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DOPO AVERVI ILLUSTRATO LA STORIA DELLA SUA NASCITA NELLA PRIMA PARTE, DOPO AVERNE DESCRITTO L’EVOLUZIONE NELLA SECONDA PARTE, ECCOCI ARRIVATI SINO QUASI AI GIORNI NOSTRI CON L’ENTRATA IN SCENA DEL MAESTRO TETSUJI MURAKAMI. LA SUA OPERA LA SI ILLUSTRA CON I PASSI DELLA SUA VITA DAL 1927 AL 1987. TUTTE LE FASI PIU’ IMPORTANTI DELLA SUA OPERA DIVULGATIVA IN EUROPA ED I SUOI INTENDIMENTI FILLOSOFICI SELL’ARTE MARZIALE.

Evoluzione del Karate (3° parte)

TETSUJI MURAKAMI

Elaborazione della Redazione, con dati tratti da: www.kisashotokai.org

Nel 1927 Tetsuji Murakami nasce a Shiozuka.

Dopo aver praticato Kendo, si iscrive a 19 anni nel dojo del Maestro Yamagushi (allievo diretto del Sensei Funakoshi). Non lo accetta volentieri, gli da 3 anni di tempo per decidere se prenderlo come allievo o no....

Siamo nel 1946 e il KARATÉ è molto conosciuto in Giappone, tant'è che dopo la guerra, si praticava in strada visto che i 2/3 della città di Shiozuka era stata distrutta dai bombardamenti. Dice lavorasse molto il KIHON e Tetsuji viene completamente conquistato dal KARATÉ e per dieci anni seguirà i corsi duri ma appassionanti del suo Maestro.

1957: Il Maestro Murakami approda in Francia il 3.11. chiamato quale esperto giapponese di KARATÉ dal Sig. Plee. A quell'epoca praticava Shotokan e raccontava che la pratica si chiamava KARATÉ ma non era proprio del Karaté. Infatti, i primi Karateka francesi, avevano appreso il Karaté attraverso i libri giapponesi. L'Arte aveva subito diverse influenze, visto che fra i praticanti c'erano professori di boxe francese e boxe cinese. In breve la tecnica era approssimativa ma tutti avevano una buona esperienza nel combattimento.

Il Sensei spiegava che in Giappone lo spirito del BUDO è presente nella vita quotidiana, ma quando lo si chiede di spiegare, non lo sanno, è un sesto senso, all'inizio non si capisce, ma si fa e basta. A forza di ripetere un gesto, un attitudine si riesce a capire attraverso il corpo. Non basta insegnare le tecniche, bisogna amare i propri allievi, la severità non serve se non c'è amore. Senza amore non si fa niente. L'armonia tra me e l'allievo è indispensabile, ma perché questa ci possa essere, io devo avere un armonia interna fra il mio corpo e il mio spirito. A volte durante un corso non riesco a trovare quest'armonia interna. Può darsi che sia colpa mia e anche forse dei miei allievi... Quando ho trovato quest'armonia mi è più facile insegnare.

      

In occasione di un soggiorno in Giapponese il Sensei Murakami vede e si rende conto per la prima volta che gli allievi, oltre un certo livello non progredivano più, invece con lo SHOTOKAI aveva l'impressione che fosse diverso, che avesse qualche cosa di più. La conversione per il Sensei fu dura e difficile. Era una responsabilità nei confronti dei suoi allievi, visto che non si può giudicare uno stile così rapidamente, bisognava praticarlo.

La differenza è immensa nella forma.

    

Il Sensei spiegava che la parola SHOTOKAI indica "l'organizzazione dei metodi di Funakoshi". Forse una spiegazione amichevole per aiutare gli amici del Maestro Funakoshi e il lavoro del KARATÉ. Il DOJO, esso , si chiama SHOTOKAN (KAN=casa). Il Maestro Funakoshi ha chiamato il suo metodo KARATE-DO. Ma si è molto presto confuso il nome del suo DOJO con quello del suo metodo. I suoi allievi venivano dallo SHOTOKAN.

Lo SHOTOKAI possiede attualmente il DOJO CENTRALE - HOMBU DOJO di cui era il capo.  La differenza è immensa nella forma, noi cerchiamo di essere il più naturale possibile, non si può separare il corpo dallo spirito. Se non si può controllare lo spirito non si può controllare mai il corpo.

Negli anni a seguire il Sensei Murakami divulga lo SHOTOKAI in moltissimi Paesi Europei e anche extraeuropei. Riesce a formare diverse associazioni in ogni Paese e diventa un punto di riferimento importante per lo SHOTOKAI.

      

Considerato un uomo introverso e freddo da molti, egli è in realtà molto meditativo e in continua evoluzione tecnica. Ricerca costantemente attraverso il suo corpo magro, pieno di energia, sciolto e scattante, l'essenza del Karate-Do Tradizionale SHOTOKAI.

Egli è, nella vita privata un amante della pipa, della musica classica, del caffè, del suo adorato barboncino, senza dimenticare la sua Toyota.

    

Assieme a sua moglie Nieves e il figlio Hiroshi, organizza una volta all'anno nel mese di Luglio, il mitico Stage Internazionale a Sérignan, dove affluiscono centinaia di praticanti da tutto il mondo.

Nel 1986, già fortemente ammalato, organizza un viaggio memorabile in Giappone, con la delegazione di praticanti europei, dove si investe con i suoi allievi a presentare lo SHOTOKAI europeo ai nipponici. Sarà questa l'ultima volta che metterà il karategi, perchè poi la sua malattia si aggraverà molto.

         

 1987: con lunghe sofferenze spira, il 24.01., lasciando un vuoto incolmabile fra i suoi discepoli.

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