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europei wako 2004

LE FINALI DI DOMENICA 24 OTTOBRE

SICURAMENTE DISPUTATE IN TONO MINORE, MA DI EGUALE IMPORTANZA E PORTATA, LE FINALI DELL’ULTIMO GIORNO A BUDVA. ANCORA SEI, GLI ATLETI ITALIANI RIMASTI IN GARA!

Di: Dt. Giulio Socci

Come sempre, il mattino e di buon ora… vede gli atleti cimentarsi con la prova più dura e sofferta: quella del peso. Sono in molti, quelli che scorgiamo a correre tra i parchi del villaggio e sulla spiaggia, per smaltire le ultime centinaia di grammi in sovrappeso. Purtroppo questa nuova regola è stata resa indispensabile proprio per tutelare tutti gli atleti da loro stessi e dalla loro spasmodica voglia di vincere. Erano infatti già molte volte che avevamo notato strani e pericolosi aumenti e differenze di peso negli atleti, tra il primo giorno delle iscrizioni… e l’ultimo giorno di competizione. Dopo 4 o 5 giorni infatti, si potevano registrare persino 4 kg o forse anche più, superiori alla categoria fatta registrare all’inizio. Questa pericolosissima abitudine di taluni è stata interrotta proprio dalla nuova regola introdotta, prima che potesse divenire una consuetudine diffusa tra tutti i Paesi e potesse arrecare danno all’integrità fisica degli atleti. Alle 11.00 in punto si parte con le finali. Il team italiano ha sei atleti in gara e presumiamo che sarà una giornata densa di phatos e particolarmente dura per tutti noi. Anche gli esclusi hanno l’importante compito di far sentire vicino tutto il gruppo all’atleta di turno che si batte per i loro colori… Cominciamo dalle donne, che anche in questa edizione hanno contribuito e non poco… a tenere alto il numero delle nostre medaglie… anzi, direi che finalmente anche gli uomini, hanno iniziato a contribuire alla loro opera di “riscossa” ultimamente intrapresa negli sport da ring!

Low Kick Boxing femminile

Kg. -52 la romana Rita De Angelis deve vedersela con la russa Maria Krivoshapkina. Un combattimento molto duro e dall’esito incerto. Anche se la scuola russa è temutissima e molto forte, la nostra Rita ha mostrato nelle fasi eliminatorie di essere ben preparata e psicologicamente è ben determinata a vincere il torneo. Come da pronostico la Krivoshapkina inizia a martellare con una boxe essenziale e potente. Sono molte le volte che la De Angelis riesce a contrarla con i low kick sui suoi attacchi… ma subisce forse troppo la sua superiorità pugilistica. Sono comunque tre riprese di fuoco dove nessuna delle due si risparmia un attimo… ma che vedono prevalere anche se di poco, ma giustamente, l’atleta russa. Alla nostra portacolori non rimane che incassare l’applauso dei sostenitori per l’impegno mai venuto meno ed accontentarsi per questa volta del 2° posto sul podio.

   

Kg. -65 Anche alla pescarese Mimma Mandolini, è toccata una russa in semifinale:Lopatina Lyubov che avevamo già visto combattere il giorno prima e battere con estrema facilità la croata Ana Mandic. La bella Mimma non ha molti incontri alle spalle, ma è ansiosa di misurarsi e provare ad insidiare la voglia di vincere dell’avversaria. Francamente non abbiamo molte aspettative visti gli esiti del giorno prima, ma la incoraggiamo tutti a gran voce. Dalle prime battute appare chiara la superiorità straniera ma anche che la Mandolini ha un caratterino niente male. Non solo dopo aver subito le forti bordate avversarie non si demotiva, ma risponde colpo su colpo. La sua tattica è soprattutto quella di demolire le gambe avversarie per calmarle i bollenti spiriti, ma il prezzo da pagare era ogni volta molto alto. Tuttavia non si tira indietro neanche una volta negli scontri pugilistici a due mani ed a viso a aperto. Nella seconda ripresa viene persino contata dall’arbitro, ma anziché demotivarsi, pare che nel proseguo abbia aumentato la determinazione. E’ una gioia il solo poterle fare il tifo, quasi fosse invulnerabile. È comunque un match molto sofferto… e non solo da parte sua. Tuttavia ogni volta la Mimma , ha una spinta interiore che gli dona nuova energia e continua la battaglia sino allo scadere della terza ripresa, che la trova a scambiare di pugno, in un ennesimo faccia a faccia con l’avversaria. Devo dire che la campanella soddisfa più noi che lei… che magari avrebbe forse voluto avere ancora un po’ di tempo a disposizione per continuare a tentare di risolvere il grande problema presentatolesi. Una grande prova comunque da parte di questa ragazza che siamo sicuri, con un po’ più di esperienza inizierà a far parlare di se! Un secondo posto a questi europei… per il momento credo che sia più che meritato… brava Mimma, COMPLIMENTI!  

