Fefe’ & Coco’
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Il mutico Gennarino
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Abbiamo
visitato il sito AIBA e
…sorpresa , abbiamo letto l’intervista all’arbitro ungherese
Peter
Aitaj ,
uno degli ufficiali di gara dei mondiali . Parole grondanti passione
e riconoscenza per il suo presidente
e per il “ presidente dei presidenti ” , il
prof. Anwar
Chodry .
Il “ caro ” Aitaj con orgoglio ci ha informati che era il suo 6° mondiale !
Ma non
c’era
bisogno che ce lo dicesse , lo sappiamo benissimo , perche’ l’abbiamo visto
troppo spesso … all’opera . Dovete
sapere che se un arbitro
dell’est si fa 6 mondiali , vuol
dire che porta …” risultati” . Ma non quelli che
pensate voi ( belle prestazioni , arbitraggi impeccabili , squisitezze
regolamentari , etc.etc ) , no quelli non interessano
; i “ risultati” per l’est sono le “ fregature” date agli
altri, le medaglie “ rubate” , i pronostici ed i verdetti “ capovolti” ,
tutto tramite… “ accordi” . In queste cose il sig. Aitaj e’ un’
autentico “specialista ” .
A Lvov nel 2002 , la squadra russa si ritirò dal torneo dopo la
sconfitta ( ? ) subita da Denis Bredihin contro… l’ungherese Pal
Bedak ( andate a controllare sul sito EABA… ) . Indovinate chi tiro’
fuori dal bussolotto i “ nomi”
giusti
per quel verdetto ?
Ma
il nostro “ caro” Aitaj ! Per quel verdetto pagò
addirittura un arbitro italiano che non era nemmeno in giuria ,
grazie alle accuse del futuro
presidente della commissione arbitri il prof
Abijev ( Azerbajan )
pilotato dall’ottomano , al quale l’arbitro italiano
aveva ( o che sacrilegio ! ) squalificato
un pugile. Una storia sulla quale non si è voluto far chiarezza e le cui
conseguenze le pagano tuttora i pugili , perche’ l’arbitro ha deciso di
cambiare … Paese ! Ma torniamo
a Myangyang, dove sempre Pal Bedak , dato in soprappeso ( chissa’ se l’ ha
pesato quello di Pinto… ) e in declino , ha battuto il n.1 al mondo, il russo
Kazakov . Questo
verdetto “ puzza”
terribilmente anche perché Aitaj ( che ha un fatto personale con i russi…)
era nei paraggi ! Adesso ditemi cosa pensereste se questo signore capitasse in
giuria nel match di Valentino contro
un “protetto” del prof. Abijev? Pensate
quello che penso io ? Allora pensate
giusto, perché come diceva uno che se ne intendeva : “ a pensar male della
gente si fa peccato…ma spesso ci si azzecca! ” . Guardatevi
la seconda ripresa e la terza del match di Valentino. I suoi colpi puliti e
precisi non entrano mentre al
contrario gli spostamenti d’aria dell’azero diventano colpi. E non fatevi ingannare dai “ video imbonitori” che si
spacciano per esperti o tecnici , Valentino poteva
cambiare 2000 tattiche , avrebbe sempre perso ! Così
come avrebbe perso Cammarelle , che nei primi 2 rounds è andato sotto di un
punto ed invece doveva avere un vantaggio
di almeno 5 colpi .
Gli italiani erano arrivati dove dovevano arrivare , punto e basta !
L’AIBA
, finge di non capire ,
cambia la musica ma i suonatori sono sempre gli stessi
ed anche i …suonati . La
boxe dilettantistica, viene continuamente snaturata da norme , regole e artifizi
che sono solo palliativi perché non si vuole affrontare il vero problema
. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia questi
ragazzi che si battono a viso aperto ed essere degni di loro , offrendogli
quelle garanzie che chiedono . Non
si può scendere a patti e compromessi con quelli che non li rispettano. E’
inaccettabile che dopo i “ disastri” di Atene , molti di quegli arbitri
hanno nuovamente officiato ! E’ inaccettabile che i giornalisti non vedano
quello che avviene sotto i loro
occhi e cerchino di coprire queste magagne , magari involontariamente ( ma
questo non li salva…) , andando a cercare tattiche sbagliate o stanchezze
agonistiche . Di fronte ai colpi invertiti o peggio ancora,
che non “ entrano”, la
prima volta si può forse parlare di errore umano in buonafede , dopo è
solo…crimine !
Quindi anche stavolta il sig.
