logo ilguerriero.it

Interviste

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

LA “STORIA” ITALIANA DELLA THAI BOXE

QUANDO… L’ ITALIA HA SCOPERTO LA THAI BOXE ?

Stefano Giannessi (primo appassionato e divulgatore nazionale) ci racconta l’interessante sua “prima” scoperta e l’avvento di questa disciplina nel nostro Paese, con il contributo di foto e chiari documenti “storici”.

 Di : Luigi Merlini

Notiamo ultimamente il nobile tentativo da parte di molti appassionati, nel cercare di  ricostruire la nascita e la storia della Boxe Thai in Italia fin dai suoi primi storici momenti. Personalmente osservo però,  che ognuno ha la propria teoria e fonti cronologiche ma, sapendo con assoluta sicurezza (perché testimone) che questa vede la sua nascita a Pisa nel 1979 con  Stefano Giannessi…(e questo fortunatamente almeno, risulta essere asserito da chiunque ne parli) a cui ognuno sembra ansiosamente preoccupato di legare seppur sommariamente  il proprio inizio,  voglio portare anch’io il mio modesto contributo e rivolgere qualche domanda a colui il quale, è indicato da tutti, come il suo primo storico appassionato e divulgatore: Stefano Giannessi. Sono da sempre appassionato di storia e spontaneamente portato per le ricostruzioni cronologiche, cercherò quindi di trovare con sicurezza e con dati storici alla mano, il momento della sua nascita e i primi tentativi per la sua diffusione.  Ma dato che come ogni cosa fatta dall’ uomo, sappiamo intrecciarsi con la storia della sua vita  personale, iniziamo ripercorrendo assieme a lui le varie tappe della vita marziale del M° Giannessi Stefano. Ci svelerà la nascita della sua passione e la sua prima conoscenza con la Thai Boxe , ricostruiremo con lui le prime ”storiche” presentazioni promozionali, passando quindi ai primi “storici” tentativi di diffusione in Italia, per poi dare assieme, uno sguardo alla situazione attuale.

Come inizia la tua avventura nelle arti marziali?

Inizia con il Karate Shotokan ed il maestro Naotoshi Goto a Pisa, presso la palestra Alambra. Subito dopo (dal 1972) con il maestro Caselli Franco di Pisa,  dove ho trovato e conosciuto anche gli amici di avventura: Roberto Fragale e Caselli Vittorio (fratello del Maestro Franco). Eravamo giovanissimi,  entusiasticamente eclettici e ricchi di idee innovatrici, ma soprattutto… “portatori sani” dei nascenti concetti rivoluzionari del tempo. Divenimmo subito inseparabili infatti e molto attivi nella promozione del Karate in tutta la zona della provincia pisana. Assieme abbiamo tenuto corsi di Karate Shotokan e partecipato, con lusinghieri risultati, a tutte le competizioni di Karate che iniziavano proprio in quegli anni a svolgersi nei palazzetti sportivi di tutta Italia. Assieme poi, ci appassionammo allo studio, alla pratica e l’insegnamento del Karate Contact (come fù chiamata allora, la Kick Boxing di oggi). Ancora assieme, iniziammo a studiare e poi insegnare il Kung fu…    

 Ma alla fine fui proprio  io…  a scoprire e  portare  per primo la Thai Boxe in Italia!

    
(Giannessi, Fragale e Caselli; nello stadio di “giovani crisalidi” tra karate tradizionale e moderno negli anni 70)

Come hai conosciuto il Karate Contact?

Giovanissimi per quei tempi (appena diciottenni) eravamo già cinture nere di karate e nel 1974, recandoci allo stage federale dell’allora F.I.K.  (dell’ avv. Augusto Ceracchini) assistemmo ad una esibizione di Karate Contact del M° Jean Paul Pace. Fù amore a prima vista per tutti e tre che, molto incuriositi e soprattutto interessati ad un genere di combattimento che ci permettesse di esprimerci meglio, iniziammo ad allenarci con metodi empirici ed autodidatti, visto che al momento il Karate Contact era ancora totalmente sconosciuto in tutta Italia.

 Hai fatto gare di Karate Contact?

