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LA STORIA DEL KUNG FUINTRODUZIONE ALLA STORIA DEL KUNG FUScrivere la storia delle Arti Marziali Tradizionali Cinesi è impresa quanto mai ardua perchè non esistono documenti storici sufficientemente attendibili sull'argomento. Quasi tutte le informazioni che ci sono pervenute, in particolare quelle sull'origine delle varie arti marziali, sono state tramandate oralmente di generazione in generazione nell'ambito delle varie scuole e fra le notizie che sono state recentemente pubblicate è assai difficile distinguere quelle vere da quelle leggendarie o di pura fantasia. Anche per quanto riguarda le date vi sono incertezze e sensibili discordanze fra i vari autori. INTRODUZIONEIl termine cinese "Kung Fu" tradotto letteralmente non vuole affatto dire, "combattimento" o "difesa personale", come ci si potrebbe aspettare. Ciò che da noi in Occidente da tempo chiamiamo Kung Fu ha in cinese numerosi equivalenti, il più comune dei quali è "Wu Shu", che significa appunto "arti marziali" o "arti da guerra". La lingua cinese, pur essendo strutturata semplicemente, è molto difficile da tradurre. Il termine cinese Kung Fu ha un significato molto più vasto che non quello di "arti marziali" o "nazionali". Può voler dire "disciplina", o "abilità" nel compiere uno sforzo, portare a termine un lavoro o un incarico, mostrare forza e abilità, riuscire in alcune materie scolastiche, o in abilità di ogni genere. Pertanto non se ne può dare un significato molto preciso, tutto dipende dal contesto in cui la parola Kung Fu è inserita. Spesso la parola Kung Fu è usata per significare esercizio. Non è ben chiaro come noi occidentali siamo giunti ad usare questo termine dai molti significati al posto del più appropriato wu shu. Comunque si può definire per Kung Fu la quantità di tempo dedicata ad esercitarsi per raggiungere il grado di maestro (sifu) di boxe cinese, più che la tecnica dell'uomo. La maggioranza degli studiosi è concorde nel dire che l'uso di un solo termine per definire l'insieme di tutte le arti marziali è un espressione di uso corrente nella Cina del Sud. In questi ultimi anni, l'abitudine dei produttori cinematografici cinesi, soprattutto di Hong Kong, di catalogare i films di arti marziali con come "cinema di Kung Fu", ha naturalmente contribuito a rafforzare nelle persone questa denominazione errata. I cinesi adoperano piú spesso altri nomi, come per esempio:
Poichè questi nomi sono poco conosciuti in occidente, abbiamo preferito adottare la denominazione, oggi assai popolare, di Kung-fu. Sebbene nelle miriadi di scuole di Kung Fu, che si sono diffuse fuori dalla Cina continentale, si insegnino tecniche e stili asserendo di offrire al praticante i "segreti dell'antica arte", esse spesso si limitano a mostrarne solo l'aspetto fisico. Ma c'è un altro aspetto del Kung Fu, per comprendere il quale dobbiamo esaminare l'antico costume cinese della segretezza e il danno che essa ha operato nelle arti marziali durante secoli e secoli di consuetudine. Nella Cina feudale la segretezza era un precetto accettato ed essenziale tra i maestri di Kung Fu; come conseguenza molte forme e stili di Kung Fu, soprattutto nel Sistema Interno (vedremo più avanti di cosa si tratta), sono andati persi. Con la morte di quei maestri che non erano capaci di trasmettere, o non volevano trasmettere, i segreti della loro esperienza, neppure ai discepoli più fidati, il totale delle conoscenze andò decrescendo. Ci sono stati tramandati racconti di maestri di Kung Fu che si lamentavano sul letto di morte per aver taciuto troppe cose e troppo a lungo: "Figli miei, ecco il vero segreto: tenere nascosta la saggezza ... è sterile, è un tesoro che non vedrà mai la luce del giorno; il segreto serve solo per mascherare la follia, ma non serve a nulla quando diventa tomba di sapienza". Un maestro di Kung Fu poteva avere molte ragioni per tacere e nascondere l'informazione: allievi non ancora preparati, metodi didattici, ecc.... D'altro canto un sifu avrebbe ben potuto fare uso del silenzio per mascherare la sua incapacità, o il suo timore di concorrenti. Infine molti maestri erano buddisti, taoisti, o seguaci di altra religione, le quali facevano divieto di consegnare questi segreti ai non credenti. Nella Cina feudale, tali precauzioni erano, in ogni caso, una necessità assoluta: malgrado giuramenti solenni di pace e di segretezza, molti esperti di Kung Fu divennero capi rinnegati di bande di fuorilegge che terrorizzavano i villaggi di contadini e le città. La mania della segretezza divenne quindi in molte occasioni la "tomba della saggezza", e diede via libera anche a ciarlatani e falsi maestri: chi avrebbe potuto confutare la loro maestria in un arte marziale ammantata di contraddizioni e frazionata in migliaia di scuole. Così dicasi anche della povertà delle pubblicazioni sulla boxe cinese, ricche di racconti e aneddoti quanto carenti di dati reali. Tali opere a volte si prestano ad abbindolare coloro che si accostano per la prima volta a questa arte marziale, da parte di coloro il cui interesse per il Kung Fu si accentra principalmente sulle possibilità di sfruttamento economico. Il Kung Fu è un antico programma di salute fisica attraverso cui l’uomo realizza pienamente il suo potenziale per mezzo di una migliore comprensione, imparando a stabilire limiti e standard sempre più elevati, trascendendo i valori falsi e rigidi e raggiungendo l'armonia con le leggi della natura e dell’universo. Il Kung fu è un addestramento con uno scopo preciso e conduce all’apprendimento di capacità selezionate che rimarranno nello studente per tutta la vita e anche dopo. Nello studio del Kung Fu ogni movimento nasconde una funzione precisa e ha una ben precisa corrispondenza nella vita reale di tutti i giorni. Ogni movimento nasconde una metafora che conduce il discepolo verso la comprensione della saggezza di secoli. Lo studio del Kung Fu richiede tempo e pazienza, con la fretta si rischia solo di fare confusione e di non ottenere i risultati che ci si aspetterebbe. Il Kung Fu permette di acquisire delle qualità fisiche indipendenti da sesso, dalla forza, dalla taglia e dall'età di chi lo pratica. L'arte di utilizzare le differenti parti del corpo come mezzo di attacco e di difesa, da fiducia in se stessi e in seguito una più grande padronanza del proprio corpo, che si tonifica, ne aumenta l'appetito, la salute e contribuisce ad aumentare la longevità. Gli choc emotivi cui noi siamo sottoposti per il nostro modo di vita incoerente, può favorire l'insorgere di ulcere, di ipertensione, di angosce: l'allenamento permette di smorzare con facilità questa tensione nervosa. |
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