9° Jeux Olympiques Africaines 2007
DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL NOSTRO CERTOSINO “SPECIALE” SUGLI
AFRICAN GAMES… A COMPLETAMENTO DELL’EVENTO NON POTEVA MANCARE UNA INTERVISTA CON
IL PRESIDENTE MONDIALE DELLA WAKO ENNIO FALSONI. IL NOSTRO COLLABORATORE FRANCO
PICCIRILLI LO CONTATTA PER VOI.
INTERVISTA al Presidente della WAKO
Ennio Falsoni
Di: Franco Piccirilli
In
seguito allo speciale pubblicato sulla rivista “il codino parlante” (VEDI:
La WAKO ai giochi olimpici) ospitata sul nostro portale specializzato in
sport da combattimento e vista l’importanza storica della partecipazione della
kickboxing ai 9° Giochi Olimpici Africani… la Redazione ha pensato fosse
interessante per i nostri lettori, pubblicare anche una intervista
sull’argomento con il Presidente Mondiale della
WAKO Ennio Falsoni. Dato che tutti
gli altri collaboratori sono appena partiti per le ferie ed io sono invece
appena tornato dal mio primo turno… hanno naturalmente affidato il compito a me.
Me ne sono occupato molto volentieri e ringrazio il Presidente per la
disponibilità mostrataci, concedendoci il suo autorevole punto di vista.
Franco
Piccirilli: Buongiorno Presidente, e ben tornato su queste pagine web. Sembra
che lei non finisca mai di stupire gli appassionati della kickboxing,
riservandoci sorprese estremamente gradevoli e forse insperate, come quella di
Algeri. Il nostro collaboratore Roberto Fragale ci ha inviato una serie di
articoli in merito che abbiamo composto in uno “speciale” sulla partecipazione
della kick boxing ai 9° Giochi Olimpici Africani e che sta lasciando sbigottiti
ed increduli tutti i nostri lettori… Sapendo ormai per esperienza che le cose
non nascono certo per caso, ci dica un po’… Da quanto tempo stava lavorando a
questo progetto?
Ennio Falsoni: Caro Piccirilli, innanzitutto la prego
di scrivere d’ora innanzi KICKBOXING come un’unica parola…
“Ci stavo lavorando da subito dopo il
riconoscimento
ufficiale della WAKO da parte del GAISF nel 2006. Credo proprio che quel
riconoscimento resterà come la pietra miliare, la svolta fondamentale della
nostra federazione che è ora la sola Federazione ufficiale di kickboxing al
mondo. Ciò ovviamente, ci ha spianato la strada verso manifestazioni come quella
di Algeri, potendo contare sia sull’aiuto dei vari Comitati Olimpici Nazionali
che sul fatto che la kickboxing è ormai uno sport popolare ovunque. E’ chiaro
che non saremmo mai stati inseriti nei Giochi Africani se non fossero esistite
le premesse della popolarità.”
Franco Piccirilli: Bene.. obbedisco! Le chiedo scusa e
passerò la voce in Redazione… le promettiamo che d’ora in avanti tenteremo di
ricordarci di questa sua precisazione e scriveremo KICKBOXING come un’unica
parola. Detto questo, continuiamo pure con l’intervista… Come era la situazione
della WAKO in Africa, prima di questi Giochi?
Ennio Falsoni: “ La situazione era difficile, nel
senso che l’Africa è un continente vastissimo con enormi problemi, dall’AIDS
diffusissimo alle malattie tropicali, dal multilinguismo al tribalismo, dalla
povertà alle enormi disparità socio-economiche, dalla vastità del territorio
alla difficoltà dei collegamenti tra stato e stato. In questo quadro, la WAKO
era sì diffusa, ma i vari membri – che stentano a capirsi (i paesi francofoni
stentano a comunicare con quelli anglofoni) non avevano mai collaborato tra
loro. Grazie all’aiuto di manifestazioni come gli African Games, c’è stata
questa inversione di tendenza. L’anno prossimo, in Nigeria, ci saranno i primi
veri Campionati Africani di kickboxing. Un bel passo avanti.”
Franco Piccirilli: Eh si.. un gran bel passo in avanti,
considerando anche il fatto che nessun altra Federazione può vantare simili
numeri in Africa come nel resto del mondo… ma come sono avvenuti i primi
contatti con il COJA e perchè?
Ennio Falsoni: “I contatti sono venuti attraverso la
Federazione Algerina di Kickboxing diretta da Mr. Louali Mafoud, un vecchio
amico karate-ka pure lui. Ero stato ad Algeri per la creazione della WAKO
AFRICA, passo fondamentale per accedere poi ai Giochi Africani che si
sarebbero poi tenuti, guarda caso, ad Algeri.”
