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ORAMAI I NOSTRI COLLABORATORI SONO IMPEGNATI OGNI FINE SETTIMANA. SPESSO ANCHE IN LOCALITA’ DIVERSE E DISTANTI, UN GIORNO DOPO L’ALTRO! FINISCE COSI’ UN’AVVENTURA E NE INIZIA UN’ALTRA. ECCOVI IL RESOCONTO DEL VIAGGIO CHE, COME AL SOLITO, CI VIENE RACCONTATO CON PARTICOLARE IRONIA E QUESTA VOLTA ANCHE FORSE CON UN “FILO” DI PAZZIA… NON SAPPIAMO SE A CAUSA DELLA STANCHEZZA… PER LE CATTIVE COMPAGNIE… O SOLO PER  PROTESTA.

A Cattolica, con... “ilguerriero.it”

Di: Franco Piccirilli

        

La manifestazione di Lucca, La Resa dei Conti 10, era appena terminata…. Il pubblico stava defluendo ordinatamente dagli spalti e sostava appena fuori dal palazzetto, commentando gli incontri che vi si erano appena svolti, ma i commenti riguardavano anche per come la serata era stata preparata e presentata, per come sono sicuro che avrete certamente già letto anche voi nel nostro speciale dedicatogli.

    

Raccogliamo tutto il nostro materiale, noi compresi, e aspettiamo di salutare gli organizzatori che così gentilmente ci hanno offerto un brindisi al successo appena concluso. Ci raduniamo quindi intorno al tavolo che aveva ospitato il campione tailandese Karouas Sor. Soupawan e il suo accompagnatore Francesco Cantagalli. Aspettiamo che arrivino tutti i nostri consueti collaboratori de ilguerriero.it, per il brindisi finale al successo del nostro lavoro e alla riuscita generale della serata.

    

Noto però che in mezzo al gruppo c’è anche una figura femminile che non avevo mai visto prima, ma che gli altri sembravano già conoscere. Poco male, se gli altri già la conoscono potrebbe forse essere anch’essa una nostra collaboratrice. Mica posso conoscere tutti quelli che gli altri già conoscono… anche se non è detto che in seguito potrei conoscerla.

       

Per il brindisi stavamo aspettando “u president” che si era intrattenuto ancora qualche attimo con gli organizzatori per definire le ultime incombenze riguardo al ring e le tante altre cose per le quali avevamo collaborato. Quando poi si era infine liberato, ci aveva raggiunto… e con i calici pieni di buon spumante… ci salutiamo!

        

Una giornata per molti certamente faticosa si era conclusa, tutto era andato per il meglio e chissà… forse ancore meglio di quanto le speranze degli organizzatori stessi intendevano raggiungere ed era ora di andare a riposare le stanche membra provate in queste ore di… divertimento? Si certo soprattutto questo è ciò che ci fa sentire uniti in quello che facciamo, il nostro lavoro ci diverte!

Ma non per tutti era ora di riposare, perché per alcuni… la fine di questa avventura, sarebbe stata solo l’inizio di una nuova!

Infatti avrei accompagnato “u president” a Cattolica… dove si stava svolgendo l’annuale stage nazionale della FIKB e dove lui stesso era atteso la mattina dopo alle ore 11,00 per tenere una lezione sull’arbitraggio nella muay thai.

Era da poco passata l’una di notte, quando stavamo caricando sull’auto presidenziale i bagagli e le attrezzature che ormai ci portiamo sempre dietro quando ci muoviamo… Sapevo già che con noi sarebbe dovuto venire anche il tailandese Karouas Sor. Soupawan, il quale avrebbe tenuto alcune lezioni tecniche di muay thai.

Quest’anno lo stage di Muay Thai FIKB aveva chiamato un altro tailandese, di stanza momentanea in Francia… ma non è semplice comprenderli questi thai.. e senza nessuno che lo guidasse, aveva iniziato a dare qualche problemino…

        

Lo stesso Presidente Falsoni, di ritorno da Pechino ed ancora all’aeroporto di Malpensa, aveva telefonato a Roberto Fragale, impegnato a Lucca… esponendogli il problema e chiedendogli di risolverglielo nel migliore dei modi. Come sempre, nessun problema presidente… porteremo con noi Karouas Sor Soupawan e vedrai che assieme lavoreranno benone! Quindi non ero sorpreso nel vederlo che caricava i bagagli in macchina insieme a noi.

