
Fefe’ & Coco’ |
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Il
mutico Gennarino |
E IL
RITORNO DEL …
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RAGIONIERE CHE NON E’ DOTTORE
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Finalmente
abbiamo assistito ad una sfida tutta italiana degna di tal nome!
Al di là delle polemiche di
parte per il verdetto che è stato a nostro giudizio accettabile, abbiamo visto
un bel combattimento tra un atleta
stupendamente
dotato tecnicamente (
Di Rocco)
ma con i
piumini
nelle mani, ed un altro meno dotato in tecnica ,
ma forte, tenace e coraggioso
forse più simile ad un “prodotto” del pugilato anglosassone che a quello
italiano. Da elogiare gli allenatori di entrambi, perché
non
ci sono stati attimi di cedimento ed i due ragazzi hanno mostrato una tenuta
atletica eccezionale. Una vera festa della boxe e finalmente un match vero!
Superflui i titoli in palio che non hanno certo nobilitato un match che già lo
era nella rivalità tra i due atleti. Da dimenticare alcune dichiarazioni di
parte che comunque hanno rispettato il livello della decenza. Forse il giudizio
più adatto alla circostanza è stato quello di
Davide Buccioni
(che ringraziamo ancora per averci
dato uno di quei matches che la gente da troppo tempo chiedeva…), che ha
parlato di vittoria del pugilato. Circa 3800 spettatori hanno fatto da cornice
nello scenario dello stadio della Pallacorda, per il match che vedeva impegnati
il campione italiano dei superleggeri Michele Di Rocco (11 vittorie) e quello
dell’Unione Europea Giorgio Marinelli (14 vittorie). Da una parte
abbiamo potuto ammirare la “tecnica” di Di Rocco, mentre dall’altra parte
abbiamo potuto apprezzare il coraggio e la potenza di Marinelli. Nel 5° round
(Di Rocco al tappeto), ma anche in altre occasioni, la mano più pesante di
Marinelli è riuscita ad arrestare la boxe “champagne” di Di Rocco, apparso a
tratti inarrestabile. Alla fine un verdetto di parità in 10 rounds, toglie
qualcosina a Di Rocco, ma getta le premesse per un’altrettanto bellissima
rivincita, sempre intesi che tutti siano capaci di rimanere calmi…! Quasi
scompaiono gli altri matches della serata al confronto del clou, ma vale la pena
di ricordare che Domenico Spada (25 anni e 19 vittorie), ha battuto Joseph
Sarkody per kot al 6° round al limite dei pesi medi. Incontro vinto nettamente
da Spada nei confronti del coloured, che forse andava fermato in altra
circostanza piuttosto che non in quella nella quale ciò è avvenuto! Vince anche
il supermedio Mouhamed Ali N’Dyae (29 anni e 6 vittorie), che battendo uno
stagionato Matteo Sciacca per kot al 3° round, ha entusiasmato i suoi supporters.
Infine Vittoria anche per il peso welter Emanuele Della Rosa (26 anni e 8
vittorie) che ha battuto il francese Pascal Sow per kot al 4° round, rimandando
il giudizio su di lui ad altra occasione, per le troppe fasi altalenanti che
ancora accompagnano le sue esibizioni.
Circa 15.000 spettatori,
si sono radunati al Madison Square Garden di New York, per assistere alla sfida
mondiale tra il portoricano
Miguel Cotto
(26 vittorie di cui 22 prima del limite) e l’americano di origine italiana
Paul Malignaggi
(21 vittorie), titolo WBO dei
superleggeri
in palio. Vittoria netta per Cotto, ma va reso omaggio al coraggio di
Malignaggi, che atterrato nel 2° round, probabilmente con una mascella
fratturata, si è battuto con coraggio per tutte le 12 riprese previste! Nei
pesi medi, altra convincente ed entusiasmante prova per il peso medio irlandese
John Duddy (16 vittorie di cui 14 prima del limite) , che ha battuto il
coraggioso Freddy Cuevas infliggendogli una dura punizione per 7
rounds,
finchè all’inizio dell’8° round, l’angolo di Cuevas, non ha ritirato dalla gara
il pugile che era ferito e sanguinante ed ormai rassegnato alla sconfitta.Si
calcola che circa 5000 irlandesi abbiano seguito l’esibizione di Duddy! Nei pesi
welters, Julio Cesar Chavez junior, salito di categoria, ha battuto per kot al
2° round Aaron Drake. Nei superpiuma, Bobby Pacquiao (27 vittorie, 11
sconfitte e 3 pari), fratello del grande Manny, ha battuto per kot al 4° round,
l’ex campione del mondo Kevin Kelley (58 vittorie, 7 sconfitte e 2 pari), dopo
averlo messo al tappeto anche nel 3° round. La conclusione del match con un
gancio sinistro al corpo! Nei pesi supergallo, l’imbattuto e promettente
portoricano Juan Lopez (12 vittorie di cui 10 prima del limite), ha sconfitto
nettamente ai punti in 6 rounds, vincendo tutte le riprese, il fino ad allora
imbattuto Sergio Mendez (5 vittorie). Salito nei mediomassimi, Cuirtis Stevens
(13 vittorie di cui 11 prima del limite), ha battuto Eric Howard per kot al 6°
round. Nei pesi medi, Peter Quillin (4 vittorie), ha impiegato solo 93 secondi
per sbarazzarsi di Ed O’Neal. Da segnalare anche il debutto della stella del
foootball americano Tommy Zbikowski (è una “stella” del Notre Dame…)che
utilizza solo la prima lettera del suo cognome “Z” per identificarsi. Il
“bianco” Tommy Z, dal fisico poderoso e dall’aggressività spiccata, ha
impiegato solo 49 secondi per demolire Robert Bell. Tommy però non è uno
“sprovveduto” per la boxe, avendo collezionato come pugile dilettante (combatte
dall’età di 9 anni…), la bellezza di 75 vittorie ed una quindicina di sconfitte!
Personaggio sicuramente da seguire. Eppure in mezzo a tanti campioni, forse il
match più emozionante della serata è stato quello tra i superwelters Luis
Sanchez e Ray Gonzalez, con Sanchez finito al tappeto nel 1° round e che si
rialza e mette ko l’avversario nella stessa ripresa!