Franco Piccirilli: Abbiamo letto nel nostro speciale, che
Lei ha portato con se anche uno staff di Ufficiali di Gara della WAKO
dall’Europa. Perché lo ha ritenuto opportuno e soprattutto, perché proprio loro?
Quali erano i compiti loro affidati ad Algeri?
Ennio Falsoni: “Poiché sapevo che i paesi africani non
si erano mai incontrati prima in una gara ufficiale, prevedendo la loro
partigianeria e la loro scarsa conoscenza di regole arbitrali, ho saggiamente
preferito portarmi un mio staff per garantire un più che corretto svolgimento
del torneo. Volevo che fosse un successo anche per garantire un futuro al nostro
sport nell’ambito dei Giochi Africani. Perché proprio loro? Perché li conosco
uno ad uno e conosco la loro correttezza e imparzialità. Il loro compito era di
svolgere un arbitraggio neutrale e educare nel contempo gli arbitri e i
giudici africani.”
Franco Piccirilli: Ritiene che questi compiti siano stati
portati a termine nel migliore dei modi?
Ennio Falsoni: “Ovviamente sì. Tutto è filato liscio e
nel migliore dei modi – a parte qualche sbavatura- , come avevo previsto.”
Franco Piccirilli: Cosa ci può dire dell’accoglienza che il
COJA vi ha riservato?
Ennio Falsoni: “E’ stata semplicemente munifica e
perfetta, il massimo che un paese come l’Algeria poteva offrire in fatto di
sicurezza e di qualità.”
Franco Piccirilli: Di questo abbiamo letto con piacevole
sorpresa sul nostro speciale… Il COJA è interessato a far entrare la kickboxing
nella sua organizzazione olimpica?
Ennio Falsoni: Il COJA non è interessato direttamente
a far entrare la kickboxing nel CIO, né potrebbe farlo. Ma è proprio il
successo della kickboxing in manifestazioni di quel tipo e la sua diffusione nel
mondo che ci consentiranno di entrare nel CIO. Entro il 15 dicembre la WAKO
presenterà ufficiale domanda in tal senso. Pensate che il criterio base di
ammissione prevede oggi che lo sport richiedente sia riconosciuto dai vari NOC
(Comitati Olimpici Nazionali) in almeno 55 paesi e in 4 continenti. La WAKO ne
ha già 68!.”
Franco Piccirilli: Indubbiamente la WAKO è da tempo egemone
anche nei riconoscimenti ufficiali delle istituzioni sportive… Come ritiene
abbia lavorato la WAKO per la preparazione di questa presentazione della
kickboxing come sport dimostrativo ai giochi olimpici Africani?
Ennio Falsoni: “Credo che la WAKO abbia fatto bene a
selezionare una sola specialità, il full contact, per essere presente a questi
Giochi. Il torneo era così ben gestibile e tutto ha funzionato come previsto.”
Franco Piccirilli: Che riscontro ha avuto la presentazione
della WAKO in questo frangente? Quali gli esiti positivi o negativi se vi sono
stati?
Ennio Falsoni: “Penso che la WAKO abbia offerto di sé
un’immagine positiva. Il torneo è stato spettacolare anche se, in generale, il
livello tecnico non è stato stellare , com’era prevedibile del resto, vista la
scarsa esperienza di alcuni paesi in tornei di questo tipo. Credo che il torneo
di full contact abbia avuto meno spettatori di quanti ne meritasse perché la
location era un po’ distante da Algeri, una cinquantina di chilometri. Ma penso
che , essendo la prima apparizione della kickboxing nei 40 anni di storia dei
Giochi Africani, sia comunque stato positivo.”
Franco Piccirilli: Gli Ufficiali di Gara africani preparati
dal suo staff, sono stati messi in grado di poter lavorare da soli, da adesso lo
saranno… o ritiene abbiamo ancora bisogno di momenti di aggiornamento?
Ennio Falsoni: “Ovvio che gli Africani abbiano bisogno
di “good coaching”, cioè di esperti che li aiutino a migliorare in ogni settore
e in ogni specialità del nostro sport. Abbiamo già avviato intese in tal senso.”
Franco Piccirilli: Una sua opinione sul livello tecnico
degli atleti africani?
Ennio Falsoni: “Come ho già detto, c’è una grande
disparità di livello tecnico tra gli stessi paesi africani. Notoriamente i
paesi magrebini sono avanzatissimi rispetto al resto del continente. Ciò dovuto
in parte anche al fatto che hanno partecipato ai vari campionati mondiali WAKO
da sempre.”
