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SOLO I VERI GUERRIERI CHE CREDONO AI SOGNI… SONO CAPACI DI RIUSCIRE ED AVVERARLI! E’ QUANTO E’ SUCCESSO A FABRIZIO BERGAMINI CHE, DA TEMPO TRASFERITOSI A SAN DIEGO, SURCLASSA AL TOKYO DOME L’IDOLO GIAPPONESE: Toshio Matsumoto. FABRIZIO LO STENDE PER BEN DUE VOLTE, PRIMA DI FINIRLO CON FULMINANTE KO DI GANCIO SINISTRO! LUCA PENNESE LO INTERVISTA PER VOI.

FABRIZIO BERGAMINI TRIONFA AL TOKIO DOME!

Di: Luca Pennese

Un sogno è stato realizzato: un atleta italiano ha vinto in Giappone, al “Tokio Dome”, il tempio degli sport da combattimento. Protagonista di una storia da raccontare il trentaduenne pescarese Fabrizio Bergamini, fratello d’arte (n.d.r. Fabizio è il fratello di Roccardo Bergamini, ex Campione del Mondo WAKOpro e D.T.N. della low/kick in FIKB) da un paio d’anni trapiantato in America, più precisamente a San Diego, dove ha persino messo su famiglia… Un’avventura voluta con tenacia da Fabrizio che al secondo tentativo ha battuto uno degli atleti più quotati del Giappone, Toshio Matsumoto, atleta simbolo della Muay Thai con uno score di 46 incontri, 37 vittorie e 9 sconfitte. La prima esperienza, lo scorso anno, infatti, si era conclusa con un’amara sconfitta ai punti. Inevitabile, dunque, tracciare un parallelo tra i due tentativi.

Luca Pennese: Già salire sul ring del Tokio Dome è un successo, per Fabrizio Bergamini come sono state queste due esperienze?

Fabrizio Bergamini: “ La prima, lo scorso anno, decisamente traumatica. Non ero pronto mentalmente. Dopo il primo round mi sono sentito svuotato e Matsumoto mi ha fatto passare dei brutti momenti vincendo con merito. Evidentemente i tre anni passati lontani dal ring hanno influito sull’approccio mentale al match, perché fisicamente ero pronto. Ma in questa disciplina quando non ti accompagna la testa sei destinato a soccombere.
La seconda volta, invece, è stata esaltante. Innanzitutto devo dividere la mia gioia con mio fratello Riccardo, che mi ha aiutato in fase di preparazione. A Gennaio è venuto due settimane qui in America per aiutarmi. Innanzitutto tatticamente abbiamo ripercorso il primo match e individuati gli errori li abbiamo corretti. Siamo passati da un atteggiamento “statico” ad uno fondato su spostamenti e combinazioni. Poi Riccardo ha lavorato sull’aspetto psicologico del match. Mi ha aiutato ad affrontare subito le tensioni che una volta analizzate mi hanno lasciato scevro da condizionamenti quando è arrivato il momento di combattere.”

Luca Pennese: Gli effetti si sono visti, eccome…

Fabrizio Bergamini: “ In effetti è stato un trionfo. Vi racconto com’è andata. Matsumoto è partito subito forte. Al terzo di una serie di low-kick destri, quando si aspettava che io accusassi i colpi, l’ho colpito con un diritto destro ed è andato giù. Dopo qualche secondo si è rialzato ed è tornato alla carica. Altri low-kick destri, nuovo diritto destro e ancora Matsumoto al tappeto. Pensavo fosse finita è invece si è rialzato. A quel punto lui ha cercato di cambiare atteggiamento tattico, ma con un gancio sinistro l’ho mandato al tappeto per la terza volta… e questa volta… c’è rimasto! Mi sembrava di impazzire, mi venivano le lacrime agli occhi per la gioia….insomma è stato uno spettacolo.”

Luca Pennese: Al punto che gli organizzatori l’hanno richiamato sul ring.

Fabrizio Bergamini: “Si e io inizialmente non riuscivo a capire. Avevo vinto e stavo tornando degli spogliatoi quando mi hanno richiamato. Sul ring mi hanno tributato un applauso lunghissimo e gli organizzatori mi hanno premiato “concretamente” per lo spettacolo offerto…. Come?  Semplice! Mi hanno raddoppiato la borsa di loro iniziativa”

Luca Pennese: Una vittoria che può cambiare la tua vita?