Al Boardwalk Hall di Atlantic
City, nella stessa
serata in cui Cotto e Malignaggi si affrontavano a New York, ben 11.000
spettatori
hanno
assistito alla sfida tra l’ex campione del mondo dei pesi medi Bernard
Hopkins (41 anni, 46 vittorie, 4 sconfitte ed un pari) e l’ex campione dei
mediomassimi
Antonio Tarver
(37 anni, 24 vittorie e 4
sconfitte).Dopo un inizio piuttosto lento, Hopkins, apparso più “solido” come
mediomassimo, ha iniziato a colpire duro l’avversario che ha cominciato ad
arretrare. Anzi nel 5° round, Tarver , appoggiando una mano a terra per effetto
di un colpo che l’aveva sbilanciato, ha fatto
registrare anche un knok down a
suo svantaggio. Con il passare delle riprese, si è avuta l’impressione che se
Hopkins avesse spinto sull’acceleratore, Tarver sarebbe finito ko, ma questo
naturalmente non rientra nello stile dell’”Esecutore” e Tarver è così potuto
arrivare alla fine dei 12 rounds previsti anche se nettamente battuto (118 a
109) ai punti. Molti hanno attribuito ai troppi chili persi in poco tempo, la
deludente prestazione di Tarver, che come saprete, ha dovuto invece ingrassare
di alcuni chili, per recitare nell’ultimo film della serie “Rocky” con Sylvester
Stallone. Malgrado la vittoria contro tutti i pronostici (Tarver era dato
vincente 3 a 1…), Hopkins ha annunciato il suo ritiro ed in risposta a Larry
Merchant che aveva detto “perché si ritira se può guadagnare qualcosa come 20
milioni di dollari…!”, Hopkins ha replicato : “ Nessuna cifra può mettere in
pericolo la mia salute!”. Come dicono ad Atlantic City :” Veeeery Gooooooood
!”. Negli altri match, da registrare la vittoriosa difesa del titolo dei
supergallo della WBC da parte di Israel Vasquez (40 vittorie e 3 sconfitte), che
ha visto il suo avversario Ivan “Choko” Hernandez (23 vittorie, 2 sconfitte ed
un pari) fermato dal suo angolo per le ferite al capo ed al naso rimediate nei 4
interessanti e combattuti rounds disputati. Nei superwelter,
l’ukraino
ormai residente negli USA Andrey Tsurkan (23 vittorie e 2 sconfitte), ha battuto
a sorpresa per kot all’8° round, il figlio del “Macho”, Hector Camacho junior
(41 vittorie, 2 sconfitte ed un pari). La fine del match sanzionato dall’arbitro
Randy Neumann dopo una lunga serie di colpi (alcuni neanche a bersaglio…), ai
quali Camacho non replicava. La decisione non piaceva a Camacho ed anche a
molti addetti ai lavori, perché il “Machito” non appariva affatto provato dai
colpi di Tsurkan! Inoltre in alcune fasi del match era stato Tsurkan a sbandare
in modo pauroso e più vistoso di Camacho,senza che Neumann intervenisse. Ancora
un figlio d’arte in azione nel superleggeri, con Jorge Paez junior (9 vittorie),
che batte in 4 rounds Travis Hartman, senza entusiasmare e facendo nascere molti
dubbi sulla possibilità di ripercorrere la carriera del padre, senza le
necessarie doti di potenza. In un match molto squilibrato nei valori in campo,
il superleggero Rock Allen (8 vittorie), olimpico ad Atene, ha demolito in un
sol round Ken Humphreys. Nei pesi massimi, Kevin Johnson (10 vittorie ed un
pari…con Ibragimov), ha battuto ai punti il brasiliano Daniel Bispo, vincendo
tutti i rounds; ma visto il vantaggio fisico nei confronti del rivale (Bispo ha
partecipato alle Olimpiadi di Atlanta da mediomassimo…), ci si aspettava
qualcosa di più. C’è stato anche un match in 6 rounds tra pesi massimi, che ha
visto il texano Roderick Willis battere ai punti Willie Palms. Willis dopo aver
messo al tappeto Palms nel 1° e 3° round, ha avuto un vistoso calo fisico,
terminando molto stanco e perdendo addirittura l’ultimo round di due punti.

L’imbattuto
Jean Paul Mendy (32 anni e 21 vittorie)ha largamente dominato il
confronto che lo vedeva opposto al connazionale
Laurent
Goury (13 vittorie e 9 sconfitte) ai punti in 8 rounds a Beaudrie a Lucè in
Francia. Non era in palio il titolo dei supermedi e Goury ha sostituito
all’ultimo mommento il britannico Matthew Barney che avrebbe dovuto affrontare
Mendy per il titolo dell’Unione Europea.
A
proposito di Francia,
da segnalare il peregrinare di Brahim Asloum, alla ricerca di una
soluzione tecnica ai suoi problemi. Dopo aver passato un periodo di allenamento
a Las Vegas alla corte del celebre trainer americano Dan Birmingham, si è recato
in Argentina dove si allenerà in vista del rientro sul ring previsto per il 15
luglio. Il viaggio in Argentina è stato facilitato dagli ottimi rapporti che
intercorrono tra i fratelli Acaries , curatori della carriera di Asloum ed il
manager argentino Osvaldo Rivero. A Buenos Aires, Asloum è affidato alle cure
di Julio Garcia che ha allenato tra l’altro Julio Cesar Vasquez ex campione del
mondo dei superwelters della WBA.
A proposito di titoli
dell’Unione Europea, l’EBU ha deciso di portare la loro distanza sulle 12
riprese anziché le 10 finora previste.
Alla York Hall di Londra,davanti
ad una folla entusiasta , il peso gallo Martin Power (26 anni e 19
vittorie), ha tenuto fede ai favori del
pronostico
ed ha respinto l’assalto alla sua corona britannica, mandando battuto il
coraggioso Isaac Ward
(15 vittorie e 2 pari) in 8 rounds. I tifosi chiamano
Power,
giocando con il suo nome, “Too much Power” che dovrebbe significare “troppa
potenza”, ma in realtà Martin ha poca potenza, visto che negli ultimi 13 matches,
ha vinto solo una volta prima del limite! In ogni caso, ha dominato il confronto
con Ward, che ha tenuto botta finchè ha potuto; subendo però una dura punizione
nel 7° round e finendo al tappeto nell’8° round, ma a questo punto l’arbitro
John Lewis ha interrotto il match. Nei superwelters, ottima esibizione del
promettente coloured Anthony Small (24 anni ed 11 vittorie), che ha battuto per
kot al 6° round l’ukraino Alexander Matviekcuk che non aveva mai perso prima
del limite. L’ukraino ha protestato con l’arbitro per il “fermo”, ma c’è da dire
che aveva subito una lunga serie di colpi alla testa senza alcuna replica da
parte sua. Sorpresa nei pesi superleggeri, con Alex Stoda (2 sconfitte) che
batte per kot al 3° round l’ex stella dei dilettanti inglesi Sam Webb (4
vittorie)! Lo stop è avvenuto per una ferita, ma c’è da precisare che comunque
Stoda si stava avviando ad una vittoria. Ancora un imbattuto che ha perso la sua
imbattibilità! Si tratta di Lloyd Otte che è stato atterrato due volte da
Barrington Brown, prima di essere fermato dall’arbitro alla 1^ ripresa.Chi
invece è riuscito a conservare la sua imbattibilità è stato il massimo leggero
Junior Mc Donald (26anni e 6 vittorie), che ha trovato nel francese Jules
Perrieux (4 vittorie ed una sconfitta) un osso molto duro. Nel 6° round
l’epilogo con Mc Donald che mette al tappeto il rivale, dopo una lunga sequenza
di colpi; il francese si rialza, ma sbanda pericolosamente e l’arbitro sospende
il match! Da segnalare anche l’esordio del peso piuma Clifford Smith (18 anni)
che ha battuto ai punti in 4 rounds il molto più esperto ukraino Rakhim
Mingaleev (27 vittorie, 49 sconfitte ed un pari). Solita arcigna difesa di
Mingaleev e match a senso unico per Smith.