Franco Piccirilli: Fragale infatti, mi aveva presentato il
presidente della WAKO Marocchina in occasione degli ultimi mondiali WMF a
Bangkok a cui la nostra Redazione mi aveva inviato. La federazione marocchina è
una delle più forti tecnicamente, come mai leggo che proprio il Marocco non era
presente a questi giochi africani?
Ennio Falsoni: “Purtroppo, e questa è una grave
anomalia, il Marocco non fa ufficialmente parte dei Giochi Africani. E’ una loro
scelta politica su cui non ho mai indagato. Non hanno mai partecipato ai
Giochi Africani e pertanto non erano presente manco al torneo di full contact.
Una grave mancanza, ma che ha permesso agli algerini di primeggiare, seguiti
dai tunisini.”.
Franco Piccirilli: Adesso infatti, leggo che è il Presidente
della federazione algerina che è diventato anche il Presidente della
Confederazione WAKO Africana. A quanto ci dice Fragale, sembra sia una persona
molto efficiente e che politicamente sappia muoversi in un contesto molto
variegato. Il suo attuale ed ultimo incarico è stato determinato da che cosa?
Ennio Falsoni: “Mafoud Louali è ben introdotto in
Algeria, lavora anche per il Comitato Olimpico algerino. Visto che i Giochi
erano nel suo paese, visto che i marocchini erano assenti per le note ragioni,
mi sembrava logico appoggiarlo perché diventasse presidente della WAKO Africa.
Resterà in carica per altri 4 anni.”
Franco Piccirilli: Con simili incarichi istituzionali, credo
abbia scelto anche in questo caso la persona più adatta. Abbiamo letto sul
resoconto che ci ha fatto Fragale, della presenza massiccia dei media Africani.
Un simile avvenimento di tale importanza per la kickboxing WAKO, non crede debba
uscire anche dai confini locali per entrare a far parte di tutto il mondo WAKO e
della kickboxing in generale, facendo inorgoglire ogni suo membro di
appartenervi?
Ennio Falsoni: “Essendo anch’io un giornalista oltre
che presidente della WAKO, mi sono premurato di informare tutti i nostri paesi
mandando un breve articolo e alcune foto perché le diffondessero. Ho scritto
un articolo che andrà sulle riviste specializzate e sui nostri siti. Più di così
personalmente non posso fare. Chiaro che un avvenimento del genere avrebbe
dovuto avere ben altra risonanza.”
Franco Piccirilli: Non abbiamo però notato la presenza di
media provenienti da altre nazioni (c’erano?) oltre quelle africane, è solo
grazie alla presenza di Roberto Fragale che abbiamo appreso la notizia di questo
ulteriore successo della WAKO, e quindi suo. E’ stata una causalità quella di
Fragale o ritiene la notizia di questo avvenimento sia trascurabile rispetto a
quello che è, ad esempio in Italia, il movimento della Kickboxing?
Ennio Falsoni: “Purtroppo l’Africa è vista dagli
Occidentali come un continente sottosviluppato. Credo di poter dire che i Giochi
Africani sono stati snobbati dai media occidentali, anche se alle Olimpiadi,
sono tanti gli atleti africani che salgono sul podio.”
Franco Piccirilli: Sembra che per il momento, siamo stati
gli unici in Italia a pubblicare notizie sui 9° Giochi Olimpici di Algeri e ne
siamo orgogliosi. Questo grazie anche a Fragale e naturalmente a Lei Presidente,
che pare si sappia circondare delle persone giuste per raggiungere sempre i suoi
obiettivi. Ritiene sia soprattutto questo l’ingrediente segreto dei suoi tanti
grandi successi, o c’è anche dell’altro?
Ennio Falsoni: “Credo che in qualunque azienda o
industria, il manager abbia l’obbligo fare delle scelte anche se a volte
impopolari o azzardose, e sapersi circondare di collaboratori giusti. Avere una
squadra con dei forti giocatori ben disposti sul campo credo sia l’elemento
essenziale per cercare di vincere. E a me piace vincere.”
Franco Piccirilli: Indubbiamente… i risultati parlano da
soli! Ci dice Fragale che mentre il suo staff europeo organizzava e preparava
lo staff arbitrale africano, lei è sempre stato occupato per tante altre diverse
ed importanti faccende… Ce ne può parlare.. anche genericamente?
