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I PANNI SPORCHI...

ALCUNI PROBLEMI NEL PANORAMA ITALIANO DEGLI SPORT DA RING.

DI: ROBERTO FRAGALE

Francamente… non conosco tutti gli ambienti sportivi, ma in tutti quelli che frequento (e non sono proprio pochissimi) non si registra un così grande numero di gravi polemiche come in quello della Muay Thai in questo momento! Oltretutto con una griglia sia orizzontale che verticale, interessando trasversalmente tutto l’ambiente! Cioè che investono quasi tutte le purtroppo tante (forse troppe) federazioni, associazioni, campioni e promotori che si occupano del settore. Imprese “stratosferiche” dichiarate, annunciate o promesse e tutte prontamente disincantate e svilite dal detrattore di turno, oltretutto con entrambe le versioni degne di credibilità, a volte persino con prove o pseudo tali, contrastanti tra loro. Sostenitori anonimi quanto agguerriti su entrambe le posizioni che non esitano a prendersi a  “pesci in faccia” e dirsene di tutti i colori sui vari “forum” dei portali internet, con discussioni apertesi al caso di turno. Credo che molti di noi (almeno mi auguro) abbiano cominciato a porsi queste domande:

  • Perché “prima” non si ravvisavano “anomalie” e incongruenze con quanto        dichiarato ufficialmente sulla carta stampata e la realtà dei fatti?

  • Perché tutto è cominciato adesso?

  • Prima… era tutto più pulito?

  • Prima non si conoscevano le marachelle dei furbi… o non le si commettevano?

Non sono certo io che posso rispondere con sicurezza alle stesse domande che come me vi siete posti. Posso solo cercare di aiutare ognuno di voi (se avete voglia di ragionarne un po’ assieme a me) a farsene una propria opinione personale, stimolandolo forse a porsi queste altre domande, solo apparentemente simili tra loro:

  • Che cosa accade adesso che prima non avveniva?

  • Che cosa è cambiato?

  • Che cosa c’è che non funziona più adesso…  oppure adesso forse, quel qualcosa ha cominciato finalmente a funzionare?

  • C’è in atto un progetto rivoluzionario che vuol sovvertire i vertici legali e autorevoli della Muay Thai…?

  • Oppure, gli appassionati hanno deciso tutto ad un tratto di fare pulizia delle tante marachelle   combinate in questi anni da personaggi del settore più o meno scaltri e al limite della correttezza, per non definirli più impropriamente  “furbi”?

Non spetta certo a me schierarmi e dire quale delle tante versioni sia quella vera, ho anch’io come tutti forse, una mia idea… ma non voglio certo darvela come una verità rivelata e rischiare così di influenzare o plagiare chicchessia. Inoltre non  sento di avere l’autorevolezza per poterla  imporre a voi. Soprattutto perché l’autorevolezza… al contrario dell’autorità (ma molti, sembra che non l’abbiano ancora capito) non la si impone agli altri, ma da questi ultimi la può solo  ricevere (bontà loro!). Posso però cercare di fare ciò che consiglio a tutti voi… evitare di finire inconsciamente e involontariamente a difendere “senza cognizione di causa” questa o quella posizione. Magari solo per il semplice fatto di esservi ormai già schierati con questo e quell’amico o stimata e personale conoscenza di questo e quel personaggio. Posso tuttavia “informarmi” e leggere le idee diverse, prenderne atto, confrontarle e dedurre qualcosa per tentare inevitabilmente di farmene una mia personale. Naturalmente essendo sempre cosciente però, che (non conoscendone tutti i risvolti) questa non è altro che una mia opinione o giudizio personale, niente di più!  Dettata infatti solo dalla deduzione scaturita dalla parziale conoscenza delle poche informazioni in mio possesso, riguardanti il caso in questione.

  • Dunque… che cosa stà accadendo adesso?

Non è semplice rispondere neanche a se stessi, figuriamoci agli altri.  Ma per cominciare a tentare forse di comprendere qualcosa…  potremmo innanzitutto provare ad interrogarci con questa altra domanda:

  • Che cosa accadeva prima?

Forse è’ proprio come per la storia scolastica… per comprendere gli accadimenti quotidiani ed il loro perché, dobbiamo prima conoscere il loro passato. Solo attraverso la conoscenza del passato  potremo avere maggiore coscienza e cognizione di causa del presente ed  in questo modo  forse, poter avanzare qualche previsione (passibile di continui aggiustamenti, ma forte degli esempi passati) sul futuro. Per poter magari e quindi in ultimo, riuscire a porsi la domanda:

  • Che cosa accadrà?

