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UN NOSTRO APPASSIONATO COLLABORATORE ED AUTOREVOLISSIMA CONOSCENZA IN QUESTE DELICATE QUESTIONI E CAMPI SPORTIVI: MARCO MASTROROCCO… RISPONDE DA LONDRA AD UN ARTICOLO-DENUNCIA DA NOI PUBBLICATO A FIRMA DI CLAUDIO ALBERTON (Basta con i millantatori... chiarezza!). COME SEMPRE, LO FA ARGOMENTANDO MOLTO CHIARAMENTE… QUELLE CHE CI INDICA, COME LE RAGIONI CHE LO HANNO SPINTO A SCRIVERCI. MA SONO MOLTE ALTRE, LE INTERESSANTI QUESTIONI CHE IN ULTIMO SALTANO FUORI.Fitness e Sport da Ring(N.D.R.): Questo nostro carissimo e prezioso ex primordiale collaboratore redazionale, poi nostro inviato estero in Australia per due anni (con articoli da Sidney, Melburne, Brisbane e Cairns) e residente ormai da circa uno, anche con le stesse funzioni, in Inghilterra…(Londra) Tutti posti in cui ha studiato, diplomato ed ottenuto quindi regolarmente anche la qualifica di personal trainer… e dove esercitando professionalmente continua a mantenervisi (VEDI: Intervista a Marco Mastrorocco) ci invia un appunto di arricchimento e precisazione, in merito ad un articolo-denuncia a firma di Claudio Alberton che abbiamo recentemente pubblicato (VEDI: Basta con i millantatori... chiarezza!). In questo articolo Claudio Alberton denunciava pubblicamente, quella che ci indicava come essere una grave scorrettezza dei personal trainer nei confronti dei loro assistiti, oltre che in quelli dei nostri sport ed istruttori federali qualificati. Dato che Marco Mastrorocco è anche uno di questi (oltre che prima ancora, elemento di spicco della nazionale italiana di Thai/kick) ha ritenuto opportuno chiarire meglio alcune cose…oltre che illustrarci anche gli ambienti stranieri, per farcene forse comprendere alcune altre… Ad ognuno di voi quindi in ultimo, le proprie personali conclusioni…(N.D.R.) Di: Marco MastroroccoCari guerrieri ed appassionati, Seppur in forma meno colorita ed efficace del M° Claudio Alberton, vorrei dire la mia per quanto riguarda personal training e kickboxing… E’ ormai quasi un anno che lavoro a Londra (3 anni in totale nel fitness) come personal trainer per l’ emergente colosso VIRGIN, proprietà di Sir Richard Branson, il quale ha al suo seguito un impero tra media, telefonini, mezzi di trasporto e appunto palestre, con la Virgin Active, la quale ha palestre sparse in 3/4 di mondo, Italia compresa. Come personal trainer quindi, mi sento tirato in ballo, ma ancor più come ex atleta di thai… diciamo che, sospeso nel mezzo, con esperienza diretta in personal training e sport da ring, forse sono in posizione perfetta per giudicare ambo le correnti di pensiero. Soprattutto perchè mi pare che l’argomento trattato sia ben più complesso, di come mi sembra sia stato sommariamente trattato dall’Illustre Alberton… Come raccontato nella mia intervista a Il Guerriero, (VEDI: Intervista a Marco Mastrorocco) ho iniziato ad apprezzare il fondamentale aiuto che riesco a dare alle persone tramite i miei insegnamenti e training, frutto della conoscenza acquisita da atleta, grazie agli insegnamenti, senza prezzo, del Maestro Fragale, che mi ha oltretutto permesso di formarmi anche come tecnico nella stessa sua Scuola, ma anche, in ultimo, alle esperienze fatte oltremare e dagli studi che si sono poi susseguiti, crescendo notevolmente sotto il profilo di coach e trainer, lavorando 2 anni in Australia e approdando in ultimo qui a Londra, dove la competizione è sfrenata e devi sempre tenerti aggiornato per essere al pari sul “mercato”.. ma devo ammettere che la qualità è direttamente proporzionale allo stress che ne deriva.. MOLTO ALTA! Per la prima volta sono venuto a contatto con un ambiente in cui tutto ruota attorno al marketing e noi stessi abbiamo da realizzare i nostri targets settimanali e mensili, che sono poi da tradurre in clienti, ore di personal training vendute/guadagnate..etc… una vera e propria azienda, dove non solo devi preoccuparti di riservare ai clienti un servizio, una pianificazione e dedizione che giustifichi la tua tariffa, ma anche essere un ottimo manager di te stesso! Non mi addentrerò oltre in questa discussione… chi mi conosce, conosce anche la mia concezione dell’allenamento e dell’insegnamento… ed i canoni a cui abitudinariamente mi attengo. Non vi nascondo che al principio, ho avuto serie difficoltà di adattamento… anche perchè, come amo ripetere ai miei studenti (non