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DOPO IL TANTO AGOGNATO SUCCESSO MONDIALE, FINALMENTE ARRIVATO A CORONARE DEGNAMENTE LA CARRIERA DI QUESTO NOSTRO GRANDE CAMPIONE, NON POTEVAMO NON DEDICARGLI UNA INTERVISTA SULLA NOSTRA WEB-RIVISTA. PUR NON ESSENDO STATI INVITATI ALLA SERATA DAGLI ORGANIZZATORI, LO ABBIAMO CONTATTATO TRAMITE E-MAIL ED IL NOSTRO COLLABORATORE FRANCO PICCIRILLI, GLI HA RIVOLTO ALCUNE DOMANDE…INTERVISTA A: GIANPIETRO MARCEDDUDi: Franco Piccirilli
Franco Piccirilli: Dopo tanti anni di combattimenti, finalmente ti hanno proposto un incontro per il titolo del mondo, come è nata questa proposta?Gianpietro Marceddu: Inizialmente dovevo combattere per il titolo mondiale nei pesi mosca, che sarebbe la mia categoria, il 19 Aprile al gala che avrebbe organizzato il tecnico Iannelli. Purtroppo la serata è saltata… poi, il 25 Aprile mi è arrivata la proposta di Franza per combattere tre settimane dopo, sempre per il titolo, ma nei pesi gallo. Marco mi ha spiegato che era Andrea Molon che doveva disputare l’incontro, ma negli allenamenti si era infortunato e così la scelta del sostituto era ricaduta su di me.
Franco Piccirilli: Perché hai accettato nonostante il poco preavviso e la categoria superiore?Gianpietro Marceddu: Quelli che mi conoscono direbbero che ho una repulsione patologica a rifiutare gli incontri, qualunque siano le condizioni, ma in realtà era da tanto tempo che aspettavo questa proposta. Infatti, nonostante siano ormai 11 anni che combatto e nonostante abbia combattuto per tutte le nazionali della FIKB, dal full alla Muay Thai, e abbia vinto tanti titoli europei… non era mai capitata l’occasione per il titolo del mondo. Quindi, direi, un’occasione da non perdere!
Franco Piccirilli: Come ti sei preparato in sole tre settimane per un incontro così importante?Gianpietro Marceddu: In realtà ero tornato da poco dai mondiali di Muay Thai in Bulgaria, e, a parte questo, non sono molti i momenti di pausa in cui non mi alleno, quindi, ho solo dovuto rivedere la preparazione in base ai tempi dell’incontro… visto che erano 5 round da tre minuti. Questa volta, combattendo nella categoria sopra, non avevo neanche l’assillo per i problemi di peso…quindi non c’è stato bisogno di dieta.
Franco Piccirilli: Chi è il tuo preparatore tecnico e atletico?Gianpietro Marceddu: Nessuno… o meglio, io… sono diversi anni ormai che mi alleno e preparo da solo per i miei match.. ma sicuramente devo ringraziare alcuni dei miei allievi, infatti, in questi anni ho formato un gruppo di persone che mi aiutano nella preparazione tecnica e atletica.
Franco Piccirilli: Conoscevi il tuo avversario?Gianpietro Marceddu: No, non l’avevo mai sentito, né visto combattere, di solito non mi informo sui miei avversari prima dei match… forse sbagliando… ma questa volta era importante sapere chi mi sarei trovato davanti, così ho guardato qualche filmato dei suoi match trovati su internet…
Franco Piccirilli: Che impressione ti aveva fatto?Gianpietro Marceddu: Non mi aveva dato molta tranquillità… ma dai video, sembrava meno tecnico di quanto non sia in realtà… e tra l’altro sembrava anche meno grosso…
Franco Piccirilli: Allora raccontami un po’ come è andato l’incontro?Gianpietro Marceddu: E’ cominciata subito in salita, al primo round ho subito una ginocchiata molto dura sul naso.. e ho cominciato a sanguinare… ho controllato subito di non essermi tagliato, avevo paura che avrebbero sospeso l’incontro.. fortunatamente non mi ero tagliato… Mi sono subito reso conto di avere una marcia in più sulla distanza… nel clinch, invece, era troppo alto e pesante, quindi ho cercato di mantenerlo lontano anche se era molto bravo anche di tecniche di calci. Con queste difficoltà penso di avere fatto un match particolarmente strategico e intelligente, volevo portarmi a casa la corona di campione del mondo e non mi sono fatto mai intimidire… né dai suoi colpi, né dalle sue provocazioni… Sono rimasto concentrato fino alla fine, senza abbassare mai la guardia fisicamente e mentalmente. Così, round dopo round… alla fine mi sono aggiudicato il titolo di campione del mondo.
Franco Piccirilli: Sappiamo che ti alleni da solo, e quindi non hai sempre la stessa persona al tuo angolo…questa volta chi c’era con te?Gianpietro Marceddu: C’era Marco Franza, bravissimo allenatore che già mi aveva accompagnato poco tempo prima a Pamplona, in un incontro internazionale… e insieme a lui c’era il tecnico della nazionale di k1 Giorgio Iannelli… già al mio fianco in varie occasioni.
Franco Piccirilli: Come è stato il momento del verdetto?Gianpietro Marceddu: Già durante l’incontro, nei recuperi, all’angolo mi dicevano che ero in vantaggio, ma in questi match così combattuti… finche non ti alzano il braccio non si è mai sicuri… Dopo il verdetto, è stato tutto molto veloce: mi hanno alzato il braccio, messo la cintura, e mi sono trovato sulle spalle di mio fratello… tutti i miei allievi e parenti, fotografi e televisioni erano sul ring… praticamente non ci ho capito più niente.. ma ero campione del mondo e avevo realizzato il sogno della mia vita. Vincere questo titolo con avversario così preparato ed esperto, con più di 100 incontri al suo attivo, è stata una grande soddisfazione. Oltre ad avere convinto i giudici e il pubblico, ho ricevuto i complimenti anche dal mio avversario e dal suo coach e questo fa sempre piacere.
Franco Piccirilli: Adesso che hai realizzato questo sogno, quali altri obbiettivi hai ?Gianpietro Marceddu: Questo titolo sicuramente è un traguardo importante, ma non il traguardo finale della mia carriera… io combatto e mi alleno per il piacere di farlo, quindi finche avrò questa voglia salirò su qualsiasi ring.
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