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Fefe’ & Coco’

Boxemaccheroni

 

Il mutico Gennarino

 

Due titoloni in prima pagina, sul “Corriere dello Sport” del lunedì e del  martedì, per elogiare e dare risonanza al “bel gesto” del giocatore della Roma De Rossi, che si è  fatto annullare un goal dall’arbitro;confessando al “direttore di gara” di aver toccato il pallone con la mano e non con la testa.  Davvero encomiabile e degno di elogio il comportamento dell’atleta! Sabato scorso, la moglie di Gennarino, ha ricevuto il resto di 50 euro dal fruttivendolo invece di quello da 20 euro che gli aveva dato!  La  signora ha restituito la somma in eccesso, guadagnandosi l’ammirazione ed il rispetto del commerciante che non ha mancato di sottolineare agli altri clienti il gesto. Ma sorge spontaneo un interrogativo: E’ mai possibile che questi gesti, che dovrebbero essere “normale amministrazione”, siano tanto “anomali” da suscitare tutto questo clamore? E’ possibile cari amici … E’ possibile! Allora non ci resta che riflettere ed interrogarsi  sui motivi e sui tempi che stiamo vivendo, cercando di capire il perché siamo  “costretti  a  stupirci  tanto” per gesti che dovrebbe rientrare nella cosiddetta … “normalità”.      

 

Abbiamo fatto a Gennarino i  complimenti per la signora e gli abbiamo chiesto da quanto tempo “durava” il matrimonio. Ci ha risposto: “ Facenno è’ corne so 30 anne!”. Tradotto per gli italiani significa : “Facendo le “corna” sono 30 anni”. Adesso dobbiamo capire se “corna” sta per scongiuri o….

 

 

Tyson si scusa per come si è comportato finora.

 Mike Tyson, o meglio Iron Mike, chiede perdono per il suo comportamento in passato. Dall'Inghilterra l'ex campione del mondo giura: "sono diventato un'altra persona". Tyson, invitato nel Regno Unito per ricoprire il ruolo di arbitro nella finale del World cage fighting, avrebbe dovuto ricevere un riconoscimento a Brighton, ma il Comune ha dovuto disdire la serata per le proteste delle femministe . Condannato a 3 anni per violenza sessuale nel 1992, secondo le attiviste Tyson non è degno di rappresentare un modello di comportamento neppure dopo tanti anni da quella brutta storia.

 

Indubbiamente Gianluca Branco (35 anni, 36 vittorie, un pari ed una sconfitta), quando lascia le “terre italiche” non lo fa certo per riposare ed  anche stavolta, si è andato a cercare un “osso duro”.  Aveva di fronte un vero talento, il portoricano Miguel Cotto (25 anni e 26 vittorie), campione del mondo della WBO e tecnicamente anche più dotato di Arturo Gatti , avversario del civitavecchiese nel  precedente impegno oltre “confine”! Dal “lato” di Cotto invece, la sensibilità ai colpi dimostrata  nei recenti matches contro De Marcus Corley e contro Ricardo Torres, hanno “consigliato” al suo “clan” di cercare un avversario che non avesse un pugno particolarmente “pesante” ed ecco spiegata  la “scelta” di Branco, rivelatasi peraltro  “felice” per la “resa” dell’italiano nell’8° round.  Ma Branco presunta “vittima designata”, ha comunque messo a nudo un altro “difetto” di Cotto, rappresentato dalla sua velocità di esecuzione. Branco però non è riuscito a capitalizzare e soprattutto a sostenere questo fattore specialmente dopo il 5° round. Questo in sintesi il tema del match. L’epilogo nell’8° round, anche se già nel 7° Branco (ferito), appariva stanco e sfiduciato.  Un duro colpo di Cotto (che colpiva con metodica precisione…) veniva accusato dal nostro pugile che visibilmente dolorante alla spalla, faceva capire di non essere più in grado di continuare.    

 