Certo, in quegli anni  si era formata assieme a Vittorio Caselli e Roberto Fragale, una  “magnifica triade”. Eravamo inseparabili e non perdevamo certo occasione per combattere alle primissime  e sperimentali gare che l’AIKAM di Bellettini Gianni  iniziò a organizzare e proporre ai karateka italiani fin dal 1975. Ricordo che in quel periodo (utilizzando le nostre credenziali di ottimi e lusinghieri trascorsi formativi) ci chiedevano spesso e persino a pagamento, di esibirci in  dimostrazioni di arti marziali, in cui eravamo diventati dei “ veri esperti” per le nostre empatiche e  comuni esperienze in questo genere di spettacolo, che al tempo era molto in voga ed utilizzato in qualsiasi occasione. Iniziammo così ad utilizzarne i seppur scarsi proventi,  per pagarci parte delle nostre frequenti trasferte.

   
(il periodo A.I.K.A.M. ed una esibizione marziale al “Baccarà” di Lugo di Romagna “anni 70” )

Quali i tuoi trascorsi nel Kung fu?

Nel primo dei nostri viaggi “esteri” del tempo, che dovemmo obbligatoriamente iniziare a fare… (in Italia al momento, non c’era proprio ancora niente) alla ricerca del Karate Contact, conoscemmo in Francia il M° Jean Paul Ardissone ( la Francia non fù scelta a caso, Dominique Valerà era appena tornato dall’America ed aveva iniziato a diffondervi il Karate Contact) giovane maestro di Nizza che praticava ed insegnava Boxe Americane (così era chiamato al tempo, il Karate Contact in Francia) e Kung Fu-Kenpo. Ci dimostrò e convinse, che la nostra impostazione di estrazione karateistica non andava bene per la nuova disciplina da combattimento ed iniziammo quindi,  a studiare anche il Kung Fu sotto la sua carismatica guida. Tornammo a Nizza e lo chiamammo poi spesso in Italia per molti stage tecnici.

 

(uno dei primi stage-tecnici con il maestro Ardissone, indetto dal Dragon Rouge di Pisa. “Anni 70” )

Quando hai aperto la prima palestra e di che cosa?

Facevamo assieme, dapprima dei corsi di Karate nelle palestre del nostro comune maestro Franco Caselli (a S.Croce, Empoli, Marina Di Pisa etc.) ma  poi, a causa della nostra grande passione per il Karate Contact, di cui le nostre tecniche e intendimenti erano ormai totalmente intrisi (blasfemo per quei tempi in una palestra di Karate tradizionale) fummo costretti a  distaccarci dal nostro Maestro ed aprimmo, prima un corso specifico nella palestra di un comune amico  a Pontasserchio (Roberto Caselli, cugino del nostro Maestro) e successivamente poi, fondammo il “Dragon Rouge”… (in p.za S. Caterina a Pisa).  Assieme a Roberto Fragale e Vittorio Caselli  insegnavamo Karate Contact e Kung Fu Lung Chuan Pai.  Poi io e Vittorio ci staccammo  alla ricerca di una nostra dimensione personale e fù quello il periodo in cui Roberto balzò agli onori della cronaca nazionale con il team di atleti che rimase in quella palestra e che in seguito gli portò la notorietà delle cronache sulle pagine delle prime  riviste specializzate del tempo: Banzai, Samurai e Karate-Judo. Io successivamente poi, mi staccai anche da Vittorio e aprii la Kurosaki Dojo sul viale delle Cascine a Pisa. Vittorio Caselli aprì la palestra “Scorpions” e si specializzò soprattutto in forme “tecnologiche” e spettacolari di moderne esibizioni marziali, pur continuando ad insegnare e praticare anche il Karate Contact.

Quando e come  hai fatto la prima conoscenza con la Thai Boxe ?

Ricordo che lessi un articolo di Claudio Regoli in Banzai (era colui che scrisse gli articoli “i cattivi di Pisa” e tutti gli altri che seguirono sulla scuola di Roberto Fragale, nelle riviste dell’epoca n.d.r.) su “Patrik Brizon e la patria della Kick Boxing” e ne rimasi molto incuriosito e affascinato. In realtà non si trattava ancora di Boxe Thai ma era definita come la Kick Boxing giapponese. Erano proibiti i colpi di gomito, ma si potevano usare le tecniche di ginocchia e di judo… non seppi resistere.

