BODY BUILDING, SIGNIFICA LETTERALMENTE: “COSTRUZIONE
DEL PROPRIO CORPO”. MA NON E’ DETTO CHE QUESTA ATTIVITA’ SIA SOLO DA
ASSOCIARE (come comunemente potremmo essere forse indotti a pensare) AD UN
AUMENTO SPROPOSITATO DELLE PROPRIE MASSE MUSCOLARI. SE CON ESSO POSSIAMO QUINDI
COSTRUIRE IL NOSTRO CORPO, CONOSCENDONE I PRE-REQUISITI PSICO-ATTITUDINALI
(oltre a quelli tecnici allenanti) FORSE POTREMMO ANCHE FARLO NEI MODI PIU’
SVARIATI E SOPRATTUTTO A NOI PIU’ GRADITI ED OCCORRENTI. CREDIAMO POSSA ESSERE
UN ECCELLENTE COMPLEMENTO PER QUALSIASI SPORT SI PRATICHI, PROPRIO PER
LA POSSIBILITA
’ CHE OFFRE DI COMPENSARE EVENTUALI SQUILIBRI E RAFFORZARE IN GENERALE (ma
soprattutto nelle varie specificità) LE NOSTRE MASSE MUSCOLARI. NATURALMENTE
OFFRE MOLTI MODI E METODI PER ESERCITARVISI, MA CONTRARIAMENTE A QUANTO
FORSE COMUNEMENTE SI PENSA, NON E’
LA SOLA FISICITA
’ … CHE RAPPRESENTA
LA SUA COMPONENTE
INDISPENSABILE!
BODY BUILDING & KICK BOXING
(Un articolo e argomento
commissionato a Federico Fragale dalla Redazione)
Sempre
più spesso e da qualche tempo, notiamo che anche gli atleti di Kick Boxing, per
migliorare alcune specifiche qualità condizionali, ricorrono all’allenamento
fisico con l’utilizzo dei sovraccarichi. È questo un termine tecnico e
generico, per indicare (ma non solo) anche l’allenamento condotto nella sala
della pesistica… il body building per intenderci meglio. Ma in questo, come in
tutti gli altri tipi di allenamento, non basta sollevare il carico più alto
possibile per essere sicuri di avere le masse muscolari più adatte e confacenti
alla nostra specifica attività sportiva. Abbiamo già visto in altri precedenti
articoli sull’argomento, come l’entità del carico, la velocità e tipo di
esecuzione, il numero di ripetizioni, di serie e la quantità e tipo di recupero
nel tempo di riposo ecc… sia significativamente importante per cambiare
totalmente la qualità fisica che andiamo a sollecitare. Ma oltre a queste
strategie e metodi tecnici, ci sono altre cose che solitamente vengono date per
scontate o sottintese e di cui non si parla, ma che forse proprio così non sono
per tutti. Queste quindi, rappresentano forse (a mio avviso) il prerequisito
fondamentale per una corretta e migliore esplicazione di tutte le altre, ma
credo che molti non le conoscano o forse proprio per il motivo di crederle già
esistenti in essi, non ne siano affatto consapevoli o continuamente consci.
Questa mancanza, potrebbe portare persino ad una loro perdita motivazionale e
generare un abbandono dell’allenamento ai primi problemi riscontrati.
Personalmente ritengo che averli ben chiari in testa invece e farne ogni tanto
una ripetizione mentale, possa aiutare moltissimo ad aiutarsi con successo… e
proprio per questo motivo ritengo opportuno parlarne a quanti di noi non ci
avessero mai pensato o non avessero mai riflettuto su di essi, o non avessero
mai letto niente sull’argomento. Questi prerequisiti importantissimi, credo
siano proprio costituiti dall’atteggiamento mentale dell’atleta che si
cimenta anche in questo genere di allenamento con i sovraccarichi, nella
sala pesi. A questo proposito avrei quindi qualcosa da dire per esprimere il mio
pensiero sull’argomento… non che altrimenti io ne risenta dell’impellente
mancanza e bisogno, ma solo perché proprio questo, mi è stato gentilmente
commissionato di fare dalla Redazione.