Ad Amburgo, il tedesco di origine slava Adnan Catic detto “Felix Sturm” (27 anni,25 vitorie ed una sconfitta), ha conquistato il titolo mondiale WBA dei pesi medi, battendo nettamente ai punti in 12 rounds il neozelandese Masolino Masoe (39 anni, 26 vittorie e 3 sconfitte). Si è trattato  di un match molto tattico che ha suscitato la “protesta”  del pubblico (7000 spettatori) , irritato dalla mancanza di azioni. Di fronte ad un pugile che praticamente non combatteva da due anni, Sturm, ha fatto valere la maggior vitalità e precisione nei colpi, concretizzandola nel 6° round con un destro molto efficace. “Capisco la reazione del pubblico”, ha detto un mortificato Sturm,” ma io sono un pugile ed avevo di fronte un avversario che poteva risolvere il match con un  colpo solo”. Negli ultimi rounds, Sturm, sapendosi in vantaggio ai punti si è ancor più limitato nell’azione ed il neozelandese è riuscito a centrarlo con un uppercut, ma il giovane rivale si è subito ripreso. Per Sturm, dopo il titolo WBO perso con De La Hoya, era la seconda corona. Masoe conquistò il titolo nel 2004 con il ghanese Evans Ashira, ma all’epoca il “supercampione” era Bernard Hopkins. Nei pesi gallo, l’ukraino Wladimir Sidorenko (29 anni, 18 vittorie ed un pari, “bronzo” a Sydney 2000, ha conservato la corona  WBA , pareggiando in 12 rounds con il mancino panamense Ricardo Cordoba (23 anni,27 vittorie,un pari ed una sconfitta). Si è trattato di un match molto intenso, dove Sidorenko sembrava aver fatto abbastanza per conservare la corona. I tre giudici però hanno espresso parere discordanti. Uno ha indicato l’ukraino vincitore di 6 punti! Mentre gli altri due hanno dato il pari. Prossimo avversario di Sidorenko il tailandese Poonsawat (unico vincitore di Cordoba…). Sfida tra colossi Universum, con l’uzbeko Ruslan Chagaev (27 anni, 20 vittorie ed un pari), che ha battuto con verdetto a maggioranza l’ukraino Vladimir Virchis (32 anni, 20 vittorie ed una sconfitta), ai punti in 12 rounds. I due pugili si conoscevano e si temevano , per questo il match per lunga parte non ha offerto spunti di rilievo ed è sembrato una “sessione di sparring. Si è ravvivato un po’ ma solo un po’ nel  finale.  Nei pesi medi, il tedesco-turco Mahir Oral (25 anni, 16 vittorie, 2 pari ed una sconfitta), ha battuto il duro armeno Arsen Kachatrian, che non sembrava molto convinto (come noi…) del verdetto. Da segnalare anche la chiara vittoria nei leggeri del polacco Matt Zegan sul kenyano Geoffry Munica ai punti in 8 rounds. Match nel quale il keniano ha iniziato “piano”, ma dove si è poi scatenato, quando ha visto che Zegan si era ferito per un terribile “impatto”  di “capocce”. Particolare curioso, arbitrava l’ex campione del mondo della WBO , l’ungherese Istvan “Koko” Kovacs, che era presente come supervisore , sempre per conto della WBO. Seconda convincente prova del massimo leggero russo Alexander Alexeev , campione europeo dilettanti a Pola nel 2004, che dopo una breve resistenza opposta da Andrei Zaitsev nel 1° round, l’ha messo due volte al tappeto nel 2°, chiudendo il,match.. Per finire menzioniamo la vittoria del tedesco Mario Veit che ha battuto ai punti in 8 rounds,  il lettone Jevgenijs Andrejevs, dopo un iniziale impaccio. 

 

Il probabile sfidante al titolo mondiale della WBC dei minimosca detenuto da Brian Viloria , il filippino Juanito Rubillar (38 vittorie, 9 sconfitte  e 7 pari), ha battuto a Paranaque, il mestierante Ronnie Canete ai punti in 10 rounds. La trattativa per un match con Viloria, potrebbe ritardare, perché il clan dell’hawayano, vorrebbe offrire dei soldi a Rubillar, per farlo “attendere”, ed affrontare in un match molto più remunerativo il messicano Ulysses Solis.

 

 A Tunica, il superleggero Anthony Peterson (16 vittorie) , senza il fratello Lamont in programma, ha battuto Steve Berdin per abbandono alla 4^ ripresa (nell’intervallo tra la 3^ e la 4^), senza trovare grande opposizione da parte dell’avversario.  

 

 Forse lo strepitoso stato di forma dell’inglese David Haye (vittorie rapide su Rossitto e Alex Gurov), ha un nome e cognome : Jorge Rubio. E’ stato per 17 anni, allenatore della squadra cubana. Da un po’ di tempo,risiede a Miami, dove si è per l’appunto recato David Haye   insieme al peso medio Anthony Small, ed  ha curato la preparazione dei due pugili inglesi che hanno subito risentito dei benefici effetti del “metodo” Rubio.

 

 

 

A Gatineau nel Quebec canadese, l’imbattuto superleggero camerunese il 26enne Hermann Ngoudjo (13 vittorie), ha battuto con un finale    molto “forte” il cileno Juan Carlos Alderete. Ngoudjo nel 12° ed ultimo round, ha messo due volte al tappeto il rivale, largamente in svantaggio ai punti,che è stato fermato dall’arbitro. Contrariamente a quanto avvenuto con Emmanuel Augustus (che riuscì ad atterrare uno stanco ed esausto Ngoudjo proprio negli ultimi istanti del loro match…)  stavolta il camerunese ha saputo dosare le proprie energie.  In un altro match, il sempre più promettente e seguito Jean Pascal (23 anni) , che da dilettante si districava tra superwelter e medi, adesso da professionista e da mediomassimo, ha colto l’11° successo (10 prima del limite), battendo Eric Howard (presentatosi senza secondi!) per kot al 2° round, dopo averlo “bombardato” per tutta la breve durata del match. “Credevo finisse ko già nel 1° round!”, ha dichiarato l’haitiano-canadese. Nei pesi welters, il rumeno Victor Puiu che da queste parti si fa chiamare “Lupo”, ha battuto Darien Ford per squalifica al 6° round. 

