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Preparazione atletica

L’AUMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA E L’EQUILIBRIO IDRICO SALINO

L’organismo umano e’ omeotermo, cioè vive ad una temperatura interna costante.Quando le condizioni in cui opera ne alterano la temperatura, scatta automaticamente il suo sistema termoregolatore, ad opera del sistema nervoso centrale, il quale interviene nel senso di un riequilibrio.In un ambiente freddo, la normale produzione calorica dell’organismo viene aumentata per ristabilire il precario equilibrio termico che si manifesta con brividi di freddo e contrazioni muscolari involontarie. Se la temperatura ambiente e’ calda, o se un lavoro pesante fa notevolmente aumentare la produzione calorica di base (fino a 30 volte nei lavori di breve durata ed esaurienti), il sistema termoregolatore dispone la dispersione del calore mediante vasodilatazione cutanea, cioè aumentando l’afflusso di sangue nell’epidermide. Questo meccanismo scatta dopo la risoluzione del “Braccio di ferro” tra I muscoli, bisognosi di ossigeno portato dal flusso di sangue e il bisogno dell’organismo di eliminare il calore; fino ad un certo punto hanno la meglio I muscoli, che vengono sufficientemente irrorati dal sangue.Superato un punto critico, le nuove condizioni tecniche dell’organismo, fanno scattare il meccanismo di cui sopra, il quale fa dirottare un maggior flusso di sangue all’epidermide a discapito dei muscoli. Diminuisce, quindi, la capacità lavorativa del soggetto, mentre l’effetto più notevole si riscontra nell’eccessivo aumento del battito cardiaco, senza contare l’influenza negativa sul sistema nervoso. Per un aumento moderato della temperatura (fino a 38,5°C) migliora l’efficienza del muscolo, ma per valori particolarmente alti della temperatura rettale, l’organismo risponde con una diminuzione della capacità di lavoro. La perdita di calore metabolico prodotto durante il lavoro consente, invece di lavorare più a lungo e in condizioni di relativo agio. Il mezzo più efficace per smaltire calore e’ la sudorazione. L’evaporazione di un liquido e’ un processo fisico che consuma calore.Un litro d’acqua per passare allo stato di vapore, necessita di 600 Kcalorie: nel nostro caso l’evaporazione del sudore avviene a spese del calore prodotto dall’organismo e ne determina la riduzione della temperatura cutanea. La perdita abnorme di sudore, determina la riduzione del volume di sangue in circolo, con conseguente riduzione della massima gettata cardiaca, che equivale alla riduzione della massima capacità aerobica del soggetto, mentre aumenta la frequenza cardiaca anche quando si svolge un lavoro submassimale. Nei casi in cui l’esercizio si protrae nel tempo, come nelle gare di maratona e o in quelle di ciclismo, e’ necessario integrare la perdita di liquido, che può ammontare anche a diversi litri, mediante ingestione di soluzioni saline (non di acqua semplice) per rimpiazzare il cloruro di sodio (NaCL) eliminato e facilitare l’assorbimento dell’acqua da parte dei tessuti, perchè la perdita eccessiva di sali, oltre a rendere difficile la sudorazione, con relativa difficoltà dell’organismo a smaltire calore, può portare l’atleta a disturbi di varia natura, come crampi muscolari, fatica cardiaca, irritabilità psichica, etc. L’altra parte del calore, viene smaltita per “IRRAGGIAMENTO” e “CONVENZIONE”. L’ambiente esterno, registrando normalmente una temperatura più bassa, rispetto a quella della cute, le sottrae calore, la cui quantità e’ in relazione alla temperatura ambiente, alla velocità dello spostamento dell’atleta e alla possibilità che soffi vento. Con l’aumentare della temperatura esterna, diminuisce la quantità di calore che l’organismo può smaltire per irraggiamento e ciò porta ad un sovraccarico del processo sudorazione – Evaporazione. Anche l’aumento dell’umidità dell’aria determina effetti negativi sulla capacità lavorativa del soggetto, che, oltre al senso di disagio, e’ costretto a sudare di più; non sempre viene data la giusta importanza a questo aspetto della pratica sportiva, che invece dovrebbe essere curato maggiormente. L’allenamento, di per se, eleva la capacità dell’organismo di sopportare elevati tassi di disidratazione, consentendogli una mole di lavoro che un sedentario non potrebbe svolgere, perchè l’organismo allenato sopporta meglio la perdita di un liquido attraverso il sudore, senza considerare che il sudore di un atleta e’ più diluito, contenendo una minima quantità di cloruro di sodio eliminato. Il sudore deve evaporare: se asciugato o disperso In gocce, non solo non gli sottrae calore, ma ne agevola la disidratazione.


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