Sempre più spesso ultimamente, i “Mass Media” insistono
sull’importanza di una corretta dieta alimentare. Individuando poi concordamente
in quella mediterranea, il miglior modello da seguire od a cui ispirarsi. Si
sente tanto parlare infatti, della salubrità ed auspicata permanenza di questo
tipo di alimentazione, che ci riguarda oltretutto direttamente, come Paese ed
antiche abitudini. Gli studiosi dell’alimentazione infatti, sembrerebbero aver
individuato in questa, uno stereotipo da indicare a tutti, come modello di dieta
da seguire per longevità e salute. Abbiamo chiesto ad un nostro esperto
collaboratore di parlarcene e spiegarci in modo più semplice e comprensibile a
tutti, le sue peculiarità.
LA DIETA MEDITERRANEA
Con
il termine dieta, gran parte di noi intende una tipologia nutrizionale
restrittiva, che ha come fine la perdita di peso. In realtà non è così, se
andiamo su un vocabolario e controlliamo l’etimologia della parola “dieta”,
troviamo “vita” o meglio “stile di vita” e sta ad indicare un regime alimentare
sano ed equilibrato, con il giusto apporto di nutrienti atti a soddisfare
pienamente, tutte le esigenze dell’organismo. Sentiamo oramai parlare,
sempre più spesso di sovrappeso, obesità e patologie conseguenti a queste. E’
dimostrato che in Italia questo problema è molto al di sotto, rispetto a quello
che si può registrare in altri paesi, come ad esempio l’America, dove la
percentuale di persone obese ha raggiunto ormai cifre esorbitanti, questo è da
attribuire esclusivamente all’alimentazione: con uso di condimenti spropositati,
mangiare fuori pasto, nutrienti non equilibrati nell’organismo etc. Pare che nel
nostro paese, riscuota parecchio successo sia in termini di salute che di
longevità la dieta mediterranea, (ovvero quella dieta bilanciata ed equilibrata
che tiene conto di: consumare frutta e verdura fresca di stagione, moderare il
consumo di determinati alimenti e bevande durante la settimana preferendone
magari altri, fare una costante attività fisica…) che tramite l’osservazione di
determinati punti e soprattutto della “piramide alimentare” è divenuta il
simbolo della sana ed equilibrata alimentazione, che ci dovrebbe guidare nella
scelta giornaliera degli alimenti. Il modello alimentare di oggi, si discosta un
poco da quello contadino di una volta: difatti, questo regime alimentare era
tipico del mondo contadino, il quale usufruiva delle proprie coltivazioni di
frutta, verdura, legumi e allevamento vario, come unica fonte di sostentamento,
quindi garantendo un utilizzo dei cibi sempre fresco, evitando conservanti o
additivi chimici. Gli esperti in scienza dell’alimentazione, sono tutti concordi
nel ritenere che un’alimentazione sana ed equilibrata si prefigga almeno due
obiettivi:
-
Assicurare all’organismo una giusta quantità di energia ed
un corretto apporto di principi nutritivi;
-
Prevenire la comparsa di diverse malattie, dette da
“civilizzazione”, quali l’obesità, ipertensione, carie dentaria, arterosclerosi, cardiopatie, diabete e alcune forme di tumori.
Mangiare secondo i principi della dieta mediterranea,
significa privilegiare il pane (meglio se integrale), il riso, la pasta, frutta
e verdura di stagione, legumi, olio di oliva, pesce azzurro e, con moderazione
le carni alternative (soprattutto animali da cortile).
Una
ulteriore caratteristica è la grande varietà dei prodotti con la possibilità di
abbinare un'infinita varietà di gusti e sapori, adattabili a tutte le esigenze.
Dieta mediterranea, non è solo da ricollegare al regime
alimentare, ma vi è anche incluso il movimento e attività fisica. Il contadino e
l'operaio dei decenni passati lavoravano manualmente tutto il giorno e si
spostavano per lo più a piedi o con mezzi di locomozione non motorizzati.
Pertanto un sufficiente e costante apporto energetico, diventava indispensabile.
Un’altra caratteristica della dieta mediterranea sono i
piatti unici, ovvero la possibilità di unire il primo al secondo, ad esempio la
famosa pasta e fagioli, o ceci, piselli, lenticchie, o minestroni con verdure,
pasta con sugo di carne, formaggio e olio d’oliva… analizzando tutti questi
piatti, riscontriamo che vi è la presenza di tutti i nutrienti utili al nostro
organismo: carboidrati, proteine, sali minerali, vitamine.
Venendo alla piramide alimentare della dieta mediterranea, è
stata presentata ufficialmente nel 1993 ad un convegno internazionale tenutosi a
Cambridge negli USA, da studiosi americani, greci, olandesi e italiani. Si
trattava di evidenziare con efficacia, una tradizione alimentare vecchia di
secoli, che contribuisce ad un eccellente salute e può essere agevolmente
salvata e rivitalizzata.L’idea era quella di visualizzare le quantità e la
frequenza relativa alle proporzioni di gruppi di cibi che suggerisca scelte
alimentari corrette.
