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IL NOSTRO COLLABORATORE REDAZIONALE LUIGI MERLINI, DA AUTENTICO STUDIOSO ED AMANTE DELLE RICOSTRUZIONI STORICHE QUAL’E’… INTERVISTA PER I NOSTRI LETTORI UNO DEI PRIMI PIONIERI IN ASSOLUTO DEI NOSTRI SPORT DA COMBATTIMENTO IN ITALIA.Intervista a RENZO LENCIONI(un pioneristico e storico personaggio dei nostri sport)Luigi MerliniRENZO LENCIONI, LO SCOGLIO VIAREGGINO... QUESTA STORIA NASCE E SI SVILUPPA A VIAREGGIO . A VIAREGGIO LO SCOGLIO E’ SINONIMO DI UNA GRANDE ROCCIA CHE POSTA A DIFESA DEL PORTO CITTADINO, NON VIENE SCALFITA NEPPURE DAI FORTI MARONI, CHE IL POTENTE LIBECCIO SPINGE CON FORZA CONTRO DI ESSA E PER TUTTA RISPOSTA, CONTINUA IMPERTERRITA A RIMANERE LI’, FISSA COME SE NULLA FOSSE… E’ questa la storia di un vero pioniere di quella che in molti definiscono come la moderna kick boxing… la somma di una vita dedicata allo sport in maniera spartana, sana e tradizionale… è la storia di RENZO LENCIONI , viareggino D.O.C. classe 1951 e presente nel mondo degli sport da combattimento, dall’età di 15 anni! La sua è proprio una storia da vero pioniere dei vecchi tempi, di quelli che incurante del pensiero altrui, ha sempre tirato avanti per la sua strada, mantenendo sempre intatta la sua credenza sportiva e morale, in quasi circa 40 anni di trascorsi sportivi. Essendo suo concittadino e conoscendolo personalmente dal 1977, potrei raccontare di lui diversi aneddoti e leggende metropolitane, che però come tanti altri sentiti dire potrebbero lasciare sempre spazio ad illazioni e fraintendimenti di varia natura, che in ambito sportivo (soprattutto nel panorama delle arti marziali e sport da combattimento in genere) frequentemente si verificano. Perciò, di comune accordo con la Redazione e l’interessato stesso, abbiamo deciso che fosse lui di persona a raccontarci la sua vera storia e come di consuetudine ormai assodata, con una documentazione di testimonianze dirette, dei personaggi dell’epoca (di cui uno sono proprio io) ed un esclusivo album fotografico da urlo!
Si… penso che questa ricostruzione aiuti notevolmente e serva a fare chiarezza… sull’esattezza storica di certi avvenimenti e fatti del mondo della kick boxing… viareggina… toscana… italiana e all’epoca… anche persino mondiale… continuate a leggere… e vedrete se ciò che ci dirà, non corrisponde a verità! Come vi ho appena accennato, ho conosciuto quello che per tutti (almeno a Viareggio) è “IL LENCIONI” circa 30 anni fa, quando da autentica colonna del mitico YOSEIKAN VIAREGGIO, si lanciò armi e bagagli (primo tra tutti i praticanti di Karate di Viareggio e dintorni e tra i primissimi in Toscana… Italia e appunto… nel mondo) nell’avventura del “karate del futuro”… come veniva definito quello che all’epoca veniva comunemente chiamato anche… “KARATE FULL CONTACT”, ovvero l’avvento del contatto pieno nelle nostre discipline.
Un vero sconvolgimento storico e culturale nell’ambiente delle arti marziali e particolarmente osteggiato con forza, nei meandri federali delle potenti organizzazioni del karate tradizionale FIK, FESIKA e FIAM (Quando quest’ultima non si occupava ancora di karate contact). Da quel lontano 1977 ne è passata tanta di acqua sotto i ponti e ad un certo punto l’ho perso di vista, ma è di attualità il confluimento di diverse società dell’ ex FEDER FIST nella FIKB e tra queste anche quella del M° LENCIONI RENZO. Ho quindi avuto occasione di incontrare nuovamente Renzo ai Campionati Italiani F.I.KB. a Pisa e subito mi sono affiorati alla mente tanti bellissimi ricordi, riguardo soprattutto alla sua primordiale e particolarmente significativa militanza, presso la Scuola Fragale di Pisa e che avevo ormai quasi dimenticato. Da qui ecco che è nata l’idea di proporre agli utenti de ilguerriero.it questa inedita storia di colui che, ricordandomi di un altro mito della kick boxing italiana (il compianto FLAVIO GALESSI detto anche “la roccia di Bergamo”) io ho amichevolmente soprannominato “LO SCOGLIO VIAREGGINO” in virtù anche di un'altra sua grande passione… che è l’esplorazione subacquea,
dopo essermi recato alcune volte a trovarlo in palestra, dove in barba agli anni che trascorrono inesorabilmente… continua a dirigere gli allenamenti con la solita passione e tenacia che lo hanno sempre distinto.
