Intervista a Ennio Falsoni su
kickradio
A dicembre apriremo il vaso di Pandora
Di: Gianmario Girasole
del 19/07/2012
tratto dal sito
Kick Radio
1. Dottor Falsoni, il quadriennio olimpico volge al termine;
ci tracci un bilancio di questo suo mandato.
“Oggi siamo liberi da ogni condizionamento della FPI”
“Come sempre quando si fa un bilancio, vi sono sia aspetti
positivi che negativi. Ma nel mio caso, penso francamente che gli
aspetti positivi siano molto maggiori di quelli negativi. Quattro
anni fa eravamo ancora una DSA “sperimentale” associata alla
Federazione Pugilistica Italiana. Grazie ad un mio intervento presso
il presidente del Coni Giovanni Petrucci oggi siamo liberi da ogni
condizionamento della FPI, siamo riconosciuti dal Coni come DSA
effettiva e puntiamo, al termine dei prossimi quattro anni a
diventare una Federazione Sportiva Nazionale. Dal punto di vista dei
numeri, nell’ultimo quadriennio siamo passati da 450 società
sportive a 605 e da 18.000 tesserati a 22.000. Se a ciò si aggiunge
che la Federazione ha migliorato enormemente la sua immagine, che
organizza gare con migliaia di atleti con l’uso delle più moderne
tecnologie, che vinciamo su quadrati di tutto il mondo, che abbiamo
decine e decine di piccoli, medi e grandi gala che pubblicizzano le
nostre discipline e Raisport che ormai ci segue settimanalmente, ha
il quadro preciso di dove siamo e cosa facciamo nella nostra
Federazione.”
2. Le recenti vicende hanno visto crescere molto la Wtka; come
interpreta questo fatto?
“La WTKA si fonda su ‘PEACE&LOVE’ ”
“Colgo l’occasione per chiarire una volta per tutte che la Wtka
non c’entra proprio un bel niente con la nostra Federazione, è una
realtà a sé stante composta da 42 o 43 organizzazioni che si
occupano di 42-43 arti marziali diverse che, insieme, fanno
certamente numeri importanti e che evidentemente da sole, non
rientrando nelle Federazioni nazionali ufficialmente riconosciute,
sarebbero troppo piccole per avere visibilità. Ma poi, come stanno
insieme? Ognuna di quelle organizzazioni è libera di fare e andare
dove vuole, purché partecipi alle principali ‘adunate’ annuali
presso la Fiera di Carrara e ad altri 3 o 4 eventi. E’ una realtà
nata grazie alle capacità imprenditoriali del suo fondatore. Quando
mai la Wtka potrà avere i propri bilanci certificati da Revisori dei
Conti esterni o investire quasi 500.000 euro come facciamo noi in
sole attività agonistiche ? L’ideologia liberale sulla quale si
fonda la Wtka, che inneggia a un mondo “peace&love” dove regna la
libertà, l’armonia, la serenità, la modernità, l’ amicizia e il
volersi bene delinea certamente un bel quadretto utopico d’insieme
che nulla ha a che fare con il contesto sportivo federale in cui
viviamo, fatto di gente che lavora con passione e dedizione,
caratterizzato talvolta anche da contrasti e discussioni, ma che in
fondo fanno parte della vita e della realtà oggettiva quotidiana, la
cui mission principale rimane quella di formare giovani atleti che
andranno a rappresentare il tricolore nelle competizioni
internazionali più importanti. A chi piace la burocrazia? Certamente
a nessuno, ma come DSA riconosciuta ci dobbiamo adeguare ai dettami
e regolamenti del Coni. Ritengo comunque che per migliorarsi e
creare un nuovo mondo si debba lottare dall’interno di esso e non
viceversa. Ci sono anche persone che stimo in Wtka, ma come ho già
detto francamente non la considero affatto un’organizzazione nostra
concorrente.”
3. Nella Wtka partecipano a un progetto comune persone che nel
passato hanno avuto un ruolo in Fikbms, come Alfredo Lallo per la
savate e Davide Carlot per la Fimt; perché pensa che abbiano
lasciato la Fikbms? Crede che ora la Wtka sarà presente tramite la
Fisa e la Fimt a Sportaccord al pari della Fikbms?
“Carlot non riuscì a qualificare nemmeno un italiano a Sport
Accord”
“Davide Carlot non ha ancora smesso di collaborare con Fikbms, se
non allo scadere del contratto in essere tra noi – parole sue -. E
comunque non si sa mai nella vita, da qui allo scadere del contratto
tante cose possono ancora succedere…
La verità è che nonostante i buoni propositi in un mondo talmente
sfaccettato come il nostro la convivenza di tante teste messe
insieme non è affatto semplice, per cui sono senz’altro svariate e
complesse le ragioni che hanno indotto Lallo e Carlot ad
allontanarsi dalla nostra Federazione. So solo che da inguaribile
ottimista posso dirle che sono fiducioso per il futuro e continuerò
a battermi affinché non il singolo individuo bensì FIKBMS, la
Federazione nazionale legittimata dal nostro Comitato Olimpico
Nazionale, possa un bel giorno rappresentare l’unica bandiera e
racchiudere in sé per le singole discipline il riconoscimento di
tutte le Federazioni Internazionali di riferimento appoggiate da
Sportaccord (CIO). Questa la speranza e l’obiettivo non solo mio ma
di molti. Gli accordi che vengono stipulati in Wtka si basano
esclusivamente “sulla parola”, i contratti da loro lasciano il tempo
che trovano… così come ha dichiarato lo stesso Panfietti nella sua
ultima intervista. Dato che le due Federazioni Internazionali di
riferimento, ossia FIS e IFMA, riconoscono Lallo e Carlot quali loro
rappresentanti in Italia è normale che atleti di Fisa o Fimt possano
partecipare ai prossimi World Combat Games. Però dato che entrambe
manterranno la loro totale indipendenza cosa c’entra la WTKA in
tutto questo? Per la verità già a Pechino nel 2010 Carlot avrebbe
potuto partecipare personalmente, ma non lo fece. E perché? Perché
non riuscì a qualificare nemmeno un italiano per quei Giochi dove,
notoriamente, vi partecipano i migliori atleti al mondo. Insomma,
ammesso che l’anno prossimo Lallo e Carlot possano venire in Russia
non è detto che ci sia con loro alcun italiano… Gli atleti delle
rispettive federazioni dovranno prima riuscire a qualificarsi a
livello internazionale. Così come vogliono farci intendere che la
Wtka sia riconosciuta dal Coni solo perché attualmente è legata a un
Ente di promozione, la Libertas, a sua volta riconosciuto dal Coni!