A Barnsley,
si è svolto il campionato britannico dei massimi leggeri tra Mark Hobson
(30 anni, alto 1.96, 25 vittorie, 4 sconfitte ed un pari) e John “Buster” Keaton
(34
anni, alto 1.83 25 vittorie e 14 sconfitte). Si è trattato di una breve ma
memorabile guerra, con
Hobson
che dopo aver rischiato grosso nel 2° round, ha chiuso il match nel 4°! Nei pesi
medi, il promettente Paul Smith (23 anni e 16 vittorie), ha fatto per la prima
volta gli 8 rounds, battendo di stretta misura ai punti Conroy McIntosh.
Sembrava un’altra facile vittoria per Smith, che nel 1° round ha messo due volte
al tappeto l’avversario, ma la presenza all’angolo di Mc Intosh di “Mr.
Motivator” (Il signor Motivatore) Chris Sanigar, ha prodotto una bella reazione
e la vittoria è stata in bilico fino all’ultimo. Si sono anche esibite alcuni
interessanti giovani leve inglesi, tutte legate all’organizzatore Frank Warren.
Tra queste ricordiamo il superleggero Ezechiel Brook detto Kell (20 anni ed 11
vittorie), che ha battuto Gerant Harvey per abbandono al 3° round. Nei pewi
piuma, Derry Matthews
(22 anni e 16 vittorie),
ha battuto nettamente ai punti in 8 rounds Micky Coveney. Nei pesi medi,il
20enne Tony Quigley, che gli appassionati romani ricordano per una vittoria da
dilettante nel Six Nations, battendo bene ai punti in 4 rounds Simon Covery, ha
ottenuto il 7° successo da professionista. Nei pesi gallo, il 26enne Dale
Robinson (19 vittorie, 2 sconfitte ed un pari), pur battendo ai punti in 6
rounds il keniano Moses Kinyua, non ha chiarito la questione di superiorità (in
precedenza avevano pareggiato…). Nei pesi medi, Ryan Rhodes (29 anni, 35
vittorie e 3 sconfitte), ha battuto nettamente ai punti in 8 rounds il lituano
Jevgenijs Andrejevs. Per finire vittoria del peso welter James Hare (33
vittorie , 2 sconfitte ed un pari), che ha battuto lo “tzigano” 28enne Ernie
Smith per ko al 5° round. Smith ha battuto un record; ha superato le 100
sconfitte! Adesso il suo record segna : 13 vittorie, 101 sconfitte e 5 pari.
A Birmingham,
il peso welter scozzese Kenny Anderson (23 anni e 17 vittorie), ha
disputato con Young
Mittley (20 vittorie e
2 sconfitte), uno dei più bei matches visti quest’anno in Gran Bretagna!
Un
match duro e combattuto che ha visto i due avversari fronteggiarsi con accesa
rivalità ma con grande correttezza. Era in
palio
il titolo britannico e Kenny Anderson se l’è aggiudicato per kot al 10° round.
L’epilogo, dopo 9 rounds molto combattuti ma che vedevano Anderson in
vantaggio, si è avuto quando alcuni colpi di Anderson nel corso del 10° round
hanno fatto piegare le ginocchia a Muttley; immediatamente Anderson l’ha
aggredito scaraventandolo con una lunga serie alle corde! L’arbitro del match,
Phil Edwards, è saltato in mezzo ai contendenti, interrompendo il match ed
assegnando la vittoria ad Anderson. Apriti cielo! Alcuni hooligans ritenendo (a
torto…) la decisione prematura, hanno ingaggiato una rissa colossale che è
durata una decina di minuti nel corso della quale sono volati cazzotti e
bottiglie che hanno investito un po’ tutti. Negli altri matches, da segnalare
la vittoria di Matthew Macklin (24 anni, 17 vittorie ed una sconfitta), che ha
battuto l’esperto polacco Marcin Piatkowsky per kot al 4° round. Da segnalare
anche la vittoria nei pesi medi del polacco Albert Rybacki (35 anni e 14
vittorie), che ha battuto l’esperto e scorbutico Hussain Osman ai punti in 6
rounds.
Finalmente
il peso massimo inglese Audley Harrison (20 vittorie e 2 sconfitte), ha
interrotto la serie di sconfitte! Ad Atlantic City l’ex
oro
di Sydney, ha battuto per ko al 3° round Andrew Greeley (11 vittorie e 14
sconfitte). Il match doveva costituire una sorta di rilancio per la carriera di
Harrison, ma il valore di Greeley non autorizza a fare pronostici ottimistici.
Nella stessa serata altro rilancio per un altro popolare peso massimo, l’italo
americano Vinnie “Vicienzo” Maddalone ( 26 vittorie e 3 sconfitte), che è stato
anche più veloce di Harrison, sbarazzandosi di Dan Whetzel suo rivale in soli
due rounds. Sempre nei pesi massimi, Malachy Farrell (14 vittorie), ha messo ko
in un sol round Rich Zufall, mentre nei mediomassimi, il popolare Chuck
Musacchio (7 vittorie), dopo aver subito un atterramento, si è aggiudicato con
buon margine il match ai punti in 6 rounds con Santiago Hilario.