Renzo non è mai stato un uomo di molte parole, la politica sportiva lo annoia e ad essa preferisce il sudore della palestra, lo schiocco dei guantoni sui colpitori e il rumore cigolante del ring. Tutto questo lo ha forse portato nel tempo a racchiudersi in un suo tradizionale silenzio, quindi devo confessare che quando (dopo averlo visto felicemente partecipare di nuovo a gare del circuito FIKB in occasione dei Campionati Italiani F.I.KB. a Pisa) ha accettato, dopo ripetute mie insistenze, di raccontarci personalmente la sua storia, la cosa mi ha fatto enormemente piacere. Sono convinto che anche lui forse, ha capito che è giunto il momento di tirare le prime somme di una sua grande passione e di lasciare un messaggio di sacrifici e tradizioni sportive, per le nuove generazioni.
Per il primo appuntamento, mi ha invitato a casa sua per un caffè… Mi fa accomodare in sala e mentre si sente già l’odore del buon caffè che sale… ecco che spuntano centinaia di foto e articoli di giornale, che la dicono subito lunga sulla carriera sportiva del personaggio che mi siede accanto. Sono un po’ confuso, da amante e ricercatore storico delle nostre discipline, ho bisogno di fare subito una cronologia delle tantissime foto che mi scorrono sotto gli occhi… quindi non mi resta che affidarmi al buon RENZO, che pazientemente comincia a scavare nei ricordi e meticolosamente inizia a raccontarmi i suoi primi passi da guerriero del ring. Lo fa mostrandomi una vecchia foto in bianco e nero, è il suo esordio nel mondo del pugilato dilettantistico, è ritratto al centro del ring di Pontedera, di fronte al suo primo avversario, è cosi che inizia una storia che arriva fino ai giorni nostri. Mi dice che il pugilato è stato il suo primo amore sportivo e che appena quindicenne si iscrisse alla società sportiva PUGILISTICA VIAREGGINA dello scomparso e tutt’ ora rimpianto M° EDILIO FRUZZA. (VEDI: 1° memorial "Edilio Fruzza " a Viareggio (LU)) Con un’ espressione disincantata mi ricorda di come a quei tempi, il rispetto di certi valori fossero importantissimi per poter praticare uno sport duro come la boxe. Continua a frequentare la palestra viareggina fino alla chiamata alle armi. La ferma a Roma nei Vigili del Fuoco, gli permette di entrare a fare parte del gruppo sportivo al centro “Le Capannelle” di Roma. Renzo Lencioni: <<“Durante il periodo antecedente alla ferma, ho avuto modo di vincere i campionati regionali novizi e quindi di partecipare al campionato dilettanti.”>>
Quando rientra a Viareggio, a fine ferma, non ritrova in palestra un ambiente adatto alle sue esigenze di sete agonistica e, visto che già prima di partire militare, aveva frequentato alcune lezioni di karate dal maestro FRANCESCO ROMANI (che come molti sapranno è uno dei pionieri delle arti marziali italiane e allievo diretto del M° MURAKAMI) decide di praticare definitivamente il karate e sotto la guida del M° Martinelli Marco (al Karate Club di Camaiore) inizia stabilmente a praticare l’ arte della mano vuota.
Ma la sua incontenibile voglia di combattere lo porta a cambiare ancora, per motivi di ragione agonistica e seppur a malincuore, si stacca da quello che ancora oggi ritiene un grande maestro e amico, decidendosi di iscriversi alla società sportiva YOSEIKAN VIAREGGIO del M°Crealbo Gasperini.
Sono gli inizi degli anni 70 e la società viareggina è già di per se una squadra forte e temuta. È una forte società FIK dell’ Avvocato Ceracchini e l’innesto del roccioso Renzo la rende quasi imbattibile. In Toscana non hanno rivali…e in Italia raggiungono la serie A e competono alla pari con le più potenti società metropolitane.