 

Sempre in Canadà , ma a Montreal , il superwelter Sebastien Demers (26 anni e 15 vittorie), ha forse scritto la parola fine alla carriera di Mamadou Thiam,dominando il confronto, mettendolo al tappeto nel corso del 2° round e facendolo abbandonare nel 6°. Continua l’ascesa del supermedio Jean Pascal, che a distanza di una settimana dal successo su Eric Howard, ha mandato battuto prima del limite (kot al 5° round), Melroy Corbin. L’haitiano Pascal , elemento dotato di grande talento, si è “incattivito”  per alcune scorrettezze di Corbin (ha colpito basso dopo il suono del gong nel 2° round, ricevendo un richiamo ufficiale…), punendolo con un atterramento nel 4° round ed un altro nel 5°;  e costringendo i secondi del suo avversario a lanciare l’asciugamano. Nella stessa serata, vittoria del peso massimo camerunese, ormai residente in Canada, Paul Mbogo (alto 1.86, 10 vittorie ed un pari), che ha battuto nettamente ai punti in 8 rounds il mestierante Demetrice King che ha fatto il  3° viaggio “a vuoto” in Canadà (in precedenza era stato sconfitto da Art Binkowski e da David Cadieux!). Si è avuto anche l’esordio al professionismo del peso massimo polacco Grzegorz Kielsa, che da dilettante è stato spesse volte in nazionale. Kielsa che si è legato al manager rumeno (che opera in Canada…)  Teodorescu, ha 26 anni ed è alto 1.93; al suo debutto ha battuto per  ko al 2° round Mike James.Interessante anche l’esibizione del peso medio Matt Brian (28 anni e 15 vittorie), che ha battuto per kot al 3° round Iwan Azore, “devastandolo” con un forte “lavoro al corpo” e chiudendo il match con un gancio destro.

 

Per il titolo della WBU dei pesi medi, Gary Lockett (26 vittorie ed una sconfitta), detto “Rockett Man” (l’uomo roccia )  per la pesantezza delle  sue mani (19 vittorie per ko!), non si è smentito neanche stavolta e dopo un solo round ha chiuso il match con Gilbert Eastman (20 vittorie e 4 sconfitte). Nei pesi superwelters, un altro pugile allenato da Enzo Calzaghe, papà di Joe, Bradley Price (21 vittorie e 6 sconfitte), ha battuto ai punti in 12 rounds Ossie Duran, conquistando la corona del Commonwealth. Infine 23° successo per il superleggero Gavin Rees (23 vittorie), che ha battuto per kot al 5° round il mestierante Daniel Thorpe.

 

A Buenos Aires, continua la scalata alla classifica argentina dei pesi massimi di Gonzalo Basile (31 anni, alto 1.99, 17 vittorie ed una sconfitta), che approfittando della “lentezza” di Claudio “La Bestia” Fernandez, si avviava ad un facile e monotono trionfo, quando con un diretto destro alla 7^ ripresa, ha ferito l’avversario che è stato fermato dal medico. Sempre in Argentina, ma a Dolores, il superleggero 22enne Martin Antonio Coggi (6 vittorie), figlio dell’ex campione del mondo vincitore di Patrizio Oliva, ha messo ko in 3 rounds Hernan Magallanes. A Bragado il peso leggero Juan Eleuterio Lencina (22 anni, 9 vittorie ed un pari), ne ha impiegate solo 2 per mettere ko Alberto Mansilla. A Caseros invece, continua l’ascesa del superleggero Cesar Rene Cuenca (25 anni, 25 vittorie), un mancino che ha battuto per decisione tecnica all’8° round Robero David Arrieta. Cuenca è un pugile molto interessante tecnicamente, ma ha i “piumini” nelle mani, avendo vinto solo un match prima del limite…Lo vedremo sicuramente contro il portoricano Miguel Cotto. Nei pesi medi, il 23enne Alejandro Gustavo Falliga (9 vittorie ed un pari), ha battuto ai punti in 6 rounds Ricardo Manuel Genero.

 

Sempre rimanendo in Argentina, dobbiamo dare la brutta notizia del ritiro dell’ex campione del mondo della WBO, Juan Pablo Chacon,  che ha subito il distacco della retina. La notizia è stata data da Osvaldo Bisbal, presidente della federazione argentina. Chacon conquistò la corona con l’ungherese Istvan Kovacs, la difese con Eduardo Cartel anunciador de la velada de boxeo en ElcheBarrios e Victor Polo  e la  perse con l’attuale detentore, lo scozzese Scott Harrison.

 

L’imbattuto peso supermosca spagnolo Francisco “Kiko” Martinez (20 anni,12 vittorie di cui 11 prima del limite), ha conquistato ad Elche in Spagna, il titolo dell’Unione Europea, battendo nettamente ai punti in 10 rounds il francese Salem Bouaita (31 anni, 16 vittorie e 12 sconfitte).  Titolo spagnolo dei pesi medi vinto da Ruben Diaz (26 anni, 6 vittorie, un pari ed una sconfitta), che batte Roberto Santos (24 anni, 6 vittorie, un pari e 2 sconfitte). Come diceva un vecchio detto: “se Sparta piange Atene non ride”.  Titoli  “svenduti” o quasi, tra atleti che dovrebbero al massimo sostenere matches d’apertura.

 

 

Il francese Nordine Mouchi (33 anni, 27 vittorie e 3 sconfitte), da dilettante è stato uomo di punta, cogliendo importanti risultati. Da professionista però, malgrado il discreto record, è venuto meno negli appuntamenti importanti. Adesso si ripresenta da peso welter, per ritrovare quella dimensione più congeniale alle sue possibilità. A Longwy in Francia, ha messo ko in un sol round il belga Pajam Sedaghtnija. Dopo un inizio nel quale il belga cerca di sorprendere Mouchi, questi si organizza e con due ganci spedisce due volte al tappeto il rivale; la seconda definitivamente.  “Peccato, avrei preferito vederlo un po’ di più in azione”, ha dichiarato Renè Cordier il suo allenatore.

