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Combatte di boxe con un solo braccio e vince per K.O. al 1° round sul ring del “Best Friend Bar” a Pattaya!Di: Roberto FragaleChe gli italiani fossero un popolo straordinario, ultimamente ne avevamo avuto sentore… ma non ci immaginavamo capaci di simili imprese. In un Paese dove tutti sono campioni, dove ormai la maggioranza pratica o ha praticato sport da combattimento e ti racconta delle sue passate gesta eroiche, con dovizia di particolari che ti fanno comprendere quanto siano a dir poco “esagerate…” Dove nessuno dei quali combatte a causa di più vari, strani ed inverosimili problemi fisici, che appaiono come anatemi lanciati da chissà quale invidioso menagramo che, puntualmente quanto bruscamente, interrompono la potenziale e folgorante carriera agonistica a migliaia di mancati e sfortunati, sicuri futuri campioni… Grande lezione sportiva, ma soprattutto di vita… ci viene data da un simpatico ragazzone toscano, che malgrado gravemente e visibilmente menomato di un arto… combatte con umiltà e coraggio, vincendo l’impari confronto. Gli appassionati più accorti e sensibili avranno capito che forse, l’obiettivo primario era vincere la sua gara nella vita ed anche su questo fronte si registra una netta e precisa vittoria per K.O. ancora prima di salire e scendere dal ring. L’ “essere interiore” integro e forte, si impone e sostiene la persona colmando complemetamente, l’handicap fisico… in un incontro reale di boxe. Mariano Gambogi, grande appassionato del combattimento in genere ed in particolare di boxe e Muay Thai, si allena per questo in palestre di Viareggio e Pisa… (info.: www.comune.pisa.it/doc/fragale ) e fin qua non c’è niente di strano o eccezionale, ma se vi dico che a causa di uno sfortunato incidente in moto ha perso il braccio sx fino all’altezza della spalla..? Effettivamente la cosa comincia a prendere colore ed interesse… Allenarsi di boxe con una simile menomazione, significa ridurre di più del 50% (come ci verrebbe istintivo pensare) le proprie capacità e potenzialità. Significa voler sperimentare ed allargare le soggettive capacità reali… significa accettare di mettersi in discussione sapendo di partire svantaggiati. Significa accettare ed imparare a godersi la vita in quanto tale… Significa avere un “essere” interiore che prepondera ed impera sulla persona... Chissà quanti “grandi maestri” di arti marziali o discipline interiori e meditative, sarebbero capaci di tanto... Mariano, un ragazzone di un metro e novanta per circa 90 kg. di peso, corporatura atletica (ex nazionale di rugby in Francia) ha studiato ed escogitato un singolare metodo ed impostazione che gli permette di coprirsi sui colpi o schivarli caricandosi, per poi esplodere tutta la sua rabbia con il destro rapido e fulminante. Stessi problemi nella Muay Thai… se non superiori… Lo sbilanciamento del corpo infatti, gli crea non poche difficoltà di coordinazione dovute alla mancanza di una adeguata controbilanciatura sulle rotazioni del tronco che Mariano, con la consueta pazienza e perseveranza che lo contraddistingue, sta cercando di contrastare fino ad arrivare possibilmente ad annullarla. Sa benissimo che forse non riuscirà… ma non è detto… ed il bello (ci dice) è proprio provarci, comunque vada! Andando di consueto in Tailandia per allenarsi e vivere la Muay Thai nel paese di origine, frequenta il “Pedh Rung Rang Boxing Camp” (lo stesso di Cristian) per apprenderne e ricercarne i segreti e l’essenza spirituale. Informato da Cristian che al “Sid Yod Tong Boxing Camp” c’erano campioni di boxe inglese che svolgevano regolari allenamenti giornalieri… vi si è recato per vedere, allenarsi, osservare ed imparare. La cosa ha suscitato le simpatie e stima da parte degli istruttori che si sono adoperati per dargli il meglio della loro professionalità tecnica, e Mariano come dappertutto, è diventato di casa. Ma quando, viste le buone qualità tecniche, il carattere e l’ enorme passione, gli hanno proposto un incontro al Boxing bar … ha preso la palla al balzo e non ha voluto rinunciare ad una occasione più unica che rara. Parlatone con Cristian, per sentire anche il suo parere di conoscitore della cultura ed abitudini tailandesi, ha ricevuto come risposta: <Evidentemente hai fatto colpo, ai thai piacciono i guerrieri indomiti ma sappi che sarà un vero incontro… naturalmente amando gli incontri paritari ti daranno un pugile più leggero e non bravissimo… ma ricordati che sarà un incontro vero! Se vuoi farlo ti seguirò nell’esperienza, per quello che posso, con piacere!> Andasse come sarebbe andata… ma almeno aveva la possibilità di provare una cosa più unica che rara e che sapeva, in nessun altro posto al mondo forse, gli sarebbe mai più capitata. In Italia per esempio… ci sarebbe stato di che farsi arrestare ad organizzare un incontro simile! Bene… seguito come ogni altro atleta “farang” che deve cimentarsi in un incontro in Tailandia, Mariano si è diligentemente preparato e presentato nel luogo e all’ora stabilita, accompagnato dagli amici d’avventura. Gli hanno presentato l’avversario ed hanno atteso il loro turno. Questo, più basso di lui e più leggero (67 kg) aveva sufficiente esperienza di Muay Thai da potersi cimentare, quando richiestogli anche nella boxe inglese, sul ring del Best Friend. Quando arriva il loro turno e si presentano sul ring, dapprima un silenzioso brusio accoglie Mariano, poi alcune voci di incoraggiamento di spettatori incuriositi e più intraprendenti degli altri, fanno tornare il consueto clima festaiolo e… valutatili fisicamente, partono le scommesse! Velocemente si arriva al “CIOCK!” (combattere!) Il Thai parte all’attacco fin da subito non risparmiando energie, Mariano si copre, schiva e prova a lanciare il destro… l’azione si ripete una.. due… tre volte ed il destro di Mariano si abbatte finalmente, preciso e potente, sulla mascella dell’avversario che crolla al tappeto. Il conteggio dell’arbitro non è sufficiente a farlo rialzare e Mariano vince dopo pochi secondi il suo grande primo match di pugilato. Dopo essersi riassicurato sulle condizioni del thai, festeggia ed esulta con gli amici che lo hanno sostenuto ed incoraggiato. Molto scalpore ha suscitato l’avvenimento nei thai e il giorno dopo la notizia aveva fatto il giro di tutti i Camp di Pattaya. L’eco della stessa è giunta fino alle orecchie dei giornalisti ed il giorno dopo, eccoli presentarsi al Camp per una intervista e foto di Mariano in allenamento di Muay Thai. L’articolo esce il giorno dopo in prima pagina, sul quotidiano locale e la gente comincia a salutarlo per strada e nei locali, con stima e simpatia. I tailandesi, affascinati dall’evento, si sono adoperati per proporgli di combattere ancora… questa volta con un atleta più pesante e con un braccio legato! Ma Mariano, persona seria e responsabile, con i piedi ben piantati per terra… ha ringraziato educatamente e rifiutato di trasformare una sua ricerca personale, in un qualcosa (per certi aspetti) di meno serio… diciamo così. Il suo proseguo vorrebbe poter essere, il mostrare ed essere d’esempio ai tanti nelle stesse o simili condizioni, che piangersi addosso e rinunciare a priori non è l’unica cosa che possono fare… almeno finchè non ci abbiano provato! Per quanti volessero contattarlo: e.mail di Mariano Gambogi < krick69@hotmail.com > |