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Thailandia

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PENULTIMO GIORNO A PATTAYA. GIORNATA DEDICATA ALLA VISITA DI POSTI CARATTERISTICI NEI DINTORNI DELLA CITTADINA MARITTIMA. UN GIRINGIRO MISTO DI NATURALISMO, CULTURA, TURISMO E STORIA… FINISCE SULLA TERRAZZA DI UN BAR SULLA PASSEGGIATA A MARE, AD OSSERVARE LA CAOTICA VITA DI OGNI SERA A PATTAYA.

Giringiro per Pattaya, alla ricerca della realtà

(6° parte)

Di: Alfredo D’Olimpio

Oggi dedicheremo la giornata alla cultura. In un paese come la Thailandia, con la sua storia ed intreccio di multi-culture, penso sia anche doveroso vedere cosa ci serba in seno, anche da questo punto di vista. Non ho mai creduto che Pattaya fosse solo quello che si dice… anche se questo lo si nota in modo esponenziale con l’approssimarsi al centro cittadino, ma poi dipende molto anche dalla ricerca di ognuno di noi. Partiamo presto appena fatto pranzo, anche se il tempo è un po’ nero e non promette niente di buono. Ci aspettano 15 km in Scooter prima di arrivare in questo posto che, a detta di Fragale, è stupendo… staremo  a vedere.

Attraversiamo Pattaya e ci dirigiamo verso sud, qui la prima sorpresa… Ci fermiamo davanti ad una delle tante bancarelle dove vendono un po’ di tutto e Fragale mi dice che faremo benzina… Ma io non vedo il distributore! C’è solo un ragazzo che si avvicina con una bottiglia di vetro piena, apre il tappo del serbatoio e versa benzina…

    

Una cosa del genere l’avevo vista solo a Nosy Bee in Madagascar… ma lì era difficile vedere anche i distributori! Si riparte percorrendo la Sukunvit Road per poi dirigerci verso Satthaip, passando su una strada in mezzo alla foresta. Becchiamo un po’ di pioggia che siamo quasi arrivati… per fortuna dura poco, ma ecco che finalmente ai miei occhi si staglia un panorama veramente unico.

    

    

Siamo arrivati al “Viharnra Sien”… un  monastero buddista Cinese con all’interno un museo, sia di cultura cinese che thai. Già l’ingresso lascia allibiti per  dei bassorilievi di dragoni colorati che, per la loro fattezza e bellezza, non hanno rivali e danno l’idea di mastodontico che ci aspetta.

    

    

Come si supera l’ingresso, l’idea precedentemente acquisita viene rinforzata da statue  raffiguranti diverse divinità della cultura buddista. Qui  è tutto enorme e le statue sono di una bellezza unica e particolare, lasciando trapelare il loro misticismo e fascino orientale.

    

    

Dopo il giardino, con le sue sculture e rappresentazioni, entriamo nel museo vero e proprio. All’ingresso un budda dorato e delle persone raccolte in preghiera. Se l’esterno lo possiamo definire molto bello, l’interno con le miriadi di enormi statue… è qualcosa di inimmaginabile se non lo si visita..

    

C’è addirittura la riproduzione del famoso scavo fatto in Cina, dove trovarono la tomba di un famoso imperatore, seppellito con attorno un esercito di migliaia di statue di soldati in terracotta, a protezione di questo. Ci sono bacheche con all’interno rappresentazioni di ogni tipo.

    

    

Antichi salotti reali in legno intarsiato, dei migliori artigiani dell’epoca, statue in bronzo, vasellame ed armi bianche di grande valore, lavorate a mano. Tutto  questo al primo piano.

    

Queste statue ti fanno sentire piccolo piccolo e cerco di immaginare l’artigiano o gli artisti che hanno lavorato per realizzare queste opere… quanto tempo avranno impiegato per fare ciò e che manualità dovevano avere… veramente strabiliante! Più mi immergo nelle opere di questo museo e più sono preso da pensieri e da visualizzazioni che riproducono battaglie fatte e monaci erranti di paese in paese per predicare il loro credo. In questo frangente mi sento frastornato da queste emozioni… ed è Fragale che mi scuote dicendomi “e non è finita qui, ci sono ancora due piani”.

    

    

Sopra, appena si arriva un grande budda… ed anche qui troviamo qualcuno che prega. Ma sorprese delle sorprese… una grande terrazza con statue un po’ più grandi di un uomo di media statura ed in fondo un gruppo di monaci shaolin nelle diverse pose del loro stile, qui ci soffermiamo ammirati dalla espressione dei loro volti, queste sono riproduzioni perfette… tanto che sembrano avere un’anima!

    

    

Sulla terrazza ci sono molti altri altari e con all’interno diverse divinità, protette da guerrieri enormi. Noi continuiamo il nostro giro ed io non smetto di fare riprese e foto, ma non so dove guardare per prima. In ogni angolo ci sono dei capolavori stupendi e vorrei far si che tutti ne godessero, ma mi rendo anche conto che per il momento ciò che posso fare… è solo qualche foto per rendere l’idea di questo magnifico posto che vale, secondo me, veramente la pena di visitare.

    

    

Il terzo piano ospita anch’esso un grande budda, questo si affaccia sulla terrazza sottostante e su un panorama naturale stupendo. Dopo aver fatto delle bellissime riprese naturali, ci accingiamo ad uscire e notiamo una statua che rappresenta un personaggio del taoismo… con la cui mano sinistra che fa un gesto “non proprio gentile” (almeno per la nostra cultura odierna) e mi mette curiosità… quindi cercherò di informarmi in merito.