Aitaj , ha fatto il suoi “ lavoro” e … si e’ guadagnato il 7°
mondiale . Speriamo solo che l’anno prossimo
l’AIBA abbia il buongusto di non
propinarci un’altra sua intervista , ma anche per questo e’ lecito dubitare
, quando sai che il “
presidente-professore” e’ solito ricevere gli ospiti… mettendosi la mano
nelle dita dei piedi… porgendola poi
per salutarti ( noi , come Gennarino , gli facemmo “c iao” con la
manina…all’americana ! ) .
A
Myanyang è stato disposto ,
così come a Liverpool nell’ultimo mondiale Cadetti ,
di mostrare
lo
score dei pugili al pubblico durante il match . E’ una disposizione che
abbiamo sempre caldeggiato ma che ha un potente oppositore…l’ottomano
( agli europei di Tampere nel 2000 lo impedì personalmente, malgrado
le proteste degli organizzatori…e di EUROSPORT ) .
A Liverpool , il fenomeno cubano Yordan Frometa Gendry ( 57kg ) , stava
dominando il confronto finale con il turco Orun Sipal , ma lo score del 2°
round, lo dava “ sotto” per 17 a
16. E’
intervenuto il competente pubblico inglese , tra il quale c’era anche il
nostro Gennarino , che a furia di proteste e di minacce ai giudici , ha
“costretto ” quei “ bravi ragazzi” a cambiare direzione e dare il
successo al cubano senza commettere un “ errore umano” .
Dite
un po’adesso , avete capito perché l’ottomano…e’ contrario ?
La
“fantasia” di Oscar De La Hoya,
ed il suo amore per questo sport, hanno prodotto uno spettacolo unico incentrato
sulla sfida mondiale tra
Messico
e Tailandia che si è svolta a Tucson in Arizona. Hanno vinto i messicani per 5
a 1, a dimostrazione che oggi come oggi, in campo professionistico ed in certe
categorie, essi dettano legge.
Combattimento
principale era quello che vedeva Fernando Montiel (32 vittorie, una
sconfitta ed un pari), impegnato a
conservare il titolo WBO dei supermosca dagli attacchi del tailandese Iramuansak
Posuwan (29 vittorie,una sconfitta ed un pari). Si è trattato di un match molto
duro che ha segnato entrambi i contendenti e che ha visto Montiel prevalere
all’unanimità ma per soli due punti. Il picchiatore Johnny Gonzalez (31
vittorie e 4 sconfitte), a sua
volta, si è impadronito della corona dei pesi gallo della WBO, battendo
Rattanachai Sor Vorapin (65 vittorie e 9 sconfitte) per kot al 7°
round.
Nel corso del 2° round Gonzalez, ha messo due volte al tappeto il rivale
replicando anche nel 6° round, finchè dopo soli 22” del 7° round,
l’arbitro ha fermato il tailandese. Nei pesi supergallo, ancora un
picchiatore, con Ponce De
Leon (27
vittorie di cui 25 prima del limite ed una sconfitta), che ha battuto ai punti
per decisione unanime in 12 rounds Sod Looknongyangtoy (25 vittorie ed una
sconfitta). De Leon è un pugile che per la sua generosità e spettacolarità è
molto amato dal pubblico messicano. Nei minimosca, Hugo Cazares (22 vittorie,3
sconfitte ed un pari),è andato al tappeto all’inizio della 6^ ripresa, ma poi
si è rifatto con gli interessi, mettendo ko al 6° round Kaichi Sor Vorapin. In
due match senza titoli in palio, il peso piuma tailandese Terdsak Jandaeng ha
battuto Carlos Contreras ai punti in 8 rounds con decisione a maggioranza.
Mentre nei pesi mosca, German Crus (15 vittorie, un pari ,ed una
sconfitta) ha battuto con decisione
a maggioranza Kosol Sor Vorapin. Lo “splendore” del pugilato
professionistico messicano non trova analoga rispondenza tra i dilettanti per i
“saccheggi” che i managers messicani operano sulle giovani leve dei “latinos”.
Sembra anzi che l’equipe messicana non sarà presente ai mondiali cinesi,
perché la federazione memore del fallimento di Atene (con i cinque componenti
tutti eliminati al primo turno), non vuole correre lo stesso rischio in assenza
di atleti non competitivi.
Nella
Dodge Arena di Hidalgo in
Texas, l’imbattuto peso supermosca Luis Maldonado (32 vittorie di cui 24 prima
del limite), ha battuto con
verdetto
controverso, Tomas Rojas. Inizialmente era stato annunciato un verdetto
di parità, poi cambiato in vittoria
per Maldonado. Secondo il giudizio di molti presenti, aveva vinto ed anche
nettamente Rojas! Match clou della serata, il numero 1 della WBC nei pesi gallo,
Diego Morales (36 vittorie e 2 sconfitte), che ha battuto per ko al 1° round
Leonard Martinez.
