E’ QUESTO UNO DEGLI ARTICOLI GENTILMENTE CONCESSICI DA
ROBERTO BOCCHETTI (Personal Trainer Professionista
www.personal-trainers.org ) CHE VANNO AD ARRICCHIRE LE APPOSITE RUBRICHE
DELLA NOSTRA RIVISTA ELETTRONICA SULLA PREPARAZIONE ATLETICA. LO ACCOGLIAMO CON
GIOIA TRA I NOSTRI COLLABORATORI E LO RINGRAZIAMO PER LA DISINTERESSATA
COLLABORAZIONE MOSTRATACI.
Il metodo Super Slow
Di: Roberto Bocchetti
Il super slow (letteralmente super lento) è una particolare
tecnica allenante da svolgersi con i pesi. L'allenamento con sovraccarico
canonico svolto nelle palestre di tutto il mondo prevede che la serie sia
costituita da varie ripetizioni ognuna delle quali da compiersi in un arco di
tempo che oscilla dai 2 ai 7 secondi.
Il
super slow invece si propone di far compiere lo stesso movimento delle
ripetizioni convenzionali in un arco di tempo pari a circa 15 secondi (dei quali
8-10 secondi spesi nella fase positiva concentrica ed i restanti in quella
negativa eccentrica).
I risultati che si stanno ottenendo in America, a detta dei
"creatori" di tale metodica (Ken Hutchins & C.) che di nuovo comunque non
apporta alcunché, sono incredibili: con una sola seduta a settimana, basata
sull'esecuzione di sole 6 serie ad esaurimento, di 8-10 ripetizioni super slow
ognuna e mirate all'allenamento di tutto il corpo, il decremento del grasso
corporeo e la ipertrofizzazione del muscolo viaggiano di pari passo in maniera
molto più cospicua rispetto ai risultati ottenuti in tutte le altre discipline
finalizzate allo stesso scopo.
I "Pro" del super slow:
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Si può arrivare a cedimento muscolare con carichi nettamente
inferiori rispetto alle convenzionali ripetizioni Heavy Duty allontanando di
fatto in maniera quasi totale la possibilità di infortunare articolazioni,
legamenti e tendini.
Aspetto fondamentale per chi è in sovrappeso e per le persone che iniziano
l'avventura con i pesi ad una età non più giovanile.
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Se si moltiplicano i 15 secondi (durata della singola
ripetizione) per le 8-10 ripetizioni costituenti la serie ad esaurimento si nota
che lo sforzo ha una durata di 120-150 secondi (dai due ai due minuti e mezzo)
che collocano lo sforzo profuso al limite superiore della glicolisi anaerobica.
Questo significa che lo sforzo affrontato non è proprio di elevata potenza ma
comunque abbastanza intenso da poterlo ritenere ancora prevalentemente
anaerobico.
Questa caratteristica rende il super slow particolarmente adatto per
ipertrofizzare le fibre rosse del muscolo, che d'altra parte sono in genere le
fibre preponderanti nelle persone pseudo-sedentarie o di età medio alta (coloro
cioè che hanno riscontrato i migliori risultati tramite il super slow). Inoltre
una delle conseguenze primarie di questa tipologia di sforzo è una elevata
lipolisi conseguente la seduta. Ossia il metabolismo basale viene di molto
elevato anche nelle ore di recupero.
Ciò è alla base del successo di tale tecnica fra coloro che vanno il palestra
prevalentemente per bruciare grasso (ricordiamoci che gli americani sono
prevalentemente una popolazione obesa).
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La brevità dell'allenamento e la sua infrequenza (30 minuti
ogni 7 giorni) sono una vera e propria vittoria dell'intelligente applicazione
dell'equazione universale "stress intenso+recupero adeguato=crescita muscolare".
Finalmente un taglio netto con quella filosofia autodistruttiva del "più ci si
allena, più si cresce" attraverso la quale troppo spesso si è sacrificata la
qualità solo per aumentare il volume di lavoro che rappresenta ancora la causa
prima del sovrallenamento cronico e dello stallo dei risultati nelle palestre di
tutto il mondo.
I
"Contro" del super slow:
La miogenesi, ossia la differenziazione delle cellule
satellite in nuove fibre bianche, conseguente ad uno sforzo di massima potenza
con elevati carichi è un traguardo non raggiungibile tramite il super slow dato
che il peso adottabile non può che essere esiguo. Se quindi siete giovani e
perseguite il massimo potenziale muscolare il super slow è un modo inopportuno
di spendere le vostre energie.
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Per compiere le 8-10 ripetizioni super slow il peso deve
aggirarsi intorno al 60-65% del massimale. Dato che nella fase negativa
eccentrica il muscolo è più forte di un 40% circa rispetto alla fase positiva
questo significa che il tempo speso per la fase negativa di ogni ripetizione
super slow è estremamente lontana da avere caratteristiche allenanti, infatti
secondo le considerazioni fatte solo il 20% della potenzialità muscolare viene
spesa nella fase di discesa gravitazionale (troppo poco!).
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Il super slow è una tecnica estremamente faticosa,
soprattutto dal punto di vista mentale. Mantenere la concentrazione al 100% per
2 minuti e poco più non è da tutti. D'altra parte i progressi di carico possono
essere solo esigui e questo limita fortemente la possibilità di far crescere il
muscolo con il super slow.
IN
CONCLUSIONE
Queste le caratteristiche prevalenti della tecnica super
slow. Lascio a voi lettori la decisione di adottare un simile allenamento.
Ricordatevi che Il bodybuilding è uno sport dove è vero tutto
e il contrario di tutto: ognuno di noi è diverso dagli altri, quello che
funziona per una persona, può non funzionare per un'altra.
Allo stesso modo, anche un metodo di allenamento che per voi
funziona, può - dopo un certo periodo di tempo - perdere la sua efficacia,
poichè i muscoli si sono abituati. Ecco perchè è importante variare e
sperimentare di tanto in tanto varie tecniche.
Provate ad incorporare il Super Slow di tanto in tanto nei
vostri allenamenti, e vedete che tipo di stimolo ne ricavano i vostri muscoli.
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