Proprio
come in una sfida a distanza,
il “grande” avversario di Vinnie Maddalone (gli ha inflitto due sconfitte…), il
peso massimo Brian Minto (25 vittorie ed una sconfitta), al Tropicana
Casino di Atlantic City, ha battuto ai punti in 10 rounds con verdetto unanime,
Danny Batchelder (24 vittorie, 2 sconfitte ed un pari), che si cimentava per la
prima volta tra i pesi massimi. Naturalmente Minto, ha fatto sentire il “peso”
e le “misure” di un vero peso massimo, al suo meno dotato avversario. Nei pesi
medi il popolare Harry Yorgey (15 vittorie), ha battuto nettamente ai punti in
8 rounds Ronnie Warrior junior. Nei supermedi Lujan Simon (14 vittorie e 2
pari), ha costretto al ritiro Joe Park, all’inizio dell’8° round. Infine ancora
una bella esibizione di un ex avversario olimpico di Michele Di Rocco. Nei
superleggeri il venezuelano Patrick Lopez detto “El Elegante” , ha battuto ai
punti in 4 rounds Armando Cordova, conquistando il 7° successo e finendo per la
prima volta tutte le riprese previste.
Nei sobborghi di Fort Worth in
Texas, il peso medio
David “Il Distruttore” Lopez (26
vittorie
e 13 sconfitte), ha battuto per
kot
al 6° round, il duro e tosto Epifanio Mendoza (24 vittorie, 4 sconfitte ed un
pari). Dopo 5 rounds abbastanza equilibrati, nel 6° Lopez ha rotto gli indugi ed
ha scaricato una serie di ganci sinistri su Mendoza, obbligandolo a mettere
definitivamente a terra il ginocchio. Nel più bel match della serata,
l’imbattuto peso medio Brian Vera (10 vittorie), dopo aver subito un conteggio
in piedi, ha battuto per kot nel 5° round Marcus Hicks, salvato da una
punizione più severa, dal tempestivo intervento dell’arbitro.
Al Park Station di Johannesburg,
il namibiano Paulos Moises (16 vittorie) , peso leggero, ha conservato la corona
Pan Africa della WBA, mettendo ko al 7° round il sudafricano Siviwe
Ntshingana. Anche qui da segnalare il comportamento irresponsabile di un
arbitro (Wally Snowball), che dopo aver assistito al pauroso atterramento di
Ntshingana ed al suo coraggioso “alzarsi in piedi”, ha dato il boxe ad un pugile
ormai “groggy” che ha subito altri duri colpi, prima che lo stesso arbitro
decidesse finalmente di chiudere il match! Stendiamo anche un pietoso velo sui
“secondi” !
Il superwelter danese
di origine libanese Reda Zam Zam (20 vittorie), ha conquistato il titolo
internazionale della WBC, battendo l’imbattuto americano
Joe Wyatt
(23 vittorie), per ko al 7° round.
Il coraggioso ma limitato tecnicamente americano, nulla ha potuto contro la
superiore tecnica e vitalità di Zam Zam , che ha dominato il confronto. Dopo un
inizio piuttosto
 aggressivo
(ha sbilanciato Zam Zam nel 2° round con un gancio sinistro…), Wyatt viene
“calmato” dai colpi d’incontro di Zam Zam che nel 6° round lo spedisce una
prima volta al tappeto. Nel 7° round l’epilogo con Wyatt che finisce nuovamente
e definitivamente al tappeto! Davvero un’altra prospettiva da professionista per
Zam Zam, che nell’anno 2000, inseguiva una meritata ma impossibile
qualificazione olimpica, che gli veniva preclusa dall’appartenenza ad una
nazione che non aveva il “peso” politico giusto! Nei pesi piuma Spend Abazi (34
vittorie ed una sconfitta), ha dominato il confronto con l’ukraino Gennady
Delisandru ai punti in 8 rounds.
Nei pesi welters invece, continua
il declino di Christian Blandt che subisce una nuova consecutiva sconfitta ai
punti in 8 rounds dal veterano russo
Maxim Nesterenko.
Assolutamente priva di senso la tattica di Bladt che contro un marpione come il
russo (che l’ha messo pure giù nel 4° round…) si ostinava a portare larghi
ganci! Da registrare anche il
ritorno
sul ring (dopo la sconfitta subita per mano di Ricky Hatton nel 2004 …) del
superleggero Dennis Holbaek Pedersen (45 vittorie e 3 sconfitte), che ha battuto
Brahim Bariz ai punti in 6 rounds, dopo un inizio un po’ stentato. Nei
mediomassimi, il danese Ander Hugger Nielsen, ha battuto ai punti in 6 rounds il
russo Alexander Kotlobay , in un’autentica guerra, dove il russo ha portato i
colpi migliori ma il danese si è dimostrato miglior pugile. Comunque anche se il
verdetto fosse andato dall’altra parte non ci sarebbe stato scandalo…(insomma
era pari!). Il peso medio danese Thomas Povlsen, difficilmente dimenticherà il
primo round con il bielorusso Vadzim Astapuk. Su un destro incrociato, il
mancino Povlsen mette un guantone a terra. L’arbitro non conta ed il bielorusso
lo colpisce con altri due destri che fanno sbandare paurosamente il danese e
finalmente l’arbitro Saugmann, si decide a contare. Il bielorusso non demorde e
ancora il suo destro fa sbandare paurosamente il danese, ma l’arbitro non conta.
In qualche modo il danese riesce a terminare la ripresa e nei seguenti tre
rounds sfruttando il maggior allungo, riesce a tenere a distanza l’avversario.
Vittoria per il danese ! Anzi come direbbero gli irlandesi : “danish job”.
Strano ritiro al 2° round per il massimo russo Andrey Chernoivanov, che dopo
aver perso il 1° round ma senza eccessivi danni, non si presenta all’appello del
2°, al cospetto del danese Claus Bertino.Nei pesi piuma, l’albanese-danese Ervis
Marsha ha battuto per kot al 1° round il francese Nasreddine Soudani, che ha
avuto il torto di accettare gli scambi.
Alla Melancon Arena di St Jerome
nel Quebec canadese, l’imbattuto peso massimo
Jean Francois Bergeron
(24 vittorie di cui 17
prima
del limite), ha battuto Andy Sample in meno di una ripresa. Due atterramenti
provocati da formidabili colpi al corpo hanno “sgonfiato” il veterano americano.Nei
pesi
piuma, grossa sorpresa fornita da Henry Arjona, che ha messo ko in soli 48
secondi, l’imbattuto e promettente olimpico canadese Benoit Gaudet (9 vittorie).
Da segnalare il nuovo successo del peso gallo Sebastien Gauthier (7 vittorie),
anche lui ex nazionale canadese, che ha battuto Abraham Rodriguez ai punti in 6
rounds, non senza metterlo 3 volte al tappeto nel corso del match.
A Tucson in Arizona,
il 24enne peso welter
Jesus Soto Karras
(14 vittorie,3 sconfitte e 2
pari), ha battuto il 42enne
ex campione dei superleggeri Vince Phillips (48 vittorie,11 sconfitte ed un
pari), per getto della spugna al 9° round. Phillips, ferito all’occhio stava
subendo una dura punizione quando sono intervenuti i suoi secondi a salvarlo.