I ricordi di Renzo sono molto precisi, sono anni di grandi soddisfazioni e i compagni di avventura di allora appaiono come veterani di tante battaglie. Ma il karategi comincia a stare stretto…
Renzo Lencioni: <<”… su una rivista dell’epoca, precisamente su di un Samurai leggo di un certo BELLETTINI GIAN DOMENICO che da alcuni mesi, ha iniziato a organizzare stage e gare di karate full contact, e cosi decido di recarmi a RAVENNA. A Ravenna fu proprio Gianni Bellettini che mi presenta ad un gruppo di atleti di PISA. Si trattava proprio della scuola LUNG CHUAN PAI di PISA di un giovanissimo M° ROBERTO FRAGALE e del suo allievo e braccio destro VINICIO GAFFI.. Questa fu la svolta definitiva. Vista la vicinanza con PISA e il grande fattore passione che ci accomunava, oltre al fatto che eravamo tutti pressoché coetanei, decisi di unirmi a quelli che mi sembravano dei pazzi scatenati, ma con tanta, tanta passione, con capacità e conoscenze impensate al tempo. Loro erano già molto esperti e soprattutto molto.. ma molto… diciamo… smaliziati! Quelli furono veramente i primi anni in cui si viaggiava solo per poter combattere… e con chiunque!
Combattevamo soprattutto nelle gare AIKAM di Bellettini… era il 1977. Nel 77 Bellettini portò Roberto Fragale ai primi Campionati Europei WAKO di Vienna e nel 1978 portò me e Fragale ai primi Campionati Mondiali WAKO di Berlino (per la precisione Berlino OVEST). Fu un’ avventura incredibile solo per il fatto di essere riusciti ad arrivare a Berlino ovest in macchina, da Ravenna… in 5 persone su una fiat ritmo! Vedemmo cose che per noi italiani erano futuristiche. C’erano tantissimi atleti… alcuni veramente straordinari. Io dovetti vedermela con TONY PALMORE che poi vinse non solo quel mondiale… ma anche i 2 successivi…”>>
Lo interrompo un attimo, chiedendogli se anche in quel caso… il suo innesto nella fortissima scuola pisana non avesse (come era già successo con lo YOSEIKAN nel Karate) completato una squadra già forte… rendendola quindi imbattibile…? Con la sua consueta flemma, mi risponde subito di si… ammette che effettivamente vincevano continuamente… e… con le buone o con le cattive…! Erano anni infatti, diciamo un po’ “turbolenti” per gli intraprendenti giovani dirigenti della scuola Pisana di Fragale. Calandoci nel periodo storico, dobbiamo dire che ancora gli echi del 68 non si erano affatto spenti, ma che anzi, proprio questi stavano concretizzandosi nei giovani del tempo, stridendo fortemente con la mentalità immobilistica di chi era già ai vertici dirigenziali. Erano questi nostri eroi, soprattutto dei veri e propri irriverenti rivoluzionari dell’epoca, ma non solo in senso negativo, perchè molte delle loro “blasfeme dissertazioni” del tempo… (come venivano all’epoca catalogate dai più) sono oggi delle consuetudini giudicate come di ottima fattura.
Renzo mi ricorda di un Roberto Fragale giovanissimo e neo Maestro, anche lui proveniente dal Karate FIK e capo carismatico e indiscusso per meriti acquisiti sul campo, della famosa e temibile scuola pisana, che combatteva ancora assieme ai suoi allievi ed al quale anche lui stesso a volte, fungeva da coach… Ricorda del suo allievo più fidato ed autentico “braccio destro”, combattente e guerriero terribile: Vinicio Gaffi…
Mi racconta quando a Venezia nel 1979, per poter combattere contro Massimo Liberati salì di categoria… e riuscì ad atterrarlo con un KO provocato da un preciso gancio al mento… Ricorda di certe trasferte in Svizzera con Bellettini, in squadra con lo stesso Roberto Fragale, Vinicio Gaffi, Alessandro Flammia… viaggi interminabili con pulmini sgangherati…
Ricorda che i “nemici storici” di allora, erano i romani e precisamente la scuola del M° Jhon Amstead… della quale facevano parte i giovanissimi Mario Carella, Massimo Liberati, Dario Buccioni ed Alessandro Colantuoni. I suoi ricordi sono di un periodo di scoperte continue e di combattimenti fatti andando in giro per il Mondo, senza neppure sapere chi potesse essere l’ avversario di turno da battere… bastava che ci fosse…
Renzo Lencioni: <<”….Si è vero! (mi conferma Renzo) a volte il grosso problema era proprio questo… non riuscivamo a trovare avversari che volessero affrontarci.”>>
Ci ride su… o meglio ci sghignazza… e pure io ricordo benissimo come fossero temuti e rispettati nell’ambiente, tutti gli atleti (o per meglio dire i guerrieri) della Scuola Fragale … al punto che… era precisa convinzione di molti più accorti … che se si evitavano... era meglio! Nella foto: Un tuffo nel passato? Clicca e ingrandisci questo articolo del 1979, intitolato. “I CATTIVI DI PISA” apparso sul Banzai dell’epoca. L’idillio con la “terribile” scuola dei “Cattivi di Pisa”… termina alla fine nel 1979, quando Renzo ormai temprato dalle tante esperienze fatte con questi esperti amici… e con ormai un’ esperienza da veterano, decide di iniziare un suo percorso personale come maestro di Full Contact, nella sua Viareggio.
