PREPARAZIONE E GARA DEL MATTINO
Di: Diego Calzolari
Dopo la conferenza stampa sono iniziati i preparativi più
propriamente tecnici, ovvero quelli che non coinvolgevano più di
tanto l’organizzazione schematica del gala (ingaggio di ambulanze,
dottori, luci, fumi, ecc…) ma il lavoro fisico! Così terminata la
conferenza stampa mi dirigo alla Compagnia Edilizia della Brianza
C.E.B. che ci ha messo gentilmente e come sempre a disposizione il
camion, e da lì inizia il lavoro di squadra: volo in palestra dove
trovo già i fedeli allievi pronti a smontare il ring che sarebbe
stato anche il vero palco della serata! Da lì via al Cinema Teatro
Manzoni, a solo 600 metri dalla palestra.
Come sempre ci proponiamo in squadra di montare il ring almeno la
sera prima del galà, perché ogni volta sorge un problema che sarebbe
poi difficoltoso da risolvere all’ultimo minuto, ed infatti come
all’ultima organizzazione smontando il ring si era rotto un incastro
della base centrale che abbiamo dovuto salvare con un saldatore
portatile, per poterlo rimontare questa volta ci siamo ritrovati con
un altro quesito… il palco teatrale è in discesa per permettere al
pubblico delle prime file di vedere anche i primi metri…ma sul ring
non si può combattere in discesa… allora eccoci che al posto di
montare il ring in mezz’ora ce ne sono volute 2!
Per fortuna avevamo in palestra delle tavole di abete che
utilizzo per effettuare le tecniche di rottura durante le
esibizioni, così, armatici di queste con chiodi e martello le
fissiamo sotto agli appoggi del ring affinché aumenti l’attrito e
con le vibrazioni esso non scivoli giù dal palco; operiamo con la
bolla affinché si possa effettivamente livellare il ring sul piano e
grazie a questo simpatico e troppo preciso strumento costruiamo e
disfiamo ceppi di legno alzando ed abbassando il ring decine di
volte per lato…finchè sfiniti, col ring in piano, rientriamo alle
macchine in palestra.
C’è chi va a ricaricarsi le batterie per il giorno dopo, chi va a
mangiare, io passo con Elisa quasi tutta la notte per le “ultime”
note organizzative tra stampa dei cartellini, inviti ufficiali,
comunicati ai giornali, ecc…ma un paio d’ore riusciamo a chiudere
almeno un occhio anche noi, l’altro è già proiettato agli impegni
del mattino ed alla buona riuscita di questa nuova concezione di
galà di Muay Thai!
Sono le 9:00 e arriviamo in palestra prima del previsto, ma gli
atleti dell’Interclub sono già pronti per il peso: sono davvero
tanti in questa edizione sono ben 36! Infatti, per dare ulteriore
motivazione agli atleti amatori dei corsi di Muay Thai, al termine
di ognuna delle due semi-stagioni che vanno da settembre a dicembre
e da gennaio a giugno, organizzo due “mete”: una tecnica che
consiste negli esami di passaggio di grado, ed una “agonistica” per
tutti, che è appunto questo Interclub giunto con questa alla sua
quindicesima edizione!
Questo solitamente viene svolto come avvio di un galà, e poichè
si monta il ring in un’arena pubblica, diventa per i suoi
partecipanti come un saggio a porte aperte nel quale provare
l’ebbrezza del ring senza correre il rischio di farsi male e senza
necessitare di una reale preparazione per combattere! Infatti qui
ragazzi con esperienza di anche soli due mesi della mia scuola e
delle scuole dei miei collaboratori di fiducia, si affrontano senza
il ko nella Muay Thai con gomiti ammessi ma con l’uso di tutte le
protezioni che tutelino la loro integrità fisica, corpetto incluso!
Vista la vicinanza della palestra al Teatro in cui avremmo messo
in scena l’intera giornata di Muay Thai ed il disagio dei piccoli
camerini del teatro, utilizziamo appunto gli spogliatoi della DE GYM
per le operazioni di peso ed il riscaldamento degli atleti,
purtroppo solo dalle 19:00 in avanti abbiamo potuto affittare gli
spogliatoi dell’Oratorio contiguo al Teatro che abbiamo quindi
utilizzato solo nel galà serale!
Tutti gli atleti iscritti, tutto è pronto e alle 11:30 come
solito, do inizio al XV Interclub A.S.D. MUAY THAI TEAM CALZOLARI in
veste di arbitro centrale, a discapito di cuore nel non poter
seguire all’angolo i miei atleti ma, conoscendoli bene, consapevole
di poter così intervenire differentemente nella loro salvaguardia
(interrompendo l’incontro prima del limite) nel caso di un match
più o meno pericoloso.
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