INTERVISTA A DIEGO CALZOLARI
Ho il grande piacere di pubblicare un’intervista
a Diego Calzolari, Campione del Mondo di Muay Thai.
Manuel: Intanto complimenti per la riconferma a
Campione del Mondo! Puoi raccontarci brevemente come è andato il match e darci
qualche informazione sul tuo avversario?
Diego Calzolari: Grazie mille per i
complimenti! Del mio avversario dal post match non ho più saputo niente, sono
davvero felice di averlo incontrato sul ring, al di la del suo conosciuto valore
si è dimostrato veramente umile e corretto sul ring, al contrario di quello che
sarebbe sembrato dal pre-match, ma reputo che quell’errore di valutazione fosse
stato fatto dal comportamento molesto, ma legittimo, della sua tifoseria. Per
quanto riguarda il match è andato esattamente come studiato strategicamente con
Noontachai e Cantagalli, pensavamo però cercasse di più di lottare per avere la
sua lunga distanza, invece ha inaspettatamente accettato il mio lavoro di
clinch, dove si è dimostrato preparato ugualmente, forse l’unica pecca che gli
ha dato la sconfitta a quella distanza… è stato forse il minor fiato.
Manuel: Visto che non è il primo titolo che
vinci, potresti brevemente raccontarci le tappe della tua carriera?
Diego Calzolari: Le mie tappe sono state
continue, ho combattuto prima nella kick e poi nella thai europea dai 14 anni.
Confermatomi campione italiano dilettanti I.M.T.F. feci qualche trasferta in
nazionale per De Cesaris, in Ucraina, a Cipro e a Caorle, ma nei tornei non ho
mai reso tanto perché sono di fibra lenta e vado increscendo dal terzo round in
avanti come anche con Itthipol, per questo mi sono trovato bene fin da subito
nella Muay Thai professionistica sui 5 x 3, soprattutto in Thailandia, dove il
ritmo segue il mio match ideale… infatti dopo la vittoria del titolo
intercontinentale di K1 nel 2000 e del mondiale di Muay Thai nel 2001 ho deciso
per mancanza di motivazione di combattere solo in Thailandia. Li, dopo qualche
facile vittoria nei boxing bar prima di Pattaya e poi di Bangkok, ho avuto
l’onore di combattere diverse volte negli stadi centrali e non… di Bangkok, tra
questi gli ambiti Rajadanaermn stadium ed il Lumpini stadium.
Manuel: Com’è la giornata tipo di un campione
del mondo di Muay Thai? Quanti sacrifici richiede?
Diego Calzolari: Guarda, penso come quelle
di qualsiasi atleta professionista europeo, si cerca di alternarsi al meglio tra
il lavoro in palestra, i propri allenamenti e la famiglia, arrivando a sera
davvero stravolti!
Manuel: A fronte di un tale impegno, i guadagni
permettono di farlo da “professionista”?
Diego Calzolari: Personalmente posso dirti
che, sebbene a detta di tutti ricevo borse altissime… questo sono solo un buon
arrotondamento mensile… ma seppur aggiunti alla palestra ed al lavoro di
seminari e corsi istruttori che tengo come tecnico federale… ogni volta arrivo a
fatica a fine mese, tenendo conto che però ho da gestire anche una separazione,
due figli e la nuova famiglia!
Manuel: Come definiresti il tuo modo di
combattere? Esistono delle caratteristiche specifiche del tuo modo di affrontare
un match?
Diego Calzolari: Il mio modo di combattere
è molto plasmabile, sono un atleta abbastanza completo, anche se per struttura
prediligo la lotta, di certo non sono uno stilista, amo il combattimento da
scontro a testa bassa, è quello in cui rendo di più perché mi dicono che ho
molto cuore e sono un buon incassatore, tanto che con avversari stilisti e che
non mi fanno male… rischio di “addormentarmi” sul ring e non fare nulla!
Manuel: Quanto ha influito sul tuo modo di
combattere l’aver iniziato con il Khru Flavio Monti?
Diego Calzolari: Molto proprio per la
mentalità del dare tutto e fino alla fine anche accettando talvolta condizioni
sconvenienti ma che possono darti la fierezza di sentirti guerriero.
Manuel: Hai iniziato giovanissimo. Cosa ti ha
spinto ad intraprendere questa disciplina sportiva?
Diego Calzolari: Un po’ il caso di avere
una palestra con un maestro affidabile sotto casa, Monti appunto, un po’ perché
ero un po’ troppo tosto e molesto a scuola ed i miei genitori ritennero di
dovermi cercare uno sfogo educativo!
Manuel: Pensi che la Muay Thai abbia avuto delle
influenze positive sulla tua vita?
Diego Calzolari: La Muay Thai è divenuta
la mia vita e l’ha deviata, non so se positivamente o meno, so che ho scelto tra
tante alternative che avevo… una via che mi appariva certamente come positiva! I
miei mi avevano dato tante opportunità nella vita fin da piccolo mi facevano
conoscere il mondo viaggiando tanto e dandomi tanta libertà, mi fecero
frequentare diversi corsi, ricordo che a quindici anni ero già istruttore di
sub, un ottimo pianista, eccellente nello sci fuori pista e con mio padre fin da
piccolo facevo scalata, trekking e speleologia, insomma grazie a loro ero un
tuttofare dell’avventura ed un amante della natura!A 16 anni divenni addirittura
il pilota privato più giovane d’Italia, i miei investirono su quella mia
carriera e passai diverse estati da solo in “campi residence di volo” in
America, dove divenni pilota commerciale, imparai l’inglese come l’italiano ed
ottenni abilitazioni per molti tipi di velivoli… ma nonostante ciò, decisi per
la via della Muay Thai.