Lo fa aprendo un corso nella palestra MOVING CLUB… è ancora il 1979 ed è in assoluto il primo corso di Full Contact che si tiene a Viareggio. È proprio li che forma i suoi due primi atleti di un certo spessore… da quel corso escono infatti… Eugenio Vassalle che per anni domina la categoria massimi di Semi Contact nei circuiti FIAM WAKO, diventando anche atleta della nazionale e Giuliano Grillo (romano ma viareggino d’adozione) che nel Full Contact, con il suo famoso diretto destro, ha permesso a tanti suoi avversari di stendersi poco comodamente… giù per terra. Renzo è però e soprattutto, un vero tradizionalista… e nel Full Contact ha definitivamente trovato ciò che realmente cercava e che inizialmente aveva trovato con il pugilato… sprigionare quella potenza devastante che madre natura gli aveva donato… il suo bagaglio tecnico si era notevolmente arricchito con la pratica nel karate e soprattutto nella scuola pisana del M° Fragale… con le spazzate, con i calci e tante altre malizie al limite della correttezza… e chi poteva resistergli ora? In pochi infatti… gli resistettero…!
Ritrovato il suo habitat naturale, quando si trasferì ad insegnare presso lo stadio comunale di Viareggio, nella locale palestra di pugilato (a cavallo della fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 80) il ciclone Lencioni prese i pieni giri.
Per 4-5 anni Renzo Lencioni è stato il Campione indiscusso dei pesi massimi di full contact della FIAM WAKO… ha macinato in scontri titanici avversari come Bertozzi di Arezzo, Dall’ Olio di La Spezia il veneto Manente, il napoletano Cipollaro, i romani Colantuoni e Buccioni… ma il suo avversario storico e che lui ricorda anche come il più difficile ed ostico è senza dubbio il Toro bergamasco MICHELE PANZERI…
Renzo Lencioni: <<”l’unico con cui ho perso… se pur con un verdetto… molto dubbio… ad ogni modo Panzeri era un vero guerriero del ring e il suo soprannome “Toro”non era casuale… si trattava di un ex pugile che Falsoni aveva reclutato appositamente per contrappormelo nella massima categoria… ma la mossa non ebbe molto successo se non per me, visto che mi permise di disputare forse, i migliori incontri della mia carriera”>>
Dall’ album fotografico si evince subito come gli anni trascorsi in FIAM WAKO furono anni in cui Renzo ebbe modo di conoscere ed allenarsi con tutti i grandi nomi e addirittura i miti della kick boxing di allora.
