il Mercato Galleggiante

Di: Beatrice Guardati

Appena scendiamo dalla macchina ci viene incontro un signore tailandese, alto e con una stazza non certo comune ai tailandesi, che ci chiede ancor prima di proporci il percorso, se avevamo bisogno del bagno.

Nessuno di noi doveva andare, così si dirige verso il frigo e ci distribuisce delle bottigliette di acqua fresca sigillate, in effetti faceva un gran caldo e ci chiede quale percorso volessimo fare: veloce, medio o lento… decidiamo per quello medio. Aspettiamo dieci minuti e arriva l’imbarcazione… una barchetta in legno, motorizzata e molto carina.

Si sale a bordo e il thai inizia il suo percorso, all’inizio solo acqua sporca e piante, e qua iniziamo a preoccuparci, infatti non rispecchiava certo quello che avevamo letto e visto su internet. (Roberto poi ci dice che non era quello il vero mercato galleggiante di Bangkok, ma solo un piccolo mercato per turisti)

Dopo circa cinque minuti intravediamo la prima bancarella anzi, sembra un vero negozino tipico…. Ci fermiamo e acquistiamo il primo gadjet… ma procedendo per il nostro piccolo viaggio in barca ci rendiamo conto che il thai si ferma solo ad alcune bancarelle… alcune altre le ignora… forse il percorso medio prevedeva quelle fermate… ma Roberto ci spiegherà poi che ogni trasportatore ha una propria lista di negozi e bancarelle che gli pagano la visita di ogni turista che gli portano a fare gli acquisti.

Si continua la nostra visita al Mercato e il thai stavolta ci fa scendere. (questo doveva essere il cliente che paga la tangente più alta…) Quello che stiamo andando a vedere è un negozio un po’ più grande degli altri e lì acquistiamo quasi tutti i regalini da portare a parenti ed amici.

Finite le nostre compere ci spostiamo di qualche metro più avanti e facciamo un’altra sosta. Stavolta la fermata prevede la visita ad un tempio. Ci avviciniamo all’entrata e come di consueto ci togliamo le scarpe, (è maleducazione e irrispettoso per i thai entrare nei luoghi sacri con le scarpe) ed entriamo.

Sembra che non ci sia nessuno, ma poi scorgiamo dietro una scrivania una figura chinata su se stessa che prega…è una monaca. Neanche ci guarda… rimaniamo per un attimo spaesati, ma dopo pochi secondi neanche il tempo di fare un altro passo ed ecco che ne arriva un’altra che stavolta però prega noi di fare un’offerta. Come dirle di no?... ecco 20 bath… ma quei soldi prevedevano anche la preghiera al Buddha gigantesco e posizionato davanti a noi. Mi munisce d’incensi, fiori e carte dorate da appiccicare alla statua e mi porta nel centro dell’enorme tappeto rosso, dove io dovevo inchinarmi e dire una preghiera. Ma non sapevo proprio a cosa pensare sen non: “cosa ci sono a fare io qui al centro di questo tempio?” ma poi mi viene in mete che qualcosa da chiedere ce l’avevo… stavamo infatti organizzando il terzo collegiale di k-1 style a Pisa per il 1° settembre…

volevamo una organizzazione in grande stile e con tanto di conferenza stampa in comune, interviste alle TV locali ecc. chiedo quindi di farci andare tutto bene e così andrà infatti! (VEDI: Speciale: 3° Collegiale Azzurri FIKB) mi rialzo e vado ad appiccicare le carte al Buddha. Appiccicare quelle carte dorate secondo noi era solo un modo per rendere quella statua più bella e tutta dorata senza alcuno sforzo… ma sicuramente anche un tangibile pegno per la richiesta al Budda.

Ringraziamo ed usciamo, torniamo dal thai che ci aspettava e ripartiamo, stavolta però la visita è praticamente finita.