Nei superleggeri, l’imbattuto Mike Alvarado (14 vittorie),ha battuto Maximino
Cuevas per kot al 5° round. Anche in questo caso è stato l’angolo di Cuevas a
chiedere all’arbitro di sospendere il match per porre fine alla punizione.
Qualcuno dice che spesso prendiamo di mira gli arbitri, ma diteci cosa stanno a
fare sul ring se non riescono ad intuire situazioni come quelle sopra descritte!
Vedrete che prima o poi qualche organizzatore dopo esibizioni di questo tipo gli
chiederà di pagargli il… biglietto!Nei pesi massimi, continua l’impressionante
cammino del peso massimo Carlos Barnett che mettendo ko al 1° round Jose Beltran
ha ottenuto l’ottavo successo (tutti per ko!). Match improponibile per le
disparità di valori in campo.
La storia si è ripetuta
e Jose Luis Castillo ha ancora una volta dimostrato di non essere un
atleta serio! Stavolta però
Diego Corrales,
non gli ha concesso
 nemmeno
la possibilità di combattere, perché non se l’è sentita di affrontarlo con tutti
quei chili in più ed anzi qualche giorno dopo ha iniziato le pratiche legali per
ottenere i risarcimenti dei danni subiti. Castillo fino all’ultimo ha cercato di
rientrare in una categoria che non gli appartiene più ed è dovuta intervenire la
commissione del Nevada per impedirgli di perdere ancora peso a poche ore della
vigilia del match.. Distrutto Bob Arum suo promoter : “non lo rappresento più!”.
Saltato l’atteso Castello-Corrales, il match clou della manifestazione di Las
Vegas è diventato a questo punto il mondiale IBF dei pesi mosca tra
l’armeno-australiano Vic Darchinian (26 vittorie di cui 21 prima del limite) e
l’imbattuto Luis “Titi” Maldonado (33 vittorie ed un pari). Si è trattato di un
match emozionante, che dal 4° round ha visto Darchinian prendere il sopravvento,
con Maldonado ferito ad entrambe le arcate sopraccigliari. Nel sesto round,
Darchinian, mette al tappeto il rivale e la punizione prosegue pesante
soprattutto nel round successivo, finchè nell’8° round l’arbitro
decide
di sospendere il match. Nei pesi leggeri l’imbattuto Nick Casal (14 vittorie),
fa un passo falso , pareggiando in 8 rounds con Dean White. Continua quindi il
momento “particolare” per Casal, che come ricorderete fu trovato positivo ai
controlli antidoping, subendo una sospensione di un anno. Nei supermedi,
l’ebreo bielorusso residente a New York, Yuri Foreman (21 vittorie), ha battuto
ai punti in 10 rounds Jesus Valverde, ma senza suscitare particolari emozioni.
Da segnalare la “fine” ingloriosa della minimosca Cristina Kwan, cugina della
pattinatrice Michelle Kwan, che al debutto (super pubblicizzato…), è finita ko
dopo appena 48 secondi, per mano di Valerie Rix (4 vittorie). Nei pesi
leggeri,l’imbattuto James Kirkland (14 vittorie), ha messo ko al 1° round Jeray
Cuningham, mostrando ancora una volta di essere in possesso di una bella
“castagna”. Il superwelter di origine armena Vanes Martirosyan (9 vittorie), che
ha rappresentato gli USA ad Atene, ha messo ko al 1° round Oscar Gonzalez,
impiegando due secondi in meno di quanto fatto da Kirkland nel suo match!
Ad Hannover,
la “Bestia dell’EST”, il mastodontico campione del mondo dei pesi massimi della
WBA, il russo Nikolay Valuev (44
vittorie
di cui 32 prima del limite), ha vittoriosamente difeso la sua “corona”,
dall’assalto del coraggioso ma limitato giamaicano
Owen Beck
(25 vittorie e 3 sconfitte), colpendolo duro nel 1° round, mettendolo al tappeto
nel 2° ed infine chiudendo il match nel 3° con un uppercut destro. Una
conclusione che ha soddisfatto il pubblico presente, malgrado il valore non
eccelso dell’avversario di Valuev, al quale va comunque riconosciuto qualche
progresso compiuto, soprattutto rispetto alle sue due precedenti prestazioni!
Dopo il
campionato
europeo vinto “troppi” anni fa, ora finalmente un
pugile finlandese, il peso medio
Amin Asikainen
(18 vittorie di cui 14 prima
del limite), è riuscito a conquistare una corona europea. Sintomatico che
all’angolo del pugile finlandese, ci fosse proprio il
figlio
di Olli Maeki (l’ultimo campione europeo finlandese). Ma passiamo al match.
Dopo
6 rounds nel quale il tedesco Sebastian Sylvester (21 vittorie ed una
sconfitta), aveva portato i colpi più chiari e puliti, nella ruvida guardia del
finlandese; nel 7° round, una ferita riportata da Sylvester, dava coraggio al
finlandese, che nell’8° round, dava fuoco alle polveri, “scaricando” sul tedesco
tutto quello che aveva. Proprio sul finire del round un gancio sinistro metteva
al tappeto Sylvester e l’arbitro italiano
Muratore, sospendeva il match! Nei
pesi massimi, l’oro olimpico Alexander Povetkin ( 8 vittorie),sembra essersi
finalmente sbloccato e continua a produrre buone prestazioni. Stavolta è
toccato a Livin Castillo, un discreto collaudatore, arrendersi al 3° round al
russo che lo colpiva senza ricevere repliche in risposta. Nei pesi welter, il
turco tedesco Oktay Urkal (37 vittorie e 3 sconfitte), ha disputato 8 rounds a
senso unico, superando ai punti il modesto Andrei Rimer. Un allenamento in vista
di futuri impegni. Nei pesi medi, l’ex campione europeo dei superwelters, il
francese Cristhophe Canclaux (30 vittorie e due sconfitte), ha battuto per kot
al 4° round Sylvain Toupet. Nei massimi leggeri, il tedesco Marco Huck (15
vittorie di cui 12 prima del limite), ha dovuto sostenere tutte le 10 riprese
con lo svizzero albanese Nuri Seferi, ma gli ha inflitto una dura punizione.
Esordio sui rings tedeschi per il massimo leggero polacco Pawel Kolodziej (14
vittorie), che ha impiegato un round per distruggere Nabil Haciani.