(il M°Giannessi Stefano con Ptrik Brizon, “1979” )

( Roger Paschi al Brizon Gym)

(Patrik Brizon in allenamento con il campione nipponico “Sato” e una istantanea con dedica di Patrik Brizon al M°Giannessi  Stefano del proprio campionato europeo contro Karakus dei Chakutiki 1979)

 
(gli atleti in forza alla Brizon Gym del tempo… “ 1979”   ne  riconoscete qualcuno?)

Eravamo nel 1980 quando decisi di recarmi in visita da Patrik Brizon a Clermont Ferrant. Pieno di giovanile entusiasmo chiesi ed ottenni il numero di telefono da Claudio Regoli e mi accordai per una mia visita in Francia. (Claudio Regoli è stato il primo direttore della rivista Banzai ed era appassionatissimo di sport da combattimento “estremo” per quei tempi n.d.r.) Mi presentai così alla palestra “Maison du sport” di Clermon Ferrant e vidi, sacchi, ring ed una attrezzatura sullo stile della boxe, mi resi subito conto di trovarmi di fronte ad una nuova realtà! Patrik Brizon fu molto cordiale, ci mise subito a nostro agio e volle verificare il nostro livello tecnico. Come Full Contact la nostra impostazione non era malvagia, ma per quanto riguarda le tecniche di Thai o di Kick come era chiamata allora…(la parola Muay Thai appariva a tutti, ancora priva di alcun significato!) logicamente, eravamo molto scadenti. Il nostro primo approccio durò tre settimane. Furono giornate di intensi allenamenti ai quali eravamo abituati, ma non avevano niente a che fare con la preparazione che il maestro Patrik Brizon ed i suoi fidi istruttori (tra i quali ricordo i giovani Le Borgne e Fayè) erano usi richiedere. Tornammo in Italia con l’entusiasmo di chi ha provato una cosa veramente unica per quel tempo. Con grande soddisfazione il maestro Patrik Brizon in persona, mi suggerì di iniziare un corso di Kick Boxing (come era comprensibilmente chiamata allora) in Italia. Fui addirittura consigliato ed  invitato a “battezzare” la prima palestra:  Kurosaki Dojo, in onore del maestro stesso di Patrik Brizon: Kurosaki Kanyj.

 

Quindi seguisti il consiglio e sull’invito di Patrik Brizon  apristi la Kurosaki Dojo , staccandoti definitivamente dagli inseparabili amici di tante giovanili avventure, ma continuando a collaborare con Roberto Fragale a quanto pare, per la divulgazione di questa idea… perché mi ricordo personalmente di alcune tue prime presentazioni della Thai Boxe in occasione di tornei e campionati della PCA a Pisa. Ma Tu… ricordi quali furono “in assoluto”  le tue prime dimostrazioni  promozionali di Thai  in Italia e in che anno?

    
(foto storiche della prima presentazione in Italia della Thai Boxe… “anno 1980” )

Come potrei mai dimenticarlo…? Lo ricordo benissimo! Fu nel 1980 come graditi ospiti di Roberto e in occasione di una delle “serate di  gala” della P.C.A. (una delle primissime organizzazioni di sport da combattimento del tempo, fondata da Roberto Fragale nel 1978  n.d.r.)  sul ring del palasport di Pisa.

  
(la prima notizia, giornalisticamente documentata di una esibizione italiana di thaiboxe… 1981, oltre 20 anni fa!)
UN TUFFO NEL PASSATO?      INGRANDISCI E LEGGI LA RIVISTA DELL ’EPOCA!

Quando i primi combattimenti di Thai Boxe… e  chi erano i primi atleti guerrieri?...