 

L’Uruguay che da anni versa in una crisi terribile, che si riflette anche sul pugilato, sta riscoprendo l’amore e la passione per questo sport Caril Herrera grazie alle imprese del imbattuto peso gallo Caril Herrera (14 vittorie di cui 11 prima del limite), un mancino che nello stadio Penarol di Montevideo , ha messo ko l’argentino Sergio Caruso con un gancio sinistro, scatenando l’entusiasmo dei suoi numerosi sostenitori. Nei superwelters, il quotato argentino Sebastian “Iron”Lujan (26 anni), ha battuto per kot al 1° round Miguel Morales.

Dopo il match tra Joe Calzaghe e Jeff Lacy, il papà di Joe, l’italianissimo Enzo, si è avvicinato al giornalista   Claude Abrams e gli ha stretto la mano. “Grazie per aver inserito Joe tra i primi 10 al mondo prima di questo match”, ha detto Enzo ad Abrams. Un riconoscimento ad un giornalista che ha sempre creduto in Joe. Adesso dopo la splendida ed autoritaria prova dell’italo-gallese davanti ai 12.000 spettatori dell’Arena di Manchester, saranno in molti ad accorgersi del 33enne Joe (41 vittorie e 18 difese del  titolo dal 1997). Ma passiamo al match. Jeff Lacy si presentava con ottime credenziali (campione del mondo IBF ed IBO, olimpionico a Sydney, imbattuto in 21 matches) e tutto faceva presagire un duro impegno per il gallese, ma Calzaghe ha dominato il confronto, riducendo Lacy ad una maschera di sangue, mettendolo al tappeto ( era  la prima volta che Lacy finiva al tappeto…) quando ha voluto  (12° round) e nonostante un richiamo subito, per aver tenuto e colpito l’americano (11° round), ha vinto con margini dai 12 ai 14 punti di vantaggio!   In un altro match, un altro italo-gallese, il massimo leggero Enzo Maccarinelli (23 vittorie ed una sconfitta), ha trovato più di un problema nell’affrontare l’inglese Mark Hobson e probabilmente senza l’atterramento inflitto al suo avversario nel 3° round, per almeno due giudici, il match  sarebbe stato pari!  Nei supermedi, l’americano Chad Dawson (22 vittorie di cui 15 prima del limite), compagno di “scuderia”  di Lacy, ha fatto capire che non passerà molto tempo prima che Joe Calzaghe (o il vincitore di Tarver-Hopkins), si ritrovi di fronte ad un altro “protetto” di Gary Shaw. Dawson, dopo aver messo due volte “a terra” Jamie Hearn, l’ha definitivamente messo ko nel 3° round. Convincente e netta vittoria ai punti in 4 rounds nei pesi medi per Tony Quigley (21 anni e 6 vittorie) sull’esperto Ojay Abrahams. Ma se Calzaghe-Lacy, è stato un match vibrante ed entusiasmante, altrettanto noioso è stato il match con il quale il superwelter Wayne Alexander , ha battuto con decisione controversa Thomas Mc Donagh ai punti in 12 rounds per il titolo WBU. Nei superleggeri l’ex stella dei dilettanti Steve Bell (30 anni, 7 vittorie e 2 pari) ha battuto ai punti in 4 rounds,  l’espertissimo Peter Buckley (36 anni , 31 vittorie, 217 sconfitte ed 11 pari), che ha “timbrato il cartellino” per  la 259^ volta!

 

Ad Hartlepool in Inghilterra, l’eroe locale Mike Hunter (24 vittorie ed un pari), ha conservato la corona europea dei supergallo, battendo per  kot al 2° round (decisione affrettata dell’arbitro finlandese Erkki Meronen…), il kazako Yersin Jailauov , che Final round: Michael 'The Bounty' Hunternon dava certo segni di aver  accusato il colpo e di non poter continuare. In giuria l’italiano Muratore. Hunter ha difeso la decisione dell’arbitro Meronen, ma se nel suo match con  Esham Pickering, avessero  adottato lo stesso criterio (Hunter  finì al tappeto nel 1° e 2° Steve Conway is on the receiving end of an Alex Arthur right handround…), avrebbe perso quel match! Ancora una volta Steve Conway (28 anni, 34 vittorie e 6 sconfitte), si è dimostrato superiore all’ungherese Mihaly Kotay (32 vittorie, 3 sconfitte ed un pari), battendolo nettamente ai punti con continui ed improvvisi attacchi in 12 rounds, valevoli per il titolo IBO dei superwelters.  Nei pesi medi, continua il vittorioso cammino del polacco Grzegorz Proksa (21 anni e 6 vittorie), che da dilettante fu vice campione europeo juniores dei pesi leggeri. Stavolta ha battuto per kot al 7° round per il titolo “giovanile” della WBC , il belga Kenneth Van Eesvelde. A giudizio di molti però il miglior match della serata, è stato quello che ha visto il peso gallo Ricky Owen (20 anni e 4 vittorie), battere ai punti in 6 rounds l’ex stella dei dilettanti bulgari Alexander Vladimorov; che dal suo canto può recriminare per una brutta ferita che gli ha fatto “snaturare” la sua boxe;  per un conteggio subito che non sembrava giusto e per un conteggio inflitto al suo avversario, trasformato dall’arbitro in una…scivolata! Nei pesi massimi, il “ragioniere” (per la “pancetta” che esibisce…)ungherese Istvan Kecszes, per poco non causa la sorpresa, facendo “sbandare” con un colpo “pesante”  nel 1° round , l’atletico inglese Chris Burton (alto 1.96 e 2 vittorie); che però si riprendeva e riusciva a vincere ai punti in 4 rounds.

