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Oktagon

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TUTTI A MILANO!

Di: Franco Piccirilli

Il tam tam di Oktagon si faceva ogni giorno più pressante, man mano che si avvicinava il giorno del fatidico evento.

Infatti nei giorni precedenti, erano diversi i comunicati dell’Ufficio Stampa di Oktagon che ci arrivavano in Redazione, per la preparazione dell’evento.

Quindi in redazione sapevamo da tempo della manifestazione che Carlo di Blasi stava preparando. Come del resto ormai sappiamo… da diversi anni a questa parte è diventato un appuntamento fisso per gli appassionati e non solo, di questi tipo di spettacoli.

Questo, come certamente avrete visto, era un periodo di intenso lavoro per la nostra Redazione, dovendo continuamente far fronte ad inviti presso le più importanti manifestazioni di sport da combattimento in tutto il paese, per la loro successiva recensione su queste pagine elettroniche.

Avevamo incontrato Carlo di Blasi in occasione del King of Kings III del 17 marzo scorso, in cui, facendoci i complimenti per la nostra rivista, e direi anche e soprattutto vostra, ci siamo salutati dandoci appuntamento alla sua manifestazione, sempre a Milano un mese dopo. Questo il suo saluto a tutti voi: VEDI: VIDEO SALUTO DI CARLO DI BLASI (1Mb)

La settimana prima della manifestazione, avevamo avuto modo di vedere sul Canale Mediaset Italia 1, alcune spezzoni della serata del King of Kings III, in cui si preannunciava l’evento di Oktagon. In quell’occasione siamo stati lieti di vedere il nostro “antico” collaboratore: Roberto Fragale, al centro del ring come arbitro centrale. Anche in quell’occasione, Carlo Di Blasi commentando gli incontri, esaltava la conduzione di gara da parte di Fragale, gli interventi e richiami effettuati con scrupolosa professionalità, quale quella che da tempo “u president” ci mostra, non solo come arbitro e giudice, ma anche in tutte le varie occasioni in cui è impegnato personalmente. Devo dire che il giorno dopo averlo visto i TV, eravamo ancora più orgogliosi di averlo tra i nostri collaboratori, ricevendone oltretutto i complimenti di quanti lo avevano visto in televisione.

    

C’era aria di festa in sede, non certo nel senso di meno impegno nel lavoro, perché la Redazione non ce lo avrebbe permesso e la nostra responsabilità… neanche! Visto la mole di lavoro che dovevamo evadere. Ma certamente possiamo dire che questo fatto, ci aveva dato una ancora maggior carica emotiva nel tentare di fare ancora meglio il nostro lavoro. Stavamo quindi organizzando la trasferta per Milano, quando in Redazione, il Fragale ci comunica che era stato personalmente invitato alla manifestazione da Elisabetta Tonello della SPHINX EVERLAST, in quella occasione sponsor tecnico di Oktagon.

     

Avevamo avuto modo di incontrare Elisabetta Tonello ed il padre Marcello, in occasione di un’altra manifestazione… ricordate? Si.. Jesolo Night Fight 2007! In quell’occasione, dopo le formali presentazioni, gli parlammo della nostra rivista elettronica, che già mostravano di conoscere ed apprezzare per come facciamo informazione, rimanendo fra l’altro colpiti dal numero di visite che il nostro portale raccoglie ogni giorno, visite documentabili, a cui però la parola di persone responsabili ed autorevoli non aveva certo bisogno di verifiche. E quanto Fragale diceva (non a caso quindi “u president”) era sufficiente a provare questo. Forse anche per questo motivo “u president” era stato invitato come ospite dalla SPHINX EVERLAST .

Dopo le parole di Carlo Di Blasi per la nostra rivista e l’arrivederci a Oktagon, l’invito di Fragale da parte della più grande e conosciuta ditta al mondo, di articoli per sport da combattimento, eravamo entusiasti di poter andare all’appuntamento e vedere con i nostri occhi la tanto decantata manifestazione Oktagon.

Sabato 14, ci ritroviamo dopo pranzo con Michele Baschieri e naturalmente “u president”, per preparare la nostra partenza. Prima però un “caffeino” dopo pranzo e due chiacchiere (perché quattro sarebbero state troppe)… facciamo quindi un breafing per la trasferta.

