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Giappone

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Si apre a Torino una importante e interessante iniziativa sulla calligrafia giapponese divenuta arte dell'espressione dell'essere. L'occasione per conoscere da vicino questo aspetto dell'oriente sempre nuovo a quanti ne sanno leggere i contenuti oltre l'immagine

Giappone, lo spirito nella forma.

Shodò

Cantine Storiche di Palazzo Barolo, Torino
11 ottobre 2008 – 23 novembre 2008

 Di: Gaia Franceschini Beghini
Torino, 15 settembre 2008

L’associazione culturale Yoshin Ryu, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, propone nelle Cantine Storiche di Palazzo Barolo la mostra “SHODŌ”, secondo capitolo del progetto pluriennale “Giappone, lo spirito nella forma.”, una manifestazione facente parte del calendario ufficiale di Torino World Design Capital 2008.

Il ricavato della biglietteria e delle vendite del catalogo ufficiale sosterranno la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna Onlus per il  progetto volto al potenziamento del Reparto di Neonatologia Ospedaliera del Sant’Anna di Torino.

L’esposizione, organizzata grazie al contributo del Comune di Torino, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte, delle fondazioni bancarie CRT e Compagnia di San Paolo e della Franco Costruzioni Real Estate e Unicredit Private Banking, e con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano, dell’Istituto Giapponese di Cultura e la partecipazione di Giugiaro Design, accompagnerà il visitatore nel fascino e nelle suggestioni della cultura giapponese, approfondendo, con le oltre cinquanta opere dei Maestri calligrafi Ogawa Taizan e Imae Midori, una tra le più antiche delle arti tradizionali giapponesi: la calligrafia.

Shodō – Arte della Calligrafia

Verso il 500 d.C., quando la cultura cinese penetra in Giappone, ne viene adottato anche il sistema di scrittura, adattandolo alla propria lingua. I monaci che si recavano in Cina per il loro apprendistato trapiantarono nel paese del Sol Levante anche l'arte della calligrafia. Le sue origini cinesi risalgono al secondo millennio a.C. e sono incise su gusci di tartaruga ed ossa oracolari. A ciò seguì un'evoluzione che portò all'uso del pennello ed alla formazione del complesso dei caratteri kanji che si usano ancora oggi.

La parola shodō, in cinese shudao, viene a volte tradotta con Arte della Calligrafia, ed è composta da due ideogrammi: Sho, scrittura; Dō, via,ricerca,comprensione. La calligrafia è un'arte che implica un lungo apprendimento e una pratica costante.

In Oriente quest’arte è strettamente connessa alla pittura, anzi, ne è il fondamento: entrambe sono accomunate dai medesimi materiali e si eseguono con procedure analoghe e con analogo spirito. L'arte dello shodō richiede la padronanza del tratto, l'immediatezza del gesto, la continuità del ritmo, il controllo della forza impressa al pennello e non tollera ritocchi o correzioni.

L'oggetto della scrittura è una parola, una frase, una poesia, una preghiera: la sfida è trasmettere lo spirito, il senso, il sentire sul foglio, in modo che le parole colpiscano gli occhi e possano essere comprese. Ogni tratto, ogni carattere è espressione diretta della forza dell'artista, del suo cuore.

Dare forma appropriata alla natura di ciò che si scrive non significa pertanto imporre una forma a una realtà, ma trovare nella realtà la forma che possa adeguatamente rappresentarla. L'aspetto più straordinario della scrittura mediante ideogrammi è costituito dal fatto che essa è in grado di designare non solo la struttura propria di ciascun oggetto ma anche e soprattutto l'azione, il potere attivo, l'efficacia che quell'oggetto possiede e dispiega.

L’esposizione di Palazzo Barolo a Torino.

Nella cornice delle splendide volte e mattoni a vista delle storiche cantine di Palazzo Barolo, il percorso espositivo si dispiega nelle  diverse sale presentando, prima, le trentasei opere del Maestro Ogawa Taizan e le ventuno calligrafie di Imae Midori. Una successione che rispetta la gerarchia tradizionale tra Maestro e Allievo, quali sono questi due artisti. Poesie, pensieri e parole che diventano Arte non solo per il significato che esprimono ma per le tecniche, lo spirito e gli strumenti con cui sono create. L’intensità dell’inchiostro a seconda della pressione esercitata dall’artista con il pennello, la forma delle linee che descrivono l’ordine con cui si compongono gli ideogrammi e il rapporto con il vuoto del foglio bianco rivelano l’animo e il profondo significato che l’artista intende esprimere.

All’osservatore la libertà di comprendere, di utilizzare le proprie emozioni e sensibilità per godere appieno dell’esperienza estetica comunicata dalle opere e conoscere una cultura senza eccessive mediazioni interpretative.

In apertura un’area dedicata alla Cerimonia del tè – Chanoyu: strumenti preziosi e antichissimi esposti a Palazzo Barolo a rappresentare il fil rouge dell’intera manifestazione e la comunanza di spirito intrinseca a tutte le arti tradizionali giapponesi.

Ad accompagnare il visitatore in questo viaggio nella tradizione giapponese, un allestimento suggestivo che fa dell’utilizzo di diversi codici espressivi la chiave per il coinvolgimento del pubblico e l’espressione artistica. L’illuminazione delle singole opere ne esaltano il fascino e i particolari aiutando chi guarda a calarsi nelle suggestioni della Cultura giapponese. Un allestimento suggestivo, minimale ed essenziale che conduce il visitatore a un contatto fortemente emotivo con le opere.

Inoltre, la possibilità di vivere in prima persona l’esperienza di queste due antiche arti tradizionali: sono previsti su prenotazione workshop insieme agli stessi artisti Ogawa Taizan e e Imae Midori dal 20 al 24 ottobre 2008 dalle ore 17.30 alle ore 19.00.

E per i ragazzi della scuole di tutto il Piemonte, laboratori di scrittura e visite guidate per tutto il periodo della mostra grazie alla collaborazione con il Museo della Scuola – Fondazione Tancredi di Barolo (011.371.66.61)

Gli eventi.

Oltre all’esposizione saranno organizzati due importanti eventi: una conferenza sullo SHODŌ – la Via della Calligrafia e il CHANOYU – La Cerimonia del Tè - domenica 19 ottobre 2008 alle ore 17.00 presso il salone centrale di Palazzo Barolo, con l’intervento degli artisti Ogawa Taizan e Imae Midori, e della Maestra di Cerimonia del Tè Horiuchi Sanae.

E, per la prima volta in Italia, una dimostrazione di SHODŌ sabato 25 ottobre 2008 alle ore 16.30 in Piazza San Carlo che vedrà i calligrafi Ogawa Taizan e Imae Midori dipingere su lunghissime tele distese al suolo e con l’utilizzo di grandi pennelli impugnati da posizione eretta.

Una mostra, dunque, che desidera rivelare i valori e i principi più profondi della tradizione culturale giapponese raccontata in quest’occasione dallo Shodō: un metodo, una Via, un’Arte che permette all’uomo di esprimere la sua creatività e una cultura antica di millenni, solo apparentemente così lontana.

[Tutte le informazioni su www.mostra-giappone.it oppure www.yoshinryu.com ]

Gaia Franceschini Beghini
Ufficio Stampa e Comunicazione
Associazione Culturale Yoshin Ryu
Scuola di Cultura e Discipline Orientali


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