li chiamo clienti) mi considero molto più un coach, che un personal trainer.. insegno loro a scoprire un nuovo io attraverso l’allenamento.. do loro modo di comprendere che possono superare difficoltà come non credevano, un processo insomma che va al di la del mero allenamento fisico (PRIMO obiettivo a breve termine) e che approda ad un modo diverso di affrontare tutto il resto (obiettivo a lungo termine)… dove il miglioramento del corpo diventa poi una conseguenza del diverso agire.. una sorta di filosofia applicata al training… ed anche qui non posso che rispecchiarmi nei concetti che attraverso la Scuola Fragale ed il suo Lung Chuan Pai, ho appreso e che mi distinguono nell’approccio a tutto il resto. Ecco perchè non è stato facile adattarmi ad un ambiente, purtroppo sempre più vasto e proliferante, in cui “quantità e denaro” sono due dei tre capisaldi di valutazione con cui un trainer viene giudicato.. il terzo è la “qualità”.. se riesci a miscelarli tutti assieme e nelle giuste proporzioni… il risultato derivante è il SUCCESSO! Dopo diverse “lotte” sono riuscito a farmi assegnare una classe di thai, (vera thai.. non una cardiokick classe )…. e brevemente ho iniziato ad avere un buon seguito di persone, che hanno cominciato ad apprezzare questo diverso e nuovo per loro, modo di fare sport.. apprendendo schemi motori, strategie di combattimento e psicologia associata. Non avete idea (anzi, purtroppo temo di si..) di quanti incompetenti anche qua si aggirino nelle palestre, facendo “tirare” calci e pugni su pao o focus, senza alcuna padronanza dell’oggetto o tantomeno del modo di impartire consigli allo sventurato che si appresta a fare una sessione di allenamento… per sudare.. scolpire il corpo…. e rischiando solo di farsi del male…. Ma non per questo si può colpevolizzare un intero movimento (fatto anche da Personal trainer seri e qualificati!) solo per alcune mele marce… che esistono in ogni settore! Ho dunque, infine deciso di organizzare corsi anche per i miei colleghi, per lo meno per dar loro possibilità di migliorare stile col quale reggono i pao.. andando anche contro il mio interesse.. economicamente parlando!! Eppure solo in 3 sono venuti (su 18) alle prime lezioni…e gli altri?? Beh.. troppo orgogliosi per “imparare” qualcosa da un loro collega… (o concorrente) evidentemente tutto il mondo è paese…. ed alle volte “imparare” viene associato a qualcosa di negativo.. Si torna al solito concetto dei Maestri o professionisti in genere, che arrivati al loro status, hanno solo da “dare” ed insegnare, ma non certo da “ricevere” ed imparare.. Altra storia sembrerebbe… ma se ci si ragiona bene, tutto è comunque legato e direttamente dipendente dall’approccio mentale al mondo del lavoro che si ha oggigiorno in qualsivoglia attività: “Mai mostrare debolezze o impressione di poter apprendere da altri, sempre fieri e strasicuri di se.. altrimenti vieni scambiato per un perdente o comunque “inferiore” a chi invece si attiene ed appare omniscente”. Il mio personale pensiero invece è: <<”Chi pensa di essere arrivato è già finito ed è bene che smetta!!!”>> Sono 3 anni, come detto, che sono in giro per il Mondo.. misurandomi e mixandomi con diverse culture ed approcci lavorativi, in ogni posto ho lavorato come personal trainer (dopo aver conseguito le dovute qualifiche richieste per legge in quei diversi Paesi) ed ho potuto notare cose buone o cattive, proprio come in Italia.. trainer buoni e meno buoni… gente che le qualifiche le usa come punto di partenza per migliorarsi… e chi invece, come punti di arrivo.. Gente che acquisisce qualifiche per giochi politici e “cambi di bandiera”, così come gente che invece le ottiene con più merito! Ogni mondo è paese insomma. In generale credo che il punto principale sia la mancanza di un organo di controllo, in cui esperti ne facciano parte e vigilino sulla qualità di queste attività e su come sono svolte nei nostri ambienti, ma soprattutto da chi proviene da altri settori e si “inventa” Maestro.. ma non solo di fitness!! Io ho conseguito i miei regolari diplomi abilitatori in Fikb e Coni, e, parafrasando il M. Claudio Alberton, non vi annoio con i miei trascorsi (non rafforzerebbe certo il mio profilo, però.. intanto lo dico…ahaha..!!)