“Kinesis” la nuova frontiera dell’allenamento funzionale
Continuano le sperimentazioni alla Scuola Fragale
Di: Beatrice Guardati
Grazie
alle tante mutue collaborazioni messe in opera da Federico Fragale
con vari professionisti cittadini ed in particolare con Fabrizio
Zucchini, istruttore fitness e personal trainer (da sempre
appassionato degli sport da combattimento e praticante da anni come
amatore presso la Scuola Fragale di Pisa) che negli ultimi tempi si
è avvicinato sempre più attivamente alla nostra sezione agonistica,
seguendo da vicino gli atleti durante il loro percorso per rilevare
particolari esigenze nella preparazione di un combattente, questo si
è reso disponibile per sperimentare un periodo di preparazione
funzionale presso uno dei suoi centri sportivi. Fabrizio Zucchini
con Michelangelo Manganello (scienze motorie) sono i preparatori
atletici della Scuola e assieme allo psicologo Paolo Bernardini e al
tecnico federale M° Federico Fragale, formano lo staff sperimentale
di “ricerca per nuove metodologie allenanti negli sport da
combattimento” che opera all’interno della Scuola Fragale e che
tanti articoli ci hanno regalato per l’innovativa sezione di
preparazione atletica che, unici nell’ambiente, ospitiamo sulla
web-rivista de ilguerriero.it (vedi:
http://www.ilguerriero.it/codinopreatle/index.htm).
Federico Fragale cura nello specifico l’aspetto tecnico della
disciplina ed in generale lo svolgimento delle varie e specifiche
“tabelle” da parte di ogni atleta; Paolo Bernardini cura nello
specifico l’aspetto psicologico e motivazionale degli atleti ed in
generale monitora l’umore dell’ambiente e le gratificanti dinamiche
che portano ad un ottimale lavoro di gruppo; Michelangelo Manganello
monitora attraverso frequenti e precisissimi test specifici la
condizione atletica generale degli atleti e nello specifico indica i
punti critici o di eccellenza dei singoli atleti registrandone
miglioramenti, stazionamenti o decrementi delle qualità andandone
poi a ricercare le cause; Fabrizio Zucchini cura in generale il
potenziamento muscolare degli atleti, ma in particolare sperimenta
nuove metodiche allenanti e più ottimali per gli agonisti sempre
mirate al raggiungimento della massima prestazione, supportato
dall’esperienza e dalle competenze specifiche di tutti gli altri.
Roberto Fragale invece, come creatore e direttore della sua scuola…
guarda ora incredulo e ammirato il frutto generato da quello che
rappresenta uno dei tanti risultati di successo, scaturiti da una
grande e lunga dedizione a questa passione sportiva.
Fabrizio Zucchini è titolare di due grandi ed attrezzatissimi
centri fitness nel comune di Pisa, “New Point 1 e New Point 2” ha
quindi a disposizione e conosce ogni tipo di moderni macchinari ed
ultimi ritrovati tecnologici per l’ambiente fitness e riabilitativo.
Grazie alla propensione verso i nostri sport e soprattutto alla sua
continua voglia di sperimentare nuovi metodi allenanti per riuscire
ad incrementare la prestazione fisica degli atleti, è stato
possibile effettuare un periodo di allenamento sperimentale presso
uno dei suoi centri sportivi, utilizzando tutta attrezzatura
d’avanguardia tra cui l’ultimo macchinario creato dalla TechnoGym…
la fantastica “Kinesis”, utilizzando come soggetto “cavia” un atleta
agonista della Scuola Fragale: Matteo Cara.
La futuristica “Kinesis” è il macchinario con cui è stato
possibile effettuare tale allenamento sperimentale ed è costituita
da una complessa strumentazione metallica a parete, su cui sono
inseriti quattro bracci (due sulla parte superiore e due su quella
inferiore) il suo principio di base è quello dell’allenamento con
sovraccarico esterno collegato ai cavi.
Fino a qui niente di eccezionale, se non per merito di un
particolare brevetto della TechnoGym chiamato “Fullgravity
Technology”, che consiste in una serie di speciali pulegge fissate
alla parte iniziale e terminale in ognuno dei quattro bracci,
accessoriate con un sistema di “inversioni” ruotabile di 360 gradi
su qualsiasi piano, dove si possono eseguire tutti i tipi di
movimento senza limitazione alcuna, in qualsiasi posizione ed in
costante e liberamente regolabile resistenza.
Con questi requisiti è quindi possibile simulare esattamente i
movimenti caratteristici delle più svariate discipline sportive ed
il suo scopo infatti, è riuscire a vincolare ad una resistenza
regolabile, ma lasciare l'atleta più libero nel compiere gli
specifici movimenti del proprio sport. Tutto questo è possibile
grazie al sistema “a cavi” che consente di eseguire con molta
fluidità un'infinità di esercizi cineticamente complessi, cioè
movimenti che coinvolgono più catene muscolari contemporaneamente.
Il "di più" dell'allenamento con Kinesis è il coinvolgimento dei
core muscles (i muscoli stabilizzatori che si trovano nella zona
lombare e pelvica); caratteristica richiesta in tutte le attività
sportive e spesso tralasciata nell'allenamento tradizionale.