 

A Brakpan in Sudafrica, il peso leggero Isaac Hlatshwayo,  ha conservato la corona IBO , respingendo l’assalto (in special modo nell’ultimo round, dove l’argentino le ha tentate tutte contro l’esausto e boccheggiante rivale….), dell’argentino Aldo Rios. A parte il 12° round, il match è stato dominato dal Boxe Michele Piccirillosudafricano. Sempre in Sudafrica, ma a Johannesburg, il peso welter Joseph Makaringe, ha conservato il titolo nazionale per la 10^ volta, costringendo Phumlani Menziwa all’abbandono nel 5° round.   

 

 A 36anniMichele Piccirillo (45 vittorie e 3 sconfitte), è diventato campione europeo dei pesi superwelters in quel di Bergamo, battendo ai punti in 12 rounds, il ceko Lukas Konecny (27 anni, 29 vittorie e 2 sconfitte). Si è trattato di un match “vero”,  che Piccirillo aveva cominciato in salita, finendo al tappeto nel corso del 2° round; ma poi ha saputo riprendere, rientrando nel match ed imponendo la sua tattica al monotono avversario e battendolo con un buon margine di vantaggio. Match impegnativo anche per Luca Messi (31 anni , 30 vittorie, 6 sconfitte ed un pari) , che al limite dei pesi medi, ha affrontato e battuto il coriaceo e combattivo francese Sylvain Touzet ai punti in 6 rounds. Entro un mese, ci dovrebbe essere l’atteso match tra i due italiani. Nei massimi leggeri, Pietro Aurino ( 35 vittorie e 2 sconfitte), ha superato agevolmente il mestierante ungherese Zoltan Beres, che visse un passato glorioso da dilettante e vive un presente da “perdente cronico”, ai punti in 6 rounds. Nei pesi leggeri, Emiliano Marsili (10 vittorie), ha battuto per kot al 3° round Lubos Prieradhnik, uno slovacco che ha scelto un “mestiere” duro per “sbarcare” il lunario.   Infine spettacolare conclusione per il peso mosca Andre Sarritzu (24 vittorie, 3 sconfitte e 3 pari), sull’inglese Chris Edward, finito ko nel 4° round.  

 

A Kissimmee in Florida, il peso mosca “olimpico” Carlos Tamara (9 vittorie), che ha nel suo “entourage” il campione mondiale WBC dei superwelters Ricardo Mayorga, ha battuto per abbandono all’inizio del 5° round, Israel Crespo; dopo averlo “malmenato” per 4 rounds.  Nei superleggeri, il venezuelano  Patrick Lopez (6 vittorie), detto “El Elegante”, ha battuto per kot al 6° round Frenchie Torres. Lopez fu battuto alle Olimpiadi di Atene da Michele Di Rocco.

 

A Ciudad Juarez, la “violenta” città messicana di confine, continua l’”ascesa” di Miguel “Mickey Mouse” (Topolino) Roman (17 vittorie di  roman-famosito285cui 13 prima del limite), che nei pesi gallo, ha battuto per kot al  10° round il veterano Cuahtemoc “Famosito” Gomez  (il padre, Octavio “Famoso” Gomez,  fu avversario di Fernando Atzori…). Dopo 4 rounds abbastanza equilibrati;  nel 5° Roman ha accelerato, mettendo Gomez al tappeto proprio in questo round. La “punizione” è proseguita fino all’8° round, quando l’arbitro ha fermato il match. Ha combattuto anche il vero idolo dei tifosi di Ciudad Juarez, il mediomassimo Kirino Garcia , che ha battuto con decisione controversa ai punti in 10 rounds, Eduardo Gutierrez.  Garcia riscuote il consenso degli spettatori del “Poliforo”, per la generosità che mette negli “impegni”. Con un terribile colpo al corpo, Martin Zamarripa (2 vittorie e 2 pari), ha messo ko, nei mediomassimi, Abel Ramirez. Mentre l’ex stella dei dilettanti Angel Reyna, ha esordito nei pesi leggeri, battendo ai punti in 4 rounds, Omar Camacho.

 

Serata “Latina” organizzata da Lou Di Bella all’Hammerstein Ballroom.Il imagesuono  delle “Maracas” e delle “Congas”, ha elettrizzato l’ambiente, dove il superleggero ispanico di Harlem, Edgar Santana (17 vittorie e due sconfitte), ha battuto per kot al 7° round il costaricano Francisco Campos. Per dare un’idea della potenza dei colpi di Santana, si può dire senza esagerazione che il “rumore” dei suoi colpi usciva dalla sala e si sentiva nei dintorni di Chelsea Piers! Edgar ha mostrato pazienza, abilità difensiva e superba capacità d’attacco. Nel 7° round, ha anche spedito al tappeto Campos con una stupenda combinazione sinistro-destro. All’inizio dell’8° round, il costa ricano,  ha deciso che non era “salutare” lasciare il suo angolo e si è ritirato. Nei pesi piuma, Gary Stark junior (14 vittorie), ha battuto per kot al 5° round Debind Thapa. La voglia di “strafare” aveva messo “fuori strada” Stark, ma poi ha aggiustato il “tiro” e per Thapa non c’è stato scampo.  Con il suo fisico “da paura”, il supermedio dominicano Jerson Ravelo (15 vittorie ed una sconfitta) , ha battuto per kot al 1° round Raynard Darden, mettendolo tre volte al tappeto con diverse combinazioni di colpi. Ravelo ha rappresentato Santo Domingo ai “Giochi” di Sydney, ma ha svolto tutta la sua carriera pugilistica  a New York.  