I PREREQUISITI PSICO-ATTITUDINALI
Durante la progettazione di
qualsiasi attività fisica, credo sinceramente che sarebbe molto importante
tentare di “fissare” ed identificare precedentemente gli eventuali
obbiettivi che vorremmo raggiungere, oltre che naturalmente programmare
metodologicamente “come” arrivarci. Questo, se vale per qualsiasi sport e
attività… è ancor più tassativamente valido nel bodybuilding. (inteso
e trattato come costruzione ottimale del proprio corpo, per una resa migliore in
qualsiasi sport). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare infatti, questa
attività di costruzione, richiede notevole determinazione, capacità di
programmazione e grande forza di volontà interiore. Non è così
semplicisticamente facile… modificare il nostro corpo, migliorandolo. Ma
forse, seguendo alcune piccole indicazioni (nemmeno tanto segrete o
rivoluzionarie, ma più semplicemente, forse solo alcune consapevoli
auto-chiarificazioni) vedrete che forse, come accade a me, sarà più facile
pianificare la progettazione metodologica per il raggiungimento dei nostri vari
obiettivi. Ma è soprattutto rileggendola spesso… o ogni volta che sentiamo le
energie motivanti venirci meno, che potranno forse ogni volta, aiutare a
risollevarci e conferirci continuamente nuova energia.
Desiderio di colmare le proprie eventuali
mancanze
Il desiderio è molto importante
(questo solitamente determina le azioni) e dovremmo esserne consapevoli,
affinché possa funzionare giustamente da stimolo a mantenere e rinnovarci
continuamente la motivazione. Il Desiderio è la forza, l’energia che ci
spinge e guida verso gli obbiettivi da raggiungere. Rappresenta quindi ciò che
ci motiva continuamente, per affrontare e sostenere un intenso e faticoso
allenamento fisico.
Scriviamo i nostri obbiettivi da raggiungere
Gli obiettivi che ci poniamo,
perché possano avere un buon margine di raggiungimento, forse dovrebbero
essere sempre scritti… oppure potrebbero rimanere sempre e solo dei
semplici desideri, niente altro di più concreto. Come spesso forse ci accade…
mettendo semplicemente le nostre idee in ordine sul foglio… automaticamente ed
in maniera del tutto naturale, spesso succede che automaticamente, queste si
mettano in ordine anche nella nostra testa. Scriviamole però… e naturalmente
in modo “mooolto” dettagliato.
Determiniamo anche i benefici pratici che
vogliamo ottenere con gli obbiettivi
Se vogliamo avere buone o
maggiori possibilità di raggiungere un obbiettivo, credo che forse dovremmo
anche avere coscienza delle sue buone motivazioni e quindi… forse dovremmo
anche scrivere una lunga lista dei benefici che otterremmo se riusciamo a
raggiungere il nostro obiettivo.
Analizziamo la nostra situazione attuale
Naturalmente, adesso che abbiamo
fissato gli obbiettivi ed i benefici che conferirebbero e quindi abbiamo
stabilito il nostro punto di arrivo… per poter pianificare il lavoro da fare,
avremo bisogno di essere coscienti anche del nostro punto di partenza! E’
importantissimo infatti essere oggettivamente consci della propria situazione
fisica attuale, per tentare di comprendere e stabilire forse, di che cosa ha
bisogno il nostro corpo, per essere come vorremmo. In questo potremmo o dovremmo
farci aiutare anche o soprattutto da altri, per avere anche un riscontro più
oggettivo sulla nostra idea del proprio stato fisico. Una qualsiasi mappa
cittadina, per quanto molto dettagliata… non ci serve a niente se non sappiamo
dove ci troviamo… e solitamente quando vogliamo saperlo, anche in questo
caso lo chiediamo ad altri.
Fissiamo elasticamente un accettabile termine di
tempo possibile
Per tutti gli obiettivi forse,
è necessario fissare un accettabile termine entro il quale vorremmo o dovremmo
raggiungerli, altrimenti rischiamo di rimandarne in eterno il raggiungimento. Ma
anche per valutare se il lavoro svolto sia stato efficace oppure no e magari
ricorrere ad eventuali modifiche nella metodologia o riprogrammare il tutto.
Sarebbe bene quindi, fissare anche dei tempi intermedi per verificare
(attraverso opportuni e specifici test) eventuali progressi, regressi, o
stazionamenti… sui quali aggiustare le eventuali modifiche. Credo che questa
sia la parte più difficile perché dovremmo tentare di essere il più possibile
“oggettivi” per poterci congratulare in toto o in parte, oppure criticare, o
addirittura ammonire e ripartire da capo, se gli accadimenti non sono
soddisfacenti. Per quanto riguarda i test da poter effettuare, ce ne sono
moltissimi e molto specifici per ogni diversa qualità organica, ma li vedremo
forse in seguito con un altro articolo se
la Redazione
lo riterrà opportuno.