In seguito organizzai un Italia Francia di Thai Boxing, poi una trasferta a Parigi (al teatro Mauberte Mutualitè) con l’atleta Daole Nicola. 5 Ruond da 3 minuti…(Nicola riuscì coraggiosamente a terminare in piedi!). In seguito poi ho organizzato, ancora in collaborazione con Roberto Fragale, molti altri  galà internazionali e non,  al Palasport di Pisa, al Palazzetto del  C.U.S Pisa ed al Teatro Tenda di via Rindi a Pisa. Ricordo che assieme  avevamo progettato di organizzarne tre all’anno e per un periodo lo facemmo anche, ma  imparammo presto che i periodi migliori per il pubblico pisano erano quelli di dicembre e marzo. (ricordo che già all’epoca riuscivamo a fare alle volte, persino quasi un migliaio di appassionati e già fedelizzati spettatori!) Questi due periodi furono in seguito sempre e  immancabilmente “onorati” e  per parecchi anni a venire... Finalmente, riuscimmo a fare in modo che  anche le riviste specializzate italiane iniziassero ad occuparsi ogni tanto di Boxe Thai. Fino a che il Palazzetto dello sport di Pisa perse l’agibilità “ al pubblico” con le nuove norme di sicurezza introdotte. Iniziammo allora ad utilizzare il più costoso Teatro Tenda di via Rindi, ma dopo qualche anno e vari eventi…  il Teatro Tenda fu smantellato per la conclusione dei lavori di restauro al Teatro Verdi e… quando infine,  anche il piccolo palazzetto del CUS Pisa, chiuse per lavori di ampliamento… dovemmo interrompere le iniziative promozionali per la diffusione della Boxe Thai. Incredibilmente, la città di Pisa era rimasta senza una sola area per questo genere di manifestazioni sportive! Una scandalosa realtà, ma con cui dovemmo obbligatoriamente fare i conti e pagarne il prezzo. Roberto decise  allora di continuare a dedicarsi alla Kick Boxing in FIAM e rimandare il tutto in attesa di tempi migliori. Allora io mi staccai nuovamente da lui, per aprire una nuova palestra di Thai Boxing nei sufficienti e attrezzati locali al pianterreno di una vicina e grande casa colonica, in cui nel frattempo mi ero trasferito con la mia famiglia.

 
(la prima notizia giornalistica e documentata, di un galà internazionale di Thai Boxe a Pisa 1982, oltre 20 anni fa!)
UN TUFFO NEL PASSATO?     INGRANDISCI E LEGGI LA RIVISTA DELL ’EPOCA!

Ricordo che “i tempi” da te menzionati, erano quelli del Gym Club ( il centro sportivo aperto assieme a Fragale) o sbaglio?

No, non sbagli. Quando la collaborazione per il progetto  divulgativo della Boxe Thai attraverso l’organizzazione di serate di gala, ci portò a lavorare di nuovo gomito a gomito… (Roberto aveva ancora la sua “base operativa” al Dragon Rouge dove aveva sistemato anche quella della PCA,  si era organizzato molto bene, ma iniziava a stargli un pò stretto n.d.r.)  dopo averlo prima ospitato io, con un ulteriore corso di Full Contact nella mia Kurosaki Dojo…e  passato nuovamente qualche mese assieme… (la nostra vicinanza era contagiosa e coktail pericoloso a quanto pare) progettammo di fondare il Gym Club di via Che Guevara, in un capannone di circa 500 mq. alla prima periferia di Pisa ed io ci trasferii la Kurosaki Dojo , chiudendo così la mia palestra sul viale delle Cascine. Al Gym Club insegnavamo il Kung Fu, il Full Contact e la Thai Boxe , ma avevamo anche progettato e predisposto altre sezioni alternative (sicuramente all’avanguardia per quel tempo ) dedicate al Judo, al Body Building, alla danza moderna e ad ogni altro tipo di ginnastica. Ricordo che avevamo inserito dentro al Gym Club, persino una estetista che lavorava con due cabine estetiche, idromassaggio, solarium ecc. (…e pensa, tutto questo nei primi anni 80…!) Fu un periodo molto florido e prolifico, nel quale organizzammo, come ti ho già detto,  moltissime serate di “gala” internazionali con il Full, Kick e Thai Boxing. “Serate di gala”… così amavamo definirle al tempo, per distinguerle dai soli “tornei” che prendevano timidamente avvio in quegli anni pionieristici. Mi ricordo che avevamo iniziato ad  inserire al loro interno, anche alcune delle prime esibizioni di Body Building di quegli anni. Ricordo che una volta, al Teatro Tenda organizzammo persino in collaborazione con una manifestazione nazionale di Body Building. Eravamo proprio degli irriducibili eclettici…avevamo  il cervello sempre pieno di continue idee in fermento che “spuntavano come funghi”  una dietro l’altra e sempre più ambiziose! Naturalmente le sperimentavamo sempre e in continuazione, eravamo infatti alla ricerca della forma migliore che potesse fare affluire un pubblico maggiore alla presentazione e promozione dei nostri eventi sportivi!

Quali sono stati gli atleti di punta di quegli anni?

