a caviglie e ginocchia. In 18 anni di kickboxing, arti marziali e pugilato, mi sono fatto qualche livido ed ho trovato gente molto leale e profondi valori sportivi. Mi auguro un intervento (a fini conoscitivi) a livello federale.

Cristian

Di: Cristian Mattiuzzi
( Tratto da: http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Altri_Sport/Sport_Estremi/Primo_Piano/2006/03_Marzo/13/tyson.shtml)

L'ex campione dei massimi arbitrerà sabato in Inghilterra il Mondiale di cage fighting, specialità violenta che unisce wrestling, boxe, arti marziali e si svolge su un ring con le sbarre

Mike Tyson, 39, ex iridato dei massimi. Archivio

Mike Tyson, 39, ex iridato dei massimi. Archivio    

LONDRA (Inghilterra), 13 marzo 2006 - Mike Tyson finisce in gabbia, ma stavolta le sbarre del carcere c'entrano poco. Non finisce di sorprendere l'ex campione dei massimi, che tra denunce e ritorni senza gloria sul ring, è riuscito a disegnarsi una nuova vita: l'ennesima per il pugile americano. Appesi i guantoni al chiodo Tyson torna ancora sul quadrato ma nelle vesti di arbitro del campionato mondiale di cage fighting, combattimenti in gabbia per l'appunto. Sabato prossimo (18 marzo 2006 n.d.r.)l'ex campione arbitrerà la finale del World Cage Fighting Championship, una violentissima disciplina, nata nei primi anni '90 negli Stati Uniti e conosciuta anche come Mixed Martial Arts (MMA) o No Holds Barred (NHB), che unisce tecniche di lotta di wrestling, boxe e varie arti marziali.

         

Alla Men Arena di Manchester si affronteranno 20 lottatori di valore mondiale, sui quali avrà il compito di vigilare Iron Mike per il rispetto delle uniche tre regole che disciplinano questo sport: vietati i morsi, le testate e le dita negli occhi. "Credo che sia lo sport adatto per il pubblico britannico che trovo estremamente aggressivo - ha dichiarato al Guardian Tyson - diversamente dalla boxe, dove i guanti proteggono i due pugili, questo tipo di combattimento è fondamentalmente ossa contro ossa, quindi sarà facile assistere a tanto sangue e ossa rotte". Proibito nella maggior parte degli Stati americani, il cage fighting rappresenta una novità in Gran Bretagna.

"Sono molto stupito che nel Regno Unito questa disciplina non sia ancora così popolare - ha dichiarato Tyson, che in questi giorni si trova a Las Vegas per completare il suo apprendistato come arbitro - anche se si tratta di uno sport violento, bisogna capire che siamo uomini adulti che non abbiamo una pistola puntata alla testa". Tyson, 40 anni il prossimo 30 giugno, è stato uno dei massimi pugili di tutti i tempi. Miscela unica di cattiveria, aggressività e potenza, conquista la corona mondiale dei pesi massimi a soli 20 anni: un record che lo consacra come il campione più giovane della storia.

    

Ebbe numerosi problemi con la giustizia. Condanne per stupro, divorzi e battaglie legali con il suo manager Don King lo allontanano sempre più dal ring. Nel 1996 torna in cima al mondo conquistando la corona dei Wba ai danni di Brice Seldon, ma un anno più tardi Evander Holyfield gli impartisce la lezione più severa. Nel 1997, nel corso della rivincita, stacca parte dell'orecchio di Holyfield: per tutti diventa il cannibale, la federazione internazionale lo squalifica per due anni. Ad inizio del 2000 cerca una faticosa quanto improbabile resurrezione sportiva, bruscamente interrotta dal modesto Kevin McBridge, che nel 2005 lo manda al tappeto alla settima ripresa. È la fine. Ora torna alla cronaca per il cage fighting.

    


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