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preparazione atletica

2 Test sperimentali per la Kickboxing

Di: Michelangelo Manganello

Come abbiamo detto altre volte… la fortunata collocazione della Scuola Arti Marzali Fragale nella città universitaria di Pisa, fa si che molti suoi studenti universitari frequentino i suoi corsi ed appassionandosi poi alle nostre discipline, inizino infine a collaborare con la direzione della scuola a vario titolo, ognuno apportando le proprie conoscenze e competenze, per le più svariate ragioni, accezioni e motivi di interesse. Ultimamente poi, muovendosi e collaborando a vari livelli nel mondo sportivo cittadino, non sono pochi i veri e propri professionisti che si sono uniti alla schiera dei suoi collaboratori formando un vero e proprio Team, rendendo ora possibile l’inizio di una vera e propria sperimentazione nelle metodologie allenanti usate da questa scuola in continuo rinnovamento.

 

Non è un segreto da che da qualche tempo il suo D.T. Federico Fragale è affiancato da varie figure professionali che collaborano con lui nella pianificazione più appropriata del lavoro ottimale da far eseguire alle varie tipologie di atleti presenti. Le figure professionali che lo affiancano sono di diverse tipologie ed ognuno con proprie competenze: tecniche specifiche della disciplina, psicologiche per gli atleti agonisti  e non solo, potenziamento muscolare specifico per la disciplina e tutte mirate ad una preparazione atletica ottimale degli atleti agonisti, con cadenzate misurazioni delle loro qualità.

 

Come del resto abbiamo cominciato  fare dal 2008… le misurazioni servono a quantificare eventuali miglioramenti, stazionamenti o regressi delle qualità specifiche occorrenti, per comprendere l’eventuale adeguamento delle richieste allenanti per ogni singolo. Di pari passo poi e fin dalla prima volta come per tutte le altre cose, nella sezione della Preparazione atletica,  abbiamo recensito e pubblicato alcuni test scientifici di “nuova” realizzazione per quanto riguarda la kick boxing. Siamo adesso a recensire la terza misurazione con il test di Leger e quello di Bosco… ma stavolta in maniera del tutto diversa e sperimentale. Non esistendo altri studi specifici per le nostre discipline.. rappresentano al momento una buona base su cui lavorare e da cui partire per altre innovazioni.

 

Naturalmente per poter fare tutto questo occorrono particolari attrezzature di non facile reperibilità, ma che sono fornite dagli stessi collaboratori della scuola. Bene, dopo questa breve presentazione dell’argomento e sue finalità, lasciamo ora spazio al preparatore atletico Michelangelo Manganello che ha condotto i nuovi test.  

Il giorno 30/12/2010 Presso la Scuola Arti Marziali Fragale, sono stati eseguiti dei test fisici per la valutazione funzionale di alcuni atleti agonisti; con la collaborazione del  “Centro Fisiokinetic” (VEDI: www.fisiokinetic.it) struttura privata che opera sul territorio pisano con attività di diagnosi, fisioterapia e riabilitazione funzionale nei campi ortopedico, sportivo e neurologico del Dott.Casarosa Simone, siamo in grado di monitorare gli effetti della nostra pianificazione degli allenamenti.

 

Già negli anni passati abbiamo eseguito questi test (Leger e Bosco) in modo “canonico” (VEDI: -Alcuni Test per la KickBoxing 2008- -Alcuni Test per la KickBoxing  2009-) ma, dopo una attenta analisi ed entusiasti dei loro risultati, abbiamo deciso di affrontare questo nostro nuovo appuntamento sperimentale in modo un po’ diciamo…. “rivoluzionario”!

Ma innanzitutto spieghiamo “perché” e “come” vengono eseguiti i test in questione.

Diciamo quindi che il test viene eseguito per disegnare un regime di allenamento su misura per il singolo atleta. Il test di Leger è un test  per la misurazione del massimo consumo di ossigeno (VO2Max). Il test canonico è stato spesso snaturato da vari adattamenti ed anche noi per sperimentare una nostra idea, non abbiamo fatto eccezione. Se ad esempio nel mondo del calcio la distanza da 50mt è diminuita a 20 mt; ebbene… noi siamo scesi a 10m!