A
Manila, nel Mandaluyong
Sports Complex, il cinese peso welter Zhi Lin Xia,ha conquistato il titolo WBE
dell’Asia Pacifico, battendo il filippino Carlitos Brosas ai punti in
12 rounds. Il cinese è molto alto, 1.83 ed
ha
sfruttato bene il suo maggior allungo per tempestare di colpi il rivale. Era la
prima volta che un pugile professionista cinese si esibiva da quelle parti.
Infortunatosi
Cristian Sanavia in allenamento, è
toccato a Donnell Wiggins sostituirlo contro l’ “orgoglio di
Montreal”, il giamaicano-canadese Otis
Grant (38 anni, 38 vittorie, 2 sconfitte ed un pari).
Quello che serviva a Grant, era un impegno tosto, che il pugile del
Tennessee gli ha senz’altro garantito. Grant avrebbe voluto accontentare il
suo pubblico e mettere ko Wiggins, ma questi non gliel’ha permesso.Alla fine
vittoria nettissima per il giamaicano in 10
rounds. Nei supermedi, il nuovo beniamino locale, l’haitiano Jean Pascal (8
vittorie) , ha conseguito l’8^ vittoria, battendo il duro James Crawford, dopo
averlo atterrato per ben 6 volte nel corso delle 3 riprese. Esordio canadese per
il superleggero John Murray (15 vittorie), inglese, che ha battuto per kot al 4°
round Tyrone Wiggins. Sebastien Demers (12 vittorie), sconfina nei pesi medi e
batte abbastanza bene, Calvin Shakir in soli due rounds.Nei pesi superwelters,
Paul Clavette, mantiene l’imbattibilità (6 vittorie ed un pari), battendo ai
punti in 6 rounds con decisione
unanime Esteban Cordova.
Circa
2500 spettatori
hanno assistito alla eccitante vittoria per kot della “Sensazione haitiana” Lenord
Pierre (18
vittorie ed una sconfitta), che
ha
battuto il veterano Tony Marshall per intervento medico all’8° round.
Marshall era finito al tappeto nel
secondo round, ma in quella occasione Pierre
si è ferito all’occhio (in ospedale gli hanno applicato 5 punti di sutura).
Vittoria ai punti in 6 rounds per il peso massimo Shannon Miller (12 vittorie ed
una sconfitta), che ha battuto il veterano Harold Rodriguez .
Wiullie
“il gladiatore” Gibbs
(19 vittorie ed una sconfitta), ha fatto un notevole passo avanti nella sua
Filadelfia, battendo in modo convincente ai punti in 10 rounds il duro
colombiano Marcos “The terminator” Primera, frustrato dalla velocità e dal
jab di Gibbs. Nei pesi medi, l’irlandese Matthew Macklin (15 vittorie, un pari
ed una sconfitta), in tourneè in America, ha battuto per ko al 2° round
Anthony Little, ottenendo il secondo successo prima del limite sul suolo
americano. Nei superwelters, Harry
Yorgey (11 vittorie), ha battuto ai punti in 6 rounds Doug Ebenshade, riuscendo
a controllare il match anche con una vasta ferita. Ancora superwelters, con il
popolare Jason LeHoullier(18 vittorie ), che ha dominato gli 8 rounds disputati
con Tom Wilt. Debutto vittorioso per il campione dei dilettanti (vincitore dei
Golden Gloves nazionali nel 2004) , il peso mosca Israel Crespo, che ha battuto
ai punti in 4 rounds in modo netto,
Edwin Carmona.
A
Wildwood nel New Jersey,
il mediomassimo Lajuan Simon (11 vittorie ed un pari) , ha impressionato nel
mettere al tappeto due volte e nel costringere l’arbitro a fermare il match
alla 3^ ripresa, Don Labbe.
Il
peso supergallo Michael
Hunter (23 vittorie ed un pari), ha aggiunto le corone europee e del
Commonwealth a quella britannica, battendo
Esham Pickering (28 vittorie
e 4 sconfitte al termine di un match molto combattuto (i giornali inglesi
l’hanno definito uno dei migliori dell’anno…)
Grande prova di carattere davanti ai suoi tifosi di Hartlepool, da parte
di Hunter, che inizialmente ha dovuto subire anche due atterramenti. Ei pesi
gallo, un incredulo Dale Robinson, ha pareggiato in 6 rounds con il keniano
Moses Kinyua, che aveva precedentemente battuto. Robinson non ha boxato con la
consueta autorità, ma il match l’aveva vinto. Ancora un buon superleggero
dall’Inghilterra, stavolta a mettersi in evidenza è Lenny Daws che coglie il
successo piu’ importante della sua carriera(12 vittorie), battendo Oscar Hall
in 10 rounds di una semifinale per il titolo inglese detenuto da Nigel Wright.Infine
nei superwelters, Francis Jones, forte di un “titolo” universitario appena
conseguito, ha fatto un’esperienza un po’ diversa con Ernie Smith, che pur
perdendo con il “dottore”, l’ha
picchiato
duro come sanno fare solo gli
…”ignoranti”. Che “grande” questa
boxe, che trova il modo di coinvolgere “mondi” cosi diversi e pure
così passionalmente accomunati!