… Non credo sia importante da dove provieni Claudio… ci sono ottimi maestri capaci e preparati che non hanno mai incrociato seriamente i guanti, ma hanno frequentato assiduamente degli ottimi corsi ed hanno una conoscenza approfondita della materia in questione, come purtroppo ci sono tanti Maestri che pur avendo qualifiche e/o qualche esperienza persa ed avvolta nella “foschia” del passato, si spacciano per tutto fare, cultori del ring e di tutto ciò che vi è associato… e sono degli incapaci anche loro da incriminare per le dottrine che inculcano, in quelli che poi successivamente, saranno purtroppo e come loro.. definiti Maestri! Devo ammettere che nel settore fitness, in Australia, ho incontrato, dopo aver dovuto “abbassare” il capo e ristudiare (cosa che a mio avviso non fa mai male), tanti “maestri” del fitness che con la loro qualifica generale potevano insegnare QUALUNQUE COSA.. kick compresa! E sapete cosa vi dico? ..Eccezioni a parte, ho imparato ad apprezzare il Fitness (inteso come disciplina praticata negli Health Clubs), perchè ho scoperto che può essere lavorato in maniera seria e produttiva, nonchè gratificante, ma solo se “ANCHE TU CHE INSEGNI”… sei produttivo e serio!! Cose che prima vedevo attraverso lenti che distorcevano tutto.. perchè ero ignorante (in parte) e perchè i tanti esempi (nel fitness) che mi contornavano in Italia, non facevano altro che far distorcere ancora maggiormente, le famose lenti di cui sopra. Ebbene… io sono stato felice di imparare cose nuove, aprire la mia mentalità di insegnante, spaziando ed integrando la mia conoscenza, imparando concetti al di la delle arti da combattimento… e oggi mi sento, sebbene ancora in fase di sviluppo, più completo.. a tutto tondo diciamo! Non vorrei paragonare la qualità dei corsi che ci sono in Italia rispetto quelli in Australia o UK, per divenire personal trainer.. devo purtroppo ammettere che nel “Belpaese” siamo ancora decenni indietro, per molti e svariati motivi.. non ultimo il fatto che tanti si spaccino con estrema disinvoltura, appunto, per “personal trainer”, sebbene di questo mestiere non abbiano nulla come basi cognitive, se non il “personal”, nel senso che si sono fatti le loro qualifiche e profili personalmente, senza organi di vigilanza, oppure con pseudo-certificati presi in un weekend.. A tutt’oggi mi sento di poter dire che, salvo pochi casi, in Italia non esistono veri personal trainer… ed a mio avviso solo chi è laureato in Scienze Motorie può dire la sua, e se non troppo dal lato pratico (sebbene la maggior parte siano sportivi da prima della laurea..) almeno da quello teorico, sanno senz’altro di cosa stanno parlando… e sicuramente non commetteranno mai gravi e grossolani errori! A proposito… e giusto per avere un “quadro chiaro” della faccenda, e tanto per sapere che i diretti interessati parlano con almeno un certificato di supporto al ruolo svolto, lei, Maestro Alberton… come e quando è divenuto Personal Trainer? Io per esempio, ho ricevuto contatti dalla FIF (Federazione Italiana Fitness) per, addirittura, offerte e possibilità di entrare nell’organico organizzativo (eventualmente ho email inviatami se qualcuno la richiedesse).. e tutto ciò semplicemente perchè i miei “certificate” sono stati ottenuti oltremare… e questo, temo la dica lunga… su quanto venga considerato valido, purtroppo, il settore fitness italiano! Ogni atleta, maestro, istruttore… a mio personale avviso, non dovrebbe essere considerato “capace” solo a seconda della sigla sotto cui lavora, ma per la serietà, qualità ed interesse che mette nel lavoro che svolge!. E forse anche nei limiti che si pone… senza spaziare in campi che non gli competono per esempio, solo perchè ha una qualifica di vasta e labile definizione.. Istruttore o Maestro.. o Trainer…. dico bene? Ebbene, questo succede non solo in Italia, purtroppo.. ma ovunque, e semplicemente perchè va di moda… e la gente non è “educata” a riconoscere “chi” sia valido o “chi” sia un millantatore.. tutto quello che serve è “far credere di..” Altri trainer, senza esperienza diretta (alle volte nemmeno 2 mesi di corsi di kick in qualche palestra) si INVENTANO non solo innumerevoli incontri mai sostenuti… ma anche allenatori, reggendo i pao.. ma questo succede ovunque, o mi sbaglio? Ora, assodato questo problema, voglio porre un’altra serie di domande ai lettori .. anche.. al M. Claudio Alberton.. Quanti “maestri” conoscete che insegnano la thai, kick etc con 6 o 10 mesi di frequentazione di un corso di kick sulle spalle? Quanti