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Kick Boxing

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ERAVAMO TALMENTE TANTO CARICHI DI IMPEGNI LAVORATIVI IN REDAZIONE… CHE CI SIAMO DIVISI EQUAMENTE I COMPITI E QUESTA RECENSIONE DEL “THE KING OF KINGS III” DOVEVA ESSERE TUTTA  A CARICO DI MICHELE BASCHIERI… MA IL NOSTRO FRANCO PICCIRILLI NON HA VOLUTO RINUNCIARE ALLA SUA SOLITA IRONICA INTRODUZIONE CON LA DESCRIZIONE DEL VIAGGIO.

IN VIAGGIO VERSO MILANO

Di: Franco Piccirilli

Cosa posso dirvi di un viaggio che non ho visto?

Non posso raccontarvi il viaggio per arrivare fino a Milano, ma forse il sogno che ho fatto… Tutto era cominciato molto… mooolto tempo prima, ma vi risparmio i precedenti per arrivare al giorno antecedente la manifestazione.

Ero ancora in Thailandia con lui, si lui… “u president” nel viaggio di ritorno.

Partiti alle 3.30 locali, 21.30 in Italia del giorno prima, ci stacchiamo da Bangkok con un ritardo di circa un’ora, che moltiplichiamo per tre all’aeroporto di Doha, nel Qatar, dove facciamo il solito scalo tecnico.

Accumuliamo così un notevole ritardo, per cui arriviamo a casa alle 4.00 di sabato 17 marzo, dopo 30 ore di viaggio! Tra taxi, aerei, treni… ci mancava solo la bicicletta… per poter dire di aver provato di tutto… in questa straordinaria trasferta in Thailandia. Ma chissà, magari se le avessimo avute, ne avremmo certamente approfittato.

Sapevamo che nel pomeriggio dello stesso giorno saremmo dovuti andare al Milano e per quello eravamo tornati proprio quel giorno. Forse vi chiederete perché non andarci direttamente? Potrei rispondervi perché passando dal “Via” avremmo preso il bonus… e quindi perché lasciar perdersi un bonus, quando invece potevamo averlo?

Preso il “bonus” e riposati tanto quanto basta per poter dire che eravamo stati in un letto, dopo pranzo ci ritroviamo per proseguire il… viaggio. Per l’occasione avevamo chiesto ad un altro nostro collaboratore, di accompagnarci in questa altra impresa.

Lo avevamo accolto quel giorno con la solita gioia, ma anche con qualcosa in più… quel sorriso che si fa ai vincitori che si aggiudicano un premio… Avrebbe infatti guidato per l’intero percorso di andata a ritorno, mentre noi… bè io e “u president”… lo avremmo controllato!

     

Partenza scattante, guida disinvolta, il nostro amico Michele Baschieri prende in mano la situazione, comprende l’importanza di quell’insolito compito e non fa mancare il suo appoggio alla squadra… Infatti lui stesso ci dice che… <<”quando il gioco si fa duro i duri entrano in gioco!”>>. Io e Fragale ci guardiamo…. Perplessi, forse chiedendoci, ma non dicendocelo…  siamo sicuri che vada tutto bene? Ma sapevamo anche che il nostro collaboratore voleva solo impressionarci sul momento, facendoci credere che dopo sarebbe forse stato peggio…

Come ormai accade sempre più spesso… sono moltissime le volte che nella stessa giornata si disputano più gare e competizioni della stessa federazione in diverse località del nostro paese… era il caso della città di Prato che, proprio nello stesso giorno del “King of Kings III”… aveva organizzato una bella giornata di sport da combattimento.

      

Dato che nel pomeriggio si disputava una garetta di thai light (all’interno di una più grande serata di kick boxing professionistica denominata “mal di testa”) ed alla quale il nostro Federico Fragale partecipava con alcuni suoi giovani allievi… decidiamo di passare da Prato per fare un saluto e rivedere così anche Catalano e Mazzoni (da poco entrati in FIKB dalla FIST) che ne erano anche gli organizzatori… tra parentesi poi, non vedevamo Federico da qualche settimana… fin dalla nostra partenza per la Thailandia.

           

Accoglienza entusiastica che ci hanno riservato i nuovi amici (con Catalano avevamo fatto anche il viaggio assieme per il “Jesolo Night Fight 2007” organizzata dall’altro nuovo amico Roberto Agostinetto) troviamo anche altri nuovi Ufficiali Federali FIKB con i quali siamo da sempre (ancor prima della loro entrata) in buoni e stimati contatti. Ma siamo felici di constatare che troviamo anche molti istruttori da sempre FIKB, che adesso portano i loro giovani atleti in questi circuiti promozionali… Piacevolmente non possiamo non notate come Federico sembra ormai che sappia come muoversi in questo mondo, anche con nuovi personaggi. Credo proprio che non abbia più bisogno di noi… se non forse, per farci sentire un pochino ancora utili!

