Nasce una nuova figura tecnica
Il preparatore atletico sport da combattimento
La UIPASC si occupa della sua formazione
Di: La Redazione
Domenica
scorsa, 27 gennaio 2013, si è concluso il corso per "preparatore
atletico per sport da combattimento" UIPASC riconosciuto dal CONI, con
la partecipazione di ben 20 aspiranti preparatori atletici. La figura
del preparatore atletico acquisisce sempre più importanza, dal momento
che anche nei nostri amati sport da ring e da tatami abbiamo constatato
il fondamentale apporto della preparazione fisica. Tale preparazione,
appunto, se fatta rispettando le giuste risposte fisiologiche
all'allenamento specifico, può conferire all'atleta la classica "marcia
in più". Ecco, da ciò, l'importanza di formare una figura professionale
competente, che sia in grado di preparare le qualità fisiche dell'atleta
al meglio, qualità come FORZA MASSIMA, FORZA ESPLOSIVA, FORZA
RESISTENTE, REATTIVITA', RAPIDITA, INTENSITA' DI FREQUENZA DEI COLPI,
RESISTENZA SPECIFICA e, non di minore importanza, rispettando le giuste
cadenze dei recuperi e lo scarico finale in vista del match. Grande
soddisfazione quindi da parte dei docenti e organizzatori del corso,
Roberto Villani (coordinatore nazionale UIPASC), Michele Distaso
(responsabile nazionale), la Dott.ssa Mariella Giangrande (psicologa
dello sport) e Stefano Grazzini preparatore atletico di noti pugili
professionisti (responsabile per la regione Toscana). I partecipanti
hanno manifestato grande apprezzamento per l'alto profilo del corso e
questa è la miglior ricompensa per chi, come i docenti UIPASC, mette
tutta la passione nello svolgimento del proprio lavoro.
Ma chi è il Preparatore Atletico?
il preparatore atletico è la figura professionale preposta a curare
e gestire la preparazione fisica degli atleti praticanti sport
agonistici ed amatoriali. Qualche anno fa la preparazione atletica negli
sport da combattimento era molto sottovalutata. Le sedute allenanti, in
realtà, erano un insieme di esercitazioni tecnico-tattiche, oppure
simulavano l’atto motorio specifico. Negli ultimi anni la figura del
preparatore ha assunto anche in questo settore un ruolo fondamentale e
la sua presenza è diventata basilare, anche in virtù dei successi
sportivi di singoli atleti. Infatti, sono sempre in aumento coloro che
richiedono un preparatore personale, che affronti programmi
differenziati e che assista come uno sparring partner, l’atleta che lo
richiede. Il preparatore atletico negli sport da combattimento, mette in
campo le sue specifiche conoscenze, per programmare e realizzare
allenamenti mirati, che consentano agli atleti di raggiungere la
condizione fisica ideale. Inoltre affianca l’operato
dell’Allenatore/Maestro al quale, invece, spetta la gestione
tecnico-tattica degli atleti.
Unione Italiana Preparatori Atletici Sport da Combattimento
La Uipasc si occupa in maniera professionale della loro formazione e
nasce con l’esigenza di creare, formare e tutelare, la figura del
preparatore fisico nel settore delle arti marziali e combat sports.
Obiettivi primari della UIPASC sono:
- Riconoscimento e tutela del preparatore atletico
- Corsi di formazione ed aggiornamenti periodici
- Inserimento nell’Albo Nazionale per una professionalità
garantita
- Preparazioni mirate e test valutativi
- Centro ricerche e studi di settore
- Un percorso formativo di alto profilo permette di plasmare una
figura altamente specializzata, inoltre il costante aggiornamento ed
un Centro di Ricerca Scientifico, forniscono un strumento utile per
incrementare le competenze acquisite.
LA MISSION: Formare la nuova figura professionale del
preparatore fisico negli sport da combattimento e fornire ai tecnici gli
strumenti per poter meglio organizzare la preparazione degli atleti.