Ma
analizzando adesso la “piramide alimentare”per meglio comprenderne il
significato e l’utilizzo. Notiamo che questa è formata da 6 sezioni contenenti
vari gruppi di alimenti, i quali dovrebbero essere presenti nella nostra
alimentazione in modo proporzionale alla grandezza della sua sezione. Troviamo
quindi alla base della piramide gli alimenti che possiamo utilizzare più
liberamente mentre salendo quelli che sarebbe meglio limitare:
Riassumendo
in sintesi la piramide:
GIORNALMENTE |
-
cereali integrali e tuberi: pane e pasta di frumento
integrale, riso, mais, farro, avena, segale, orzo, grano saraceno, patate,
ecc.;
-
legumi secchi e verdi: fagioli, piselli, ceci,
lenticchie, fave, lupini, cicerchie, ecc.;
-
frutta (a polpa e a guscio): mele, pere, arance,
mandarini, albicocche, pesche, uva, fichi, angurie, meloni, lamponi,
fragole, castagne, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, ecc.;
-
verdure e ortaggi: rape, ravanelli, carote, insalate,
spinaci, cicorie, crescione, porri, asparagi, finocchi, bietole, carciofi,
broccoli, cavoli, ramolacci, ravanelli, pomodori, melanzane, peperoni,
zucchine, cipolle, ecc.;
-
condimenti: principalmente olio extravergine di oliva.
-
erbe aromatiche: basilico, timo, maggiorana, origano,
aglio, ecc.;
-
latte intero di vacca o capra e formaggi;
-
vino con moderazione.
|
UNA-TRE VOLTE A SETTIMANA |
-
carne: prevalentemente bianca, quindi di volatili da
cortile come pollo e tacchino. Inoltre coniglio, maiale e vitello;
-
pesce: in prevalenza azzurro come acciughe, sardine,
aringhe, aguglie, sgombri, spatole, sogliole ecc.;
-
uova: utilizzate anche per fare la pasta;
-
formaggi.
|
CON MINORE FREQUENZA |
-
dolci, miele, evitare gli alcolici, burro, lardo,
strutto.
|
E’ molto importante ricordare che nessun alimento, preso
singolarmente, è in grado di soddisfare tutte le esigenze fisiologiche
dell’organismo, per questo gli alimenti vengono suddivisi in 6 gruppi
nutrizionali, ognuno dei quali dovrebbe essere presente in ogni pasto della
nostra dieta, per apportare nelle giuste quantità: carboidrati, proteine,
lipidi, fibra, vitamine e minerali. Ma vediamo ancora più nello specifico di
cosa trattano, quali alimenti ne fanno parte e cosa preferire dei vari gruppi:
Gruppo 1 (CARNI, PESCI, UOVA)
I quali apportano nell’organismo proteine nobili, Ferro,
alcune Vitamine del gruppo B, Lipidi; Preferire le carni biance (magre) tipo
coniglio, pollo, tacchino, consumare con moderazione frattaglie in quanto ricche
di colesterolo; Per quanto riguarda i pesci, sono da preferire quelli freschi o
surgelati tipo merluzzo, sogliola nasello, pesce azzurro, orata…limitare il
consumo di molluschi (cozze, vongole, gamberi…) in quanto ricchi di colesterolo.
Per le uova è meglio consumarle sode o alla coque.
Gruppo 2 (LATTE E DERIVATI)
I quali apportano proteine nobili, Calcio, Fosforo, alcune
Vitamine del gruppo B, Lipidi; Preferire latte parzialmente scremato e yogurt
magro. Ricordare che non esistono formaggi magri. Preferire i formaggi freschi
tipo ricotta di vacca o fiocchi di latte o mozzarella o scamorza fresca.
Gruppo 3 (CEREALI E PATATE)
Con una presenza di carboidrati, Proteine di medio valore
biologico, alcune Vitamine del gruppo B. Se possibile preferire cereali
integrali (pane, pasta, riso...). Limitare il consumo di pasta fresca ripiena
(tortellini, ravioli) in quanto ricca di grassi animali. Evitare il consumo di
pane conservato, pane all'olio, pane al latte per il loro elevato contenuto di
lipidi. Le patate non sono considerate verdure e devono essere assunte in
sostituzione del pane o della pasta.
Gruppo 4 (LEGUMI)
Proteine di medio valore biologico, Ferro, alcune Vitamine
del gruppo B, Carboidrati, Fibra. Possono essere consumati da soli oppure
assieme ai cereali (es. pasta e fagioli): tale combinazione permette di assumere
proteine simili a quelle della carne (contenenti cioè tutti gli aminoacidi
essenziali). Essendo ricchi di fibra aiutano a regolarizzare l'intestino e la
peristalsi intestinale.