Manuel: Perché, secondo te, un giovane dovrebbe
intraprendere questa disciplina, considerata così violenta?
Diego Calzolari: Perché innanzi tutto non
è violenta se insegnata come arte marziale nel rispetto tra atleti e gerarchia!
La Muay Thai implica il contatto fisico tra clinch e massaggi, obbliga a ridurre
le distanze con i compagni, questo dona sicurezza ai bambini ed ai ragazzi,
soprattutto quelli timidi in società! Gli atleti imparano ad esporre i problemi
che hanno, perciò trovano appoggi psicologici e sfogo in allenamento, lo
spogliatoio toglie d’obbligo altre inibizioni talvolta create da strette e
rigide educazioni famigliari.
D: Ora hai una palestra dove, tra le altre cose,
insegni la Muay Thai. Quali sono gli aspetti che curi maggiormente
nell’insegnamento e quali le caratteristiche “tipiche” di un tuo allievo
agonista?
Diego Calzolari: Guarda, la palestra era
nata come multidisciplinare ma ora è solo di Muay Thai durante tutti gli orari
d’apertura, a parte un corsetto di aerobica per “arieggiare l’ambiente” un paio
d’ore alla settimana, mentre noi dedichiamo l’allenamento sul ring al
combattimento! A Milano ci sono tante ottime scuole di sport da ring, per
differenziarci lavoriamo profondamente la parte tradizionale della Muay Thai ed
a livello agonistico la parte di lotta, proiezioni e gomiti che, oltre ad essere
la mia distanza prediletta è pure il campo della muay Thai meno lavorato dagli
avversari che solitamente incontriamo, essendo essi più abituati al multi-stile!
Manuel: Secondo te, è importante insegnare anche
la Muay Boran (l’aspetto tradizionale e non agonistico) oppure pensi che sia
meglio concentrarsi sull’aspetto prettamente sportivo?
Diego Calzolari: LA Muay Thai tradizionale
per me è molto importante per far comprendere agli atleti le radici di ciò che
fanno, un po’ come lo studiare la storia a scuola per comprendere la società
mondiale odierna!
Manuel: Tra le altre cose, sei il Selezionatore
della Nazionale Italiana, come vedi il panorama italiano, anche in confronto
alle altre nazionali europee?
Diego Calzolari: I risultati che stiamo
portando sono progressivamente sempre migliori, ne sono testimoni le 4 medaglie
su 6 atleti agli ultimi mondiali… siamo sicuramente indietro rispetto ai paesi
dell’est e la Francia, che organizzano tantissima attività specifica di settore
e vede i propri atleti e maestri in Thailandia a formarsi ed allenarsi per
lunghi periodi all’anno!
Manuel: Quali sono gli atleti, a tuo avviso, più
interessanti in circolazione oggi?
Diego Calzolari: Di atleti interessanti
sui ring se ne vedono diversi ma parlando dell’unica disciplina definita Muay
Thai senza differenze di regolamento (mancanza di gomiti o dei 5 round da 3
minuti) non potrei che farti una sola lunga lista di nomi di atleti tailandesi!
Manuel: Hai combattuto diverse volte a Bangkok.
Che differenza c’è tra lo stile di combattimento “occidentale” e quello
thailandese?
Diego Calzolari: In Thailandia sul ring si
gioca a scacchi, in Europa il più delle volte proprio per la mentalità
pugilistica delle scuole nonché per la riduzione dei round in tempo o numero, il
combattimento tende ad emulare più una rissa che altro.
Manuel: Ogni tanto si sente parlare della
possibilità di inserire la Muay Thai tra le discipline olimpiche. Qual è la tua
opinione?
Diego Calzolari: La mia opinione è che
sarebbe un sogno ma le discipline inserite nei giochi olimpici devono essere
pane per tutte le culture, la Muay Thai a partire dal nome, dalla Ram Muay agli
amuleti ed alla musica è troppo legata alla cultura ed alla religione tailandese
per essere presa realmente in considerazione, i tailandesi non accetterebbero
mai di snodarla dalla loro cultura!
Manuel: Quali sono i tuoi, o dei tuoi allievi,
prossimi impegni agonistici?
Diego Calzolari: Io ora mi prendo un
periodo di pausa per riiniziare a seguire la palestra ed i miei atleti che ho
trascurato per 2 mesi, a causa della preparazione al match con Itthipol… non da
meno per stare un po’ con mio figlio, nato due mesi fa e che ancora non ho
potuto godermi, devo colmare anche le mancanze come padre ben più importanti del
ring! I miei ragazzi saranno riuniti in squadra per la coppa del presidente che
organizzo con la federazione, ilguerriero.it e Corelli, altri miei atleti sono
attualmente ad allenarsi e combattere in Thailandia.
Manuel: Quali sono gli appuntamenti prossimi
più importanti per la Muay Thai in Italia?
Diego Calzolari: Direi la coppa del
presidente appunto, poi a parte i molti gala sparsi in Italia ritengo molto
importante per la formazione della nazionale di settore la coppa Italia che
organizzeremo probabilmente a Roma ad ottobre per poi la grande meta dei
campionati italiani organizzati dal Dirigente di settore Roberto Fragale con la
sua Scuola a Pisa, il primo week end di dicembre!
Manuel: Per chi volesse iscriversi ai tuoi
corsi, quali sono gli indirizzi a cui rivolgersi?
Diego Calzolari: Posso essere contattato
direttamente tramite il mio sito
www.muaythaidiego.it o
al cellulare 3355860110, per qualsiasi delucidazione sulla nostra attività
federale di settore.
Manuel: Ti ringrazio per la disponibilità e per
tenere alto il nome dell’Italia in giro per il Mondo. Ancora complimenti!!!
Diego Calzolari: Graziee mille a te Manuel
ed alla divulgazione del vostro sito!
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