si spacciano per Maestri e acquisiscono qualifiche in modi alquanto oscuri? Quanti vengono ritenuti efficacemente tali, solo perchè hanno alle spalle un “passato” da teppisti (“ lui sa picchiare…”) o sembrano (ma lo sono?!?) dei duri con facce cattive? E quanti altri invece, danno ai loro corsi un “tocco commerciale” non curandosi troppo della parte tecnica? Ve lo dico io…? UN’INFINITA’!!! Cosi’ come purtroppo, ce ne sono altrettanti che si inventano personal trainer, solo perchè è un termine che adesso va tanto di moda.. ma pochi pensano alle responsabilità che il ruolo comporta.. come fare il Maestro d’altro canto.. Quanti altri, peggio ancora, si nascondono sotto il concetto di “commerciale”, perchè in realtà non sono capaci di spiegare (nemmeno a se stessi) la tecnica esatta del praticare la kick? Come se poi commerciale volesse significare meno serio… (purtroppo questo sta divenendo il significato).. poichè non si combatte sul serio, o non è una palestra di sport da ring… ebbene? Non c’è ugualmente bisogno in ogni caso di insegnare propriamente? Nessuna meraviglia allora che si sia arrivati, in Italia per prima, ad avere la possibilità di “insegnare”(..) il fitness “commerciale”… senza rudimenti o tecniche corrette, senza corsi di formazione o aggiornamento e rimanendo ancorati a tecniche che si usavano negli anni ’70 e ’80 e pian piano (chi ha la possibilità/voglia di tenersi up to date queste cose le sa già..) sono state quasi bandite per gli effetti collaterali che poi si è scoperto che avevano! Fate caso a quanti sono gli “istruttori” che hanno guadagnato la qualifica “sul campo”…essendo in palestra, tutti pompati.. e di conseguenza ritenuti solo per questo “acculturati in materia”.. proprio come accade per i picchiatori che diventano Maestri!.. Ad onor del vero, in Italia, le persone assunte negli ultimi anni nelle palestre di una certa visibilità (anche per motivi assicurativi) devono essere laureati in Scienze Motorie, un passo avanti.. ma non si fanno tanti soldi come il M. Claudio Alberton sostiene (purtroppo…sennò sarei già tornato in Italia e molto volentieri..) …I soldi li guadagni lavorando in proprio (“autogestiti” insomma.. in nero in “alcuni”casi..) …ed allora si, che puoi improvvisarti in diversi ruoli! La conoscenza costa.. non solo economicamente, anche moralmente e psicologicamente… perchè devi essere pronto e “capace” di imparare anche quando hai già un “diplomino” in tasca! Malgrado la serietà sul fitness che ho riscontrato all’estero e (purtroppo..) di rado in Italia (uno dei motivi per cui per ora infatti, non ci lavoro), l’avanguardia del nuovo modo di intendere il “far pesi” (functional strenght training) a discapito del vecchio “isolamento” muscolare (..negli esercizi spopolati anni addietro, come detto) ebbene, non posso che notare invece “comunione” di “interessi” internazionali, nel mantenere livello di educazione negli sport da noi amati, talmente basso, che più basso non si può …così tutti possono insegnarlo.. e forse un numero maggiore praticarlo? Così si finisce per pensare che per essere personal trainer… basti portare qualcuno a correre, saltare la corda ed urlargli qualche comando, o somministrargli qualche esercizio per farlo sudare… non meravigliamoci quindi, se ci accorgiamo in altri ambienti si pensi che per insegnare la kick basti far tirare un calcio ed un pugno… e la tecnica?? Un’optional.. o sbaglio? A questo siamo e dovremmo essere noi a dire no, puntare i piedi e pretendere che nelle palestre “commerciali” chi usa pao, guanti etc. abbia un brevetto per farlo.. o quanto meno sia esaminato da commissioni appropriate, prima di avere il via libera… ma così come dovremmo comprendere che per insegnare a curare personalmente il fitness di una persona… debba esserci uno studio approfondito alla base.Mi voglio ripetere però ..noi siamo parte di tutto ciò.. nel bene e nel male… Tanti di noi promuovono corsi commerciali ed invogliano (volontariamente o meno) persone ancora non preparate ad insegnare senza la necessaria conoscenza.. con corsi di un paio di weekend (corsi che vedo anche per il fitness in Italia) Sono i frequentatori di questi corsi, le persone che saranno poi i “Maestri” di domani e, purtroppo, la spina dorsale del settore sportivo del Paese in cui esercitano! Lascio ad altri… gli ulteriori ed eventuali commenti! Sportivi saluti! Marco Mastrorocco |