Tra le cose da verificare, faccio notare che da parte dell’ufficio stampa di Oktagon non era arrivata alcuna comunicazione circa i nostri accrediti, per come Carlo di Blasi ci aveva fatto intendere che ci avrebbe fatto avere… Ma “u president” uomo di mondo, conoscendo da tempo Carlo Di Blasi e quello che vuol dire organizzare una manifestazione come Oktagon… non aveva dubbi, dicendoci che probabilmente non avevano avuto tempo e modo di poterci contattare, ma che non dovevamo certo temere il fatto che non avessero voluto invitarci, considerato quello che Carlo di Blasi ci aveva detto a Milano in occasione del King of Kings III.

    

Tranquillizzati da Fragale, accendiamo il motore e facciamo rotta verso Nord. Senza navigatore, ma andando a vista su di un percorso ormai conosciuto, anche se ogni volta era come se lo scoprissi per la prima volta.. Ma qualcosa sembrava che impedisse a ciò che sentivo di poterlo scoprire interamente, come se ogni volta quell’incontro lasciasse la sensazione di non aver percorso la strada per come sarebbe stata naturale, ma obbligati ad andare secondo un percorso prestabilito: lavori in corso! E finchè c’è lavoro c’è speranza, ma il fatto che ci sia lavoro vuol dire che si lavori?

Il lavoro e il lavorare… forse non sono la stessa cosa, anche se a volte li si confonde.

     

Anche quel sabato era una bellissima giornata di sole, quasi estate… e le mezze stagioni? Che fine hanno fatto? Se ognuno aspetta la stagione estiva, che senso ha quindi dover aspettare passando dalla mezza stagione? Dovrebbero quindi essere tutti contenti del clima e per cui, senza mezze stagioni siamo piombati da subito nel clima estivo. E allora perché sembra che a qualcuno non vada bene? Forse perché anche se il clima è estivo… non si va in ferie fino al mese di agosto? Allora forse si lamentano per le ferie, mica per il clima… Se con il clima venissero anche le ferie si lamenterebbero lo stesso? Questo non lo possiamo sapere, quello che sappiamo è che il clima sembra essere già quello estivo, pure mancando ancora parecchio tempo alle ferie. E noi che facciamo allora sotto questo sole? Ce lo godiamo per come sappiamo e possiamo fare, anche così… in tre, verso Milano.

Il clima fresco dell’Appennino lascia posto alla più calda Pianura Padana, per cui anche questa volta non ci facciamo mancare la solita nostra mezz’oretta d’aria. Si, ci fermiamo in un autogrill per distendere le nostre membra, distraendoci con un caffè al bancone, guardando un po’ di gente sconosciuta, ma che forse per il fatto di essere lì, sembrava avesse in quel momento i nostri stessi interessi, bisogni e desideri: un caffè! Ma l’interesse comune fa in modo che ci si possa conoscere? O forse conoscendosi si scoprono interessi comuni? Forse dovremmo prima dire cosa intendiamo per conoscenza. Scoprendo magari che forse, quello che crediamo essere relazioni sono solo conoscenze parziali, cioè di quella parte che riteniamo ci debba interessare. Può esserci una conoscenza totale se non sappiamo come conosciamo? Cosa mai conosceremmo allora? Solo quella conoscenza per come forse noi siamo. Per cui forse… allora il significato della conoscenza potrebbe dipendere da come ognuno è.

Quindi ciò che siamo è come conosciamo?

    

Il fondo della tazzina di caffè ci stava nel frattempo rivelando che se non ci muoviamo da lì rischiamo di fare tardi per Oktagon. Quindi quasi di corsa entriamo in macchina già con il motore acceso e via verso la barriera di Milano. Passati indenni dalla barriera, prendiamo la tangenziale ovest verso il palasport di Assago, dove ero già stato anni prima, in occasione di una Pasqua del Budo, credo l’ultima, nel 1995. Il ricordo di quell’evento è passato e forse verranno sempre meno, ma ciò che è legato a quella manifestazione rimarrà sempre, in quanto inscindibile da ciò che sento e che sono adesso.

