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Chi Kung

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IL CH'I KUNG

di: Franco PIccirilli

Secondo la letteratura cinese, il ch’i kung (arte della respirazione o dell’energia vitale) risale a circa tremila anni fa. Se in Cina, coloro che vi si dedicano sono rari, tutti però sanno di cosa si tratta. In occidente, al contrario, la nozione di "energia vitale" resta totalmente sconosciuta alla maggior parte delle persone (al di fuori di pochi iniziati, per lo più adepti di arti marziali).

Comincerò a spiegare a grandi linee ciò che è il ch’i kung. Diciamo, per semplificare, che si tratta di un metodo di attivazione dell’energia vitale nell’organismo, energia che i cinesi chiamano respiro, respiro vero oppure respiro interno. Questo metodo si poggia su delle tecniche particolari di respirazione e di concentrazione mentale che permettono di raccogliere, di rinforzare e di far circolare questa energia secondo degli assi privilegiati con lo scopo di regolare il funzionamento delle diverse parti del corpo. Questa regolazione si manifesta con diversi benefici quali l'aumento della resistenza alle malattie, l’accelerazione del tempo di guarigione, l’allungamento della durata della vita, l'attenuazione dei segni di invecchiamento, così come avviene per l’apparizione di una forza fisica di altra natura, rispetto alla forza muscolare classica.

A condizione di praticare per lungo periodo senza mai interrompere, arriveremo a far circolare l’energia in percorsi particolari chiamati meridiani della medicina cinese.

Per i praticanti di arti marziali significa accrescere la forza interiore, aumento dell’acutezza visiva ed uditiva, della velocità di reazione e della capacità di recupero fisico.

Ma torniamo ai mediani della medicina cinese. Cosa sono? Si tratta di veri e propri canali che percorrono il nostro corpo, invisibili alla dissezione, in cui circola questa energia vitale.

Questi canali non sono paragonabili con il sistema nervoso, circolatorio linfatico, anche se il percorso di questi meridiani a volte via si sovrappone.

Questo reticolo unisce tra di loro dei punti - i punti dell’agopuntura - aventi ciascuno una posizione ed una funzione particolari

Recenti ricerche stanno dimostrando l’esistenza di potenziali energetici nel nostro corpo che corrisponderebbero ai punti dell’agopuntura cinese.

I cinesi considerano che normalmente l’energia vera del corpo umano debba circolare attraverso i meridiani secondo un ordine preciso, senza mai fermarsi. Se questa circolazione si effettua in maniera regolare e senza interruzioni, ciò si manifesta nel nostro corpo con la salute e la robustezza. Se al contrario questa circolazione è bloccata o se si effettua con difficoltà, questo comporta degli squilibri fisici e influenza le funzioni normali di alcuni organi, cosa che provoca la comparsa di malattie. Evidentemente, esiste una relazione di causa ed effetto reciproca tra circolazione irregolare dell’energia vera e comparsa della malattia; vale a dire che la comparsa della malattia comporta un disordine nella circolazione dell’energia. E’ l’esistenza di questa relazione di causa ed effetto che spiega che la pratica del ch’i kung produce gli effetti benefici di cui abbiamo parlato prima.

Il ch’i kung è sempre stato nel passato inseparabilmente legato alla pratica religiosa - ricerca della via (Tao) o ricerca della salute eterna (shi), la meditazione buddista (chan, zen) e l’alchimia interna taoista non sono altro che delle forme di ch’i kung - e numerosi termini tecnici di quest’arte hanno una forte connotazione religiosa. Questo fatto spiega come il principiante sia a volte sviato dall’aspetto misterioso, oscuro ed al tempo stesso incomprensibile, per mancanza di spiegazioni, dei manuali di ch’i kung.

E’ importante quindi non precipitarsi nell’applicazione di queste tecniche che devono invece essere maturate con l’esercizio quotidiano e per lungo tempo, cercando di capire i principi della tecnica stessa e non semplice imitazione di movimenti effettuati dall’insegnante.

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