Su questo punto in particolare non mi azzarderei a fare facili e leggere previsioni certe… posso solo augurarmi come tutti voi che l’ambiente diventi più sereno e che le polemiche (specialmente quelle anonime e perciò maleducate ed offensive) svaniscano come per incanto. Naturalmente non perché messe forzatamente a tacere o per “sfinimento”, ma solo perché non ce ne possa essere più motivo! Del resto poi qualsiasi polemica, se supportata da prove e quindi basata sulla realtà dei fatti, non ha bisogno di essere protetta dall’anonimato e tantomeno rafforzata da insulti. Anzi… questi non fanno che togliere credibilità all’intervento (per tutti i lettori attenti osservatori) perché pregiudiziali sulla moralità della persona! Se poi questa persona non ha neanche il coraggio di dire apertamente quello che pensa…  credo non sia l’ individuo più indicato a polemizzare con chicchessia e per nessuna nefandezza possa essere stata compiuta. Piuttosto lo vedrei potenzialmente al posto del polemizzato, se solo magari ne avesse avuto l’occasione e con  la rassicurazione che nessuno lo avrebbe mai scoperto…!

 La Muay Thai è stata tra le ultime discipline da combattimento ad essersi aggiunta alle altre e come queste  ha dovuto sobbarcarsi i problemi e le difficoltà di tutte le nuove attività sportive e marziali che ammantate dall’ingnoranza mista all’entusiasmo, fanno il loro ingresso nel nostro Paese… Del resto come in altri, perché credetemi che in questi casi purtroppo, tutto il mondo… è paese!

 Non vi ricordate più dell’arrivo dei primi karateka in Italia? In poco più di un anno si poteva diventare cinture nere ed iniziare ad insegnare. Mi obietterete (anche se per me non ce ne sarebbe bisogno, in quanto sono cronologicamente uno di loro) che ciò era dettato dalla necessità di espandere l’arte nel più breve tempo possibile, che la neo-cintura nera continuava a praticare ed  imparare presso il suo maestro, che non è importante quello che uno vale in quel momento… ma quello che uno è capace di divenire e fare da quel momento in poi… che la cintura nera è un punto di partenza e non di arrivo e chissà quante altre cose estremamente giuste e realmente accadute! Tutto vero… infatti molti di queste rapide cinture nere sono oggi dei personaggi di spicco negli  ambienti maggiormente e giustamente accreditati. Sono inoltre molti tra loro, quelli che dopo una carriera agonistica di tutto rispetto, hanno a loro volta formato dei campioni riconosciutici tali in tutto il mondo. Alcuni ne sono stati capaci persino senza avere avuto alle spalle una grande esperienza agonistica… armati solo di una smisurata passione pari solo forse, alla propria umiltà!

 Ma vi ricordate quello che avvenne all’arrivo dello sconosciuto e variegato kung fu e di altre arti marziali susseguitesi negli arrivi? Che i “falliti” nel karate (non è mia intenzione offendere chicchessia, intendo che hanno fallito il progetto da loro ideato e perseguito inizialmente nel karate)  iniziarono a praticare e infine ad insegnare la nuova arte marziale abbracciata. Ma alcuni preferirono i nuovi metodi solo perché scopertili più confacenti alle loro caratteristiche psico-fisiche. Inoltre altri dei primi (definiti i falliti, ma non per offenderli!) in seguito vi si appassionarono veramente. Molti di questi sono diventati alcuni dei nostri migliori tecnici nelle nuove discipline abbracciate, conosciuti e seguiti anche internazionalmente dalle maggiori sigle esistenti. Molti altri però… hanno sfruttato l’ignoranza di noi tutti in materia, per poter dire e farci ripetere… tutto quello che gli è risultato più comodo farci credere! Ancora adesso per la vastità del Kung Fu e la sua variegabilità di forme, questo risulta un ottimo ambiente denso di nascondigli per i più intraprendenti “velocizzatori” della propria carriera. La stessa cosa è accaduta nei primi tempi con il Tae kwoon do, Viet Vo Dao e tante altre.

  • E adesso?

Adesso tutto ciò risulta ancora possibile, ma sicuramente molto più difficile da attuare (occorre una certa intelligenza e maggiore cultura in merito). Migliaia di siti internet ci documentano su qualsiasi arte marziale ci venga in mente di voler iniziare a praticare e con la diminuzione della nostra ignoranza in materia… diventa sempre più faticoso eludere le tante anche se frammentate, conoscenze degli allievi.