Renzo Lencioni: <<”Si… è vero, fin da allora… ogni anno la FIAM WAKO organizzava degli stages nazionali di aggiornamento, dove era d’obbligo la presenza di un campionissimo, per cui ho avuto l’opportunità di potermi allenare con dei miti come JOE LEWIS, indiscusso mito statunitense degli anni 70 /80 nella cat massimi di FULL CONTACT, BENNY THE JET URQUIDEZ, altro indiscusso mito americano, una vera icona nel panorama degli sport da combattimento, DOMINIQUE VALERA che approfittando della mia stazza mi voleva come sparrig fisso, gli ho fatto da saccone vivente per tutto lo stage, forse lui sapeva che solo io tra i presenti… nonostante fossimo un centinaio… potessi farlo bene! Con Dominique Valera mi sono trovato benissimo, ho apprezzato la sua potenza abbinata ad un dinamismo eccezionale per la sua stazza fisica e la continua ricerca del colpo risolutore, sia di pugno che di calcio… pochi fronzoli e tanta sostanza… il sunto di quello che sostengo io, è fondamentalmente questo! Inoltre ti confido che VALERA per me era già un esempio ai tempi del karate tradizionale e con l’avvento del full contact divenne per me un vero e proprio grande mito. Per cui ti lascio immaginare l’ emozione che ho provato, quando fui invitato durante una pasqua del budo… a disputare 2 riprese… proprio contro il mito VALERA”>>
Questo per chiarirmi che se gli avessi posto la classica domanda di chi fosse stato il suo spirito guida… la risposta era scontata… DOMINIQUE VALERA! In verità in quel periodo si svolgevano tantissimi stage con i Campioni internazionali che riscuotevano successi oggi impensabili come numero di partecipanti. Ricordo che le persone arrivavano letteralmente da tutta Italia.. per partecipare a questi importantissimi e storici stages.
Gli chiedo allora, in quel periodo quali sono gli atleti che ricorda come stelle nel panorama emergente del full contact anni 80…
Renzo Lencioni: <<”In cima alla lista sicuramente quello che purtroppo non c’è più… anche per motivi affettivi e di affinità tecnica, mi sono sentito simile a lui… senza dubbio la mitica ROCCIA DI BERGAMO il grande FLAVIO GALESSI… ricordo che appresi della sua tragica scomparsa dal telegiornale… e ne fui colpito profondamente… poi ricordo di un sempre più affermato Massimo Liberati… del suo amico Mario Carella… di un giovanissimo Fabio Perreca che già denotava la stoffa del campioncino in erba… Ma devo comunque dirti che gli atleti storici e che considero dei veri guerrieri a 360° credo che siano in fondo i miei vecchi compagni della scuola pisana di Roberto Fragale, Vinicio Gaffi e Flammia Alessandro, come ti ho già detto, erano in molti che… quando venivano a conoscenza di doverli affrontare in categoria… preferivano la via del forfait… e questo… dovrebbe bastare ad immaginare come erano questi guerrieri… ci accomunava la convinzione di essere i più forti e temuti d’Italia… e non avevamo torto!”>>
Siamo a metà anni 80 e Renzo Lencioni si ritira definitivamente dalle competizioni e inizia a tempo pieno la sua attività di insegnante… e con le esperienze fatte e soprattutto con gli insegnamenti delle scuole frequentate… i risultati non si fanno certo attendere. Renzo Lencioni: <<”durante quel periodo ho avuto 3 atleti in particolare che si sono distinti, Rosellini Roberto… un peso medio che per 10 anni ha lavorato intensamente al mio fianco, un atleta forte fisicamente, un picchiatore con poca tecnica ma grande coraggio e potenza, è stato più volte Campione Italiano della FIAM WAKO. Poi ricordo invece Marcucci Gian Luca… che a differenza di Roberto possedeva una grande tecnica, anche lui si è imposto varie volte nei tornei FIAM WAKO, infine completava il trio Pieri Leandro… un massimo che sembrava legare gli altri due… abbinando una discreta tecnica ad un buona potenza.”>> Ma all’inizio degli anni 90 avviene una definitiva scossa nella vita sportivo-politica di Renzo. Renzo Lencioni: <<”Si… sempre per colpa delle riviste specializzate… come già avvenuto per il full contact leggo di un certo RINALDO RINALDI e di stage di low kick e thai boxe.”>>
Ancora una volta sono le decine di foto, che ripercorrono una nuova fase di questa storia. Si tratta ancora di viaggiare per scoprire nuove cose e fare nuove esperienze. Basta un solo primo viaggio a MILANO e un primo allenamento come ospite di RINALDI a far si che “IL LENCIONI” lasci la FIAM WAKO per iniziare una nuova esperienza sportiva nella Feder Combat. I ricordi di quegli anni sono sopratutto legati alla forte amicizia che nasce con il buon RINALDI che da storico della kick boxing… conosceva il passato di Renzo e ne rispettava profondamente la figura… Un’amicizia reciproca, visto il parere che mi esprime Renzo nei suoi confronti. Renzo Lencioni: <<”RINALDO è un gran bravo maestro e una persona perbene è inutile aggiungere altro…”>> Queste semplici parole… dette letteralmente da Renzo, stanno a dimostrazione di una grande stima, verso qualcuno che ha sempre lavorato con passione e senza dubbi secondi fini… e tanto meno economici. Mi racconta di alcuni episodi in cui Rinaldo metteva di tasca propria… pur di portare a termine un progetto di cui poi avrebbero beneficiato anche tutti gli altri… e che il più delle volte rimediava in cambio solo cattiverie. Ma i ricordi di Renzo nei confronti di RINALDI sono soprattutto di bellissimi week-end passati a studiare la Kick boxing con personaggi del calibro di TOM HARRINK, ROB KAMAN, FRED ROYERS etc. In sostanza una quindicina di anni in cui Renzo ha seguito costantemente l’ amico RINALDI..