Fabrizio Bergamini: “ Mah, questo non  lo so, forse è un po’ troppo, di certo si sono aperte prospettive importanti soprattutto per il modo in cui è arrivata la vittoria. Si parla della possibilità di entrare nel K1 Max, il massimo per un atleta come me. Sarebbe un onore ma anche un onere da affrontare con il massimo impegno”

Luca Pennese: Nel frattempo c’è un altro appuntamento cerchiato nel tuo calendario.

Fabrizio Bergamini: “ Si e ci tengo in modo particolare. Il 22 maggio tornerò a combattere a casa mia! Farlo a Pescara, per me che ora vivo a migliaia di chilometri ha un sapore particolare. Non so ancora se in palio ci sarà il titolo mondiale dei professionisti o se sarà un torneo internazionale. In ogni caso sarà una serata da ricordare.”

Luca Pennese: Fabrizio Bergamini, dunque, sta vivendo un momento splendido della sua carriera da atleta, una carriera partita da bambino e costellata da successi e una piccola-grande delusione. Giusto?

Fabrizio Bergamini: “ In effetti è cosi. Ho cominciato ad allenarmi quando avevo 11 anni sotto la guida di Riccardo, che è stato un pioniere di questa disciplina. Ho attraversato tutte le fasi del nostro sport passando dal semi-contant al light, quindi dal full-contact alla kick- boxing… per approdare ora alla muay thai. Di successi ne abbiamo raccolti tanti, in tre anni, dai 15 ai 17 ho vinto il titolo italiano esordienti, 2° serie e 1° serie. Poi a 18 è arrivato il titolo italiano dei professionisti. Nel 1995, invece, la medaglia di bronzo ai mondiali wako, quindi nel ’98 a Parigi è arrivato l’Europeo, seguito dal titolo intercontinentale, l’anno dopo a Kiev e finalmente il mondiale nel 2000 a Ivry in Francia. Lo stesso anno però, la delusione è arrivata dal pugilato. Dovevo andare alle Olimpiadi, i risultati erano dalla mia parte, poi però misteriosamente fu un altro a difendere i colori azzurri nella mia categoria. Una brutta storia, conosco anche i colpevoli, qualcuno ha tradito, ma ormai sono passati tanti anni e ho quasi dimenticato.”

Luca Pennese: Ma se Fabrizio a San Diego non ha ancora smaltito l’adrenalina del Tokio Dome a migliaia di chilometri di distanza, a Pescara, il maestro Ricardo Bergamini è altrettanto emozionato…. Riccardo, lo sai che per l’intero nostro movimento, questo è un momento importante, vero?

Riccardo Bergamini: “ E’ vero – concorda – perché Fabrizio è il primo atleta italiano a vincere in Giappone e per la nostra federazione, la FIKB, che ricordo è l’unica affiliata al Coni è il riconoscimento per il lavoro serio portato avanti negli anni. Una vittoria che rafforza la nostra credibilità e oscura quelle di tante altre sigle e siglette che gettano fumo negli occhi ai profani e fanno solo del male alla nostra disciplina. Allo stesso tempo però, deve essere uno stimolo per continuare su questa strada, affinché la strada tracciata da Fabrizio possa essere seguita da altri azzurri.”

Luca Pennese: A tal proposito la sua è una delle squadre migliori del panorama italiano.

Riccardo Bergamini: “ Beh, lo dicono i numeri. Domenica scorsa a Firenze, Luciano Nubile e Claudio Grazioni hanno vinto la seconda fase dei campionati italiani, mentre Andrea Andrenacci, Ismaila Muciaccia e Francesco Gallo, si sono classificati al secondo posto. Potenzialmente tutti e cinque possono vincere il titolo italiano il prossimo 12 maggio. C’è poi Stefano Paone che il 13 maggio difenderà il suo titolo europeo a Zara in Croazia, senza dimenticare altri atleti affermati con Mimma Mandolini e Raffaele Cipriani. Insomma, non mi posso proprio lamentare.”

Riccardo Bergamini  premiato per meriti sportivi dall’Onorevole Gianni Rivera e dall’Onorevole Massimo Perifrano.

Luca Pennese: Ciliegina sulla torta la vittoria di Fabrizio.

Riccardo Bergamini: “ E’ fantastico. L’anno scorso, quando mi disse che sarebbe andato a combattere contro Matsumoto ero preoccupato e cercai quasi di dissuaderlo, ma capii che era difficile rinunciare ad un’opportunità del genere. Questa volta, invece, sono stato vicino a Fabrizio in fase di preparazione e in cuor mio sapevo che sarebbe andata diversamente.” E i fatti gli hanno dato ragione.

... continua: seconda intervista a Fabrizio Bergamini


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