Ennio Falsoni: “Mentre sono in un certo posto , per
esempio ai Giochi Africani, devo già occuparmi della prossima attività
internazionale della WAKO, per esempio i Mondiali in Serbia a Settembre. Il mio
lavoro è costantemente proiettato in avanti . So già quali manifestazioni mi
attendono nei prossimi 3 anni. Figuriamoci quindi se non ero occupato in altri
progetti. Per quanto mi riguarda, il mio compito principale è programmare , con
largo anticipo, le attività internazionali e solo quest’anno ci attendono i
Mondiali di Belgrado (24-30 Settembre), gli Asian Indoor Games di Macao –Cina –
dal 22 al 27 Ottobre, gli Europei Cadetti/Juniores previsti a Faro –Algarve-Portogallo,
dal 6 al 10 Novembre e infine la seconda parte dei nostri Mondiali seniores,
dal 26 Novembre al 2 Dicembre sempre in Portogallo, a Coimbra. Mica male!”.
Franco Piccirilli: Caspita, direi proprio di no… mi verrebbe
da chiederle se anche lei qualche volta dorme… Complimenti, immaginavo che una
grande Federazione avesse bisogno di grandi uomini a dirigerla, come ho detto
all’inizio.. niente avviene per caso! Come ha lasciato, dopo i Giochi Africani
quindi, la situazione in Africa?
Ennio Falsoni: “Esiste oggi un progetto per cui i
paesi africani si ritroveranno, come ho detto precedentemente, in Nigeria l’anno
prossimo. Nell’ambito di quella manifestazione, ci saranno stage di
aggiornamento internazionale sia tecnico che arbitrale. Ogni 2 anni, così come
gli Europei hanno il Campionato Continentale, loro avranno quello Africano.
Occorre dare continuità all’attività. Quella sporadica non serve a nulla.”
Franco Piccirilli: Quindi lei, quali prospettive future
prevede per la Confederazione WAKO africana?
Ennio Falsoni: “Penso che se la sapranno cavare. C’è
un crescente orgoglio africano che circola. Mi piace lo spirito che anima gli
africani.”
Franco Piccirilli: Abbiamo letto inoltre, che qualcosa di
analogo accadrà tra non molto anche in Asia, ci può dire qualcosa anche su
questa ulteriore partecipazione della kickboxing WAKO come sport dimostrativo
agli Asian Indoor dell’OCA?
Ennio Falsoni: “L’Asia è un altro immenso territorio
con altrettanti immensi problemi, ma con una differenza: esiste l’Olympic
Council of Asia – OCA – che appartiene al principe del Kuwait Al-Sabah che ha
enormi risorse economiche a disposizione. L’organizzazione dei Giochi Africani è
stata eccellente, ma penso che quella degli Asian Indoor Games sia addirittura
faraonica. Andiamo in Asia come sport dimostrativo (mentre in Africa eravamo
sport ufficiale), ma contiamo di restarci e per lungo tempo. A Macao porteremo
ben 3 specialità, il semi contact, il full contact e la low-kick. Abbiamo voluto
ridurre a 5 le categorie di peso per specialità per un totale di 15 atleti per
paese, tutti maschi, e sono sicuro che il livello tecnico generale sarà molto
alto, tenuto conto della presenza di paesi evoluti nella kickboxing come
quelli dell’Asia centrale: il Kyrgyzstan, il Kazahkstan e l’Uzbekistan. Sarà uno
spettacolo da non perdere e sono ansioso di andarci.”
Franco Piccirilli: Sappiamo che Lei è molto cauto
sull’argomento… Ma pensa che la kick boxing possa mai divenire uno sport
olimpico?
Ennio Falsoni: “ Penso francamente che sia difficile
entrare tra i Giochi Olimpici, e per tutta una serie di ragioni. Ma essere
presenti in maniera costante a manifestazioni come gli African Games, gli Asian
Games, magari nel 2009 nei Giochi Del Mediterraneo che si svolgeranno a Pescara,
magari nei Pan American Games, sono tutte tappe di avvicinamento verso il grande
obbiettivo finale. Ma resto dell’idea che la WAKO debba crescere ancora molto di
più e in tutti i sensi prima di tentare il grande passo. Non saremmo pronti che
tra 10 anni almeno o più . Chissà se farò in tempo…”
Franco Piccirilli: Presidente, la ringraziamo della sua
cortese pazienza e attenzione e le ricordiamo che siamo a sua disposizione, se
lo desidera, per utilizzare i nostri servizi per la promozione della WAKO
nell’ambito degli sport da combattimento, come del resto crediamo di aver sempre
fatto.
Ennio Falsoni: “Grazie per la vostra disponibilità. Mi sembra
che sulla mia ci possiate contare sempre.”
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