FORSE SI STAVA MEGLIO… QUANDO STAVAMO PEGGIO?
Oppure adesso si sta peggio… perchè stiamo troppo bene?
AD UN ANNO DA UN ARTICOLO (“I panni sporchi”) SUL PANORAMA DEI NOSTRI
SPORT DA RING, CERCHIAMO DI CAPIRE SE… E CHE COSA… è CAMBIATO.
DI: dott.Giulio Socci
L’articolo
in questione ( “I Panni Sporchi” di: Roberto
Fragale) parlava e disquisiva su alcuni problemi derivati, provocati o forse
soltanto evidenziati, da alcune polemiche che imperversavano nell’ambiente
degli sport da combattimento in genere. Polemiche che attraversavano e
coinvolgevano più o meno direttamente o indirettamente tutte le organizzazioni
del settore. Si ravvisavano forse troppe libere associazioni, promesse o
raccontate imprese eclatanti non mantenute o svilite dai detrattori di turno e
con prove a sostegno da entrambe le parti. Noti personaggi su fronti opposti che
si prendevano a “pesci in faccia” con l’utilizzo anche della nuova
via mediatica apertasi con internet. L’articolo “I PANNI SPORCHI” si
apriva proprio con le domande spontanee che l’autore si augurava, molti di noi
avessero iniziato a porsi. Ma a queste stesse domande si dichiarava pronto a non
rispondere, o meglio, pronto a cercare di darne le proprie soggettive e
possibili risposte motivazionali, scaturenti dal proprio personale ragionamento.
Ma invitando ogni suo lettore a farsene una propria opinione personale e
sperando con questo di stimolarlo a porsi altre ulteriori domande, forse solo
apparentemente simili tra loro, ma potenzialmente con risposte anche diverse.
Dichiarando correttamente e preventivamente quindi, che niente altro queste
volevano e potevano essere, se non il suo parere e opinioni personali in merito.
Comportamento quindi più che corretto e certamente al di sopra delle parti se,
pur cercando di rimanervici nelle intenzioni, metteva addirittura in guardia il
lettore da una sua possibile inconscia partigianeria emotiva, per le sue
inequivocabili frequentazioni federali e non… cosa che noi tutti, ci
auguravamo potesse servire fondamentalmente a due scopi:
-
Che
potesse essere presa ad esempio da chiunque dia informazione nel nostro settore
a sottolineare le proprie impressioni ed opinioni come tali… e non continuando
spesso a tacciarle subdolamente e velatamente come fossero forse, dati di fatto.
-
Che
potesse essere di monito ed avvertimento a tutti i lettori e fruitori in genere
di notizie ed informazioni “filtrate” da terzi, a fare in modo di recepirle
solo ed unicamente come tali e non come verità rivelate ed assolute, qualunque
potesse essere anche la sua convenienza o augurio sulla vera versione dei fatti,
in accadimenti passati e futuri, di cui continuamente siamo “investiti” e su
cui veniamo spesso informati solo da altre persone di cui non conosciamo
gli intendimenti motivazionali.
Notoriamente
infatti, credo che ognuno per sua comodità e schemi mentali a cui siamo stati
abituati in questa società, assume un suo “esperto” per ogni cosa di cui
possa avere bisogno. Sia questo una persona, federazione, libro, giornale,
rivista o pubblicazione internet che fosse. Ma proprio per i problemi di cui si
accenna nell’articolo citato (“I panni sporchi”) credo sia chiaro che
talvolta questi, non sono totalmente esenti da errori voluti o meno, in buona
fede o no che questi siano. Non voglio sicuramente dire che non siano
tutte degne di credibilità, ma le cose contrastanti apparse proprio su di essi
e talvolta anche e persino sullo stesso organo di informazione, dimostrano che
anche questi sono gestiti da persone. Umani… e quindi passibili di errori,
voluti o meno, che intendessimo dire o pensare che fossero. Essere
informati quindi, sulle diverse e spesso contrastanti notizie sui fatti in
merito, può infine costituire proprio il pre-requisito alla formazione della
nostra personalissima opinione sulla questione che interessa. Beninteso e
fermorestando la consapevolezza che trattasi solo di nostra deduzione,
impressione o opinione e conoscendone la progressiva validità, direttamente
proporzionale alla quantità delle diverse informazioni sui fatti analizzati e
in nostro possesso, anche se mai per esperienza personale, completamente
esaustive. Sforzandosi quindi di scindere il pensiero comune e la convenienza
concettuale dello schieramento nel quale forse abbiamo un ruolo di appartenenza,
di posizioni già precedentemente prese ed assunte, della vicinanza a questo o
quel personaggio direttamente o indirettamente coinvoltovi. Questo è quanto ci
potevamo augurare e continuamente ci auguriamo, le persone dotate di un minimo
di buon senso abbiano fatto o possano soprattutto in seguito tentare di fare.