Ero invece sorpreso nel vedere  quella ragazza che avevo notato brindare insieme a noi… si stava avvicinando all’auto assieme al nostro “u president” con un grosso borsone al seguito e che lo caricava sulla nostra auto. Ma che fa viene anche lei? Mi dice che approfittava di un passaggio nell’auto presidenziale, per partecipare alle lezioni sull’arbitraggio di muay thai che Fragale avrebbe tenuto allo stage nazionale FIKB. Bene, anche lei a bordo e come si dice… più siamo meglio stiamo?... Lo spero o lo temo… per il viaggio che ci attendeva.

        

Chi guida? Non c’era scelta. Il tailandese non parla italiano, guida solo in tailandese, cioè… a sinistra, e anche se abbiamo un governo che sembra definirsi di sinistra… mi sembra che ancora qui in Italia andiamo a destra.

La ragazza, che in via confidenziale mi ha detto di chiamarsi Lorenza, anche se credo lo sappiamo già in tanti, essendo ospite usufruisce delle conseguenti agevolazioni, posti dietro ed in economy class…

Pensate forse che “u president” possa mettersi alla guida? Dopo una due giorni “full immertion” di intense interrelazioni umane, aveva giustamente bisogno di starsene comodamente a sedere davanti e in business class! Ma no… cosa avete capito, mica lo faceva perché ormai tutti lo chiamano “u president”, ma perché in quel frangente faceva anche le funzioni di navigatore satellitare, sapendo per maturata esperienza dove dovevamo andare, per andare dove stavamo andando…

E quindi se la matematica non è opinione e la somma fa il totale, a conti fatti avrei preso io le chiavi in mano dell’auto presidenziale, per portare i passeggeri esattamente dove “u president” era atteso.

Quindi siamo partiti da Lucca con destinazione Cattolica. E il meritato riposo? Quello l’avremmo “segnato” e messo in conto assieme alle spese di viaggio per la Redazione. Questa infatti, ad un mio primo facile quesito… mi aveva già risposto che mica è colpa della nostra Redazione se qualcuno ha fatto le giornate di solo ventiquattro ore… E quindi, come facevamo a poter fare tutto in un così ristretto tempo? Si sa che chi dorme non piglia pesci, mentre chi è sveglio…. va a Cattolica?

Così avevo inserito la chiave, l’avevo girata dentro e… il motore si era svegliato! Bene, era quello che ci voleva, qualcuno sveglio per potersi muovere da lì. Comincia un altro viaggio? O forse è sempre il solito che prosegue? Bhè prendetela come più vi piace, tanto sempre a Cattolica dovremo andare… allora che dite, venite con noi? Con le vostre auto però, perchè questa presidenziale è piena.

Prendiamo direzione Firenze, che sembrava avessimo un appuntamento per cui non potevamo non farlo. L’indomani mattina, ma forse sarebbe stato il caso di dire fra qualche ora “u president” avrebbe dovuto tenere la prima lezione tecnica di presentazione generale per un eventuale e futuro corso per arbitro e giudice di Muay Thai… Ma la cosa non sembrava minimamente preoccuparlo.

Eravamo infatti pieni di adrenalina per l’evento che si era appena concluso con pieno successo…. e di cui avrete certamente già letto la puntuale e particolareggiata nostra recensione. Infatti, durante il primo tratto del viaggio non potevamo parlare che de La resa dei Conti 10, ormai archiviata per il pubblico, ma non certo per noi, che già stavamo pensando come predisporre lo speciale per la rivista web de Il Codino Parlante

        

I commenti non potevano che essere positivi, entusiasti e soddisfacenti per come tutti noi avevamo fatto al meglio il nostro lavoro e per come avevamo avuto modo di consigliare l’organizzazione stessa, la quale, seguendo le nostre idee, ha potuto realizzare uno spettacolo veramente emozionante. Già… lo spettacolo… che come previsto, non è risultato essere stato dato  solo da atleti e incontri sul ring, ma anche da tutto il contorno che ha valorizzato come una degna cornice, tutti gli incontri… comunque spettacolari anche essi stessi.