 

Serata per giovani promesse a Detroit, organizzata da Emanuele Steward e dal suo “Kronk Team”. Nei massimi leggeri , sbrigativo successo per Johnathan Banks (11 466vittorie), che ha impiegato un solo round,  per “demolire” la  resistenza del veterano texano Sebastian Hill.  Entusiasta della prova di Banks il suo allenatore Emanuel Steward: “ E’ stato fantastico! Ha colpito con calma e tranquillità!”. Gli USA  stanno diventando un grande e prestigioso “palcoscenico” per  i pugili irlandesi; stavolta è infatti toccato al peso medio Andy Lee debuttare davanti al pubblico yankee.Lo ha fatto bene, mostrando grande potenza e varietà  nei  colpi. “Vittima” di circostanza, Anthony Cannon, battuto nettamente ai punti in 6 rounds, dopo aver subito 3 atterramenti nel corso del match.   Ritorno alla vittoria nei pesi leggeri per il messicano di Detroit Octavio Lara (7 vittorie e 3 sconfitte), che ha superato per kot al 2° round, il “tatuatissimo” Shane Gierke (aveva tatuaggi anche in faccia…).    Infine, sempre nei pesi medi, ha vinto e convinto Aaron Pryor junior (4 vittorie), figlio dell’ex campione mondiale, che ha impiegato solo 52” per “liquidare” Allen Snyder. 

A North Bergen, il dominicano Giovanni Lorenzo (20 vittorie), anche lui dominicano che vive negli USA ma rappresentante dell’Isola ai “Giochi” di Sydney, ha respinto l’assalto che gli ha portato l’armeno di nazionalità brasiliana Archak “Attacco di Squalo” TerMelkisetian (11 vittorie e 3 sconfitte). Match bello ed intenso con attacchi e repliche da ambo le parti, che hanno visto la leggera prevalenza di Lorenzo. Durante l’intervallo e prima dell’ inizio dell’8° round, mentre si trovava al suo angolo, Ter Melkisetian ha vomitato. E’ intervenuto il medico di servizio che ha consigliato l’arbitro di fermare il match; cosa puntualmente avvenuta con la proclamazione di Lorenzo vincitore per kot. In quel momento il match sui cartellini dei giudici  “viaggiava” in parità e l’ultimo ed ottavo round sarebbe stato decisivo. Il resto della serata ha visto l’esibizione di 3 pugili polacchi provenienti da Cracovia. Nei pesi massimi, Mariusz Wach (8 vittorie),  ha battuto nettamente ai punti in 6 rounds Earl Ladson.  Nei superwelters, Mariusz Cendrowski (11 vittorie), non ha trovato un avversario “comodo” per il suo debutto americano. Hicklet Lau di Miami, gli ha reso la vita dura, opponendosi con tenacia agli attacchi di Cendrowski che ha comunque vinto bene in 6 rounds. Terzo polacco in azione, il massimo leggero Gregory  Somzyski al debutto professionale, che dopo aver resistito all’iniziale attacco di Lloyd Wilson, l’ha mandato battuto ai punti in 4 rounds.

A Dublino, nuova uscita degli “Hyland Brothers”! Nei pesi piuma, Paul, con calzoncini alla “Goldfinger”, ha portato ad 8 il numero delle sue vittorie, battendo per kot al 3° round l’ungherese Sandor Paska. Ancora più veloce il fratello Eddie, che ha impiegato solo due rounds per sbarazzarsi, con un gancio sinistro,  del più alto slovacco Tibor Rafael.   Eddie è a quota 4 vittorie. Nei superpiuma, Patrick, ingaggiando una vera gara di velocità con i fratelli, batte tutti ( avversario compreso…) mettendo ko in un solo  round il debuttante ungherese Tibor Besze. Segnatevi i nomi degli sconfitti, perché li rivedremo sicuramente… sui nostri rings.

 

Wladimir KlitschkoMatch brillante ed aggressivo per il peso welter Roberto Garcia (20 vittorie e 2 sconfitte) a Mc Allen in Texas, nei confronti di un elusivo  Juan Carlos Rubio (32 vittorie, 8 sconfitte e 3 pari). Nel 12° round, Garcia è riuscito finalmente ad “inquadrare” l’avversario e l’ha spedito al tappeto, ma Rubio l’ha trascinato con lui nella caduta. Rialzatosi immediatamente , Garcia ha continuato il “bombardamento” , ma l’arbitro ha permesso al suo avversario di “legare e di arrivare alla fine del match tra il disappunto (che “carogne”…) del pubblico.

 

Duri allenamenti al caldo sole dell’isola di Majorca,  per il peso massimo ucraino Wladimir Klitschko (ex WBO) in vista del match del 22 Aprile  per il titolo IBF detenuto dall’americano Chris Byrd. Passa professionista con Yvon Michel , il peso gallo canadese Andrew Kooner . Il russo Sasha Baktin, peso gallo numero 5 nelle classifiche della WBC, è stato arrestato recentemente, per aver aggredito due uomini a Tokyo in Giappone. Baktin pur vivendo in Russia, ha disputato tutti i suoi matches in Giappone ed è l’attuale campione nazionale della categoria.