 Al
National Stadium di Dublino,
il peso piuma Bernard
Dunne (21 vittorie), ha
costretto l’angolo del messicano David “El Finito” Martinez a gettare
l’asciugamano nell’8° round, per salvare il loro pugile da una più pesante
punizione. Sempre più convincenti le prove di questo “peperino” irlandese. Nei
pesi medi, Jim Rock (27 vittorie e 4 sconfitte), ha battuto per kot al 7° round
Kevin Phelan. Nei superwelters, ritorno a casa, dopo i matches sostenuti negli
USA, per James Moore (7 vittorie), che batte in 4 rounds Salaheddine Sarhani.
A Buenos Aires,
Cesar “The Missile” Crenz, ha conquistato il titolo nazionale dei massimi
leggeri, battendo per squalifica il più leggero e piccolo Gustavo Kapusi.
Ufficialmente la squalifica è avvenuta al 4° round per colpo dopo il break, ma
probabilmente Kapusi ha pagato per tutte le scorrettezze che ha messo in atto
durante le 4 riprese. Sorpresainvece nei pesi welters, con l’imbattuto
uruguayano Rafael Sosa Pintos (17 vittorie), che viene battuto per kot al 1°
round dall’argentino Ivan Taberna.
A Szolnok in Ungheria,
l’ungherese Attila Kovacs (19 vittorie ed una sconfitta), ha strappato il
titolo IBO all’inglese Steve Conway (34 vittorie e 7 sconfitte),
battendolo
nettamente ai punti in 12 rounds.. Primi rounds ad appannaggio dell’inglese:
nella seconda metà del match, Kovacs prende in mano le redini del match e nel 9°
round Conway subisce anche un richiamo per testa pericolosa. Nei pesi medi,
Jozsef Nagy (15 vittorie), reduce dalla vittoria in terra americana, vince 8
noiosi rounds con Mukadi Manda.
A
Trenton, il superwelter
Terrance Cauthen, ha vinto il suo primo titolo, aggiudicandosi quello
nuovissimo dell’IBU a spese del turco residente a Houston, Nurhan Suleyman,
battendolo ai punti in 12 rounds. Si è trattato di un match tra due ex olimpici,
dove la velocità ed il gioco di gambe di Cauthen hanno avuto la meglio sulla
potenza del turco che nel 9° round ha fatto toccare il tappeto all’avversario!
“Ho battuto un uomo che nessuno voleva incontrare! Neanche io… ad essere
sinceri, ma me l’ha imposto il mio manager!”, ha dichiarato Cauthen,
aggiungendo: “lui voleva metterla sul piano degli “scambi”, io invece volevo
solo… boxare e così è stato!”. Da registrare anche l’impressionante “ritorno” a
Trenton per il mediomassimo di origine italiana Charles “L’Assassino Italiano”
Cavallo (9 vittorie), che ha battuto prima del limite William Santiago proprio
sul finire del 6° ed ultimo round,infliggendogli uno spettacolare ko.
A Detroit,
l’americana Mary Jo Sanders, ha conquistato il titolo WIBA dei
superwelters, battendo nettamente ai punti in 10 rounds, in
un
match a senso unico Trincia Turton. Nei pesi medi, Tyrone Brunson (11 vittorie
tutte prima del limite), ha impiegato solo 30 secondi per mettere ko
Charles
Dalton. Da segnalare anche la vittoria del peso welter Lanardo Tyler (12
vittorie), che ha battuto in soli due rpunds Randy Dobbs.
Spettacolare vittoria
per ko nel 9° round per Demtrius Hopkins (24 vittorie ed un pari), che
ha battuto Michael Warrick, al Borgata Hotel di Atlantic City. Per nulla
debilitato dalla perdita di peso che ha dovuto effettuare alla vigilia del
match, il nipote di Bernard, ha impressionato nel battere Warrick (un tipo che
aveva resistito a Jeffrey Resto ed Emanuel Augustus), che lo aveva impegnato
fino a quel momento, con un esplosivo destro che ha lasciato Warrick inconscio
al tappeto a faccia in giù! Nei pesi medi, Ishe Smith (17 vittorie ed una
sconfitta), uno dei protagonisti della serie “The Contender” ha battuto
nettamente ai punti in 10 rounds Patrick Thompson, risultando troppo veloce per
il “pesante” e lento avversario.
A Kiedzierzin in Polonia,
il peso welter Rafal Jackiewicz (22 vittorie, 8 sconfitte ed un pari), ha
battuto ai punti in 12 rounds il cileno residente in Austria, Joel Mayo, per il
titolo IBC. In un altro match, il peso massimo ucraino Volodia Lazebnik (12
vittorie), ha battuto per kot al 5°
round
il lettone Alexander Borhovs, spedendolo per ben 4 volte al tappeto. Ancora pesi
massimi con Tomasz Bonin (36 vittorie ed una sconfitta), che ha battuto
nettamente ai punti in 6 rounds Alexander Subin. Bonin che ha 32 anni, deve
spesso, come in questo caso,
sopperire
con l’agilità e l’iniziativa al suo minore allungo nei confronti dei rivali più
dotati fisicamente.
L’imbattuto venezuelano
Jorge Linares (20 anni e 21 vittorie di cui 12 prima del limite), che
combatte sotto la tutela di un’organizzazione giapponese (TAIKEN), ha battuto
nettamente ai punti in 10 rounds ed al limite dei pesi piuma, il messicano
Pedro Navarrete, consolidando la sua ottima posizione nelle classifiche mondiali
(3° WBA e 4° WBC). Malgrado gli incessanti attacchi di Navarrete, Linares ha
saputo destreggiarsi con abilità, mettendo in mostra il suo enorme talento e la
sua velocità d’esecuzione. Da dilettante Linares ha fatto registrare 144
vittorie e solo 6 sconfitte. Sempre nei pesi piuma, il giapponese Takahiro Ao
(12 vittorie), ex campione nazionale dilettanti, pur disputando un match molto
duro, ha vinto nettamente ai punti in 10 rounds con il messicano Francisco
Dianzo.
Diventano sempre più consistenti
gli avversari del peso massimo di Filadelfia
Eddie “Fast”
Chambers
(26 vittorie). Questa
volta nel leggendario “Blue Horizon” di Filadelfia”, ha battuto con un
impressionante ko al 4° round l’esperto e quotato Eddie “The Hammer” (Il
Martello) Mahone. Devastante il lavoro al corpo di Chambers, che ha costretto
Mahone a “coprire”il corpo, lasciando scoperto il volto. Di questo ha
approfittato Chamebers che nel 4° round ha messo in tale difficoltà Mahone che
questi, abbandonato sulle corde, ha costretto l’arbitro a sospendere il match.