Vi ricordate cosa avvenne con l’arrivo del “karate contact” (come si chiamava allora?) Che anche tutti i falliti delle arti marziali provarono a ricavarsi un posto nel nuovo ambiente. Molti ci riuscirono… alcuni lo meritarono e dettero il via al suo sviluppo e conseguente evoluzione, ma altri… sopratutto grazie all’ignoranza di molti praticanti dell’epoca, non fecero che fungere da zavorra e finirono addirittura per frenare la sua corretta evoluzione.  Mi ricordo ancora le sterili quanto stupide, separatiste e  intenzionalmente prevaricanti discussioni, tra i giovani che frequentando entrambi palestre di arti marziali si dicevano:

   Tu che cosa fai?  …Io Karatè… e tu?

    Eh…Bè io.. eh.. eh… io faccio FULL CONTACT!

Intendendo con questo che solo per il fatto del nome… dovesse essere di gran lunga più efficace e quindi migliore. Poi magari scoprivamo in molti casi (ma non in tutti) che faceva semi-contact e anche piuttosto malino… che il suo insegnante era un allievo (cintura verde) del nostro. Molte volte magari… dopo pochi mesi dalla sua uscita dalla palestra aveva esordito sul quotidiano locale con un articolo auto-commemorativo dove si diceva che aveva conquistato la cintura nera di non so quale grado, in non so quale città o nazione, presso non so quale grande guru ideatore o responsabile, di non so quale nazione, del full contact. Naturalmente non si fermava qua… dopo qualche tempo si leggeva che visti i successi e la sorprendente bravura lo si insigniva di non so quale responsabilità (perché sono sempre responsabili di qualcosa… fateci caso,  forse meno che di loro stessi e dei loro errori, di cui prontamente addossano la colpa a qualcun’altro)

I meno giovani avranno avuto sicuramente un revival-festival di immagini e aneddoti nelle loro menti, ma so per sicuro che simili camaleontici personaggi esistono ancora oggi. Cambiano i nomi, le discipline, i risultati (di solito ora accresciuti)… ma alcune costanti nel metodo restano. Queste sono sinteticamente e sostanzialmente per importanza sempre due:

1) L’ignoranza dei praticanti...

2) La faccia tosta di chi si propone per colmarla!

E se un tempo i primi potevano essere compresi e compatiti… adesso non hanno più scuse! Comunque poi tutto questo è andato via via scemando con una maggiore informazione che con gli anni si è venuta a creare con l’ausilio delle Federazioni che hanno iniziato ad invitare i vari campioni che hanno mostrato l’arte. Ma anche in questo caso… finite le nuove discipline, se le federazioni maggiori (che una volta fatta la quantità) prendevano la via per la “formazione” professionale dei loro tecnici e per la qualità dei loro associati ed attività in generale… che cosa hanno fatto i nostri eroi? Hanno iniziato a fare nuove federazioni, potendo così dire e sviluppare quello che volevano con i propri utenti iscritti. Noi siamo i più bravi… gli altri sono i più stupidi, noi facciamo quella vera… gli altri fanno quella annacquata… gli altri pensano solo ai soldi, noi invece… ecc. ecc. Riciclando per altro cose già fatte, viste e sentite, nelle altre arti marziali precedentemente menzionate. (con questo sarebbe sbagliato voler fare di tutta l’erba un fascio, alcune nuove federazioni hanno fatto cose positive… ma solo alcune o in modo sporadico in principio)

  • Ma l’informazione… che cosa fa la stampa specializzata nel settore?