Tutto questo permette un allenamento di forza con movimento
tridimensionale, i cui vantaggi si manifestano nella sinergia di
tutti i fasci muscolari che vengono sollecitati nel movimento
specifico… e credo sia chiaro ancora una volta quindi, che stiamo
parlando di allenamento funzionale dinamico e specifico per gli
sport da ring.
Oltre all’aumento di forza, il training con la “Kinesis” si
presta anche per il miglioramento della coordinazione e della
postura, come pure per una respirazione cosciente. “Kinesis” può
essere quindi considerato come un sensato completamento
nell’allenamento dell’atleta evoluto.
Grazie all’eccezionale libertà di movimenti che permette la
macchina, il suo utilizzo è applicabile a varie tipologie di sport,
cosi come infatti è già stato adoperato con successo per la
preparazione di famosi tennisti, giocatori di golf e velisti.
Abbiamo quindi pensato di poter provare ad interagire nella sua
indagine pratica, sperimentandone l’utilizzo anche per gli sport da
ring, facendo esercitare l’atleta nei gesti specifici e con una
trazione esattamente inversa al movimento eseguito che può anche
arrivare fino ad un massimo di 160 kg, lavorando sessioni di focus,
pao (e volendo potremmo escogitare anche il modo di utilizzarlo in
vere e proprie sessioni di guanti) impegnando tutto il corpo a
mantenere una certa contrazione muscolare e spinta in avanti, quindi
aumentando la resistenza ed il consumo di ossigeno rispetto alle
normali sessioni di allenamento.
E’ un tipo di esercitazione per atleti evoluti questo, che va
naturalmente inserito nell’allenamento programmandolo in ordine di
tempo lontano dall’appuntamento con i match, ma abbiamo misurato nel
nostro atleta “cavia” che queste esercitazioni hanno sviluppato in
soli 2 mesi di sollecitazioni, non solo un considerevole aumento di
resistenza, ma soprattutto e al tempo stesso, un notevole
miglioramento nella forza esplosiva di ogni singolo colpo.
Solitamente, il lavoro che precedeva questa nuova metodica era
quello in origine con sovraccarichi in sala pesi, (lavoro piuttosto
statico, monotono e che impegnava notevole tempo, visto che poi
necessitava di un periodo di lavoro dinamico sul gesto specifico).
Successivamente poi, al lavoro statico è stata aggiunta la parte
di scarico: dove si presume la conversione della forza sul gesto
specifico. Poi c’è stata ancora un’evoluzione funzionale, lavorando
direttamente con i manubri in sovraccarico sul gesto tecnico
specifico. Arrivati a questo punto si poteva pensare che fosse
questa la via migliore possibile da utilizzare per migliorare forza,
velocità e resistenza con le diverse metodiche ed agendo sulle tante
variabili possibili (tempo di lavoro, carico, velocità di
esecuzione, tempo di riposo ecc.) ma evidentemente ci sbagliavamo.
Non che questo precedente metodo fosse totalmente sbagliato, ma
se lo rapportiamo all’esercitazione con il macchinario “Kinesis”… ci
appare forse parzialmente inadatto. Questo perché con il gesto
tecnico di un pugno diretto e vincendo la resistenza dataci da un
manubrio stretto nella mano, vinciamo la forza di inerzia del
manubrio si, ma dobbiamo vincere soprattutto anche la forza di
gravità che spinge il manubrio (e quindi il braccio che lo sostiene)
verso il basso… mentre invece la resistenza da applicare al colpo di
pugno dovrebbe essere solo in direzione opposta alla tecnica che
vogliamo portare, cosa che adesso… con il macchinario “Kinesis”…
diventa finalmente realtà!
Ma lasciamo adesso la parola allo stesso Fabrizio Zucchini che ha
ideato, studiato e costruito assieme a Federico Fragale la metodica
allenante, per poi dirigerla nella pratica e seguirne ogni sessione
di svolgimento in prima persona, presso uno dei suoi centri
sportivi.
Allenamento sperimentale propedeutico agli sport da
combattimento
Di: Fabrizio Zucchini
L’idea generale da cui scaturisce il nostro progetto
sperimentale, è quella di riuscire a legare le conoscenze del mondo
del fitness e della riabilitazione, utilizzandone le attrezzature
ed i concetti utili alla preparazione atletica e alla prevenzione
degli infortuni in tutti gli sport, inclusi quelli da combattimento
come la kickboxing. L’utilizzo del macchinario TechnoGym “Kinesis”
ci permette di sovraccaricare l’atleta non più solo con resistenze
che sfruttino la forza di gravità (con l’utilizzo di manubri o
bilancieri) e per cui che agiscono sull’asse espressamente
verticale… Infatti Kinesis consente l’impiego di sovraccarichi che
contrastino il movimento specifico della disciplina in modo diretto
e soprattutto in maniera perfettamente antagonista al movimento
stesso. Questa nuova esperienza, nata in sinergica collaborazione
con tutto il team di ricercatori sperimentali della Scuola Fragale,
ci ha permesso di suddividere la preparazione atletica per
l’allenamento funzionale dinamico e specifico per gli sport da ring
con l’utilizzo dei nostri macchinari, in tre tipologie ben distinte:
- Potenziamento generale delle varie catene cinetiche
- Potenziamento specifico – esplosivo, delle singole catene
muscolari
- Riduzione resistenze muscolari e prevenzione infortuni
1)- Allenamento di potenziamento generale: lo si svolge
utilizzando tutte le catene muscolari contemporaneamente e
sovraccaricando arti superiori e inferiori simultaneamente con
l’utilizzo di “Kinesis” e manubri…
Questo allenamento è mirato a rendere la struttura muscolare
dell’atleta più potente, resistente e ad aumentare le capacità
coordinative e propriocettive di tutto il corpo. Tutto questo come
generale base allenante, permetterà poi all’atleta di sviluppare e
sfruttare al massimo le proprie potenzialità anche psicomotorie e
perciò di elevare al massimo la performance nella prestazione
sportiva!
