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Anatomia

ROSARIO CARRAFFA, UN NOSTRO COLLABORATORE SICILIANO CHE NON MANCA DI OFFRIRCI SPESSO IL SUO GRADITO CONTRIBUTO, CI INVIA QUESTO SEMPLICE E SOMMARIO ARTICOLO SUGLI EFFETTI DELL’ATTIVITA’ MOTORIA NEGLI APPARATI CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO. DIAMO CORSO ALLA SUA PUBBLICAZIONE PROPRIO PER L’ESTREMA SEMPLICITA’ E FACILITA’ DI COMPRENSIONE ANCHE PER I MENO ESPERTI; RIMANDANDO EVENTUALMENTE I LETTORI PIU’ ESIGENTI AGLI APPROFONDIMENTI SULLE APPOSITE RUBRICHE (Anatomia   Preparazione atletica ) NEI NOSTRI ARCHIVI.

Effetti dell'attività motoria
(sull’apparato respiratorio e cardiocircolatorio)

Di: Rosario Carraffa

Una buona attività fisica migliora la qualità della vita.

CENNI SULLE FUNZIONI DELL’APPARATO RESPIRATORIO

L'apparato respiratorio è costituito dall'insieme delle strutture attraverso le quali l'aria entra dalla bocca e dal naso, per arrivare ai polmoni e da questi ritorna all'ambiente esterno.

Comprende:

  • le vie aeree,

  • il naso,

  • la faringe,

  • la laringe,

  • la trachea,

  • i bronchi,

  • i polmoni

  • la pleure.

La funzionalità svolta dall'apparato respiratorio è la respirazione. La finalità di questo processo è rifornire il sangue di ossigeno e liberarlo dall'anidride carbonica.

Le due azioni che rendono possibile l'immissione e l'emissione di aria nei polmoni, sono chiamate inspirazione ed espirazione. Durante la prima fase l'aria contenente ossigeno entra nel naso e da qui passa alle altre vie respiratorie per arrivare ai polmoni. Se il naso è ostruito o questa via insufficiente (es. durante o dopo un intenso sforzo fisico) l'aria entra dalla bocca. Dopo l'ispirazione, negli alveoli polmonari si verifica uno scambio gassoso per osmosi (differenza di pressione) nel corso del quale l'aria cede ossigeno al sangue (attraverso i capillari alveolari) ed il sangue cede anidride carbonica all'aria. Alla fine dello scambio, l'aria contenente adesso anidride carbonica, viene espulsa dai polmoni e ripercorre a ritroso le vie respiratorie per essere restituita all'ambiente esterno.

    

CENNI SULLE IMPLICAZIONI NELL’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO

L'apparato cardiocircolatorio è un sistema chiuso che, grazie al muscolo cardiaco posto all'interno della gabbia toracica, consente la circolazione sanguigna all'interno dell'intero organismo.

Comprende:

  • il sangue,

  • il cuore,

  • le arterie,

  • le vene

  • i capillari

ed ha un forte legame con l'apparato respiratorio.

Quando si affronta uno sforzo fisico, l'organismo risponde con delle modificazioni funzionali:

  • aumenta il bisogno di ossigeno,

  • cresce la frequenza cardiaca

  • cresce quella respiratoria,

  • aumenta la ventilazione polmonare

  • aumenta la quantità di sangue che il cuore spinge nella circolazione arteriosa, ad ogni sua contrazione.

Tutte queste azioni danno a loro volta origine a dei sintomi ben specifici, come il cosiddetto “fiatone” che forse osserviamo dopo aver salito in fretta degli scalini o dopo aver corso.

Quando però l’organismo è abituato a compiere continui sforzi, con il passare del tempo diminuisce l'intervallo necessario al recupero funzionale, ma soprattutto cala, sia l’aumento della frequenza cardiaca che quella respiratoria, oltre che necessitare di una condizione di riposo, conseguente allo sforzo, sempre minore in termini di tempo.

Un soggetto allenato avrà bisogno per recuperare (dopo ad esempio una serie di esercizi) di soli venti secondi, per ripristinare la frequenza cardiaca ed il ritmo respiratorio, mentre un soggetto non abituato all'attività motoria necessiterà, dopo aver effettuato la stessa serie di esercizi, di uno o due minuti per ripristinare i valori funzionali.

Proprio questo semplice esempio, individua facilmente i principali segnali che distinguono le persone allenate e che si applicano con costanza all'esercizio fisico (trasformandolo in uno stile di vita) dalle persone non allenate e sedentarie che (spesso con la scusa dei troppi impegni) dimenticano forse l'importanza dell'attività motoria. Questa non dovrebbe essere considerata un lusso o un futile bisogno, ma una necessità primaria e quindi un vero e proprio serio impegno (come il lavorare o lo studiare) per il benessere del proprio corpo.

Una buona mobilità della colonna vertebrale e della gabbia toracica, permettono di poter migliorare la funzionalità dell'apparato respiratorio con conseguente aumento del grado di efficienza durante l'attività fisica. Questo consente anche un notevole aumento della capacità di lavorare in apnea, sospendendo ad es. volontariamente la respirazione.

Come nell’apparato respiratorio anche per quello cardiocircolatorio, una buona attività motoria crea dei miglioramenti nel quotidiano. Infatti, nelle persone allenate la frequenza cardiaca diventa più bassa anche a riposo, in quanto il cuore fa fronte alle normali richieste con un minore sforzo.

     

Il lavoro cardiaco  e soprattutto la circolazione di ritorno, viene anche favorita dall’intera muscolatura del corpo che, contraendosi, semplifica e favorisce il ritorno del sangue venoso al cuore.

Anche solo per questi salutari effetti che l'attività motoria ha sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio, si dovrebbe essere invogliati ad iniziare subito e mantenere, un'adeguata attività sportiva… dove una buona preparazione atletica di base, è il prerequisito per migliorare in poco tempo, la qualità di vita.

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