Daule Nicola, Pallavicini Sergio, Gatta Nello, Lari Stefano, Luglè Samuele, Filippi Federico, Mazzini Adriano, Venturini Sebastiano, e Lai Franco.

 
(il primo e storico  team italiano di thai boxe: il kurosaki Dojo al Gym Club di Pisa)

Se ricordo bene, alcuni di questi atleti non erano di Pisa, in quegli anni eravate molto noti e alcuni venivano anche da lontano pur di allenarsi al Gym Club, ti ricordi chi erano e da dove venivano?

Si, Gatta Nello veniva da Torino, Elio Dottore che veniva da Biella, Venturini Sebastiano da La Spezia come pure Mazzini Adriano, Bini Leonardo da Firenze… e tanti altri di cui purtroppo non ricordo il nome. Moltissimi erano studenti universitari al tempo  e adesso sono divenuti ormai stimati e affermati professionisti.

Possiamo quindi dire che “quello” fu il “vero” periodo pionieristico ed essendo voi molto giovani… il rischio di poter fare brutte figure era possibile e molto alto?

Diciamo che forse, come sosteneva sempre anche l’amico Roberto, eravamo un po’ troppo avanti con il tempo rispetto a tutti gli altri in Italia e quindi, proprio per questo, è evidente che per fare quei tentativi ci voleva proprio un bel coraggio. Ricordo che anche per l’età… (ci eravamo entrambi sposati e divenuti padri… e persino nello stesso anno!) le nostre situazioni economiche non erano certo rassicuranti sugli eventuali e continuamente possibili esiti negativi delle nostre iniziative, quindi  non potevamo certo permetterci “il lusso” di commettere gravi errori di valutazione… fortunatamente però, non ne avvennero mai di molto gravi o irreparabili.  Ma come tu potrai certamente ricordare, eravamo molto giovani e non ci mancava sicuramente il coraggio e la spasmodica voglia di irrefrenabile  avventura...  anche se non ti nascondo il fatto che  c’erano molti tra i nostri preoccupati familiari, che invece la definivano “incoscienza”!  Fortunatamente, nell’attesa di comprendere chi di noi avesse ragione… abbiamo continuato a crederci e lavorare. Inoltre, le volte (sebbene molto poche) che le riviste dell’epoca si interessarono alla Boxe Thai, ci rinnovarono moltissimo, l’entusiastica motivazione giovanile.

    
(Franco Lai e Adriano Mazzini al Palalido di Milano  in incontri internazionali di thai boxe)

Sei mai stato in Thailandia?

In Thailandia mi sono recato 20 anni fa… nei primi anni 80 assieme ad Ubaldo Forti, all’epoca mio fidato “secondo” e stretto collaboratore nella preparazione del team agonisti ( adesso collabora anche con Roberto nei locali dell’ex Gym Club...  ora sede centrale delle Scuole Arti Marziali Fragale n.d.r. ) Ci fermammo qualche giorno a Bangkok e poi a andammo a Pattaya al Sityodtong, dove conoscemmo il caposcuola del camp. Fu una esperienza indimenticabile e quel periodo della vita, resta indelebile nelle nostre menti.

Sappiamo che hai organizzato molti stage di Thai Boxe a Pisa con vari campioni e maestri… te ne ricordi qualcuno?

Patrik Brizon era sempre molto impegnato ed il primo grande stage e raduno di Boxe Thai in Italia lo organizzammo  a Pisa con Le Borgne e Fayè, due  istruttori di Patrik Brizon. Purtroppo poi (nel 1982) Brizon scomparve precocemente per collasso cardiaco a 33 anni durante un allenamento condotto proprio assieme a Didier Le Borgne)  non potemmo mai averlo nostro ospite a Pisa quindi. Un altro stage che ricordo molto bene è quello con Jean Michel Brunette (campione europeo di Savate) Poi ci fù ancora quello con Didier Le Borgne al Gym Club (1986) al quale partecipò anche Rinaldo Rinaldi e che iniziò così la sua frequentazione con i francesi. Anche io conobbi in quella occasione Rinaldo Rinaldi. Assieme poi, abbiamo collaborato per la diffusione della Thai Boxe in Federcombat dove ho ricoperto la mansione di D.T. Nazionale.