Ed ecco che siamo arrivati ai giorni nostri… Decido di chiudere questa storia con quelle che sono le classiche domande di rito a personaggi del calibro di RENZO LENCIONI. Luigi Merlini: Cosa ne pensi dei livelli della kick boxing oggi in Italia?Renzo Lencioni: Devo dire che il livello… se non massimo, perché per raggiungere certi livelli, qui in Europa ancora ne dobbiamo fare di strada… lo ritengo comunque un livello sicuramente medio alto. Ho visto alcune cose a Pisa durante la 1° FASE DEI Campionati Italiani F.I.KB. a Pisa che fino a qualche anno fa erano addirittura impensabili, ma soprattutto mi ha particolarmente impressionato quella certa aria di festa sportiva che vi si respirava, anche questa una volta… assolutamente impensabile… proprio perchè impossibile! Vedo con piacere che la Scuola pisana di Roberto Fragale (che ne era l’organizzatrice tramite il figlio Federico Fragale) continua ad essere e proporsi con intraprendenza lungimirante, come un vero ed autentico “faro”per tutti gli altri… speriamo solo che si riveli essere anche in questo, in anticipo sui tempi con tutti gli altri… perché significherebbe che presto, tutti organizzeranno in questo identico modo!
Luigi Merlini: Che futuro vedi per i nostri sport?Renzo Lencioni: Un buon futuro…! Sicuramente migliore di quello che potevo vedere io quando iniziai. Adesso tutte le sere con il digitale è possibile assistere a bellissimi incontri e come ti dicevo prima… anche ai Campionati Italiani F.I.KB. a Pisa ho visto quanto conti l’importanza degli sponsor e la presenza dei mass media, per avere cornici e risonanze per i nostri sport, al pari e degne dei migliori di questi. Luigi Merlini: Cosa è che avresti voluto fare e che invece non sei riuscito a fare?Renzo Lencioni: Beh… mi sarebbe piaciuto provare le nuove discipline da combattimento… combattimento libero… k1… Oktagon… mi sarebbe piaciuto veramente provarle, ma ai miei tempi ancora non era possibile perché ancora non esistevano…..quindi resta solo un malinconico pensiero e nulla di più!
Luigi Merlini: Quale è stata la tua più grande soddisfazione sportiva (di questa credo di sapere già la risposta)… e infatti…Renzo Lencioni: Nonostante io abbia vinto numerose gare, diversi campionati Italiani, ritengo che la partecipazione ai primi Campionati del Mondo in assoluto della WAKO nel 1978, sia la soddisfazione più bella della mia carriera sportiva. Luigi Merlini: Cosa diresti ad un ragazzo che inizia a praticare adesso?Renzo Lencioni: Direi le stesse cose che ho sempre detto ai ragazzi che mi si sono presentati in palestra: voi metteteci volontà e sacrificio e prima o poi i risultati arriveranno, penso che la sostanza di chi si avvicina a questi sport… deve essere questa!
Luigi Merlini: Infine gli chiedo un messaggio per i lettori de ilguerriero.it, ed ecco cosa mi dice:Renzo Lencioni: LA VOLONTA’ APRE TUTTE LE PORTE, IO CREDO MOLTO NELLA VOLONTA’ COME NELLA PASSIONE E NEL DURO LAVORO… E IL DURO LAVORO ALLA FINE, PAGA SEMPRE! Luigi Merlini: Credo che anche questo ultimo messaggio, sia emblematico di ciò che RENZO LENCIONI sia stato e sia tutt’oggi per gli addetti ai lavori… un guerriero innovativo e tradizionale al tempo stesso… ma principalmente, un vero guerriero! |