IL BODYBUILDING E’ UNA ATTIVITA’ COMPLEMENTARE A TUTTI I
TIPI DI SPORT E PROPRIO PER QUESTO TUTTE LE PALESTRE SONO ADEGUATAMENTE FORNITE
DI UN SUO SETTORE SPECIFICO… MA SPESSO NOTIAMO CHE RAPPRESENTA ANCHE UNA
PARENTESI PIU’ O MENO LUNGA PER I PRATICANTI AMATORIALI DI ALTRI SPORT, O
ADDIRITTURA DIVIENE UNA ATTIVITA’ PARALLELA E DURATURA. A VOLTE, COME IN
QUESTO CASO… DIVIENE ANCHE UNA PRATICA SPORTIVA ALTERNATIVA, CHE CONSENTE DI
RIMANERE NELLO STESSO PIACEVOLE AMBIENTE, SIA PUR CON ATTIVITA’ O MANSIONI
DIVERSE.
BODYBUILDING-TECNICHE
ESECUTIVE
Di: Edoardo Mancioppi
Io,
come spesso scherzosamente amo definirmi, sono un kickboxer “ostaggio”
del bodybuilding… nel senso che dopo una lunga parentesi di pratica di questa
disciplina da combattimento, contornata complementarmente da un corretto
allenamento ai pesi… ho invertito i ruoli delle due attività in seguito ad un
infortunio occorsomi in combattimento. Per rimanere in quel piacevole ambiente
che mi era divenuto oltremodo familiare e gradito, penso che abbia imparato
quindi ad amare il bodybuilding nello specifico… Forse perchè si svolgeva a
contatto visivo con i corsi di kickboxing? Non saprei… Ma più approfondisco
la mia nuova conoscenza specifica e più trovo similitudini ed estreme
eguaglianze, nei concetti principi delle due estremamente diverse discipline
sportive. Anche qua, per esempio, noto che ci sono tante diverse scuole di
pensiero… e tante vere verità! Come ricordo mi diceva sempre il mio
istruttore Federico Fragale (già al tempo in cui mi insegnava
la Kick Boxing
) anche in qualsiasi altro sport e quindi anche (ma poi mi ha fatto
comprendere, che sarebbe meglio dire “soprattutto”) nel body building, vi
sono naturalmente delle terminologie specifiche e legate in particolare alle
tecniche di esecuzione. Mi è inoltre stato fatto comprendere (quando poi ha
iniziato a seguirmi anche nel bodybuilding) che alcune di queste, a seconda
della corrente di pensiero, possono variare leggermente la loro “verità”.
Ma vediamo se riesco “in linea di massima” ad elencarle una per una e
possibilmente provando a fornirne la relativa spiegazione:
Ripetizioni “forzate”
Per effettuare questo tipo di
lavoro occorre un compagno. Difatti, quando siamo arrivati allo stremo delle
nostre possibilità, e la muscolatura è affaticata da non consentirci più
nemmeno un’altra ripetizione in maniera autonoma, il compagno ci aiuterà
nella “fase concentrica” del movimento (la parte attiva -in panca ad
esempio, è la risalita-). Questo metodo, normalmente si applica per un max di 2
ripetizioni.
Ripetizioni
“negative”
Anche in questa accezione e per
un motivo fondamentale, è indispensabile l’aiuto del compagno, che ci
assisterà “attivamente” nella fase concentrica (come sopra), ma in quella
“eccentrica” (normalmente la parte passiva o di ritorno -in panca ad
esempio, è la discesa del bilancere al petto-) siamo noi che cercheremo di
rallentare il movimento del bilancere (quindi del “carico”) verso il basso.
Si lavora con grandi carichi, e questa modalità, sollecita moltissimo la
muscolatura.
“Pre-affaticamento”
Si stratta semplicemente di
stancare un muscolo con un esercizio di isolamento, per poi finire la mole di
lavoro con un esercizio multiarticolare (ad esempio e per il petto: “croci ai
cavi” o “panca piana”).
“Post-affaticamento”
Identico al pre
affaticamento,solo che l’esercizio di isolamento viene effettuato dopo quello
generale
“Rest-pause”
Predilige e richiede un
recupero di circa 10-20 secondi tra una ripetizione e l’altra. Si utilizzano
carichi “sub massimali” o “massimali”. Solitamente si lavora sugli
esercizi di “stacco da terra” e “squat”.
“Serie a scalare”
Si effettuano diverse serie
dello stesso esercizio, con poco tempo di recupero, ma diminuendo di volta in
volta il peso, per mantenere sempre possibile il superamento del “carico”,
malgrado l’affaticamento progressivo della muscolatura.