 

Quello svoltosi a Ledyard , tra i due “coloured” pesi medi Willie Gibbs (20 vittorie ed una sconfitta) e Leonard  Pierre (18 vittorie, 2 sconfitte ed  un John Duddy with Bernard Hopkins (former WBC/IBF champ) and his trainer Eddie McLaughlin (right)pari), è destinato a diventare uno dei candidati al titolo di “match dell’anno”.  Dopo undici rounds nei quali i due si sono scambiati terribili “mazzate”, con frequenti corpo a corpo, proprio sul finire del 11°  round, Pierre ha portato un tremendo “destro”,  sentito da Gibbs ma coperto dal “suono” della “campana”. Nel round successivo con il pubblico “ai loro piedi “, i due si scambiano i convenevoli di rito e sono questi i pochi secondi di tregua in tutto il match! Subito dopo ricomincia la “guerra”  ed immediatamente Gibbs parte, mettendo a “sedere” Pierre; che si rialza, ma è chiaramente in difficoltà. Gibbs gli è subito “sopra” e con un altro teribile sinistro “chiude” il match a 2’ e 53” del 12° ed ultimo round. Nel sottoclou, il giovane ed imbattuto Shamone Alvarez (14 vittorie), ha battuto nettamente ai punti in 8 rounds il veterano Virgil Mc Clendon , combattendo dal 2° round praticamente con una mano sola, essendosi infortunato la destra!    

 

 

Dilettanti

Former heavy-weight boxing champion Mohamed Ali (L) walking alongside former Cuban heavy-weight amateur champion Teofilo StevensenL’AIBA , nel desolante tentativo di “ conservare ” un posto olimpico , ha nominato il “ mito ” cubano Teophilo Stevenson , supervisore al “ lavoro” dei giudici nelle prossime Olimpiadi . Con tutta la stima che abbiamo per il grande campione , ci sembra una di quelle “ soluzioni” che  non vogliono essere “ soluzioni ” !  E’ chiaro che si approfitta del “ nome” del pugile per guadagnare quella credibilita’ agli occhi del Comitato Olimpico Internazionale , che puo’ essere fornita solo da giudizi onesti ed obiettivi. Il problema e’ che di questi giudizi onesti ed obiettivi non …si sente proprio il bisogno , perche’  certe “ candidature” che traggono il loro sostegno da certi “ giochi”, non verrebbero più sostenute dagli “elettori ” . Bisogna quindi accontentare prima   quelli che “votano giusto” e che sono “ influenti” ,  poi via via  tutti gli altri ;  e se ci rimane qualcosa ; ma solo se rimane qualcosa ,  anche …la boxe .  Speriamo che il grande Stevenson , che seppe dire no ai “ dollares ” per restare fedele agli  ideali “ rivoluzionari ” , sappia , anche stavolta , dire un no deciso e perentorio ! Per risolvere questi problemi non ci vuole un “gigante forte ”  e dal cuore “ puro ” , ma un abile ed esperto “ cacciatore di serpenti ” .  Baciamo le mani… 

 

Tanto per non smentirsi , ecco il grido di “ dolore ” che si leva contro i giudici del torneo ungherese Istvan Bocksai Memoria l .  Si lamentano i giornalisti  ungheresi ed e’ tutto dire . Quindi non e’ bastato togliere di mezzo il sig. Ajtai per togliere il “ vizietto ” ai magiari , perche’  i “ mandanti” sono rimasti ben saldi ai loro posti . Particolarmente scandaloso il verdetto che ha visto il peso massimo ungherese Jozsef Darmos , che ha terminato il match stanco  e “ cotto ” ,  al punto da barcollare vistosamente in alcune occasioni , che si e’ visto assegnare la vittoria per 22 a 14 sul croato Vedrai Dipalo ! Semplicemente vergognoso .  Non male anche quello dei pesi piuma dove Janos Kemeny , che sembrava un “ tranquillo ”  vincitore , si e’ visto preferire il connazionale Miklos Varga . Passiamo agli altri risultati .

Nei minimosca ha vinto Pal Bedak che ha battuto in finale il rumeno Pozco .

Nei mosca ha vinto il moldavo Samolienko sull’australiano Bradley Hore .

Pesi gallo vinti da Zsolt Bedak , fratello maggiore di Pal , che ha battuto il rumeno Stan .

Nei pesi leggeri , sorpresa con l’iraniano Norredine Mir Khovand Chegini , che ha battuto in finale il rumeno Truscaaexandru ed in semifinale il turco Serdar Avci . L’iraniano e’ stato giudicato miglior pugile “ straniero ” .

Nei superleggeri vince l’esperto magiaro Gyula Kate , che batte in finale il connazionale Backsai . Kate , manco a dirlo , e’ stato giudicato “ miglior pugile ” del torneo.

Pesi welters ad appannaggio del magiaro Szili che batte in finale il turco Koroglu .

Nei pesi medi vince il turco Aydohan Omer , sull’ukraino Usik .

Nei mediomassimi ha vinto l’ukraino Denis Poyatsyka che ha battuto il turco Hamza ( per la regola non scritta dell’uno a te ed uno a me… ) . Delle due finali “ scandalo vi abbiamo già parlato .

Infine nei supermassimi , il tedesco Stefan Kober ( le cronache lo davano professionista… ) , ha battuto in finale l’indiano Varghoge Johnson ed in semifinale il magiaro Kurtucz .