Insolita trasferta per il mediomassimo tedesco Juergen Hartenstein , che è
durato solo due rounds con Max Alexander (10 vittorie ed un pari). Il record di
Hartstein (11 vittorie , 10 sconfitte e 2 pari) e le sue “qualità”, lasciano
intendere che lo stesso sia andato negli USA per vacanza, non certo per cullare
ambizioni. Ancora una presenza “strana” con l’israeliano Elad “The Kasher Pit
Bull” Shmouel , un superleggero che si esibiva per la seconda volta a Filadelfia
e che ha destato una buona impressione, mettendo ko in pochi secondi Joe Johnson,
anche se il valore dell’americano non consente di azzardare pronostici per il
futuro.
Ormai con “fissa dimora” nei
mediomassimi,
l’imbattuto americano
Chad Dawson (22 vittorie
di cui 15 prima del limite ed un pari), comincia ad affrontare gli avversari di
“peso” della categoria. Stavolta è toccato all’ex sfidante mondiale Eric
Harding (23 vittorie, 4 sconfitte ed un pari), sottoporsi alle bordate di
Dawson. Vittoria netta in 12 rounds per il più giovane Dawson , che
è
“sopravvissuto” ad un knock down nel 1°
round;
ma ottimo comportamento di Harding che colpito particolarmente “duro” da Dawson
nel 9° round, non ha mostrato segni di “resa” e questo ha fatto esclamare a fine
match a Dawson :” ancora non riesco a credere che abbia potuto resistere a quel
colpo…”. L’incontro si è svolto Chumash Casino and Resort di Santa Ynez in
California ed ha visto nel prosieguo della serata, la vittoria del peso piuma
portoricano Mario Santiago (15 vittorie), che ha battuto per kot al 7° round
Lenny De Victoria , dopo aver anche subito un richiamo nel 6° per colpo basso,
in un match valevole per il titolo WBC dei Carabi. Ma il più bel match della
serata è quello che ha visto opposti i pesi welters Juan Bendia e Jose Antonio
Ojeda che hanno pareggiato in 8 rounds in un match di difficile aggiudicazione,
per l’equilibrio e lo scambio serrato di colpi, ma che forse Ojeda aveva vinto.
Ancora pesi welters, con Arturo Morales (17 vittorie ed un pari), che ha
“distrutto” Francisco Parra in due rounds. Sul finire del primo round, solo la
campana salva Parra, ma nel 2° round, su un pauroso atterramento, l’arbitro
nemmeno inizia il conteggio e lo ferma. Nei pesi leggeri, Antonio De Marco (10
vittorie ed una sconfitta), messicano dal nome italiano, ha battuto per kot al
4° round Ricardo Valencia.
Malgrado fallisse la conquista
della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984, Evander Holyfield,
dimostrò in seguito da
professionista,
tutto il suo valore, conquistando i titoli mondiali dei massimi leggeri e
massimi! Qualcuno però ricorderà il suo match d’esordio olimpico nei
mediomassimi, con un coriaceo pugile ghanese Taju Akay , che lo impegnò
molto prima di perdere prima del limite. Quel pugile ghanese che viveva in
Inghilterra, passò poi professionista ed adottò il nome di Tee Jay, diventando
campione britannico nel 1987 al suo 7° match (solo Charlie Magri ha fatto
meglio, diventandolo in 3 matches…) con uno spettacolare ko in 90 secondi su Ray
Smith che lo aveva battuto nel 1978 alle finali juniores inglesi. Malgrado una
breve carriera professionista (19 vittorie, 4 sconfitte ed un pari), Tee Jay ha
lasciato un forte ricordo negli appassionati, per il suo coraggio e la sua
generosità agonistica. Qualche giorno fa un infarto,
all’età
di 44 anni, l’ha portato via per sempre all’affetto dei suoi tre figli e della
moglie. Tragicamente i giornali inglesi hanno ricordato che tra i pugili
sconfitti da Tee Jay , c’erano Blaine Logsdon e Crodwel Hylton che l’hanno
preceduto ancora in età giovane, nel lungo cammino senza ritorno! Ha scritto
qualcuno che “solo i buoni muoiono giovani”, a giudicare dalle testimonianze
raccolte su Tee Jay si è avuta l’ennesima conferma.
Purtroppo dobbiamo segnalare
ancora una morte
prematura, quella del mediomassimo americano Mike Quarry, che se n’è andato
all’età di 55 anni. Mike era un buon pugile che si battè con i migliori della
categoria (affrontò anche il grande Bob Foster, con le corone WBC e WBA in
palio…). Era fratello di Jerry Quarry (anche lui scomparso nel 1999 a 53 anni,
dopo una dura e lenta agonia che l’aveva privato delle sue facoltà mentali…) ed
aveva vissuto la sua carriera all’ombra del fratello. In un momento di lucidità
che la grave malattia gli concedeva (aveva anche lui subito lo stesso danno
cerebrale di Jerry…e che la sorella Betty attribuisce alla boxe!) disse :”
sulla mia tomba scriveranno - qui giace Mike Quarry, fratello di Jerry…”.
Dal 1° settembre,
approvata con una maggioranza di 188 a 44 , andrà in vigore in Svezia una nuova
legge sulle “arti marziali”! Ogni manifestazione dovrà avere un’autorizzazione
dalle autorità locali (difficile da ottenere, perché prevede la sicurezza al
100% che gli atleti non corrano rischi…in sport da combattimento sembra una
provocazione!) che dovrà essere richiesta 90 giorni prima dello svolgimento
della manifestazione. La triste novità è che anche le riunioni dilettantistiche
di pugilato dovranno sottoporsi a questa autorizzazione! Purtroppo la
federazione svedese, dilaniata da lotte intestine, si è un po’ persa dietro
al professionismo (hanno una commissione professionisti, “congelano” un posto
all’EBU, ma non hanno attività!), riuscendo ad ottenere per i professionisti
questa “specie” di deroga che non sappiamo ancora come consentirà di allestire
delle riunioni professionistiche con i vincoli suddetti; nello stesso tempo però
questi vincoli creeranno sicuramente dei grossi problemi all’attività
dilettantistica!

A Miami,
il peso welter Cosme “Chino” Rivera (30 vittorie, 9 sconfitte e 2 pari),
ha conquistato il titolo WBA dei latinos, superando
nettamente
ai punti in 12 rounds Felix Flores. Nella stessa serata, il peso massimo Jameel
Mc Cline , mettendo ko in due rounds il veterano Marcus Rhode, gli ha inflitto
la 9^ sconfitta degli undici ultimi matches disputati.
Ad Osaka,
in Giappone, dopo l’abbandono del titolo giapponese dei pesi gallo da parte del
russo residente Alexander Baktin , coinvolto in una rissa da strada, il
promettente Nobuto Ikehara (25 vittorie ed una sconfitta), ha fatto valere la
sua superiore potenza nei confronti di Jun Toriumi, aggiudicandosi nettamente le
10 riprese e la corona dei pesi gallo nipponici
Lo spazio
è poco e rimandiamo i maggiori tornei dilettanti al prossimo numero.