Gruppo 5 (GRASSI DA CONDIMENTO)
Lipidi, Acidi grassi essenziali, Vitamine Liposolubili. Preferire l’olio extra
vergine di doliva, anche per friggere, limitare l’uso di burro, lardo e strutto.
Gruppo 6 (ORTAGGI E FRUTTA)
Fonte di vitamina C ed altre Vitamine, Minerali , Fibra, Acqua e Zucchero. E’
buona norma variare sempre i tipi di frutta e verdura ricordando che quelli
colorati in giallo-arancione e verde scuro sono ricchi di
Gruppo 7 (ORTAGGI E FRUTTA )
Fonte di vitamina A (albicocche, carote, zucca, spinaci,
bieta) mentre sono ricchi di Vitamina C gli ortaggi tipo pomodori, cavolfiori,
broccoli e la frutta di sapore acidulo (limoni, arance, kiwi, fragole..).
Una particolare attenzione va riservata agli insaccati,
limitandone il loro uso soprattutto di salame, mortadella, coppa, e preferire
non abusando chiaramente, bresaola, prosciutto crudo o cotto magro. Infine,
anche i metodi di cottura, sono da preferirsi quelli a vapore, in modo da non
alterare, con conseguente perdita di sostanze come vitamine, minerali, proteine
(termolabili) i nutrienti degli alimenti.
Inoltre vi sono delle linee guida LARN (Livelli di Assunzione
Raccomandata di Nutrienti) da seguire, che costituiscono le indicazioni sulla
quantità di energia e di nutrienti che dovrebbero essere assunti generalmente
dalla popolazione italiana. I LARN sono strumenti importanti e continuamente
aggiornati (in media ogni dieci anni) utili per calcolare con una certa
larghezza i valori nutrizionali di comunità o di singole persone sane. I LARN
costituiscono la versione italiana delle RDA (Recomended Dietary Allowances)
americane.
I LARN sono utili per:
-
proteggere la popolazione dal rischio di carenze
nutrizionali;
-
fornire elementi utili per valutare se una dieta è adeguata rispetto alla media
della popolazione;
-
pianificare gli approvvigionamenti alimentari;
-programmare l’educazione alimentare.
Va sottolineato che le raccomandazioni LARN si devono
considerare indicazioni idonee per assicurare il più conveniente
soddisfacimento delle necessità di energia e nutrienti, per bambini,
adolescenti, adulti, anziani e donne nel periodo della gravidanza e
allattamento.
Qui di seguito, una tabella di esempio dei LARN:
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Le 7 linee guida per una sana alimentazione, divulgata
dall’INN (Istituto Nazionale della Nutrizione) prevedono di raccomadare:
-
Attenzione al vostro peso: mantenere il proprio peso nei
limiti normali, riportarlo nei limiti normali se è al di sopra, e scegliere di
conseguenza cibi meno ricchi in calorie e comprendere nella propria dieta
alimenti vegetali ricchi di fibra.
-
Meno grassi e colesterolo: usare meno grassi sotto forma
di condimento, moderare i consumi di quei condimenti di origine animale,
preferire olio di oliva ad altri oli vegetali e margarine, moderarne il consumo
delle carni e insaccati, orientandosi verso carni più magre come pollo tacchino
coniglio etc.
-
Più amido e più fibra: dare la preferenza ad alimenti
ricchi di amido e fibra (patate, pane, pasta riso, legumi secchi) piuttosto che
a quelli ricchi di grassi e zuccheri, consumare abitualmente frutta, ortaggi e
legumi.
-
I dolci: tenere conto di quante volte si è ingerito
alimenti o bevande dolci nell’arco della giornata, sotto le più varie forme, per
non superare i limiti di un giusto consumo. Limitare il consumo di quei
prodotti, quali caramelle, miele, croccanti, torroni … che non apportano altro
che zucchero.
-
Il sale, meglio poco: limitare, nella preparazione
casalinga dei cibi, la quantità di sale aggiunto come condimento, contenere
l’uso di quei prodotti confezionati (quali insaccati, cibi in scatola, nei quali
il contenuto in sale è più elevato.
-
Alcol, se sì con moderazione: fra tutte le bevande
alcoliche, dare la preferenza a quella a basso contenuto alcolico (vino, birra),
bere con moderazione, preferibilmente durante i pasti.
-
Variare il più possibile l’alimentazione.
In conclusione, spero di aver incuriosito e appassionato i
lettori su questo importantissimo e sempre attuale argomento di discussione su
una piccola parte ed accezione dell’alimentazione.
Bibliografia: Scienza dell’alimentazione S.Rodato – I.Gola
CLITT
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