    

Federico ne aveva portati 4 di suoi giovani atleti… due primi posti e due secondi posti è il risultato finale… sembra proprio che ormai cammini sulle proprie gambe. Già che ci siamo facciamo qualche foto anche a questa manifestazione, prima di “togliere le tende” e chiediamo di mandarci una recensione completa di tante belle foto per eventualmente pubblicarla su ilguerriero.it. Ci scusiamo per il disturbo… salutiamo tutti quanti.. e ripartiamo in gran volata verso Milano.

         

Chi guida stavolta? E va bene… ancora Michele! Ma non avevamo scelta, non avevamo ancora recuperato a sufficienza e dovevamo essere in forma smagliante per la serata.

Cosa sia stato dopo non so dirvelo, perché… preso il biglietto per l’entrata in autostrada mi sono calate le palpebre e Morpheo mi ha preso tra le sue braccia, accompagnandomi in luoghi apparentemente senza luce, dove ho creduto di essere per un tempo forse infinito, quando invece forse non era che… illusione, come mi è stato poi confermato.

Credo che anche Fragale mi abbia seguito, ma a debita distanza… anche se non ne sono proprio sicuro, avendolo forse preceduto in quell’oscurità non l’ho visto… Mica sarà passato avanti? Per il fatto che è “u president”… avrà forse avuto una corsia… preferenziale?

Mah, che dirvi dunque di un viaggio passato, come avrete immaginato, nell’immaginario.. appunto?

Non avevamo il navigatore satellitare, visti i trascorsi, e ci siamo affidati alla memoria del motore che ormai sembra conoscere talmente la strada per Milano… che direi sembrava quasi andasse da solo, mentre Michele Baschieri si limitava a sembrare soltanto l’autista.

Arriviamo dunque alla barriera di Milano, smentendo il fatto che l’auto su cui viaggiavamo conoscesse la strada, perché non sapevamo dove andare, per andare dove esattamente dovevamo andare. Ma il solito “u president” non si sgomenta e dice… chiederemo al personale della barriera. Ma quel personale, ormai quando c’è verrebbe voglia di salutarlo ed abbracciarlo, per essere un superstite di una categoria ormai destinata all’estinzione, sostituita da quelli che dovrebbero essere più efficienti… le macchine appunto!

Così infiliamo proprio uno di quei buchi in cui l’automazione ha raggiunto livelli elevati, tanto che non c’è l’operatore, ma solo la sua voce… e femminile. Ma perché sempre e solo femminile? Forse perché la voce femminile rende l’uomo più sereno e tranquillo? Ricordandogli la…. mamma? A me pare forse più come il grande fratello, ma potrei anche sbagliarmi…

    

Queste macchinette, sono messe in quei posti solo per riscuotere, e diventano oltretutto anche maleducate quando gli chiedi qualcosa che non siano solo soldi. Infatti Baschieri ha provato ad instaurare un qualche dialogo, ma pur mettendocela tutta non è riuscito a farsi dare il numero di cellulare. E certo, mica sono macchinette facili… quelle.

    

Non ci restava quindi altro da fare, per arrivare in tempo all’appuntamento serale, che fermarci in un autogrill e chiedere, dietro pagamento di tre caffè, quale uscita dovevamo prendere per entrare a Milano verso il Palalido. Ci crederete se vi dico che ci hanno risposto.. seconda stella a destra e giù fino al mattino? No, vero… neanche io!

Ma un fondo di verità c’era… la seconda uscita. E così abbiamo fatto, passando ancora una volta davanti al monumentale stadio San Siro, all’ora illuminato in un modo… che sembrava una città spaziale.

         

Si era fatto forse tardi, quando arriviamo davanti all’ingresso del Palalido, dove lo staff dell’organizzazione prova a fermarci… inutile dire che quando hanno riconosciuto “u president” quasi gli stendevano il tappeto rosso.

         

Così entriamo nel parcheggio riservato e troviamo un buco dove appoggiare il mezzo. Mentre Fragale si dirige verso l’entrata del palazzetto, per incontrare gli organizzatori, io e Baschieri scarichiamo il materiale per le riprese ed “armi e bagagli” in spalla, anche noi entriamo nel palazzetto.

         

Avevamo anche “il pacco” con lo striscione… che sinceramente è noioso da portare tutte le volte, per cui ogni volta che entriamo in un palazzetto cerchiamo di disfarcene quanto prima, posizionandolo dove capita. E solitamente capita sempre bene, come sembra accada a tutto ciò che facciamo, compresa questa volta.

Adesso vi lascio ai più dettagliati articoli del mio amico e collaboratore Michele Baschieri per descrivervi cosa è stata quella magnifica serata al Palalido di Milano.


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