    

Usciamo, e dopo una piccola passeggiata nel giardino del tempio, ci rechiamo nel centro li vicino, dove ci sono altri edifici di culto e giriamo per un po’ li per poi riprendere la strada in mezzo alla foresta, per recarci dal budda della montagna.

 

     

    

Dopo aver perso per un attimo la strada, anche se eravamo tanto contenti che siamo riusciti a farci delle foto in primo piano, proprio mentre viaggiavamo (devo dire che Fragale con lo scooter è una potenza, gli ho proposto per il prossimo anno di partecipare alla Parigi Dakar) Dabbene aver dimestichezza, ma per passare su questo insicuro e stretto ponte in legno… ho preferito scendere!

    

Il tempo di arrivare… e sulla parete rocciosa di una montagna si staglia una gigantesca figura del budda. Facciamo appena in tempo a parcheggiare lo scooter che un acquazzone inizia a venir giù “a catinelle” e ci costringe ad una fermata sotto delle tettoie. Fortuna che qui la pioggia dura poco… ma in quanto ad intensità non è seconda a nessuno!

    

    

Ci sono tantissimi turisti e fra questi prendo due giapponesi simpaticissimi che accettano volentieri di fare una foto insieme, erano troppo forti…! Ci spostiamo di qualche centinaio di metri e, come mi aveva preannunciato Fragale, iniziano i vigneti… Ed io che pensavo qui non sapessero neanche cosa fosse l’uva… Invece addirittura un vigneto di molti ettari! Figuratevi che affittano addirittura dei “quad” per poterlo visitare tutto e sulla strada vendono uva, marmellata d’uva e… vino!

    

    

Sorbole… è meglio il mio bel Montepulciano d’Abruzzo! Questo va bene come dessert con i dolci, ma a pasto… bbrrr!! Si riparte. Oggi la nostra girata è lunga ed abbiamo ancora tante cose da vedere. Ci fermiamo davanti l’orto botanico tropicale a qualche chilometro di distanza da qui… ma non entriamo perché è tardi e qui, mi dice Fragale, serve tutta la giornata per visitarlo. Mi promette di farmelo visitare la prossima volta.

    

Facciamo allora una puntatina in un piccolo villaggio di pescatori che rimane sulla strada del ritorno. Noto che è molto caratteristico ma anche ben attrezzato. La spiaggia lascia a desiderare per la sua sporcizia, mentre i ristoranti (tutti con i tavoli sulla battigia) quasi tutti hanno rimodernato ed i loro prezzi (mi dice Fragale) sono saliti molto, anche 800 bath (meno di 20 euro) per una bella e ricca mangiata di pesce. Questo è dovuto al fatto che qui vicino hanno costruito dei grandi resort e condomini… che  per la maggior parte sono occupati da farang.

    

    

Torniamo verso Pattaya e quando siamo  a una decina di km. Da questa, entriamo in un mega residence dove ci sono appartamenti, hotel, campi da tennis, piscine (ben 6 di cui una olimpionica e sull’oceano) ristoranti, palestra e saloni immensi.

    

    

Una autentica cattedrale nel deserto. Questo posto sembra infinito, giardini ovunque, c’è una piscina che si snoda attorno ad un’altra e all’interno di essa una zona adibita a bar… qua è tutto enorme, sembra di visitare una vera e propria città e non un  semplice residence turistico.

    

    

Tutto il residence si affaccia sull’oceano e con le sue palme a rimarcarne il limite e le isole di fronte… è una veduta entusiasmante. Giù in spiaggia affittano moto d’acqua e fanno fare dei giri su una enorme “banana in gomma” trainata da un motoscafo. Altri motoscafi che trainano paracadute… ce né proprio per tutti i gusti!

     

Ci addentriamo in un edificio dei tanti e che meraviglia… una enorme reception e dei ristoranti lussuosi a cui fa da cornice un’atmosfera hollivoodiana. Vedendo stagliarsi intorno e dall’interno due grattacieli uniti da un ascensore con le cabine in vetro che si vedono dai ristoranti. Tutto attorno si stagliano i balconi illuminati da una luce lievemente diffusa e piante pendenti gli fanno da contorno. Il cielo in alto è tutto coperto da un tetto trasparente e nel guardare questo scenario, mi sembra di essere in un film. Non nascondo che in frangenti simili dentro di me si muovono diverse emozioni… un misto di stupore e gioia.

    

    

Mentre ci dirigiamo verso l’uscita passiamo per degli immensi saloni, ampi come dei  palazzotti. Poi visitiamo il grande ed attrezzatissimo centro sportivo del centro e poi di nuovo in sella verso Pattaya.

    

Ormai è buio e ci portiamo dietro una bella stanchezza, più di 50 km. Con questi funzionali, ma piccoli scooter, non è il massimo per le nostre schiene e decidiamo di andare a cena. Chiamiamo Simone Falcini per andare assieme in qualche ristorante carino di sua conoscenza…  e lui ci accontenta.

    

Dopo e come ogni buon italiano… finita la cena un buon caffè! (e qui a Pattaya ci sono dei bar dove si riesce a bere un buon caffè) Quando venite qui chiamate Falcini… che lui sa dove portarvi!

    

Standocene sulla terrazza del bar e vedendo la passeggiata affollata del lungomare di Pattaya, finiamo la nostra intensa giornata culturale deducendo che qui, se uno vuole… c’è veramente tanto da vedere e da scoprire.

Per il momento è tutto e vi rimando alle prossime ed ultime new da Pattaya.


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