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Wallball

UNO SPIRITOSO ARTICOLO PER I PIU’ RIOTTOSI CHE, “OSTAGGI” DEL PROLUNGATO CLIMA FESTIVO E VITTIME DEL “GOLOSO” PERIODO NATALIZIO… STENTANO A RIPRENDERE LE CONSUETE ROUTINE DI ALLENAMENTO. FORSE, CAMBIARE MOMENTANEAMENTE TIPO DI ATTIVITA’ CON UNO MENO IMPEGNATIVO, POTREBBE STIMOLARCI IN SEGUITO E PRIMA, A RIPRENDERE LA NOSTRA ABITUALE RICERCA DELLA PROPRIA FORMA FISICA.

WALLBALL

(ovvero di come sia utile non abbattere tutti i muri)

Di: Alessandro Fiumetti (da Capitasport)

Trascorse le festività natalizie, ed archiviato tra breve pure il carnevale, la vostra corsa (in senso lato, e pure in senso materiale) verso la salute e la forma fisica continua. Bene, bravi. Avanti così! Da parte nostra vogliamo darvi un aiutino. Capita spesso durante le sedute di jogging o di fitwalking svolte in solitario che ci si annoi: è vero infatti che, mentre si corre o si cammina, la mente deve essere lasciata libera di non pensare assolutamente a nulla, ma è altresì vero che non tutti i giorni sono uguali e si ha bisogno ogni tanto di un diversivo. Specialmente quando si comincia ad avvertire quella (pericolosissima) vocina interiore che ti dice “basta faticare: vai a farti un frizzantino!”. In questi casi, è bene ridurre il tempo dedicato alla attività aerobica rispetto a quanto programmato e proseguire con un’altra attività, per la quale vi sarete preventivamente organizzati: ad esempio saltare la corda, oppure fare due tiri a basket. Oppure dedicarsi al wallball. Nato da una leggenda metropolitana statunitense quale risposta del ghetto alla moda dello squash, grande icona dello yuppismo anni Ottanta – anche nel Belpaese-, il wallball è un divertimento semplice e sano che si sta diffondendo anche da noi.  Probabilmente lo si è già visto praticare tante volte nei parchi, nei cortili delle scuole, nelle periferie, e magari non ha riscosso la dovuta attenzione: ma resta il fatto che rappresenta un ottimo strumento per scaricare le tensioni (e le calorie) in eccesso. Il gioco consiste nel colpire una piccola palla di gomma dura facendola rimbalzare contro un muro, a mo’ di tennis ma senza necessità di campo con rete, racchetta, o soci antipatici, immaginando un punteggio o semplicemente continuando finché se ne ha voglia e tempo. Si può praticare il wallball da soli (consigliamo), ma - perché no? – anche in compagnia, e l’etichetta di questo gioco impone che l’abbigliamento sia assolutamente scevro da marche costose, o simboli di lusso (il wallball è per persone vere). 

Ciò che serve è unicamente un muro, una palla di gomma (tipo quella da tamburello, o da squash, acquistabile per pochi euro nei negozi di articoli sportivi) ed una lunga striscia di tessuto – meglio se cotone appartenente ad un vecchio lenzuolo o simile – con la quale bisogna, prima di cominciare, fasciare la mano che colpisce la palla, in modo da preservarla da possibili abrasioni e soprattutto creare una superficie di impatto adeguata per la palla. E poi iniziare, in totale libertà.

 Come amano dire i suoi praticanti, che sono sempre più numerosi giorno dopo giorno, il wallball è “sweet and sweat” (dolce e faticoso): è capace di prosciugare ogni energia del corpo, ma dona in cambio relax, benessere e grande vitalità.

E la possibilità di assaporare meglio quel frizzantino…


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