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DURANTE QUEST’ULTIMA EDIZIONE PISANA, HANNO PRESO IL VIA ALCUNE ULTERIORI NUOVE SPERIMENTAZIONI SUI NOSTRI SPORT, INERENTI QUESTIONI DA NOI GIA’ PROGRAMMATE DA TEMPO E FINALMENTE GIUNTE ALLA LORO PRIMORDIALE POSSIBILE ATTUAZIONE. E’ IL CASO DELLO STUDIO PSICOLOGICO IN AMBITO DELLE NOSTRE DISCIPLINE DA COMBATTIMENTO. IL NEOLAUREATO PAOLO BERNARDINI CI ILLUSTRA BREVEMENTE L’INDIRIZZO DEL PRIMO ESPERIMENTO CONDOTTO IN QUESTO CAMPO, ATTRAVERSO LA SOMMINISTRAZIONE DI UN TEST. FRANCAMENTE, NEANCHE NOI CREDEVAMO SI POTESSE ARRIVARE A FARE TANTO… “PER”… UN SEMPLICE CAMPIONATO DILETTANTI!

Coppa Italia FIKB di K-1 Rules a PISA

L’esperienza ottimale della gara o “stato di Flow”

Di: Dott. Paolo Bernardini
(Psicologia del lavoro e organizzazioni)

(n.d.r.) Paolo Bernardini, neo-dottore in “Psicologia del Lavoro e Organizzazioni”, a cui facciamo pubblicamente i complimenti per la sua fresca laurea… è un ex studente ed atleta di successo della Scuola Arti Marziali Fragale e fin dall’inizio del suo percorso di studio, eravamo sicuri che alla fine avrebbe trovato il modo per contribuire al grande movimento che si va creando sempre più organizzato e settorialmente guidato da personale altamente specializzato ed autorevole.  Già in un recente passato ci aveva omaggiato di un suo primordiale lavoro   (VEDI: Trasposizione del bilancio di competenze nel mondo sportivo della Kick Boxing )… Adesso.. appena ottenuto il dottorato, si sta già dando da fare per mettere a nostra disposizione e quella di chiunque altro nel nostro ambiente sportivo, le nozioni specialistiche del suo corso di studi in psicologia. In accordo con il Comitato Regionale Toscano FIKB lo abbiamo successivamente  utilizzato per lo stage regionale di aggiornamento di “Borgo degli Ulivi” (svoltosi a Venturina il 15 e 16 dicembre) e rivolto a tutti i direttori tecnici di società toscani… ma in occasione della nostra grande giornata di sport da combattimento, è finalmente partito un altro nostro vecchio progetto di studio, sulla monitorizzazione e valutazione  di alcuni aspetti psicologici inerenti le nostre discipline. Per adesso raccogliamo i dati… ma siamo sicuri che il frutto del suo impegno, non tarderà a manifestare i suoi benefici effetti nel nostro ambiente. (n.d.r.)

    

Non c’è miglior pratica di una buona teoria, diceva il grande psicologo Kurt Lewin, ma quanti hanno avuto l’occasione di mettere immediatamente in pratica le teorie studiate all’università, subito dopo la laurea? A me è successo… e dopo soli 8 giorni.

L’emozione più forte è stata però promuovere un lavoro di “psicodiagnostica”, anche se a livello ancora embrionale, nel contesto di una gara di Kick Boxing, lo sport che pratico da 30 anni esatti, facendomi rivivere gli stati psicologici e le emozioni ricercate da me negli atleti.

L’occasione me l’hanno data la mattina dell’8 Dicembre 2007 gli organizzatori della giornata interamente dedicata al K-1 presso il Palasport di Pisa, all’interno del 13° Torneo il Guerriero.it, dove ho potuto somministrare agli atleti del contatto leggero un questionario “autovalutativo”… che doveva servire a rilevare la loro percezione personale, sulla prestazione sportiva appena effettuata.

    

Devo dire che la richiesta di compilare i questionari è stata accolta favorevolmente e con serietà dagli atleti, ma anche con curiosità dagli allenatori, i quali invitavano i loro ragazzi ad aderire a questa ulteriore nuova iniziativa sperimentale,  abbinata al torneo ilGuerriero.it.

Entrando nel merito specifico dell’iniziativa intrapresa, il questionario era composto da 36 items, ossia 36 domande o stimoli, che andavano ad indagare 9 dimensioni od aree… del costrutto teorico denominato “flow”, tra cui l’equilibrio tra difficoltà della sfida e abilità, la concentrazione, il senso di controllo e l’esperienza autotelica, ossia l’esperienza fine a se stessa e intrinsecamente soddisfacente.

Il Flow è considerato lo stato in cui le persone sono cosi immerse in quello che stanno facendo… che tutto il resto sembra non avere importanza, il corpo e la mente sono spinti al limite in uno sforzo volontario e l’esperienza in sé… risulta talmente piacevole, da indurre poi le persone a tentare di riprovarla.

Lo stato di Flow rappresenta la modalità privilegiata per comprendere l’eccellenza della prestazione agonistica, rivelando scientificamente la condizione psicofisica dell’atleta immediatamente dopo la gara, facilitando con questo la possibilità di delineare un modello di ottimizzazione della performance sportiva, chiamata anche “Peack Performance”.

         

Lo stato di Flow è dunque provocato… e il rendimento psicofisico è sicuramente influenzato… dalla preparazione mentale dell’atleta, dove il questionario “Flow State Scale”, rilevando a caldo la percezione emotiva e cognitivo motivazionale di ogni agonista, consentirà poi una formazione psicologica più mirata… da parte dell’allenatore.

Un ringraziamento da parte mia agli organizzatori e allo staff organizzatore per la collaborazione e gentile assistenza datami. Ma soprattutto agli atleti per la loro pazienza e disponibilità, sperando che iniziative del genere diventino prassi  di aiuto al nostro sport.

    


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