Attraverso il corso, i futuri preparatori dovranno acquisire le seguenti
competenze:
- riconoscere le relazioni esistenti tra lo sviluppo della
prestazione e l’allenamento negli sport da combattimento;
- fornire una conoscenza di base sulle principali metodiche
utilizzate per il training della rispettive capacità fisiche;
- applicare i principi generali dell’allenamento agli sport di
combattimento;
- dirigere, pianificare e organizzare la preparazione fisica sulla
base delle
- più nuove conoscenze scientifiche;
- cooperare con i tecnici, gli psicologi e i funzionari di
federazione.
GLI OBIETTIVI: Gli obiettivi del corso sono di fornire le basi
necessarie per affrontare un corretto programma di preparazione atletica
negli sport da combattimento, indipendentemente dalla disciplina
praticata. Il corso è suddiviso in due livelli complementari, utili per
ottenere gli strumenti necessari per il raggiungimento delle competenze
specifiche richieste sul campo. Nel 1° Livello saranno affrontati: i
principali concetti alla base dell’allenamento moderno; le differenze
tra i diversi sport di lotta, di percussione e misti; il modello di
prestazione ottimale; i metodi più diffusi per l’allenamento della
forza, resistenza e rapidità; la match analysis e le sue potenzialità; i
test di valutazione dell’atleta, per conoscere i sui punti di forza e
debolezza e quindi costruire un programma di preparazione
personalizzato. Infine saranno introdotti i più importanti modelli di
pianificazione annuale dell’allenamento che permetteranno, attraverso la
conoscenza adeguata dei microcicli, mesocicli e macrocicli , di
impostare una periodizzazione annuale valida ed affidabile, tale da far
raggiungere all’atleta miglior stato di forma. Il corso è strutturato,
inoltre, in modo tale da poter dedicare buona parte del tempo ad
esercitazioni pratiche, che verteranno sulla conoscenza adeguata degli
esercizi specifici in palestra. Infatti, la filosofia base della UIPASC,
è quella di applicare sul campo le nozioni apprese nella teoria, tali da
rendere il preparatore capace di sapere, saper fare, e saper far fare.
Al termine del corso di 1° Livello, saranno valutate le conoscenze
acquisite mediante test a risposta multipla ed una simulazione di un
programma di preparazione fisica annuale. Il conseguimento del diploma
di preparatore atletico UIPASC, sarà subordinato al superamento
dell’esame finale.
PROGRAMMA DIDATTICO CORSO 1° LIVELLO
Articolato in due moduli di sabato/domenica per un complessivo di circa
40 ore
1° Lezione (Sabato mattina)
- Generalità, regolamentazione e divisione strutturale.
- Match Analysis.
- Aspetti organico-muscolari specifici dei diversi sport da
combattimento.
- Aspetti coordinativi, tecnico-tattici e biomeccanici.
2° Lezione (Sabato pomeriggio)
- L’ adattamento e i principi fondamentali dell’allenamento.
- L’utilizzo dei sovraccarichi nei combat sport. (PRATICA).
- Lo stretching e i differenti metodi di applicazione. (PRATICA).
3° Lezione (Domenica mattina)
- Mezzi e metodi per l’allenamento specifico della forza negli
sport da
combattimento.
4° Lezione (Domenica pomeriggio)
- Esercizi per lo sviluppo della forza. (PRATICA).
5° Lezione (Sabato mattina)
- Mezzi e metodi per l’allenamento specifico della rapidità.
- Mezzi e metodi per l’allenamento della resistenza specifica.
- I test di valutazione funzionale generali e specifici (PRATICA)
6° Lezione (Sabato pomeriggio)
- Esercizi per lo sviluppo della rapidità generale e specifica.
(PRATICA).
- Esercizi pratici per l’allenamento della resistenza:
Circuit Training e Interval Training (PRATICA).
7° Lezione (Domenica mattina)
- Organizzazione dell’allenamento e periodizzazione negli sport da
combattimento.
