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GENTILMENTE INVITATI DAGLI ORGANIZZATORI E CORRETTAMENTE ACCREDITATI COME STAMPA SPECIALIZZATA SUL WEB, ABBIAMO INGAGGIATO DUE DEI NOSTRI COLLABORATORI REDAZIONALI PER RECENSIRE LA 1° EDIZIONE DEI CAMPIONATI MONDIALI OPEN DI KICK BOXING E ALL STYLE WTKA, ORGANIZZATI A VIAREGGIO. L’ORGANIZZAZIONE APPARE OTTIMA E SIGNORILE FIN DALLA SERATA DI BENVENUTO, CON UNA CENA OFFERTA DALLA FEDERAZIONE A TUTTI I RAPPRESENTATI DELLE NAZIONI INTERVENUTE.CENA DI BENVENUTODi: Franco PiccirilliDopo avere recensito i mondiali di Karate della WTKA che si sono tenuti nel mese di settembre, in occasione del Mondiali di Kickboxing e All Style, gli organizzatori della WTKA ci hanno subito confermato l’invito all’incarico, anche per l’edizione dei primi Campionati Mondiali di Kickboxing e All Style, per recensire certosinamente questo evento.
Così, già da tempo sapevamo di essere impegnati dal 23 al 26 novembre per assicurare la nostra presenza a questi primi campionati mondiali open, organizzati dalla WTKA. L’organizzazione aveva predisposto una particolare cena di benvenuto per le delegazioni presenti a questo mondiale, invitando anche questa Redazione, riconoscendogli quindi un ruolo di primo piano nel panorama dell’informazione web in questo ambito.
Così la Redazione aveva individuato me e Fragale per rappresentare ilguerriero.it alla cena di benvenuto. Ma una settimana prima dell’appuntamento, Fragale veniva convocato ed inviato dalla sua Federazione, la F.I.KB. a Scopje (Macedonia) per occuparsi della direzione nel comparto arbitrale in occasione degli Europei W.A.K.O. che si sono tenuti proprio nelle stesse date di questi mondiali WTKA. Nonostante Fragale ci provi ogni volta in questi casi, ancora non riesce ad avere il dono dell’ubiquità, o forse perché ancora non se lo merita… ma devo dire che sarebbe ora si attrezzasse… perchè in alcuni casi, ci farebbe davvero comodo.
E così, suo malgrado aveva dovuto rinunciare ad essere presente per i mondiali WTKA. Ma dato che anche parecchi degli altri nostri collaboratori redazionali erano impegnati fuori sede, mi sono dovuto organizzare diversamente da come avevo preventivato, anche se devo dire è stato parecchio piacevole. L’appuntamento è al solito palazzetto di Viareggio, mercoledì 22 novembre alle 20.00. Naturalmente arrivo qualche minuto prima, così da poter incontrare e salutare gli organizzatori. Gli porto ovviamente i saluti di Fragale, per la sua assenza. Ma sorprendentemente sembra che tutti già sapevano dell’impegno di Fragale e della mia presenza.
Sono stato quindi accolto gentilmente e per come mi aspettavo che gli organizzatori avrebbero fatto. Nei corridoi sotto il palazzetto si stavano ultimando le operazioni di registrazioni per le delegazioni e per gli atleti. Mi sono quindi affacciato all’interno del palazzetto per vedere a che punto erano gli allestimenti e… era in corso una partita di hokey su rotelle… e pensare che l’indomani doveva essere tutto pronto per la cerimonia di apertura del mondiale!
Ho pensato così, come poi ho avuto conferma, che hanno lavorato tutto la notte, per preparare l’allestimento scenografico. Tra i vari personaggi noti vedo anche il Maestro Giandomenico Bellettini, Presidente della IASKA Italia e che dopo la confluenza della IASKA mondiale in WAKO, sembra abbia ereditato i malcontenti di quanti non avrebbero voluto entrare in WAKO, divenendone il loro rappresentante.
Così mi avvicino e mi presento, portandogli anche i saluti che Fragale mi aveva pregato di fargli avere se l’avessi incontrato, come certamente lui sapeva sarebbe accaduto. Scambiamo qualche parola sulla situazione della Kickboxing e di come secondo lui, questa dovrebbe essere libera da ogni vincolo federale, per dare la possibilità ad ogni atleta che lo volesse di potersi cimentare in ogni competizione a cui ritiene di voler partecipare.
Infatti, aggiunge poi, che questa mancanza di libertà condiziona la riuscita di manifestazioni come questa. Infatti, mi dice che questi campionati sono valevoli anche come mondiale IASKA. Ma poco dopo veniamo chiamati per avviarci verso il Pullman appositamente fatto venire per portare i rappresentanti delle delegazioni nazionali al ristorante dove verrà poi servita la squisita cena di… benvenuto.
Il ristorante che avevano scelto anche questa volta era il Giordano Bruno: si, proprio quello utilizzato per l’analoga cerimonia di benvenuto alle delegazioni in occasione degli scorsi mondiali di karate. Scelta azzeccata secondo me, perché credo si presti proprio bene per questo tipo di iniziative. Saletta riservata appositamente per i delegati, distribuiti su tre grandi tavoli. Questa disposizione certamente facilitava la reciproca conoscenza dei conviviali, permettendo ai vari rappresentanti delle diverse nazioni di interagire, così da creare anche quei contatti necessari per una futura e migliore collaborazione.