Intanto pero’ vi parliamo di
quello svoltosi ad Astana in Kazakistan e che ha visto la partecipazione di una
ridotta rappresentativa
italiana.
Una partecipazione coraggiosa , per la qualità dei contendenti . Stavolta di
kazaki se ne potevano incontrare 2 o 3 per categoria e non sono incontri
piacevoli… come quelli che di solito fanno gli “ accompagnatori ” dei pugili !
Nei minimosca
tutto si svolge in famiglia tra i kazaki Birzhan Zhakipov ( vincitore per 22 a
14 , bronzo mondiale ) e Almaz Kapezov .
Nei pesi mosca
il kazako Andrey Spiridonov batte prima del limite l’azero Samir Mamedov che
senza il suo presidente sarebbe “ sparito” anche prima .
Nei pesi gallo
avevamo in gara Daniele Limone , ma è incappato nel kazako vincitore del
torneo Kanat Abutalipov , che l’ha battuto per outscore al 3° round . In finale
il kazako ha trovato il connazionale Mirzhan Rakhimzhanov ed al termine di un
match molto tirato ha vinto per 35 a 32 .
Nei pesi piuma
il kazako Galib Yafarov conferma che se non combatte in Azerbaijan vince
dappertutto . Questa volta il prof Abijev era solo “ ospite ” e si è dovuto
contenere. Yafarov in finale ha battuto il connazionale Ismagulov .
Nei pesi leggeri
il cubano Yordenis Ugas
( campione del mondo )
, non l’ha fermato nessuno ed in finale ha sbaragliato il kazako Zheylelov .
Nei
superleggeri avevamo in
gara Ottavio Di Leo , che ha perso con l’azero Magiramov ( bronzo mondiale ) ,
che e’ imbattibile anche perche e’ uno dei pupilli del “ professore ”…. Infatti
gli arbitri l’hanno omaggiato con un troppo largo 23 a 13 che non tiene conto di
molti colpi di Di Leo . In questa categoria pero’ i kazaki hanno un loro uomo di
punta Serik Sapiyev ( campione mondiale ) e …non c’e’ trippa per gatti . Vince
lui sul connazionale Nurgozhin .
Nei pesi welter
, ultimo azzurro in gara , e’ Salvatore Greco , che parte bene con il turco
Abdulla Ikadu , ma complice un calo fisico e la simpatia che godono ancora i
turchi da parte delle giurie ( a proposito , al torneo c’era pure l’ottomano… )
rimedia un 25 a 12 che mortifica il suo impegno . In questa categoria vince il
kazako Vladimir Ulyanov sul connazionale Bakhit Sarsekbayev .
Nei pesi medi
vince il campione olimpico dei welters Bakhtyar Artayev , che batte in finale il
connazionale Eleusinov .
Nei mediomassimi e massimi
, vincono gli azeri Javid Taghiev e Elchina Alidade , mentre nei
supermassimi
Rustam Rygebayev batte il pluridecorato connazionale kazako Mukhtarkhan
Dildabekov per 18 a 14 !
Credeteci , e’ veramente deprimente
commentare risultati cosi sconcertanti . Ci piacerebbe tessere le lodi di atleti
ed
allenatori
, ma ritorniamo sempre a parlare di quel cancro della corruzione che avvolge e
travolge il pugilato dilettantistico internazionale .
Non vogliamo aggiungere
altro , ci domandiamo solo come e… se dormiranno i giudici che hanno visto
sconfitto il cubano Erislandi Lara… spero che abbiano gli stessi “ incubi ” di
quelli che hanno fatto “ ritirare ”
Marian Simion
dallo sport…noi non ci
rassegniamo ed anche se i disonesti continuano a girare il mondo ed a fare i
loro intrallazzi vedrete che prima o poi ci saranno le intercettazioni anche …
nella boxe ! Per noi il premio sarà quello di vedere le facce ipocrite di quei
finti stupefatti che … “ non sapevano ” o di quelli che ” non immaginavano ” .
Sono loro i veri colpevoli , perché pur sapendo, fanno finta di ignorare quello
che accade intorno a loro … gli altri almeno sono coerenti , perche’
ubbidiscono alla loro cultura fatta solo di disonesta’! Quando infatti uno di “
loro ” cade , non lo compiangono , anzi partecipano al “ banchetto ” della sua
carogna insieme agli altri … proprio come le iene .
Ha detto
Luciano Mo…ggi, che l “hanno messo in croce”. Bisognerebbe capire a quale delle…
tre.
A proposito di lettere ,
dobbiamo fare una considerazione . Quando prendiamo in giro gli arbitri , ci
scrivono gli arbitri .
Quando prendiamo in giro i pugili , ci scrivono i pugili .
Quando prendiamo in giro
gli allenatori ci scrivono gli allenatori.
Ma perche’ quando prendiamo in
giro i cretini…non ci scrive nessuno ? Perché ? Ma perche’ … ci telefonano !
Che moda ! Avete visto le
ragazze che portano i jeans cercando di abbassarli fino… alla “ sala giochi ” ?
L’altro giorno un mio amico medico ha detto ad una ragazza sua paziente che si
doveva operare d’appendicite . La ragazza gli ha chiesto se si sarebbe vista la
ferita e lui ha risposto : “ …dipende da lei ! ” .
I grandi quesiti che si pone
Gennarino: “ ma pecchè “separato” si scrive tutto insieme, mentre “tutto
insieme” si scrive separato?”.
La flemma napoletana.
Dovete sapere che la zia di Gennarino è “cattolica osservante”, cioè fa coppia
con uno… e ama il “prossimo”! Per chi non l’avesse capita Gennarino fornisce
anche la spiegazione esplicita :” o’ ziio è nu scurnacchiato!” (lo zio è un
cornuto!). Qualche giorno fa lo zio ha incontrato un amico e l’ha invitato a
casa sua. Entrato in casa gli ha fatto vedere com’era composto l’appartamento,
ma aprendo la porta della camera da letto ha visto la moglie avvinghiata ad un
uomo. Allora richiudendo la porta ha detto all’amico stupefatto : “vabbè andiamo
a berci qualcosa al bar!”. Allora l’amico sempre più perplesso gli ha detto : “
ma come, e tua moglie? e l’altro uomo?”. Allora lo zio di Gennarino ha
risposto:” Non ti preoccupare…se hanno sete si arrangiano!”.
Nell’annunciarvi l’imminente ritorno del
$
RAGIONIERE CHE NON E’ DOTTORE $ |

vi
salutiamo |
Ciao a
tutti da ...
quelli
delle news |
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