 

Benvenuti attore per amore della boxe - Il campione protagonista di un corto dedicato ai sacrifici e ai drammi della «nobile arte»

L’ONTA di una sconfitta giocata a tavolino, il sogno spezzato di una carriera fatta di sudore, l’amore per uno sport che gli ha dato una ragione  di vita e che adesso lo insegue in un viaggio interminabile, con al fianco una borsa invisibile, ma pesante. È la «borsa» del pugile, quella per la quale si sale sul ring, ma soprattutto il metro di valutazione del valore tecnico dell’atleta, della sua aspirazione a cingersi di una «cintura» che si può tingere dei colori dell’iride. Adesso la sua esistenza è fatta di aerei che decollano, di treni che sfrecciano, di ritorni da una fuga senza mèta. E i decibel «sparati» sulle piste, il rumore inconfondibile delle rotaie conducono in un simbolico binario sino alla voce di una radio nel cuore della notte italiana: è quella di Paolo Valenti che dal Madison Square Garden di New York commenta in diretta il trionfo di Nino Benvenuti su Emil Griffith. Era il 1967. E sì, perché protagonista di un corto d’autore (segnalato quest’anno al Premio Donatello e in odore di riconoscimento) è proprio il nostro Benvenuti (68 anni il prossimo 26 aprile). Ma nulla a che vedere con «imbrogli» di alcun tipo: il grande boxeur di Isola d’Istria (nell’attuale Slovenia) presta solo l’immagine a una storia cucita tra un bordo ring e una spugna fredda, tra il sangue che segna un volto ferito e la gioia incontenibile, fatta di salti irrefrenabili e sorrisi da paradenti. A sceneggiare e dirigere il corto - «La borsa & il pugile» - è un produttore, Umberto Innocenzi, innamorato della boxe, del sogno infinito della «noble art» che lo fece scappare da Roma a New York, trentanove anni fa, proprio per vedere Benvenuti conquistare il titolo mondiale dei medi. E la storia che racconta in 13 minuti è un tributo d’amore a questo sport, al personaggio che lo incarna e a tutta una miriade di piccole, grandi emozioni che si concentrato in un quadrato, cinto da corde che riportano i protagonisti alla realtà dello scontro: diretto ma affascinante, duro ma leale, fatto di giudizi ma anche di certezze. Frank (ruolo interpretato da Nino Benvenuti) è un vecchio pugile che vive nel ricordo insopportabile di quando, quarant'anni prima, nell'incontro per il titolo mondiale, il suo manager truccò l'incontro, per una «borsa» di dollari. L'anziano pugile Frank, durante una delle sue solite visite alla vecchia palestra, legge un articolo di giornale che parla di un imprenditore al quale è stata rubata la sua borsa. Frank, a questa notizia, non può non rammentarsi del suo sfortunato passato: affiorano, così, alla sua memoria i sacrifici e le affermazioni che lo stavano per condurre al titolo mondiale. Però, all'apice della sua carriera, Frank si vede sbarrare la strada da quello che è il lato oscuro della «nobile arte», ovvero gli incontri truccati. Ma il destino, a distanza di anni, riesce a rimunerarlo del mal tolto: da un treno piove una cascata di dollari che il vento spazza via, pulendo l’aria da un brutto ricordo, restituendo credibilità alla sua vita e allo sport che ama.

M. C.

 

Samuel L. Jackson si da alla boxe

Samuel L. Jackson si da alla boxeLa notizia, poco più di un flash d'agenzia, arriva direttamente da Hollywood.

Samuel L. Jackson reciterà in un film sul leggendario pugile americano degli anni Cinquanta e Sessanta Bob "Bombardier" Satterfield.

Accanto all'attore di colore ci sarà anche il giovane Josh Hartnett , La pellicola, che uscirà nel 2007, s'intitolerà "Resurrecting the Champ"; ancora sconosciuto il resto del cast, mentre la regia è stata affidata all'israeliano Rod Lurie ("Il Castello").

Le riprese inizieranno il prossimo giugno a Calgary, in Canada.

 

Australia's Brad Pitt celebrates his win over Heavyweight favourite England.

MELBOURNE - Brad Pitt è stato al centro dei riflettori ieri ai giochi del Commonwealth.

Non si tratta però del rubacuori di Hollywood ma di un muscoloso pugile dei pesi massimi.

Il campione lavorava prima come imbianchino ed è figlio del proprietario di un 'edicola in una piccola città australiana . La madre ha detto a Reuters in un'intervista che ora a suo figlio farebbe molto piacere essere conosciuto per il suo talento piuttosto per il suo nome, dopo aver ricevuto commenti e battute per il caso di omonimia dall'età di 6 anni.

La performance di Pitt è stata fino ad ora la principale attrazione dei Giochi del Commonwealth, un evento che si svolge ogni quattro anni e a cui partecipano 71 associazioni sportive di 53 paesi, che erano colonie britanniche in passato. Pitt ha vinto i quarti di finale contro il pugile keniano James Wasao.

Curiosita’ E' stata vietata la vendita di birra all'interno dell'arena di Melbourne dove si svolgono i match di pugilato. Il provvedimento e' conseguente al comportamento del pubblico e al suo continuo rumoreggiare di cui si sono lamentati tutti i pugili in gara. In piu' di un'occasione gli ululati dei tifosi in platea e l'agitarsi di qualche scalmanato hanno creato diversi problemi.

 

 

 

Concludiamo con i soliti grandi dilemmi del

$ ragioniere che non e’ dottore $ :

se la “ Fabbrica Italiana Automobili Torino ” si chiama FIAT ,

perché la

Federazione Italiana Consorzi Agrari ” si chiama … Federconsorzi ?

 

Dopo il grande successo della Burger vi presentiamo ...

la sorella di Gennarino.

 

Ciao a tutti da

Quelli delle ...news


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