   

Full Contact  maschile

Kg. -51 il giovanissimo cuneese Ivan Sciolla, dopo aver sbaragliato tutti i suoi avversari si trovava in finale il più pericoloso di questi:il russo Dmitry Ayzyatulov. Ivan è un atleta tecnicissimo, ragazzo molto sveglio e “pronto” , nonostante l’età mostrava sangue freddo e non dava alcun segno di emozione. Parte il primo round, dove il russo si fa subito temere, oltre che per le potenti bordate pugilistiche, anche per un veloce e saettante middle sx indirizzato costantemente al fegato. Sciolla è molto mobile e risponde su ogni colpo, prendendo persino talvolta l’iniziativa e mettendo alla frusta l’avversario. Nell’intervallo il D.T. Donato Milano (uno che la sa lunga…) lo mette in guardia da quel pericolosissimo calcio medio. “Devi girare continuamente alla tua sx e colpire” Il ragazzo capisce e mette in atto la tattica giustamente consigliatagli… una seconda ripresa al fulmicotone e di tutto rispetto per entrambi. La strategia funziona e la seconda ripresa forse, lo vede persino forse in leggerissimo vantaggio, ma quasi sullo scadere del tempo uno di quei veloci calci lo colpisce preciso al fegato e lo costringe al conteggio arbitrale. Un vero peccato! Nel  terzo round cerca di recuperare ma non ha più quella mobilità che lo aveva contraddistinto sino a quel momento. Un altro calcio medio lo trova scoperto e deve subire un secondo conteggio arbitrale. Ma anziché darsi per vinto, le studia proprio tutte, seppur inutilmente, per capovolgere la situazione. Niente da fare… ormai il suo fisico è segnato da quei due tremendi colpi ed è bravissimo a non cedere e terminare in piedi una battaglia veramente dura, anche per tutti noi sostenitori. Per stavolta dovrà accontentarsi del 2° posto sul podio… ma avrà sicuramente tempo per rifarsi a soli 19 anni di età...  ne ha di tempo per farlo!

   

Thai/kickBoxing maschile

Kg. -51 il torinese Giampiero Marceddu dalle chiare origini sarde, che vive a Livorno e che insegna a Firenze… (non so quindi come chiamarlo senza sbagliare) è un esperto di questi tornei. Ha gareggiato e vinto moltissimi titoli WAKO nel Full Contact e nella Low Kick Boxing, il suo sogno sarebbe quello di riuscire a mantenersi combattendo, ma pare che gli sia impossibile perché a causa della sua categoria di peso, ha pochissimi avversari. Nel tentativo di avere ancora più possibilità di combattere si allena da qualche tempo anche nella Thai Boxing (ci siamo occupati di lui in un precedente articolo: UNA CATEGORIA PICCOLA MA DIFFICILE) era questo il suo primo torneo nella specialità della Thai/KickBoxing. Il suo avversario nella finale era proprio un atleta di casa: il serbo-montenegrino (di origini cubane) Dragan Durmic. Dopo un primo avvio alla distanza, dove con la sua enorme esperienza lo ha dominato alla grande, è passato alla corta, in cui sorprendentemente ha sfoggiato un uso delle ginocchia non certo indifferente. Con una sola forse, piccola pecca nelle proiezioni. Pur riconoscendogli un avversario molto valido, il suo incontro è stato a senso unico e non c’è stato un solo round che potesse aver perso. Si aggiudica quindi la sua finale di categoria e viene proclamato campione europeo WAKO 2004 di Thai/KickBoxing. Veramente un piccolo grande uomo… GRAZIE GIAMPI!

