DOPO LA RIUNIONE DI GROSSETO
CHIARIMENTI A RIGUARDO DELLE (SOLITE) POLEMICHE
Di: Ufficio Stampa RCC boxe
Grosseto, 28.11.07
In ordine alle polemiche, pretestuose e strumentali, che sono alimentate anche a
mezzo stampa e riguardanti la serata di ieri sera a Grosseto, l’organizzazione di Rosanna Conti
Cavini intende intervenire per portare non solo chiarezza, ma anche verità, cosa che a molti
commentatori legati alle sole immagini televisive può essere sicuramente sfuggita. Il tutto,
naturalmente, per facilitare il servizio di informazione corretta e veritiera che gli stessi devono
fornire ai loro lettori, e che meglio fornirebbero se sedessero a bordo ring sentendo con le loro
orecchie le cose che vengono dette.
A riguardo del match tra Giovanni Niro e Massimiliano Chiofalo, questo Ufficio
Stampa ha usato il termine “testata involontaria” a riguardo di cosa avesse provocato le ferite alle
arcate sopraccigliari del campione italiano, e la conseguente lettura dei cartellini, perchè la
stessa era la versione fornita dall’unico uomo in grado di darla, l’arbitro Maianti. Per ben due
volte, alla terza e alla quinta ripresa, Maianti si avvicinava alla più alta autorità federale
presente a bordo ring, il commissario di riunione Aldo Raffi, che aveva a fianco anche il
commissario arbitrale Giuseppe Minutoli, dicendo a chiare lettere e con linguaggio comprensibile che
le ferite erano state determinate da “testate accidentali”. Questi termini non sono sfuggiti a
personale dell’organizzazione presente, per lavoro, nei pressi dei signori Raffi e Minutoli. Se poi
il signor Minutoli, visibilmente alterato dal momento del suo arrivo al palasport grossetano, e dopo
aver creato un caos fisico e verbale di cui risponderà nelle sedi opportune, va ai microfoni Rai a
dare una spiegazione contorta, fumosa, farraginosa e del tutto inopportuna non solo del regolamento,
ma anche e soprattutto del caso specifico, quando conosceva perfettamente la realtà dei fatti,
questo non è un problema della nostra organizzazione. Si può certamente discutere sull’esattezza del
verdetto, ma insinuare un dubbio, ai telespettatori e alla stampa che faceva il suo lavoro davanti
al tubo catodico, come faceva il signor Minutoli rimediando anche una figura che non commentiamo, è
evento che dovrebbe far riflettere chi di dovere, se non lo stesso interessato, sull’opportunità di
mantenerlo ancora nella carica che attualmente detiene. Lo spettacolo successivo fornito dal
medesimo, che sfiorava la rissa fisica anche con due componenti del Cep, il maestro Mosconi e il
manager Mario Loreni, faceva inorridire anche Enza Iacoponi, segretario generale Ebu, che si doveva
scusare con gli attoniti giudici stranieri presenti per il titolo europeo femminile, tutti
sconcertati dall’evidente stato emotivo e pericolosamente alterato dello stesso signor Minutoli.
Sull’argomento dell’avversaria di Emanuela Pantani, la rumena Miftode, ci pare
semplicemente fuori luogo accusare questa organizzazione di aver operato chissà quale congiura e
disegno malefico per portare la sua pugile al titolo europeo senza colpo ferire. La Miftode, mai
vista in Italia, è pugile che calcava da diversi anni i ring europei, e se la sua designazione a
co-sfidante è andata bene all’Ebu, non vediamo perchè la devono discutere gli altri. Del resto nel
maggio scorso non fu sollevata nessuna obiezione quando Simona Galassi conquistò il titolo europeo
dei mosca contro una atleta tedesca che, in quanto a inconsistenza tecnica, se la potrebbe giocare
benissimo con la Miftode. Ci sembra poi opportuno difendere la passione e i sacrifici fatti dalla
Pantani per arrivare a questo risultato, che saprà senz’altro onorare ancora di più nei prossimi
mesi quando gli si porranno davanti anche atlete italiane, se ci sono, e coloro che la porteranno a
scalare le classifiche mondiali.
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