    

Così l’emozione di tornare in quei luoghi non era tanto per cosa avevo vissuto in quel palazzetto, quanto forse per quello a cui tale evento era tutt’ora legato, qualcosa di speciale che solo chi ha qualcosa di speciale può forse comprendere.

L’imponenza della struttura era ben visibile dall’autostrada, per cui troviamo subito il modo di arrivare ai suoi… piedi.

Era presto e così ne approfittiamo per una pausa nutritiva. Con calma quindi prendiamo il materiale dell’auto e cerchiamo l’entrata… In una struttura così grande facevamo fatica a trovare l’entrata… giusta, per cui “u president”, senza esitazione telefona a Cristian Daghio.

Questi, che infatti vive stabilmente e da parecchio tempo in Thailandia, era tornato in Italia in occasione di Oktagon per accompagnare una atleta thai che doveva combattere nella manifestazione.

Non riuscendo ad incontrarsi… Cristian fa capire che l’entrata è dalla parte opposta di dove noi siamo, per cui rimontiamo in auto e facciamo il giro del palazzetto. Ma anche qui nessuna traccia, ne dell’entrata, ne di Cristian. Approfittiamo della presenza di alcuni custodi del parcheggio del palazzetto per far parlare un custode all’interno del palazzetto e vicino a Cristian con loro. Mentre parlano cominciamo ad intuire quelli che dovevano essere alcuni riferimenti e che sembravano non corrispondessero al luogo dove ci trovavamo in quel momento. Ci ripassano Cristian al cellulare per apprendere che dove lui si trovava non era dove noi ci trovavamo. E fin qui mi sembrava di averlo capito, infatti stavamo cercando di trovare il modo di incontrarci.

    

Ma la cosa non sarebbe stata possibile se continuavamo a stare ognuno dove era! E non era poco dove ognuno era… Infatti, noi non eravamo dove era Cristian, mentre lui era esattamente dove dovevamo essere noi. Avevamo appena appreso, come certamente lo avrete ormai capito anche voi, che non eravamo nel solito posto, perché non eravamo al solito palazzetto. E quello sbagliato era il posto dove noi eravamo capitati.

Una fragorosa risata e subito ci facciamo indicare il posto dove dovevamo andare. L’ora non era più così presto come avevamo pensato… per cui, rientrati tutti in auto, proseguiamo per il palazzetto, quello giusto.

Dalle indicazioni capiamo, essendo uomini di mondo, che saremmo dovuti passare per lo stadio San Siro e quindi dirigerci dove eravamo stati circa un mese fa, in occasione del King of Kings III. Quello che conoscevamo con Palalido, sembrava avesse adesso cambiato nome, chiamandolo di volta in volta con nomi diversi… forse a seconda dello sponsor? Conoscendo quindi la strada andiamo spediti come posta celere verso quella che pensiamo sia la destinazione giusta…

Così ripassiamo ancora una volta davanti all’imponente stadio, arrivando poi in prossimità di quello che conoscevamo come Palalido, ma… deserto!

A quell’ora dovrebbe esserci molta gente e soprattutto dovrebbe essere illuminato, mentre invece qua non c’era nessuno ed il palazzetto era buio.

“U president” con la sua solita cortesia, chiede e naturalmente incappiamo in una persona che non era di Milano, per cui andiamo in cerca di un milanese. Dove trovare un milanese a Milano? Sembrava facile, ma ci sono voluti alcuni tentativi a vuoto per farne uno a pieno. Semplice, bastava proseguire lungo la strada che avevamo già abboccato, per cui non ci restava che spingerci…oltre.

Mentre proseguivamo la nostra spinta, pensavamo ad alta voce quanti palazzetti ha Milano, complicandoci così il nostro viaggio. Pensavamo come qui da noi basta indicare il palazzetto e quello è, uno solo, e quanti ce ne dovrebbero essere? Ma a Milano tutto è grande, così un palazzetto era poco per la grandezza della città e quindi probabilmente avranno pensato bene di farne diversi, così magari per intrattenere le persone, no, non al palazzetto, ma sulle strade per cercarli… passando così da un posto all’altro, in una specie di caccia al tesoro.