Dotato di rilevatore cardiaco, l’atleta viene fatto allenare
sollecitandolo con una intensità tale da raggiungere un numero di
battiti simile o superiori a quelli della competizione. I tempi
dell’impegno fisico richiesto per ogni specifica esercitazione sono
quelli di un normalissimo match, ma il lavoro totale di ogni seduta
oscilla intorno ai 45 minuti… per cui vedendola da questo punto di
vista… diciamo per più match ripetutamente.
2)- Allenamento di potenziamento specifico: in queste
esercitazioni vengono riproposti tutti i gesti e i colpi specifici
della kickboxing, ogni singolo colpo dal jeab al gancio, montante o
diretto, viene vincolato ad una forza che lo contrasta in modo
diretto, crescente e opposto alla direzione del colpo stesso.
Utilizzando attrezzi come pao o focus, l’atleta viene sottoposto
a ripetizioni massimali mirate all’incremento della forza esplosiva,
aumentando per cui l’impatto del colpo…
Viene sfruttata “Kinesis” per contrastare l’avanzamento
dell’atleta sul colpo, vincolandolo alla cintura stretta in vita con
carico variabile fino a 160 kg.
Contemporaneamente gli arti vengono vincolati ad appositi
elastici ad “alta resistenza” che, bloccati ai quattro bracci alti e
bassi di “Kinesis” (oltre ai due attacchi sulle pareti laterali, per
la resistenza ai colpi circolari) garantiscono trazione antagonista
progressiva a qualsiasi tipo di colpo portato dall’atleta.
Per ultimo ma non meno importante, l’atleta è dotato di
rilevatore di battito cardiaco, attraverso il quale viene
costantemente monitorato il suo battito e riproposto lo stesso tipo
di stress cardiaco a cui l’atleta viene subordinato durante la reale
competizione, tenendo in considerazione gli stessi tempi e recuperi
di un match vero e proprio.
3)- Allenamento di prevenzione dagli infortuni e di
eliminazione delle resistenze muscolari antagoniste del colpo stesso:
per queste esercitazioni dobbiamo usare le macchine Technogym
Flexability anterior e posterior basandoci su tecniche base di
ginnastica posturale, l’atleta viene sottoposto a sedute di
stretching attivo pre e post allenamento di circa 30/45 minuti.
Questo allenamento è mirato a ridurre tutte quelle forze e
resistenze che vengono messe in campo dai muscoli antagonisti nel
momento in cui viene portato un colpo in esplosività. Questo
determina una diminuzione esponenziale sul rischio di qualsiasi tipo
di lesione tendineo/muscolare, oltre a garantire un notevole aumento
della forza impattante del colpo e un incremento di agilità e
velocità di movimento dell’atleta.
Non meno importante è la ricerca mediante elementari esercizi di
stretching dei punti di criticità elastica muscolare, tali gruppi
muscolari saranno sollecitati con ancor più accuratezza dal
preparatore atletico del team.
E sempre seguendo le raccomandazioni del preparatore atletico si
provvede anche a riequilibrare la simmetria in quanto a trofia,
resistenza e forza muscolare, concorrendo ad eliminare tutte quelle
criticità da lui registrate e indicateci sui gruppi muscolari che
formano gli anelli delle importanti catene cinetiche, capaci di
lavorare in sinergia per concorrere a rendere “esplosivo” ogni
singolo colpo dell’atleta.
Ecco, questo è quanto sinora siamo riusciti a realizzare per
utilizzare e sfruttare al massimo le conoscenze, competenze e mezzi
di ognuno di noi, nella continua ricerca di metodi ottimali e idonei
a costruire una macchina umana capace di specializzarsi in
particolari stati di forma per risultare più funzionale al compito
assegnatogli dalla disciplina specifica. Noi continuiamo a
sperimentare tecnicamente, ma l’ultima parola e riprova sulla
riuscita del nostro lavoro… la dirà la pratica sul ring. I primi
risultati sembrano darci ragione… vedremo più avanti se il metodo e
macchinario potrà essere proposto e ripetuto per tutti gli atleti
che volessero sottoporsi agli stessi allenamenti.
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