| 
			   San Ranieri, Patrono di Pisa
			   L'unanime consenso per il gemellaggio con la Regione che, più di 
			ogni altra, racchiude inestimabili tesori artistici e suscita 
			particolari sentimenti di ammirazione, c'induce a conoscere più da 
			vicino un'interessante e suggestiva vicenda umana e spirituale 
			nonché l'incantesimo della "Luminaria" che si ripete in occasione 
			dei festeggiamenti di San Ranieri a Pisa.  
			   La piazza, su cui sorgono il Duomo (che conserva il corpo di S. 
			Ranieri) - il Battistero e la celebre Torre pendente, è chiamata "il 
			prato dei miracoli". "Miracoli d'arte, certo", scrive Bargellini, 
			"ma sbocciati sui miracoli della santità - quella santità che fa 
			vivere ancora l'antico suonatore di liuto, gentile patrono della 
			città di Pisa".  
			    "San Ranieri nacque nell'anno 1118 a Pisa - quando il Duomo era 
			appena sorto - da una distinta famiglia. Ebbe un'infanzia serena e 
			fu affidato ad un sacerdote che lo educò ai principi cristiani. 
			Oltre alla preghiera, il giovane amava cantare e imparò a suonare un 
			piccolo strumento a corda. Ciò attirò a sé molte amicizie e 
			conoscenze ma, come spesso succede, fra queste ve ne furono di 
			negative che ben presto condussero Ranieri fuori dalla retta via.
			 
			     Il giovane iniziò una nuova vita non più all'insegna dei sani 
			principi cristiani, fondati sulla fede e sulla preghiera, ma nella 
			ricerca spasmodica delle gratificazioni terrene e del divertimento. 
			Tuttavia, nonostante si sentisse fortemente attratto da quella 
			esistenza fondata sul materialismo, nel suo animo aumentava in modo 
			impressionante un'indicibile tristezza. I genitori fecero di tutto 
			per ricondurlo sulla buona strada ma senza riuscirvi. Le vie del 
			Signore, però, sono infinite e meravigliose per cui anche Ranieri 
			fece ritorno al buon sentiero.  
			   Un giorno, mentre il giovane si divertiva spensieratamente con 
			alcuni amici pisani, gli passò davanti un povero fraticello. Era 
			Alberto di Corsica che, dopo aver smesso gli abiti di cavaliere e 
			donato i suoi beni ai poveri, si era ritirato a pregare e a fare 
			penitenza in convento. Toccato dalla grazia divina, Ranieri si rese 
			conto di essere nell'errore e - lasciati suoni e canti - seguì il 
			fraticello.  
			   Una volta giunti al convento di San Vito, sulle sponde dell'Arno, 
			il giovane rivelò a Padre Alberto il desiderio di volergli parlare. 
			Dal colloquio, Ranieri percepì un tale ardore da prostrarsi ai piedi 
			dell'umile frate e confessare a lui piangendo tutti i suoi peccati. 
			Pare che avesse versato tante lacrime da diventare cieco e che, 
			successivamente, per un prodigio avesse riacquistato la vista. Non 
			aveva ancora che 19 anni! Lasciati - quindi - gli abiti della 
			vecchia e malsana via e ripresi quelli della virtù, suscitò tanto 
			stupore fra amici e conoscenti che l'avevano frequentato che 
			numerosi di loro - colpiti da una tale conversione - cominciarono ad 
			ammirarlo.  
			   Un giorno, mentre Ranieri pregava nella Chiesa di San Pierino, 
			ebbe una singolare visione che fece strabiliare gli astanti. Vide 
			giungere dall'alto un'aquila con una fiaccola accesa nel becco e udì 
			una voce che l'esortava: «Vengo da Gerusalemme, prendi questa 
			fiaccola e fa' luce a chi è nelle tenebre del peccato!».  
			 Ranieri, dopo quella visione, si sentì spinto verso i luoghi 
			sacri.  Nella patria di Gesù il giovane rimase per 13 anni, 
			osservando una vita di raccoglimento e di penitenza, distribuendo i 
			suoi beni ai poveri e vestendo un misero sacco (la pilurica). 
			Ottenne molte visioni del Paradiso, in una delle quali la Santa 
			Vergine gli predisse che il suo corpo avrebbe riposato in una bella 
			chiesa pisana e sarebbe stato venerato nei secoli dai suoi 
			concittadini.  In Terra Santa operò diversi miracoli, fra cui quello 
			di sfamare con un solo pane tanti poveri.  
			   Nell'anno 1154 Ranieri iniziò il viaggio di ritorno in patria 
			giungendovi felicemente dopo lungo tempo. Intanto a Pisa era 
			pervenuta la fama della sua santità ed autorità e cittadini si 
			prepararono ad accoglierlo degnamente. Tutti assieme si diressero al 
			Duomo dove l'umile fraticello ringraziò il Signore per i doni 
			spirituali ricevuti. Tornò, quindi, alla chiesetta dove era avvenuta 
			la sua conversione e lì si stabilì per sempre. Il giovane iniziò, 
			così, ad operare prodigi e conversioni fra la gente che senza sosta 
			si accalcava nel luogo santo.  
			   Convertì i peccatori, consolò gli afflitti, guarì molti ammalati 
			servendosi anche dell'acqua da lui benedetta e per questo egli fu 
			definito "Ranieri dell'acqua".  Si spense serenamente - sette anni dopo il rientro dalla Terra 
			Santa - all'età di 43 anni, il 17 giugno 1161. Al momento del 
			trapasso alla Patria Celeste tutte le campane di Pisa cominciarono a 
			suonare a distesa da sole. Era l'ennesima testimonianza di pace e di 
			amore che il santo elargiva all'amata patria toscana!  
			 La salma di Ranieri, accompagnata da una folla osannante e 
			commossa, fu quindi portata al Duomo e deposta sopra un pulpito 
			affinché i fedeli potessero meglio osservarla e venerarla. Nel 1632 
			la Chiesa proclamò San Ranieri Patrono principale della città e 
			della Diocesi di Pisa. La famosa Luminaria in onore del Santo ebbe 
			inizio nel 1688 quando il Granduca di Toscana Cosimo III fece 
			sistemare le spoglie mortali di Ranieri in un'urna di marmo 
			prezioso, in sostituzione di quella precedente semidistrutta 
			dall'incendio del 1596.  
			 La Luminaria consiste nell'accensione, all'imbrunire del 16 
			giugno, di oltre centomila lumini di cera posti in appositi 
			bicchieri di vetro ed appesi mediante telai di legno sui davanzali 
			ed intorno alle porte dei palazzi che si trovano sui Lungarni. 
			L'effetto del riverbero della miriade di fiammelle nelle acque del 
			fiume risulta veramente unico e spettacolare. Ogni anno si rinnova 
			l'importante appuntamento ed accresce la devozione dei pisani verso 
			il loro inclito Santo" |