Sono passati molti anni da quando la vecchia rivista “BANZAI” ospitava nelle sue pagine tutte le poche manifestazioni promozionali nel nostro paese… dove le uniche due federazioni di turno si dicevano ufficialmente che cosa l’una aveva che non andava… e prontamente gli interventi dei lettori ne facevano giustizia. Adesso… di riviste ce ne sono quattro o più… (sicuramente adesso “i furbi” inizieranno a farsi anche le proprie riviste) e tra tutte non ce la fanno a dare notizia di ogni evento. Nell’inflazione di questi ultimi, ognuno per poter risaltare sugli altri e risultare così degno di attenzione, si presenta come eccezionale, unico, strabiliante… tanto che questi aggettivi sono diventati la norma. Le federazioni e le esagerazioni (per non dire in alcuni casi, vere e proprie corbellerie) dette e scritte da molte di esse sono talmente tante… che è impossibile tenergli testa e replicare a tutte. Le riviste,  dove ormai si paga (quasi in tutte e nei più svariati modi) per avere spazi mensili decenti, non hanno interesse a verificare le notizie e la loro attendibilità,tantomeno a screditare con polemiche i propri “clienti”. Ma molte forse, non hanno il personale ed il tempo per fare quello che sarebbe loro dovere fare. In questo clima… ognuno piano piano ha cominciato a scrivere quello che voleva (come sui quotidiani e magari portandoli alle riviste come prove documentate) sicuro che nessuno lo avrebbe mai smentito senza dover sborsare tanti soldi quanto abbia fatto lui per autocelebrarsi.  Ormai ai più esperti basta dare un’occhiata all’articolo in questione, da chi è stato scritto, chi sono i personaggi in questione, quali gli avversari, quale è la sigla federale che lo supporta, quale la testata che lo pubblica… per capire subito la reale portata della notizia che molto spesso… non è falsa, ma che riporta solo una parte di verità. Non afferma una bugia ma esalta solo una parte della verità… stimolando le nostre menti a fare il resto… ed il resto è falso! Nessuno lo ha affermato, ma questo è quello che è arrivato alle menti dei lettori meno accorti ed informati.  I pochi che hanno il coraggio (soldi, conoscenze o crediti)  di scrivere la realtà dei fatti… sono tacciati di partigianeria ed interessi occulti contro questa o quella organizzazione e subito zittiti con altrettante repliche o addirittura ignorati. In tutto questo gli appassionati meno informati o maggiormente disinformati (la stragrande e schiacciante maggioranza, purtroppo…) si trova confusa, frastornata e irretita dalle inconcludenti ma agguerrite ed offensive, oltre che maleducate polemiche. Molto spesso chi tenta di far comprendere la verità, lo fa con la stessa esagerazione e voglia di protagonismo eclatante (tanta è la rabbia) che finisce per offendere tutti e rendere vano e dispersivo il proprio intervento.

Un altro problema é quello dei campioni del mondo:

  • Possibile che in nessun altro paese come da noi… esista una tale concentrazione di campioni del mondo?

  • Ma come è possibile?

La risposta al quesito è da ricercare nel solito metodo dei furbi (che crescendo di livello e uniformandosi ai tempi) costituiscono adesso delle federazioni internazionali! Sono infatti più di una decina forse, le nuove federazioni che sono nate quasi in una notte… come i funghi! Ed ognuna (giustamente) per piccola o grande che sia, per quanta esperienza abbia, nella sua grandezza o degna iniziale pochezza… ha il diritto di iniziare a proclamare i propri campioni mondiali… di tutte le specialità di cui si occupa… di tutte le categorie di peso che prevede… più che legittimo! Ma i campioni del mondo in questione hanno il dovere di dichiarare non che sono i campioni del mondo di questa disciplina… e basta! Ma dichiarare di quale sigla. Così… dicendo solo una parte della verità, non dicono una bugia… ma che cosa arriva nella testa dell’interlocutore? Forse che è il n°1 nel mondo… che è il più forte di tutti… che non esiste un altro migliore di lui! Ma anche questa è una cosa che potrebbero apprezzare purtroppo, solo i più informati (e non sono molti).

  • Un altro problema è la permanenza del titolo dei campioni del mondo:

Qua sembra che qualunque campione del mondo, di tutte le sigle in questione… una volta che diventano tali… lo rimangano a vita! Ma… e le difese del titolo? Questo, mi sembra che andrebbe difeso ogni 6 mesi circa, se richiesto… e laddove questo non avvenga, la federazione con il proprio racking designa i primi dieci della categoria che hanno diritto di richiedere la sfida.  Quindi… ameno che nessuno richieda di sfidarli… dopo un certo periodo di tempo il titolo decade! Allora dovremmo dire con maggior esattezza: “EX” campione del mondo della tal sigla… oppure campione del mondo nell’anno ……. della tal sigla! Come fanno del resto tutti i campioni del mondo… quelli  veri!

Perché prima di poterlo essere veramente… dovremmo esserlo in noi stessi… come uomini… campioni di umiltà! Prerogativa che noi tutti possiamo toccar con mano in qualsiasi grande “vero” campione del mondo! Il successo (quello vero) è una cosa che solo gli altri possono conferirci di avere… non certo noi stessi!