Niente ci toglie dalla testa che siano stati in molti a provarci e che molti lo
faranno. Ma come spesso accade, dalla teoria alla pratica ne corre di strada. E
comunque proprio come Roberto Fragale scrisse, forse volendoci mettere in
guardia o preveggendo il futuro nell’articolo citato (“I panni sporchi”) i
“soliti furbi” ben si adattano alle mutate condizioni ambientali. Ecco che
naturalmente e come per incanto, escogitano istintivamente nuove metodiche ed
apparentemente, sembrano architettare nuove strategie. Si registra infatti
ultimamente che, se da una parte gli utenti INTERNET hanno forse imparato
a discriminare tra le troppe notizie roboanti di eccezionalità che affollano i
tanti canali di comunicazione… dall’altra i “soliti furbi” hanno
escogitato una nuova forma di battaglia o per meglio dire, ne hanno riesumato
un’altra già conosciuta in passato. Era infatti molto tempo che non si
notavano simili articoli, dove più che parlare in maniera seppure esagerata dei
propri progetti e successi… si denigra apertamente il lavoro altrui, arrivando
persino a denunciare pubblicamente le disfunzioni e persino irregolarità
imputate agli altri (magari le stesse esagerazioni di cui prima) e adducendo a
prova e credibilità di quanto affermato, proprio il fatto che in prima persona
precedentemente, l’autore faceva parte di quella organizzazione. Quando
proprio lui in passato, usava le stesse motivazioni (che adesso và denunciando
incolpandone solo ed unicamente gli altri) per riempirsi di vana e immotivata
gloria e che ora forse divenute insostenibili, le dichiara apertamente per
accaparrarsene forse, il merito della nobile denuncia. Perché invece non ci
soffermiamo un attimo a pensare e proviamo a considerare il fatto che forse, più
di una nobile accusa… potrebbe trattarsi anche, di una pur nobile confessione?
Quindi allora, sembrerebbe assodato che le cose stavano proprio nei termini
prospettati, cioè le cose erano presentate in maniera quantomeno esageratamente
“pompate” e roboanti. Ma una volta compreso che era inutile continuare ad
esagerare, non sarebbe stato meglio e sufficiente smetterla semplicemente di
farlo? No… i “soliti furbi” proprio per amore della verità vorrebbero
adesso mostrarci ed insegnarci di chi era la colpa! Ecco
che allora partono gli articoli di cui avevamo accennato sopra, in cui i vari
personaggi e convenientemente dissociati dell’ultim’ora prendono a pesci in
faccia il precedente “socio in affari”, adesso protetto dalla maggiore
forza contrattuale e credibilità del nuovo prezioso alleato e precedente
acerrimo nemico per convenienza di parte e d’intenti. Ma ecco che il chiamato
in causa come unico accusato, risponde e rincara la dose. Offese e spropositi
esageratamente e convenientemente modificati da ambo le parti, ci fanno
comprendere che le cose non stanno proprio mai come pensavamo potessero essere,
né così semplici come ognuno di essi vorrebbe credessimo che fossero! Ecco
allora, che se prima noi tutti ci battevamo in accese discussioni su chi fosse
il più bravo e degno di credibilità per il bene che cercava di farci
comprendere stesse facendo per i nostri sport… adesso forse al contrario,
discutiamo su chi abbia fatto l’azione più indegna o abbia architettato il più
machiavellico piano per la propria autorevole egemonia negli sport da noi tanto
amati e da loro conseguentemente invece, continuamente difesi e promossi. Non mi
sembra sia cambiato molto tra i vari personaggi in competizione… se non il
“livello” su cui si svolge adesso la stessa! Che il tanto “sano”
agonismo tra le numerose opposte fazioni (ma siamo proprio sicuri che in ultima
analisi… siano veramente opposte?) si sia trasformato in altrettanto
“deleterio” antagonismo? Forse prima (quando ritenevamo di star peggio)
stavamo meglio? Ecco da quale personalissima riflessione nasce lo spunto per il
primo titolo dell’articolo critico che state leggendo. Ma purtroppo (ancora
una volta “i panni sporchi” fa scuola) i “soliti furbi” sono
continuamente in aumento ed ancora di nuovi e maggiormente rampanti
nascono ad ingrossarne le fila. I metodi di questi ultimi sono quelli “prima
versione”, cioè quelli dei toni eclatanti e roboanti di eccezionalità (corsi
e ricorsi storici). I canali mediatici di informazione che trovano adesso a
disposizione si sono fortunatamente nel frattempo ulteriormente accresciuti e
danno quindi maggiori garanzie per tutti nel far udire la propria personalissima
voce. Ecco che allora la questione non è solo cambiata di male in peggio… ma
forse si è aggiunto ancora il nuovo-vecchio male precedentemente analizzato? Ci
sono stati momenti in cui abbiamo lamentato troppi pochi canali di informazione
nel nostro ambiente. Adesso la eterogenea pluralità di questi, consentono a
chiunque (come è giusto che sia) di far sapere ciò che sta o dice di star
facendo o architettando. Forse da questa considerazione nasce l’idea per il
secondo titolo che ho voluto dare a questa mia riflessione (oppure adesso si sta
peggio perché stiamo troppo bene?) Ma a parte i divertenti e solo apparenti
paradossi contenuti nei due titoli che ho voluto provocatoriamente dare… è
forse esattamente quello che penso e credo stia accadendo. Così come sono
sicuro possa non essere esattamente la verità assoluta dello stato attuale
delle cose, ma come si dice… “I dubbi ci svuotano forse di sicurezze
assolute, ma possono riempirci di relative certezze, come quella che
forse non esistono le prime?” Questa non vorrebbe essere una analisi
pessimistica e inconcludente della situazione generale attuale e mi spiacerebbe
potesse essere considerata tale da alcuni meno distaccati emotivamente.
Fortunatamente per noi tutti, sono molte le cose che invece funzionano
egregiamente e che spingono il nostro movimento verso la continua crescita che
registra ormai dal primo momento della sua nascita. Sono molte e sempre in
numero crescente le persone che vi dedicano il proprio tempo ed energie,
accontentandosi volentieri delle semplici soddisfazioni personali che i loro
eventuali piccoli successi suscitano in loro. Ma non per questo dovremmo
rinunciare a parlare ed analizzare i lati più o meno oscuri o non convincenti
che abbiamo modo di osservare nell’ambiente, ritenendoli personalmente tali a
torto o a ragione. Mi auguro solo possano indurre a riflettere come forse è
successo a me. Poco conta se il risultato a cui ognuno giunge è diverso e
personale… evidentemente è così che deve essere, altrimenti come? |