“Super
serie”
Si effettuano esercizi che
chiamino in causa gruppi muscolari antagonisti tra loro, con tempi di recupero,
praticamente pari a zero. (ad esempio esercizi per -bicipiti e tricipiti- ;
-pettorali e dorsali- ; -quadricipiti e femorali posteriori-).
“Serie composta”
Medesima cosa di prima, solo
che il numero degli esercizi da effettuare è fisso (due).
“Serie tripla”
Eseguiamo, sempre senza
recupero, tre esercizi diversi per lo stesso gruppo muscolare. Naturalmente lo
effettuiamo solo per i grandi gruppi, ad esempio le gambe (squat, leg extension,
pressa).
“Serie gigante”
Si effettuano cinque esercizi
per lo stesso gruppo muscolare.
“Tensione continua”
E’ un principio di
allenamento ed esercizio, che si basa sul movimento “lento e continuo” degli
esercizi, senza far riposare minimamente nelle varie fasi (iniziale e terminale)
della serie, i muscoli in oggetto. Questi rimangono quindi costantemente sotto
tensione in tutte le varie fasi dell’esercizio. La tecnica è chiamata anche
“superslow”.
“Negativi”
Si basa in maniera particolare
sul movimento nella parte “eccentrica” (negativa di ritorno) dell’esercizio,
rilasciando e compiendo il movimento molto, molto lentamente, rispetto
invece alla fase “concentrica” (attiva di risalita).
Programma
“diviso” o “split routine”
Si allenano, in una seduta,
più gruppi muscolari (e normalmente, sono le semplici tabelle che utilizziamo
noi tutti).
“Specializzazione”
Si stimola e si interviene su
un solo gruppo muscolare per tutta l’intera seduta. Ovviamente, solo per
i gruppi muscolari più grandi e composti (petto, gambe e dorso).
“Serie a
21”
7+7+7 ripetizioni parziali con
angolo di lavoro diverso esempio:
leg curl
7 ripetiz. con angolo di
lavoro da
180 a
120°
+7 ripetiz. con angolo di
lavoro da
120 a
130°
+7 ripetiz. con angolo da 180°
a 30°
“Stripping”
Consiste nel portare la serie
fino all’esaurimento, alleggerendo il carico più volte nei momenti di
affaticamento esempio:
pettorali
distensioni su panca con
bilancere, si carica il bilancere con dischi di piccolo peso, ma con un carico
che permetta di effettuare al max 6 ripetiz..
Nel momento in cui non è
possibile effettuare un’ulteriore ripetizione, il compagno toglie dei dischi,
rendendo possibile ancora un certo numero di ripetiz. procedendo in questo senso
fino al completo scarico del bilancere.
Anche
nell’abbinamento dei gruppi muscolari, da “dover” stimolare in una seduta,
veramente molte sono le scuole di pensiero:
-
Una afferma che la
muscolatura “agonista” non deve mai interferire con quella antagonista nella
stessa seduta;
-
Un’altra afferma tutto il
contrario, ad esempio per uno sviluppo massiccio delle braccia, si dovrebbe
lavorare bicipiti e tricipiti, sempre nella stessa seduta;
-
Altre correnti di pensiero, “spingono”
molto sugli esercizi fondamentali (stacchi, squat e panca) considerando tutti
altri esercizi di contorno;
Ma ancora… le stesse correnti
sopraccitate, intendono anche in maniera diversa la modalità del recupero tra
una seduta e l’altra:
-
C’è
chi dice dalle 24 alle 36 ore,
-
chi
3 giorni, chi una settimana, ecc. ecc.
Personalmente invece e come
sempre mi ha detto Federico, penso che ognuno dovrebbe divenire cosciente e
consapevole del proprio corpo, per essere in grado in ultimo, di saper
conciliare o far corrispondere il proprio metodo di allenamento a quello che
più si adatta a se stesso, sia dal punto di vista organico, che psichico.
Certamente senza eseguire o prendere alla lettera tutto quello che ci viene
detto nelle varie e bellissime riviste di bodybuilding, anche se spesso si
trovano articoli molto competenti e consapevoli delle diverse individualità di
ognuno. Ma come mi auguro potreste ben immaginare anche voi… non è detto che
quello che sia un programma “vincente” per una persona, lo debba per forza
essere anche per tutte le altre. Quello che si legge da ogni parte… sono solo
opinioni personali… comprese le mie! Ma credo altresì che è anche attraverso
la conoscenza e riflessione su molte di quelle degli altri… che possiamo
costruirne anche una nostra personale. Ma come mi ha sempre esortato Federico…
mi raccomando però… sempre pronti a sperimentare e conoscerne delle altre
ancora… e soprattutto per mettere in discussione le proprie!
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