Nella saletta era stato preparato un apposito tavolo in cui erano sistemati alcuni candelabri e tre set di spade da samurai. Ognuno di questi tre set era composto da tre spade. Quella lunga (circa 94 cm) era la spada da combattimento (Katana) che veniva usata in battaglia; la spada media (circa 74 cm) era usata prevalentemente nelle cerimonie (Wakizashi). Questa si dice che fosse custode dell'onore del suo padrone. Queste costituivano le armi principali del samurai. La spada corta, (Tanto) di fatto un pugnale (circa 50 cm), era il compagno del samurai anche nella vita quotidiana. Queste tre spade erano alloggiate su di un supporto in legno, per essere esposte. Il fodero di ognuna di queste spade era in legno e fasciato in seta azzurra, con una treccia in corda blu decorata.
Quindi Il presidente della WTKA, Michele Panfietti, da il benvenuto a tutti i delegati, alzava il proprio calice di vino e invitando tutti a seguirlo in un brindisi inaugurale. I camerieri cominciavano a servire la cena, per come l’organizzazione aveva evidentemente concordato. Si trattava di varie porzioni di diverse specialità, che venivano accompagnate da un buon vino, sempre diverso in relazione al tipo di portate.
Potevamo così apprezzare un ventaglio di gustosi piatti, fantasiosamente decorati, con cui anche l’occhio sembrava vedere quel gusto che poi il palato avrebbe apprezzato.
Al tavolo con me ho conosciuto il sig. Montano, che aveva accompagnato il Maestro Bellettini in questi Mondiali, ma che conosce da tempo e che adesso credo ne sia diventato anche amico fidatissimo, per come ha raccontato, si sposti sempre con lui.
Di fronte a me c’era poi il Maestro Magno proveniente da Manfredonia, di cui abbiamo avuto il piacere di fare una recensione in occasione di una manifestazione da lui organizzata. Un passionario di questo sport ,che ha dedicato la sua vita per costruire intorno se un gruppo di atleti con i quali ci diceva di aver ottenuto diversi e significativi risultati nazionali ed internazionali. Ci faceva compagnia la graditissima sig.ra Mary, che in l’occasione di questi mondiali era presente con un suo stand per la preparazione e distribuzione di video di grandi manifestazioni.
Di seguito pi i rappresentanti di Canada, Stati Uniti e Mexico, con cui la sig.ra Mary, poliglotta per lavoro, si è spesso intrattenuta in affari. Le conversazioni al tavolo sono state piacevoli per come le persone riuscivano ad appassionarsi ai vari argomenti, ma soprattutto quello per cui erano riuniti a quel tavolo… lo sport, la kickboxing. Anche se a volte divergenti, ognuno dava spazio all’altro affinché potesse argomentare le proprie opinioni, e seppure a volte ognuno rimaneva sulle proprie posizioni, questo non ha impedito di mostrare il rispetto per l’interlocutore.
Così tra una portata e l’altra, tra chiacchiere, distintivo e vino, eravamo giunti verso la conclusione… A questo punto il dott. Michele Panfietti e il dott. Matteo Palagi si erano alzati e portati di fronte al tavolo con le katane. Dopo un breve discorso, Palagi invita al tavolo ognuno dei vari delegati, ringraziandolo ufficialmente per la partecipazione al mondiale WTKA, mentre Panfietti gli consegnava un pacco che conteneva il set di spade come in esposizione, per suggellare e ricordare questo primo appuntamento… mondiale. L’elenco è lungo e non voglio certo annoiarvi.
Ognuno dei delegati si inchina in segno di rispetto, saluta e… si mette in posa per le foto di rito e ricordo, che molti porteranno a casa. Una cerimonia semplice ma emotivamente toccante per il riconoscimento ad ognuno del proprio importante ruolo all’interno di questa organizzazione.
Infine, in ultimo, Palagi inviata al tavolo anche la Redazione de ilguerriero.it, da me rappresentata, per un riconoscimento ufficiale al lavoro fatto in occasione dei mondiali di karate nel mese di settembre, per come avevamo recensito la manifestazione, e che aveva incontrato, evidentemente, la soddisfazione degli organizzatori e tutti i partecipanti che hanno letto gli articoli.
Panfietti mi consegnava quindi il set di spade, con la viva soddisfazione di aver trovato ne ilguerriero.it una rivista non schierata, ma attenta alle varie altre realtà degli sport da combattimento e delle organizzazioni che le promuovono. Così che anche attraverso le pagine di questa rivista la WTKA si è messa all’attenzione dei numerosi nostri lettori, riscontrando quel successo che la precedente manifestazione sicuramente meritava e che ci auguriamo anche questa edizione possa almeno riuscire a replicare.
Ma se tutto questo è potuto accadere è certamente ad opera dei nostri collaboratori che hanno saputo rendere evidente tutto questo, con la loro professionalità ed esperienza. Tornato la tavolo, la serata si concludeva con il dolce e uno spumante per chiudere questa piacevole cena di benvenuto. Il pullman che ci aveva accompagnato era nel frattempo già arrivato, aspettando che i delegati vi prendessero posto per far ritorno al palazzetto e quindi verso le sistemazioni alberghiere.
Anch’io mi avviavo verso il mio mezzo, contento di aver trascorso una serata come questa, con la compagnia giusta. Questo il palinsesto e manifesto della lunga (quattro giorni) manifestazione internazionale:
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