8° Lezione (Domenica pomeriggio)
Esami finali:
- Valutazione delle conoscenze acquisite mediante test a risposta
multipla.
- Simulazione di un programma di preparazione fisica annuale
I corsisti che supereranno l’esame finale riceveranno:
- Diploma di Preparatore Atletico Sport da Combattimento.
- Inserimento nell’albo nazionale UIPASC.
- Servizio di assistenza online gratuita, con la quale potranno
ricevere direttamente dai docenti, informazioni e consulenze
specifiche.
- Accesso al database dei Preparatori UIPASC, per future
collaborazioni e scambi reciproci.
Accesso, mediante password, ai contenuti riservati del sito.
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DATE e SEDI DEI CORSI 2013:
Firenze 12-13 e 26-27 Gennaio
Milano 9-10 e 23-24 Febbraio
Bari 2-3 e 23-24 Marzo
Cagliari 6-7 e 20-21 Aprile
Roma 11-12 e 25-26 Maggio
tutte le info. www.uipasc.it
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Esempio di periodizzazione annuale per atleti di alto
livello. Il modello è veramente completo e molto
dettagliato, sono riportati: - i mesi (da ottobre a
settembre) - le settimane - il calendario gare - il periodo
di allenamento (preparatorio, competitivo o transizione) -
la forza (adattamento anatomico, forza massimale,
mantenimento, potenza,...) - la resistenza (generale,
speciale, mantenimento) - la velocità (generale, speciale,
mantenimento) - la coordinazione - il mental training (gool
setting, imagery) - Tecnica e tattica - Alimentazione
(carico carboidrati, bilanciamento, scarico) - Inoltre
testing, controlli medici ed indici di picco performance.
Davvero un bel esempio di programmazione dell'allenamento,
destinata sicuramente ad atleti d' elite per competizioni di
livello internazionale e mondiale |
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Frequenza cardiaca (HR) registrata durante un incontro di
Muay Thai. Si nota che in tutto l'arco temporale del match,
la FC è sempre al di sopra dei 175 bpm, corrispondenti all'
80% della FCmax dell'atleta, e diminuisce soltanto durante
il recupero trai round. Ciò fa presumere che, durante
l'allenamento della resistenza specifica mediante circuiti
ecc.., occorre tenere presente che la frequenza cardiaca
deve essere necessariamente superiore all' 80-85% del Max.
Da notare, inoltre, la brusca riduzione della FC nelle pause
trai round (125 bpm nel 1°round), ciò indica una buona
capacità di recupero aerobico dell'atleta. |
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Confronto tra la produzione di lattato in gara, nella
simulazione del match e durante l'allenamento con leggera o
senza opposizione del compagno.(riferita agli Sport di
Lotta)
Come si può notare dai valori, l'acido lattico si accumula
maggiormente durante la competizione reale ed arbitrata,
anzichè quella simulata in palestra. Questo fenomeno è
dovuto non solo per il maggior impegno fisico richiesto per
poter vincere contro un avversario sconosciuto, ma anche
dall'incremento di stress emotivo e nervoso richiesto in
gara. Questi risultati ci forniscono un dato importante per
quanto riguarda la pianificazione degli allenamenti, infatti
occorre inserire sopratutto nel "periodo competitivo" delle
sedute di simulazione arbitrata del match, in questo modo la
produzione e l'accumulo di lattato avverrà in maniera quanto
più specifica a quello della gara effettiva. |
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Ogni buon preparatore dovrebbe avere in mente "COSA"
allenare della sua disciplina e quindi l'importanza che
ricoprono le capacità di forza, resistenza e rapidità, in
base al "modello di prestazione" di riferimento nel suo
sport. Inoltre deve conoscere "COME" allenare tali capacità
utilizzando in modo opportuno e consapevole i metodi e gli
esercizi di allenamento ha sua disposizione e sopratutto in
rapporto al tipo di atleta che ha di fronte. Ma ciò che
differenzia un ottimo preparatore da un "praticone" è
riuscire ad organizzare e pianificare l'allenamento in modo
tale da portare l'atleta al top in un momento preciso della
stagione agonistica, che corrisponde appunto con il match
più importante. Senza un piano di lavoro scritto e