  • Un altro problema è quello dei tailandesi che spesso e fortunatamente per noi, vengono in Italia per stages e combattimenti:

Sono tutti campioni della Thailandia… tutti campioni del Lumpinee… del Rajadamner… tutti  numeri uno,due o tre della Thailandia. Posso capire che a noi possano sembrare tali… o che non abbiamo problemi di sorta a crederlo solo vedendoli muovere… Ma pensate davvero che i tailandesi possano mandare il loro vero campione del momento, in ferie in Italia… a mostrarci la Muay Thai? L’unico vero campione in carica che abbiano mai avuto la sventurata idea di mandarci in Italia è stato Deipitiak… e dopo un mese di ferie a Viareggio… una volta tornato in Thailandia ha chiuso definitivamente la sua carriera sportiva! Tanto che ogni volta arriva un tailandese portato dal promoter di turno… gli si chiede: è campione di che cosa? Come se noi fossimo degli intenditori ed esperti… come se non avessimo che da imparare dai più grandi campioni del momento. Ecco che il promoter di turno dice di vedersi costretto a dire delle bugie per paura di essere boicottato. Accade quindi che quando qualcuno porta un semplice istruttore tailandese… questo non comporti nessun interesse da parte dei praticanti.  Personalmente penso che un istruttore tailandese sia l’individuo piu’ adatto ad insegnarci qualcosa. Non che il campione non possa farlo… ma in questo caso dovremmo essere noi ad avere la capacita’ di apprendere quello che lui certamente sa fare… ma che di solito non sa insegnare! Il suo mestiere è “farlo” infatti… non “insegnarlo a fare”! Ecco che allora i tanti stages si trasformano in un occasione per un servizio fotografico con i sedicenti campioni nostrani(o futuri tali, di cui sopra) per mostrare le loro conoscenze di questo e l’altro personaggio.(prove alla mano!)

  • Un altro problema e’ quello delle diverse federazioni “blindate” su fronti opposti:

Accade che i militanti delle tante sigle sposino le idee del proprio vertice senza conoscere minimamente il problema o i suoi risvolti e parlino, parlino, parlino a sproposito su qualsiasi argomento li si interroghi, proferendo tante di quelle “incongruenze” con tanta cieca convinzione e testarda fiducia in quel poco di inesatto che sanno, da far rinunciare l’interlocutore per il troppo tempo occorrente a controbattere adeguatamente ed in maniera circostanziata. Se da un lato posso elogiare la piena fiducia e stima che hanno nei confronti dei loro dirigenti… dall’altro non posso che consigliarli di verificare quanto sentito dire, se non altro (in caso di verità) per esserne maggiormente informati ed evitarsi delle brutte figure in pubblico, ma soprattutto per non permettere ad altri di manipolare le loro menti aumentando inoltre le loro conoscenze in materia. E di problemi da elencare (come mi auguro abbiate compreso o sappiate) ce sarebbero almeno altrettanti… ma nessuno di questi potrebbe esistere se i praticanti sapessero esaurientemente informarsi, esattamente come nella vita di tutti i giorni ed in qualsiasi ambiente… perché il nostro dovrebbe fare eccezione?

Tutti questi problemi sono stati generati dalla mancanza di informazione!

Qualcuno potrebbe obiettare: “ No…!  dall’arrivo dell’informazione”…

L’informazione è alla base della conoscenza: 

Adesso che internet sembra finalmente aver preso piede nei tanti club che riempiono le città del nostro Paese… i praticanti più accorti cominciano a scoprire le tante incongruenze negli assiomi ricevuti dai propri istruttori, letti nelle riviste specializzate, ascoltati dai “capi” delle tante “congreghe” o “sette”… come poi vengono appellate dai delusi ex estimatori.

Internet informa e ragguaglia su tutti gli argomenti che ci possano interessare, naturalmente anche i “furbi” si sono evoluti ed hanno propri siti da dove possono dire ancora ciò che vogliono… Ma questo è un mondo infinito… e la pluralità delle informazioni è a disposizione di tutti quelli che sono in grado di accedervi! I praticanti non hanno più scuse per la loro ignoranza in materia… 

                                          ognuno ha il maestro, l’idolo e la federazione che si merita! 

PERSONALMENTE CREDO CHE IN QUESTO MOMENTO, OGNUNO DI NOI DEBBA FARE UN PASSO INDIETRO… OSSERVARE UN ATTIMO DI RIFLESSIONE… FARE UN ESAMINO DI COSCIENZA… INFORMARSI… E RICOMINCIARE TUTTO DA CAPO, FORTE DELL’ESPERIENZA FIN QUI ACQUISITA… SI, ANCHE IO  NATURALMENTE!

                                                                                                                                          Roberto Fragale


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