Dopo tanto girare e rigirare, siamo dunque arrivati al Palasharp. La struttura era ben visibile dalla strada, salvo il fatto di come trovare l’entrata. Ma al solito “u president” uomo di mondo più di noi, c’era già stato (ma dove non è stato lui? Forse in tutti i posti dove è stato?) e quindi ci indica dove girare per trovare l’entrata.

Mentre giriamo intorno al Palasharp, notiamo diverse centinaia, se non forse addirittura quasi un  migliaio di persone accalcate alla biglietteria, pronti per entrare e prendere i posti migliori per assistere allo spettacolo… mancavano ancora due ore all’inizio!

Non mi era mai capitato di vedere tanta gente per una manifestazione di quel tipo, ma forse perché non avevo idea di che manifestazione sarebbe stata.

Lungo il percorso per arrivare alla biglietteria erano sistemati alcuni stand di gastronomia per sfamare quelli che sarebbero stati gli spettatori di Oktagon 2007.

Alla biglietteria ci presentiamo e Fragale ritira subito il suo accredito, offertogli dalla SPHINX EVERLAST, mentre sembra che quelli per il guerriero.it non ci siano. Possibile che Carlo Di Blasi non abbia provveduto a farceli trovare? Dopo vari tentativi ed educate lamentela da parte del nostro “u president” la hostess alla biglietteria non trova traccia di accrediti per il guerriero.it.

Fragale prova naturalmente a telefonare a Di Blasi, ma come pensavamo non rispondeva, probabilmente impegnatissimo nelle ultime disposizioni per il buon funzionamento di tutta l’organizzazione. Non c’era più molto tempo prima che iniziasse lo spettacolo, dovevamo decidere il fa farsi all’istante.

Da come eravamo rimasti con Carlo Di Blasi e dopo gli elogi che aveva fatto alla nostra rivista, non poteva non volerci alla manifestazione per la sua recensione. E probabilmente ci aspettava anche, solo che altrettanto probabilmente con tutto il da fare di quegli ultimi giorni, rimandando i contatti con la nostra Redazione, sicuramente aveva finito per non trovare più il tempo per poterlo fare e organizzare i nostri accrediti. Potevamo così deludere colui che ne è diventato il promotore e forse lo stesso simbolo di questa manifestazione, che con la sua autorevole parola, ci aveva invitati a Oktagon? Dopo queste considerazioni non potevamo far altro che procurarci i biglietti ed entrare alla manifestazione. Non era certo il prezzo di due biglietti a farci desistere e venir meno alla nostra assicurazione che ci saremmo stati. Non o come abbia fatto, ma alla fine Fragale si presenta con i nostri due accrediti in mano… poi mi spiegheranno… che faccia tosta! Ma evidentemente esprime fiducia!

    

Varcata quindi la soglia della biglietteria, ci avviamo verso l’ingresso del palazzetto, dove riconoscendoci come stampa, ci fanno passare da un’apposita entrata, per poter accedere a bordo ring per fare il nostro servizio.

E qui non vi dico, come Fragale sia stato letteralmente fermato davanti al bar ristoro, sotto le tribune da molti personaggi di spicco degli sport da combattimento. Impossibile per noi a quel punto poter parlare con lui, circondato da tutte queste persone che volevano parlargli anch’esse. Io e Baschieri, dopo aver immortalato la scena, ci siamo quindi dileguati nel palazzetto per farvi avere e gustare le immagini di questo speciale… e che lui stesso vi racconterà più dettagliatamente.

    

Intanto, anche noi incontriamo vari personaggi che ci salutano cordialmente e si fanno riprendere, sapendo che con la nostra presenza potranno apparire nel nostro speciale, per come nessun altra rivista per il momento sia in grado di poter fare come noi lo facciamo. L’autorevolezza dei nostri servizi, sembra stia finalmente riscuotendo il giusto e meritato riconoscimento di quanti fino a questo momento erano conosciuti solo dagli addetti ai lavori, mentre adesso stiamo facendo conoscere questo fantastico e colorito mondo a diverse altre persone, che seguono adesso costantemente, le vicende di questi nostri sport.

    

Vi lascio quindi alla lettura delle altre pagine di questo speciale, in cui certamente vi sembrerà anche a voi di aver partecipato come spettatori a questa grande manifestazione di sport da ring.

    


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