sopratutto condiviso con l' atleta, e senza prevedere i
giusti periodi di carico e scarico, è come viaggiare di
notte coi fari spenti |
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E' interessante notare come, nonostante gli sport da
combattimento in Italia siano considerati "secondari" ,
invece i risultati mostrano una tendenza del tutto
contrapposta |
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Analisi biomeccanica del Mawashi Geri Jodan in cinture nere
di Karate: modelli tecnici a confronto. |
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Il grafico mette in rapporto la forza muscolare richiesta
(in percentuale del massimale) con la velocità di esecuzione
nei diversi fight sport. Come si può notare gli sport di
lotta sono orientati verso la componente forza, essenziale
per poter primeggiare, invece gli sport di percussione sono
disposti nel versante velocità. Gli sport misti, dove si
lotta e colpisce, si collocano in posizione centrale avendo
un equilibrato rapporto F/V |
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Vantaggi e svantaggi di alcuni metodi e mezzi di allenamento
della forza, considerando i seguenti parametri:
- Specificità e corrispondenza con il gesto tecnico.
- Gestione e variazione del carico esterno.
- Possibilità di avere un'alta intensità di lavoro.
- Difficoltà esecutiva legata alle caratteristiche del
metodo
- Rischi a livello muscolare |
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Metodo intermittente Forza (ideato da G.Cometti) ideale per
l'allenamento della resistenza alla forza negli SdC. Combina
fasi di alta intensità (potenziamento), fasi di combinazione
tecnica e fasi di recupero attivo. Il tutto è molto
specifico e simile all'andamento del match. |
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Collocazione di alcuni combat sport in base all'importanza
delle capacità fisiche richieste. Fmax: Forza Massima
Rmax: Resistenza Massima
Vmax Velocità Massima |
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La match analysis o analisi video del match, è molto
utilizzata negli sport di squadra per avere una visione
completa delle dinamiche tecnico-tattiche del proprio team e
di quello avversario. Negli ultimi anni si sta diffondendo
anche nei fight sports allo scopo di tracciare un profilo
atletico, tecnico e tattico del proprio atleta o
dell'avversario. Può essere svolta in real time durante il
match oppure in "differita" utilizzando le riprese video
degli incontri. |
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F Rap: Forza Rapida
F Expl: Forza Esplosiva
F Max: Forza Massima
F Res: Forza Resistente |
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L'acido lattico o lattato è un sottoprodotto del metabolismo
anaerobico lattacido, da non confondere col DOMS (Delayed
onset muscle soreness), ovvero l'indolenzimento muscolare a
insorgenza ritardata. Si tratta di un composto tossico per
le cellule, il cui accumulo nel sangue si correla alla
comparsa della cosiddetta fatica muscolare. Il lattato viene
prodotto già a partire da basse intensità di esercizio; i
globuli rossi, per esempio, lo formano continuamente anche
in condizioni di completo riposo. Si può notare dalla
tabella, l'importanza che ricopre l'allenamento del
metabolismo anaerobico lattacido in alcuni sport a
differenza di altri. |
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L'overtraining è uno squilibrio dell'allenamento che si
verifica quando l'attività fisica praticata è troppo
intensa, tanto che l'organismo non riesce, nei tempi di
recupero, ad eliminare la fatica accumulata. Questo
squilibrio adattativo, conosciuto anche come
sovrallenamento, provoca un continuo stato di stress
psicofisico, che culmina nella staleness syndrome (rifiuto
di allenarsi), danneggiando le prestazioni atletiche e
rendendo più vulnerabile l'organismo a eventuali infezioni.
Occorre prestare attenzione ai segnali che il corpo manda in
risposta a stimoli particolarmente stressanti. Un buon
Allenatore/Istruttore/Preparatore riesce a captarli
immediatamente e a modulare i tempi di carico-recupero in
modo appropriato. |
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