(i primi atleti polivalenti in Italia e accosciati da sx i preparatori del team: Giannessi Stefano e Forti Ubaldo)

Hai conosciuto De Cesaris?

Marco De Cesaris  l’ho visto per la prima volta  a Loret Du Mar in Spagna nel 1990, durante uno stage con Lamy e Krongsak. Ci fù una presentazione formale di ogni partecipante a tutti gli altri  e lui era tra noi per apprendere, incuriosito dalle tecniche della Boxe Thai. Credo che al tempo fosse  un allievo di Perreca e Malori, o quantomeno provenisse da quella società sportiva, mi sembra di ricordare. Credo di ricordare inoltre (a quanto potei poi comprendere nel corso dello stage) che l’inizio della sua pratica, risalga proprio a quel periodo. Era molto appassionato e dopo qualche anno, vidi che  iniziò infatti con successo,  a contribuire alla sua diffusione nel Paese.

Ma, io ricordo di aver ultimamente  letto una intervista rilasciata da De Cesaris che si dice molto legato a te da un’amicizia ventennale…

Ne sono grato e  lusingato ma non ne comprendo il motivo, assolutamente no! Ti ripeto che ho visto “formalmente” per la prima volta De Cesaris nel 1990 in Spagna. Anzi, dopo quella volta ho rivisto De Cesaris solo dopo 5 anni in Sardegna a Cagliari. Quando Franco Lai si battè in Boxe Thai contro Biga Tidjani, incontro vinto da quest’ultimo ai punti.

Ma, allora adesso… quali sono i tuoi reali rapporti con De Cesaris?

Francamente, che la mia memoria ricordi… l’ho visto solo in quelle due occasioni! So però che con Roberto ha collaborato strettamente… forse ci confonde.


      (Stefano Giannessi in visita ai Chakuriki)

Parlaci invece della tua conoscenza con Rinaldo Rinaldi…

Come ti ho detto l’ho conosciuto in occasione di uno stage da noi organizzato al Gym Club di Pisa e ricordo che in seguito mi pregò diverse volte di andare a Milano a trovarlo con alcuni miei allievi… lui iniziava proprio in quel tempo ed era molto appassionato… Adesso i nostri rapporti sono così e così, visto che per i tanti problemi della federazione con cui Rinaldo è sempre impegnato, non riesce a darmi i giusti stimoli. Non sono soddisfatto del serio lavoro a livello federale e non mi ritengo tutelato sotto l’aspetto organizzativo, dove ho rilevato notevoli malfunzionamenti. La politica non mi ha mai interessato e forse è per questo che non sono molti quelli che mi conoscono e  in pochi si ricordano di me…se non quando fa loro comodo forse.

Dell’organizzazione di Carlot Davide cosa ne pensi, hai mai lavorato con lui?

Con la I.M .T.E. di Carlot sono stato iscritto solo  un anno… un anno buttato al vento!

Cosa ne pensi di come ha preso l’avvio in Italia la Thai Boxe e delle diverse federazioni che se ne occupano?

Innanzitutto vedo un grande spreco di energie umane e tecniche. Poi sinceramente, gli atleti di Thai Boxe non è che siano tantissimi e se li dividiamo in tutte queste federazioni, ecco che il problema sorge spontaneo per la penuria di atleti nell’organizzare gare di Thai Boxe. Quello che auspico è l’unione sotto una unica sigla… ma sembra difficile stabilire quale!

Come vedi il futuro di questa disciplina nel nostro paese?

Se guardiamo gli anni passati sicuramente la situazione è molto più rosea. Forse per la questione che sembra essere divenuta di moda o forse perché adesso i tempi sono più maturi per questa disciplina. Il livello tecnico è migliorato tantissimo e già a livello dilettantistico possiamo notare una notevole differenza dai primi  anni 80 ad oggi.

Cosa diresti ad un appassionato che inizia adesso la sua pratica?

Per chi inizia adesso è una disciplina fattibile proprio per il livello raggiunto. Direi che è una disciplina completa, sia sotto l’aspetto atletico che mentale. Riesce sicuramente a frenare l’aggressività che a volte notiamo nel comparto giovanile.


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche

Il Codino Parlante Il Codino Parlante
Arti Marziali
Il Codino Parlante
Preparazione atletica
Il Codino Parlante
Pugilato
La rivista della
FESIK eDA
The Fighters Scrimia

mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it