logo ilguerriero.it

Preparazione atletica

NON ESSENDOCI ANCORA STUDI SCENTIFICI APPROPRIATI PER LA PREPARAZIONE ATLETICA SPECIFICA PER LA KICKBOXING…  I NOSTRI GIOVANI INSEGNANTI SPERIMENTANO LA MISURAZIONE DEI RISULTATI DELLE LORO TECNICHE DI ALLENAMENTO, CON L’AIUTO DI SOFISTICATI STRUMENTI DATIGLI UN USO DAI PREPARATORI ATLETICI DI ALTRI SPORT. SI RINGRAZIA IL CENTRO DI FISIOTERAPIA RIABILITAZIONE E SPORT: “FISIOKINETIC” DI PISA, DEL DOTT. SIMONE CASAROSA. (www.fisiokinetic.it)  

Alcuni Test per la KickBoxing

Misurazione forza esplosiva e VO2 MAX

Di: Beatrice Guardati

 

La collocazione della Scuola Arti Marzali Fragale nella città universitaria di Pisa, fa si che molti studenti universitari frequentino i nostri corsi ed appassionandosi poi alle nostre discipline, inizino a collaborare con la Direzione della Scuola a vario titolo e per le più svariate ragioni e motivi di interesse.

 

Diversi sono anche gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Motorie ed a cui  naturalmente, chiediamo di aiutarci ad innalzare le nostre conoscenze nel campo della preparazione atletica… autentica passione del D.T. della nostra Scuola: Federico Fragale. Questa volta ci aiuta Michelangelo Manganello, laureando in Scienze Motorie all’Università di Pisa, vecchio amico di Federico ed oltretutto ex atleta di Kickboxing.

 

Il suo lavoro di preparatore atletico per un blasonato gruppo sportivo tennistico pisano e la sua collaborazione con un rinomato centro riabilitativo di Pisa (www.fisiokinetic.it)  del Dott. Casarosa Simone, lo portano ad aver dimestichezza con sofisticate apparecchiature elettroniche per la misurazione delle condizioni fisiche degli atleti, attraverso dei precisissimi test.

 

Proprio in occasione di uno di questi per gli amici tennisti, abbiamo potuto sottoporre a questi test, anche gli atleti agonisti della nostra Scuola. Attraverso poi ulteriori successive misurazioni cadenzate… avremo modo di valutare eventuali miglioramenti, stazionamenti o regressione della loro condizione fisica… ed a seconda del tipo di allenamento eseguito nel frattempo… raccogliere dati per eventualmente modificarlo, migliorarlo, abbandonarlo o mantenerlo.

 

Insomma… una sorta di monitoraggio e sperimentazione, effettuati sugli atleti della kickboxing. Per le conoscenze che abbiamo infatti, non esistono al momento studi precisi per le nostre discipline e siamo onorati ed orgogliosi che la cosa possa partire ancora una volta dalla nostra Scuola.

 

Quello che vi mostriamo adesso è ciò che abbiamo fatto in un pomeriggio dedicato a questi test valutativi, presso il bellissimo stadio di atletica del Comune di Pisa.

Si  inizia con 2 giri di pista per riscaldamento….

 

Si procede con il “Test di Bosco” effettuando 2 prove che servono a misurare la forza reattiva sugli arti inferiori utilizzando un tappetino a contatto (Ergo jump) che registrando i tempi di “contatto-stacco-contatto” permette di rilevare il livello individuale di forza reattiva e di stabilire l’altezza di volo raggiunta, misurando il “tempo di volo”.

  

Queste prove sono molto importanti e particolarmente indicate per chi, come gli atleti di sport da combattimento, devono effettuare rapidi cambiamenti di direzione.

Squat Jump

Il primo test è lo “Squat Jump” ovvero un salto dinamico da fermo con il quale si misura la forza esplosiva contrattile della muscolatura (SJ).

Consiste nell’effettuare un salto verticale da fermo, partendo dalla posizione di mezzo squat e senza alcuno slancio o pre-caricamento. Gli arti superiori devono rimanere fermi con le mani ai fianchi ed il busto continuamente mantenuto ben eretto, per non aiutarsi con l’estensione di questo… e quindi falsare il risultato del test.

  

Secondo Bosco, con lo “Squat Jump” si misura lo sviluppo della forza nell’unità di tempo, ottenendo così una valutazione relativamente esatta della composizione delle fibre del soggetto sottoposto al test.

  

In effetti, quanto maggiore è la percentuale delle fibre muscolari a contrazione rapida, più veloce e ripida, è la salita della forza esplosiva.

Counter Movement Jump

   

Il secondo test effettuato è il “Counter Movement Jump” ovvero stesso movimento dello “Squat Jump” ma con un pre-caricamento verso il basso, degli arti inferiori.

 

Con questo pre-caricamento si raggiungono maggiori altezze, in quanto nel movimento viene inserito il ciclo di allungamento-accorciamento il quale fa si che si immagazzini energia, anche attraverso le componenti date dalle qualità elastiche muscolari.

 

In entrambi i test, tornando a piedi uniti sul “Tappettino di Bosco” (Ergo jump) si devono effettuare dei molleggi per non rischiare infortuni al ginocchio e alla schiena, nella fase di atterraggio.

  

Test di Leger

Per finire facciamo un ultimo test…il “Test di Leger”.

 

Questa prova, attuata da dei ricercatori canadesi, si utilizza per misurare il “VO2 Max”… ovvero il massimo consumo di ossigeno.

 

In pista è stata calcolata una certa distanza (20 metri), delimitandola da due linee. Gli atleti, a gruppi di 6, occupano ognuno una singola corsia. Il via viene dato dall’apparecchio utilizzato per le misurazioni che, collegato a due casse, emetterà un suono e gli atleti dovranno reagire ogni volta allo stimolo acustico, che darà loro il tempo da mantenere ad ogni vasca.

  

L’andatura alla partenza deve essere molto blanda, ogni atleta dovrà arrivare alla prima linea di arrivo, quando l’apparecchio emetterà il suono per tornare subito indietro e andare a toccare l’altra linea sempre con la stessa modalità e cioè quando verrà emesso il suono.

  

In pratica il suono misura il tempo in cui l’atleta “deve” percorrere la distanza che intercorre tra le due linee. Il tempo di emissione del suono sarà sempre più breve di conseguenza l’atleta per riuscire ad arrivare ad ogni linea nel tempo giusto, dovrà aumentare la velocità di corsa.

 

La prova finisce quando l’atleta non riuscirà più a percorrere la distanza scandita nel tempo che lo strumento indica in maniera progressivamente sempre più breve.

Nel caso un atleta riesca ad arrivare nei dieci minuti calcolati dallo strumento nel tempo giusto alla linea… la prova viene prolungata a 13’.

 

Quando l’atleta non riesce più a percorrere la distanza nel tempo giusto, si tiene conto della massima velocità raggiunta, calcolando quindi il “VO2 Max” tramite appositi calcoli.

 


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche


mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it