 

In cosa consiste la pratica del test di Leger:

Tramite lo specifico programma di un computer, vengono emessi degli impulsi sonori agli altoparlanti delle casse acustiche collegate: "beep"; questi avvisi sono infatti disposti  ad intervalli sempre decrescenti. Al momento dell'inizio della prova, ovvero al primo “beep”…  l'atleta dovrà iniziare a correre e raggiungere il cono opposto entro il secondo avviso sonoro, a questo punto dovrà ritornare al cono di partenza entro il suono del “beep” successivo, e così via. Essendo questi avvisi disposti  ad intervalli continuamente sempre più brevi, il test termina nel momento in cui l'atleta non riesce più a percorrere la distanza nel tempo previsto. È ammesso non raggiungere il cono entro l'avviso sonoro, ma solo nel caso in cui entro il successivo si riesca a coprire la distanza rimanente (massimo 1 metro) e il tragitto successivo, ovvero a recuperare il ritardo entro il tempo necessario a coprire una sola distanza.

 

Perchè 10 mt e non 20mt o 50mt?

Visto che mi dicono le dimensioni di un ring regolamentare possono arrivare al massimo a circa 8mt per lato, quindi ci sembra piu’ simile e specifico l’impegno muscolare e metabolico in una distanza da percorrere su 10m! Tramite questo test possiamo valutare il livello più elevato raggiungibile da un soggetto nell’utilizzazione dell’ossigeno per l’ossidazione dei substrati energetici nel corso di un esercizio muscolare (Vo2MAX).

 

E’ bene sapere che questo parametro puo’ migliorare del 5-20% fino ad arrivare ad un soggetto di sport di resistenza professionistico, a valori di circa 70 ml/min/kg ed il lattato ematico puo’ raggiungere la concentrazione di 8/10 mMol/l !

 

Al momento non siamo in possesso di dati diretti di questi parametri (presto lo faremo!) ma sono di gran lunga lontano dai dati che si verificano durante un combattimento. (Nota: Il nostro atleta piu’ “resistente” è arrivato a valori pari a 60ml/min/kg, niente male per un combattente!).

 

Alla fine del test e con l’ausilio di apposite tabelle e algoritmi studiati e messi a punto dal Prof. Casarosa Simone e Prof. Silvestri Michele, ogni atleta è stato successivamente fornito di un suo specifico e mirato programma di 9 settimane, per l’incremento della potenza aerobica.

 

Il test di Bosco

Solitamente il test di Bosco (utilizzando lo specifico tappeto di Bosco) ci serve per tentare di valutare le caratteristiche morfologiche funzionali dei muscoli degli arti inferiori e le capacità neuromuscolari che un atleta possiede.

 

Con questo test è possibile stimare anche la percentuale di fibre che un atleta possiede (bianche/rosse) in modo da poter individualizzare in modo scrupoloso la preparazione per ogni singolo atleta. Le prove da eseguire sono le seguenti: Squat Jump (SJ), Counter Movement Jump (CMJ).

 

Ma inoltre (visto che  il movimento di un jab o un diretto potrebbe considerarsi come una distensione anteriore dell’arto superiore sul tronco…) abbiamo eseguito in via del tutto “esclusiva” e “sperimentale” il Push Up Jump ed il Push Up Counter Movement Jump (per gli arti superiori).

  

Squat e Push Up Jump, vengono eseguiti  seguendo un esecuzione esclusivamente concentrica ovvero senza contro-movimento, per valutare la Forza Esplosiva. Il Counter Movement Jump e Push Up inversamente, vengono eseguiti con un balzo verso l’alto dopo un “ciclo” stiramento/accorciamento, quindi con un riutilizzo elastico della forza, in virtù anche del riflesso miotatico (recettore muscolare propriocettivo).

  

La preparazione atletica di un combattente, è un processo complesso, col fine di incrementare diverse capacità condizionali quali la forza, resistenza, velocità e abilità coordinative come l’anticipazione, il senso del ritmo, la reazione.

  

Attraverso la pianificazione di periodi e mezzi di allenamento (mesocicli e microcicli) sono lieto di fare parte di questa scuola che ormai da decenni segue una linea coerente con l’evoluzione dell’allenamento, della didattica e degli obiettivi di queste magnifiche discipline.

  

Sono fiero di collaborare con il Maestro Fragale Federico, Amico ormai da 20 anni  e grazie alla sua competenza e stesso modo di vivere lo sport a 360°, di crescere insieme al fine di migliorare e migliorarci, imparare e insegnare, vincere e perdere, sotto il segno dell’onestà e del rispetto… come un giusto guerriero a nostro avviso, dovrebbe vivere.

 

Il Preparatore Atletico della “Scuola Fragale”
Michelangelo Manganello

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