E’ di per sé ridicolo che la Wtka possa godere di luce riflessa
anche per quanto riguarda il discorso degli Sportaccord World Combat
Games solo perché, per il momento, vi è un accordo “verbale” di
collaborazione e reciproca amicizia con Fisa e Fimt.”
4. In conseguenza a questi fatti non teme che questo accordo
di cartello si trasformi in una vera federazione che, forte di due
riconoscimenti internazionali, possa far chiedere a Wtka un
riconoscimento ufficiale al Coni per la savate e la thaiboxe?
“E’ assurdo pensare alla WTKA nel CONI”
“Che un’organizzazione come la Wtka possa diventare la
federazione ufficiale di 42-43 organizzazioni diverse e con
interessi diversi io lo dubito fortemente, e sinceramente non mi
pongo neanche il problema. Anzi le dirò di più, proprio il suo
marchio di fabbrica corrispondente alla “destrutturazione analitica
di inutili orpelli burocratici e sovrastrutturali” è di per sé
eloquente, con questa premessa è assurdo pensare che la Wtka possa
anche solo essere presa in considerazione dal Coni per un
riconoscimento ufficiale. E’ e resterà solo una perfetta
organizzazione ‘privata’, gestita in maniera imprenditoriale e con
scopi ben precisi che esulano da quelli della mia Federazione.”
5. Presidente Falsoni, si dice che all’ interno di Fikbms sia
in atto una lotta per la successione; cosa ne pensa al riguardo?
“Il 15 dicembre apriremo il vaso di Pandora”
“ Lotta per successione? Ma mica sono morto o ho lasciato il mio
posto! Scherzi a parte, penso sia normale che FIKBMS, coi numeri che
presenta oggi, la qualità, il livello e l’importanza che ha assunto
nell’ambito degli sport da combattimento (il vero polo italiano per
certe discipline), sia diventata appetibile. Nel Coni vi sono regole
e regolamenti precisi però e si rispetta il gioco democratico. Il
Coni ci ha chiesto di celebrare la nostra Assemblea Elettiva entro
la fine dell’anno e al prossimo Consiglio straordinario della mia
Federazione, fissato per Martedì 10 luglio, proporrò che la sede sia
Milano e la data il 15 dicembre. Mancano quindi pochi mesi e dopo il
15 dicembre apriremo il ‘vaso di Pandora’. E solo allora si vedrà
se, chi voleva prendere il mio posto ci sarà riuscito oppure no. E’
ormai questione di pochi mesi e penso che siano in tanti a chiedersi
cosa succederà nella nostra Federazione che tuttavia risulterà più
compatta di quanto qualcuno pensi.”
6. Presidente, molte persone sostengono che Fikbms abbia dei
costi molto elevati rispetto ad altre federazioni; come vuole
rispondere a queste osservazioni?
“La quota può sembrare cara…”
“Si deve partire dal concetto che Fikbms è un’organizzazione che
offre la possibilità, pagando una sola quota associativa sia per il
Club che per il tesserato, di accedere ad una tale varietà di
possibilità sportive e servizi che ha pochi eguali nel panorama
dello sport italiano. In altre Federazioni ufficiali, per esempio, i
club che svolgono più attività sportive devono affiliarsi a tutti i
settori, e lo stesso vale per gli atleti che dovranno risultare
tesserati per ogni singola disciplina praticata. Non è il nostro
caso. Con un’unica quota, quel tesserato ha libero accesso a tutte
le specialità federali e a tutte le svariate attività federali (e
sono davvero tante!) che si sviluppano a livello regionale,
interregionale e nazionale. Quindi, è vero che per quei club che
sono magari mono-tematici la quota possa sembrare cara, ma quanti
sono? Veramente pochi.”
7. Lei ha svolto nell’ ultimo mandato una grande attività, e
questo è innegabile; se potesse dare una pagella al suo consiglio,
quali sarebbero i voti positivi ed eventualmente quelli negativi?
“Esperienza magistra vitae”
“Io credo che il nostro consiglio abbia fatto il massimo per
rendere la federazione quella che è: una realtà davvero invidiabile.
Onestamente non mi sono piaciuti taluni atteggiamenti, ma
personalmente ho fatto tesoro di tutto quello che è successo al
nostro interno. L’esperienza è “magistra vitae” e questo ci
permetterà di non sbagliare in futuro.”
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