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I gradi della Muay
Thai
Di: Fausto
GAGGERO
Che
bello creare confusione, ma in nome di chi, di che cosa? A chi legge
la risposta! Quando nel 1989 iniziai a praticare Muay Thai, prima
col Maestro
GIANNESSI e poi con Rinaldo RINALDI, mi fu spiegato
che l'arte siamese aveva una filosofia molto simile alla Boxe
Inglese, cioè che al contrario delle varie arti marziali i suoi
adepti non erano divisi in gradi o livelli, ma che l'abilità dei
praticanti si vedeva dal numero di incontri sostenuti ed
eventualmente vinti mentre quella degli insegnanti dalla capacità di
trasmettere il sapere. Poi nel 1994 partecipai ad uno stage tenuto a
Genova da Marco De CESARIS e Charles IPPOLITO. Alla
fine del seminario i due docenti consegnarono ad alcuni atleti dei "diplomi
di prachiat".
Restai
stupito, anche perchè per me prachiat era e resta il nome dei
bracciali scaramantici che i pugili tailandesi portano sugli
avambracci durante i combattimenti. In quella sede mi fu detto che
con tali oggetti e con tale nome si distingueva anche il livello di
apprendimento dei praticanti, giusto una manciata di gradi
contraddistinti dal colore, rimasi stupito e sconcertato.
La
cosa non deve essere piaciuta a qualcuno e ben presto i gradi
cambiarono nome prendendo quello di khan, ma non erano più una
manciata, erano come minimo raddoppiati.
Naturalmente
tutte le organizzazioni nostrane si adeguarono, ma non in maniera
omogenea. Così ci siamo trovati coi vecchi praticanti e insegnanti
senza "grado" (ma non è un male), con la defunta FIST che divideva
la disciplina in ben nove livelli inferiori e sei superiori, mentre
FIMT e FIKB li dividono in dieci, ma con modalità completamente
diverse fra loro. Cosi ora ci troviamo che iscritti in tempi diversi
e ad organizzazioni diverse quando parlano tra loro del grado di
apprendimento raggiunto non si possono certo comprendere, e se un
individuo passa per motivi più o meno validi da una organizzazione
all'altra non sa mai a che punto della "scala gerarchica" si trova,
o peggio ancora può attribuirsi e accampare diritti e capacità che
non possiede. Non sarebbe più opportuno che le varie organizzazioni
si uniformassero agli stessi criteri di valutazione per evitare
questo marasma di confusione, o meglio ancora che si tornasse alle
origini visto che in Tailandia, nelle organizzazioni ancora legate
alla tradizione i gradi nella Muay Thai non esistono?
Cordialmente
Fausto GAGGERO
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