Non facevamo altro quindi, che farci tutti quei complimenti che per altro… sapevamo benissimo di meritare. Ma in questo, non eravamo solo io e “u president”, c’era anche un’altra persona a bordo che ci confermava tutto questo nostro entusiasmo, o forse eravamo noi che entusiasmavamo questa persona? Non era certo il tailandese, che capiva poco l’italiano e tanto meno il toscano, il quale di lì a poco si sarebbe assopito per svegliarsi e ritrovarsi poi, proiettato dall’altra parte della penisola, sul Mar Adriatico. Anche se credo di poter dire… che neanche sapesse dove ci trovavamo.

Parlo invece di quella ragazza che abbiamo ospitato in auto con noi, Lorenza, e che mostrava l’identica nostra eccitazione per questa nostra avventura. Forse per lei era la prima… sicuramente la prima volta che faceva un viaggio insieme a noi, almeno con me, ma sembrava fosse già… navigata, per viaggiare in questa crociera, da parte a parte dell’Italia.

Così… anche Lorenza interveniva spesso nei nostri commenti, portando la sua esperienza avuta durante la sua militanza nella FIST. Simpatica, spigliata e molto loquace, non voglio certo dire logorroica… ma proprio a lei va il merito di averci tenuto ben svegli per gran parte del viaggio, illuminandoci l’oscurità della notte. Infatti bionda e con il carnato molto chiaro, sembrava mi fossi dimenticato accesa la luce interna dell’auto. Ma… era chiara lei perché era buio o era chiara perché… illuminata?

E il buio è tale perchè manca la luce o la luce manca perché è buio? Esiste il buio o esiste la luce? O forse l’esistenza dell’uno presuppone l’esistenza, ma anche la mancanza dell’altro? E che senso ha l’esistenza di entrambi? Forse quella di farmi queste domande alle 03,00 di notte? O piuttosto il fatto di conoscere entrambi questi stati? Per poter sapere che è buio… dovremmo conoscere anche la luce, così sapere della luce, presuppone conoscere il buio. Per cui anche quando siamo nel buio ma vorremmo la luce, non vediamo la luce solo perchè non vogliamo il buio. Ma dal momento che accettiamo il buio, allora vedremo anche la luce. Allo stesso modo quando c’è luce, vedremo anche il buio, proprio perché processi inseparabili, a naturalmente conseguenti.

No, non mi ero addormentato… e non mi ero fumato niente, solo perché mi ero già fumato… tutto! E tutto quello che restava… erano i non-pensieri. Certo… capitava anche di fare queste riflessioni, così come di peggio o di meglio, dipendendo da come ognuno vede le diverse situazioni e per come si sente. Per cui, come ognuno si sente, sembrerebbe essere come vede e quindi  vivere le varie situazioni che gli accadono…

        

Per quanto la conversazione fosse animata e stimolante, la nostra ospite, provata da una giornata di intensi avvenimenti… si era reclinata sul sedile posteriore, chiudendo gli occhi chiari e facendoci piombare nel buio della notte. Mentre lei, evidentemente soddisfatta, si faceva cullare nelle braccia sempre disponibili di Morpheo. Quello poi è sempre disponibile con tutti, basta che chiudi gli occhi e ti prende. Ma non sempre però è piacevole farsi prendere… ed io avevo preferito non dargli questa opportunità, considerato il fatto che stavo guidando.

Così… per evitare che fosse comunque lui a prendermi, ci siamo fermati in una delle tanti stazioni di servizio, sempre aperte, per prenderci un caffè e già che eravamo fermi… anche per tentare di tamponare una latente crisi ipoglicemica che mi stava prendendo. Così… il tempo di fare quattro passi per i fisiologici bisogni e di nuovo in viaggio. Eravamo ormai vicino Bologna, solo un’altra oretta e saremmo stati sotto le coperte. Ma nel frattempo…

Mentre le retrovie erano chissà dove con i loro sogni, io e “u president” stavamo mettendo a punto le nostre strategie per i prossimi giorni, con cui avremmo dovuto affrontare situazioni che prevedevamo ci si sarebbero presentate. Ma si sa, per quanto le situazioni siano prevedibili, succede sempre che non vadano proprio come avevamo previsto, anche se nel nostro caso… solitamente va sempre meglio di come siamo soliti prevedere… (la solita fortuna). Ma forse proprio perché siamo capaci di vedere le diverse situazioni per come viviamo, così che come viviamo è come sappiamo vivere le diverse e variopinte situazioni. Anche a quell’ora le nostre menti erano attivissime, botta e risposta che pareva fossimo ancora svegli. Non sarebbe potuto essere diversamente, dal momento che sono qui a raccontarvelo…