   

Kg. -81 il siciliano Salvatore Abate, dopo aver superato di slancio le semifinali contro un atleta di casa… si trovava in finale contro il fortissimo pluricampione mondiale Magomed Magomedov, che il giorno prima aveva battuto in semifinale il bielorusso Aliaksandr Vlasuk. Totò aveva un conto in sospeso con il campione russo che lo aveva eliminato l’anno passato in Ucraina durante i mondiali WAKO di Low Kick Boxing tenutisi a Yalta… Totò ne riconosceva certamente il valore e la pericolosità, ma era pronto e determinato a riprovarci con ancora maggiore determinazione! Il suo incontro è durato solo qualche secondo… I due si sono studiati un attimo… un colpo di alleggerimento di Totò per rompere il ghiaccio… e parte subito con un fortissimo low kick prontamente bloccato dal russo. Ancora qualche attimo di studio tra i due.. e l’arbitro interrompe l’incontro a causa del sangue sulla tibia di Totò. Interviene il medico e dichiara la non proseguibilità dell’incontro! Un brutto squarcio si era aperto sulla tibia del siciliano e ci sono voluti ben 10 punti di sutura (dati sul posto dal medico di servizio) per chiudere un taglio che lasciava abbondantemente intravedere l’osso tibiale. Si fermano qua le velleità di vittoria di Abate che deve giocoforza accontentarsi del 2° posto sul podio.

 

Un'altra finale avrebbe dovuto disputarsi nella categoria dei + 91 kg. e vedeva protagonista il livornese Daniele Petroni, che nella sua dura semifinale portata alla vittoria, aveva impressionato per la determinazione e coraggio mostrato, ma a causa di un incidente occorsogli proprio durante queste fasi e ciononostante aveva continuato e vinto (ha subito l’allentamento dei legamenti laterali del ginocchio a causa di forti low kick subiti) la sua battaglia contro l’atleta di casa. Il generoso Daniele avrebbe anche combattuto… ma i progetti futuri a breve scadenza che il suo coach ha per lui, hanno consigliato di passare la mano per il momento e non rischiare di rovinare il tutto. Perde quindi per W.O. e si accontenta a malincuore del 2° posto sul podio.

Si spengono le luci dei riflettori sui protagonisti di questa memorabile battaglia che speriamo rispecchi e rappresenti una svolta storica nei nostri risultati nazionali a questo genere di tornei. Questo è sicuramente possibile, ma bisogna che ognuno continui a fare imperterrito il proprio lavoro con tutto se stesso e la serietà di sempre… e considerando che fino adesso questo è stato impeccabilmente compiuto e che in questo torneo si sono trovate nuove e migliori metodologie di lavoro comune.. direi che ormai il più è stato fatto e che sarà sufficiente continuare a lavorare così… il tempo farà il resto, ci auguriamo con una discreta sicurezza! Purtroppo non ci resta neanche il tempo di partecipare al consueto Sayonara Party, perché la nostra nave ha la partenza dopo qualche ora dalla fine del torneo… di corsa a fare le valige, una doccia e appena il tempo di prendere qualche panino da mangiare durante il viaggio e via! Naturalmente la soddisfazione del nostro Presidente per i risultati ottenuti, ci si mostra anche in forma più tangibile e paga un ipotetico festeggiamento sulla nave a tutto il team. I ragazzi sono entusiasti e naturalmente non si fanno pregare e persino esagerano nella spesa delle ordinazioni… per fortuna viaggia con noi anche lo sponsor della ditta BALISTIC: Patrizio Rizzoli, che si offre di buon grado di pagare l’eccedenza sul conto… ancora grazie Patrizio!  Finisce un’avventura straordinaria e ne inizia un’altra… quella ordinaria di tutti i giorni, ma sono i nostri ragazzi “azzurri” ad essere veramente straordinari e voglio salutarli e ringraziarli tutti con qualche istantanea che ne riprende alcuni, in momenti di spensierata allegria.

   

   

Per altre informazioni: www.wako-fikeda.it o www.fikb.it


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