Identifichiamo anche gli eventuali ostacoli
Se saremo pronti ad incontrare
ed affrontare ostacoli sul nostro percorso di crescita condizionale, se
addirittura avremo cercato di identificare quelli più probabili… penso
proprio che li affronteremo sicuramente con uno spirito diverso e certamente
forse, in modo più proficuo. Ma soprattutto potremo prepararci in anticipo per
le eventuali soluzioni da attuare (o non attuare) al momento opportuno.
Identifichiamo anche le informazioni che ci
occorrono
Se siamo umili, avremo anche
compreso che non si smette mai di imparare e non dovremmo temere di
confrontarci. Per affrontare un nuovo e diverso esercizio (se il vecchio non ha
dato risultati soddisfacenti) o vogliamo intensificarne uno già eseguito e che
ha dato buoni risultati… abbiamo bisogno di conoscerlo a fondo e nelle più
svariate sfaccettature, per ottenere il massimo da esso. Non dobbiamo temere di
chiedere opinioni ad altri sportivi o pareri sulla nostra metodologia, da
aggiungere alle nostre conoscenze.
Identifica le persone che possono aiutarti a
ricevere positività.
Solitamente noi tutti, abbiamo
sempre bisogno anche di altri, per arrivare agli obbiettivi posti, qualunque
essi siano, non fosse altro che per il “consenso”… ma credo sinceramente
che questo sia valido soprattutto nello sport. I veri sportivi appassionati di
metodologia, solitamente sono anche umili nel confronto con gli altri ed
accettano di buon grado di farsi aiutare da questi, perché tutti noi
abbiamo sempre e continuamente i propri obiettivi ed ognuno di noi, potrebbe
fornire forse aiuti importanti. Ma l’aiuto maggiore che possiamo richiedere e
che non dovrebbe mai mancarci, potrebbe sicuramente essere quello emozionale.
Circondiamoci quindi, di persone che ci trasmettono positività durante gli
allenamenti, ma anche nei momenti di pausa.
Creiamoci un’immagine mentale del risultato
E’ questo un esercizio
psicologico che personalmente e per esperienza diretta, credo aiuti moltissimo,
specialmente nei momenti di maggior sconforto. Immaginiamo quindi di aver già
raggiunto i nostri obbiettivi e “figuriamoci” un’immagine mentale di
questi su di noi. Solitamente, se pensiamo ai benefici che otterremo, anche il
nostro subconscio si attiverà per aiutarci a raggiungere i nostri obbiettivi ed
al momento più opportuno agirà meccanicamente.
Non mollare… mai!
Ancora prima di iniziare
dovremmo essere consci che passeremo momenti di sconforto e debolezza, ma sicuri
che non ci lasceremo andare. Dovremmo essere consci e consapevoli che l’obbiettivo
che vorremo raggiungere, avrà un prezzo da pagare (fisico e psicologico, ma un
confine netto credo non esista, poiché si influenzano vicendevolmente) e
dobbiamo essere disposti e pronti a pagarlo, per il suo raggiungimento
altrimenti… consiglierei personalmente di non iniziare neanche. Questa è la
cosa più delicata ed importante a mio personale avviso. Sotto alcuni aspetti
sarebbe persino sbagliato pensare in questi termini di “negazione” (sia pur
riguardo al mollare)… credo sia infatti meglio pensare in termini di “proposizione”
(pensare a ciò che faremo in quel caso… e non a quello che non faremo) il
nostro subconscio infatti… si legge sui testi specifici, che non riconosca il
“non” e quindi… Ma per tentare di spiegarmi meglio dirò che: non dobbiamo
pensare di “non” mollare… ma pensare invece di “continuare” in ogni
caso, anche in quelli più difficili e duri. È un concetto non troppo semplice
e per comprenderlo al meglio, dovremmo sicuramente addentrarci in concetti di
psicologia. A quanti fossero interessati ad approfondire questa parte
importantissima, posso però consigliare la lettura di “PSICOCIBERNETICA” di
Maxuell (ed. Astrolabio). Solo se saremo estremamente determinati nel voler
raggiungere il traguardo, molto probabilmente ci riusciremo… e ne usciremo
sicuramente più forti, soprattutto interiormente! Se poi per riuscire a far
questo dobbiamo allargare ed approfondire le nostre nozioni cognitive su libri e
quant’altro… ben venga. Significherà che avremo toccato con mano uno degli
aspetti formativi ed educativi dello sport… ma solo uno di questi… riguardo
agli altri, mi auguro proprio che siano già tutti di nostra conoscenza.
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