Mentre percorriamo l’adriatica vedo l’indicazione per Cesenatico, segno che tra non molto saremmo stati a Cattolica. Di lì a poco infatti, questa nostra impressione ci veniva confermata dall’indicazione dell’uscita per Cattolica, appunto. Dal casello però, dovevamo percorrere ancora qualche km per raggiungere la località di destinazione. Ma già ci stavamo chiedendo come trovare l’albergo? Non un albergo, che a Cattolica sembra non ci siano altro che alberghi, ma il nostro, anzi “i nostri” considerato che ne dovevamo trovare ben tre! Il tailandese infatti sarebbe stato alloggiato al Waldorf Hotel, io e “u president” all’Hotel Negresco… e la Lorenza in un latro Hotel ancora!

Ma in quel momento si stava affacciando da dietro la graziosa Lorenza in nostro soccorso, mostrandoci prontamente quella che sembrava essere una premonizione. Aveva l’aria soddisfatta come di chi sapesse di cosa noi avevamo bisogno e quel bisogno l’aveva lei, a portata di mano. Infatti, con la mano protesa verso di noi ci mostrava un foglietto su cui aveva accuratamente disegnato una mappa… forse del tesoro? Ma no, era la mappa del suo albergo. Sembrava non si fidasse di noi e delle nostre capacità di navigata navigazione e forse non a torto o forse per fortuna, ma direi per causalità, riusciamo ad infilarci esattamente verso il posto dove eravamo diretti.

Così, con l’aiuto di tutti e tre (il tailandese era ancora assopito) troviamo l’albergo di Lorenza, facile, era proprio in fondo, bastava andare diritti fino al mattino. Erano infatti le 05,00 e un chiarore principiava ad oscurare il buio. Entriamo e cerchiamo il portiere di notte… Lo chiamiamo, no, non a voce, ma con il dito… sul campanello. Sentiamo provenire dall’oscurità del salone una voce che ci dice di aspettare, ci giriamo e vediamo che era acceso un mega televisore dove stavano dando una partita di calcio. Io e “u president” ci siamo guardati e forse pensato la stessa cosa? Che facciamo andiamo anche noi a veder la partita o ci dobbiamo incazzare per farlo venire al bancone? Considerato che dovevamo sempre sistemare il tailandese prima di andare a letto, e non era certo tardi, ma piuttosto presto... ormai!

Fortuna per noi che è entrata la pubblicità… per cui il portiere si è smarcato verso il bancone. Esauriti i preliminari per la verifica della prenotazione, abbiamo salutato la nostra simpatica ospite augurandogli un… buongiorno e buon riposo. Prima di congedarci dal portiere e rimettere la palla al centro, ci facciamo indicare dove era l’altro nostro albergo. Ci indica che è poco distante, solo qualche decina di metri. La federazione aveva sistemato tutti i partecipanti allo stage nel raggio di poche decine di metri, potendo così riunirli e far da base all’hotel principale, il Waldorf Palace Hotel, senza creare quindi disagi per nessuno degli ospiti.

Ed infatti ci siamo diretti verso questo hotel per sistemare il tailandese… apprendendo che anche lui avrebbe dovuto tenere da lì a qualche ora… alcune lezioni di Muay Thai insieme ad un altro tailandese già presente allo stage dal giorno prima ma con scarsi risultati, visto che non parlava altro che il tailandese! Fragale risolve subito, mettendoli in camera assieme… ed anche se il piccolo Maestro Karouas Sor. Soupawan gli è piombato in camera a quell’ora del mattino… vi assicuro che un favore migliore non potevamo farglielo!

E finalmente adesso toccava a noi andare a letto nel nostro albergo. Troviamo giusto appunto un buco per sistemare l’auto e ci infiliamo nella hole dell’albergo… chi prima arriva suona il campanello… ci aspettavamo che il portiere uscisse dalla stanza dietro il bancone ed invece era apparso da dietro… Ehi non facciamo scherzi a quest’ora che dobbiamo riposare… o forse ero già nel letto che stavo sognando tutto questo… viaggio?


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