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Preparazione atletica

ILCIRCUIT TRAINING

Normalmente si tende a lavorare metodi di allenamento usati da campioni, pensando così di ottenere gli stessi risultati; o metodi nuovi pensando di ottenere migliori risultati per il concetto che ci siamo fatti di “Nuovo” oppure perché hanno un nome accattivante che ci fa immaginare campioni nello svolgimento dei loro Training abituali. Non che questo non sia giusto, ma forse sarebbe meglio studiare il tipo di allenamento, per capire quali sono le qualità che tende a migliorare e come comportarci per meglio eseguirlo e quindi per essere consci, più motivati e ottenere così i risultai migliori. E’ il caso del CIRCUIT TRAINING, è questo un tipo di allenamento a circuito dove ogni stazione è rappresentata da un esercizio diverso, chiamante in causa muscoli diversi e senza osservare pause. In questo tipo di allenamento le varianti sono: intensità e tempo di lavoro da dividersi in complessivo e specifico. Il tempo di allenamento che ne deriva è: Centrale o Periferico. Centrale perché è chiamato in causa tutto l’apparato cardio-vascolare-respiratorio per apportare sangue, ossigeno e nutrimento alla muscolatura. Periferico perché vengono sollecitati muscoli e articolazioni specifiche, non coinvolgendo particolarmente nel movimento gli altri gruppi e quindi concentrando la richiesta di sangue e ossigeno solamente in alcuni punti periferici del corpo. Questo non potrà che favorire la specializzazione di questi punti a ricevere e ad aumentare il massimo consumo di ossigeno, anche perché la mente è concentrata su questi punti specifici contribuendo quindi a migliorarne tutte le funzioni. Possiamo quindi dedurre che l’allenamento a circuito tende a migliorare sollecitando la: resistenza centrale (cuore, polmoni, circolazione centrale) chiamandola in causa ininterrottamente, e resistenza periferica (muscoli e circolazione periferica) chiamandola in causa intensamente per periodi di tempo. Per favorire la circolazione ed un maggiore e più veloce apporto di sangue si sollecitano muscoli contigui, vicini tra loro, chiamando sangue nella zona alta del corpo per poi discendere per il tronco e finire con gli arti inferiori o viceversa.

Per rendere questa funzione più difficoltosa si fa esattamente l’opposto sollecitando il cambio repentino della circolazione periferica e provocando un riposo maggiore per i gruppi muscolari appena allenati e quindi con possibilità di lavorarli con maggiore intensità. A seconda del gesto tecnico che viene eseguito l’allenamento può essere: Generale; Specifico o Particolare

  • Generale quando il gesto tecnico serve a far lavorare in egual misura tutti i gruppi muscolari e sollecita tutti i gradi di libertà delle articolazioni chiamate via via in causa. E’ questo un allenamento che tende ad migliorare una condizione atletica di base, sulla quale creare i presupposti per un lavoro specifico.

  • Specifico, quando il gesto tecnico é quello della disciplina sportiva, riproducendo quello specifico di gara in ogni particolare.

  • Particolare quando il gesto tecnico riproduce soltanto un particolare dell’intero movimento di gara, contribuendo a costruire o consolidare la precisione dello specifico movimento nell’intero schema motorio del gesto atletico di gara.

Avendo quindi dedotto che la qualità che miglioriamo con questo tipo di lavoro è la resistenza, ma sapendo ormai a questo punto che ne esistono vari tipi, diamo un occhiata alle varianti e vediamo che cosa possono determinare. Le varianti sono: Intensità , e Tempo.

Una volta raggiunto l’allenamento tipo che ci consente di allenare tutti i muscoli per un tempo sufficiente a compiere un lavoro nel tempo totale di 60 minuti che ci è servito per compiere una modificazione di base della nostra resistenza generale e specifica dandoci tono muscolare, non otterremo più nessun miglioramento se non agiamo sulle varianti intensità – tempo. Per ottenere una migliore resistenza di base agiremo quindi, lasciando invariata l’intensità, sul tempo di esecuzione di ogni singolo esercizio agendo così anche sul tempo totale. Per ottenere modificazioni diverse lasceremo invariato il tempo parziale e quindi totale ed agiremo sull’intensità. Intendendo per intensità l’insieme di due componenti: Velocità,  e Forza.

Otterremo differenti specializzazioni modificando l’una o l’altra componente. Modificando la velocità (aumentandola) miglioreremo la resistenza – veloce cioè la capacità dei nostri muscoli a produrre nel tempo un movimento costantemente veloce, riducendo al minimo il calo di velocità dovuto a fattori metabolici migliorandone i processi e quindi espellendo più rapidamente i rifiuti di queste modificazioni e ricomponendo più rapidamente energia (sempre per la velocizzazione dei processi suddetti.) Aumentando la forza dei movimenti menzionati, con carichi di lavoro maggiori miglioreremo la forza – resistente, cioè la capacità dei nostri muscoli a produrre nel tempo movimenti potenti senza subire rilevanti cali di forza. Tutto questo perché indicizzeremo la muscolatura a tutti i suoi processi chimici verso questo tipo di specializzazione. Tutti questi miglioramenti non sono solo a carico e ad opera del sistema muscolare ma anche a quello neurologico migliorando le funzioni di quest’ultimo per produrre quel gesto con quella intensità per quel periodo di tempo.


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