L’ex
campione del mondo,
il messicano Cosme “Chino” Rivera (28 vittorie, 9 sconfitte ed un
pari), ha subito una sconfitta
contro il mancino
Mario Jose Ramos (15 vittorie,una sconfitta ed un pari), che disputava il
3° match di rientro, dopo 3 anni circa di assenza. Cercando di sorprendere il
rivale, Cosme che solitamente boxa di rimessa, ha preso l’iniziativa , ma
Ramos ha replicato con efficacia chiudendo
in bellezza anche i rounds finali. Nei
superleggeri, dopo un inizio scoppiettante, Alfredo “Freddie” Barrera (9
vittorie), ha dovuto sudare, finendo molto provato, nel match vinto ai punti in
6 rounds che lo vedeva opposto al duro veterano Gustavo Tapia.
L’altissimo
e “bianco”
Tye Fields (30 anni, alto 2.06 , peso 125kg, 34 vittorie ed una
sconfitta), ex giocatore di basket, ha colto la sua piu’ importante vittoria,
travolgendo in 2 rounds l’ex campione dei pesi massimi Bruce Seldon. Dopo un
primo rounds denso di scorrettezze, nel secondo Fields, sorprende Seldon con un
gancio sinistro che lo scaraventa sulle corde. Seldon riprende, ma è malfermo
sulle gambe e manca troppo tempo per la fine della ripresa. Fields, non si
lascia sfuggire l’occasione e attacca incessantemente mettendo ancora in
difficoltà l’avversario e costringendo l’arbitro a chiudere il match.
Adesso già si parla di mondiale, soprattutto per il colore della pelle di
Fields, che ha comunque grossi limiti e…si vedono. Una sfida che potrebbe
incuriosire forse ma per ragioni tutt’altro che tecniche, sarebbe con
l’altro “fenomeno fisico” , il russo Valuev. Dovrebbero solo rinforzare il
ring e farlo dirigere da un arbitro sotto gli 80 kg (e questa la vedo piu’
…tosta!)..
A
Las Vegas nel sottoclou di
Cristobal Cruz-Gerardo Zayas, ancora una prova convincente per il promettente
peso medio di Chicago Donovan
George (8 vittorie ed un
pari). Questa volta ad essere battuto nettamente ai punti in 6 rounds è stato
Julio Lanzas, apparso troppo debole per questo George!
Inopinata
sconfitta per il
supergallo imbattuto Cuahtemoc Vargas (14 vittorie ed un pari), sconfitto per ko
all’8° round con un terribile colpo al corpo, da Tomas “Norteno” Villa.
Nella stesa serata, Antonio Escalante, anche’egli supergallo, ha battuto il
piu’ esperto Trinidad Mendoza per abbandono al 3° round, dopo averlo messo al
tappeto nel 2° round.
Netta
vittoria ai piunti in 10 rounds per il campione nicaraguese Rosendo Alvarez,
che ha battuto a Managua, il messicano Julio Grimaldo boxandolo in velocità
contrandolo e ponendolo spesso in difficoltà, soprattutto nel 5° round quando
il messicano è sembrato sull’orlo del ko.
Il
campione del mondo (?) dei
pesi massimi della WBA, John Ruiz, ha deciso di citare in giudizio James
Tooney, perché l’ha battuto
assumendo sostanze proibite ed assicurandosi in questo modo un vantaggio
illecito. La sconfitta inoltre gli ha impedito di ottenere dei ricavi dal
“titolo” e quindi secondo Ruiz, ma soprattutto secondo il suo avvocato,
occorre un congruo risarcimento di danni. La
richiesta è piuttosto salata, si parla addirittura di 10 milioni di dollari!
Quasi quanto il reddito di un …idraulico italiano.
Invece
nella WBC le cose vanno meglio? Fate un po’ voi. Saltato il match tra Vitaly
Klitschko e Hasim Rahman per un infortunio
subito da
Klitscko
in allenamento. L’infortunio è stato talmente
grave da indurre l’ukraino ad annunciare il suo ritiro dal pugilato. Subito Don
King ha chiesto alla WBC,
che il campione ad interim
Hasim Rahman…un suo protetto disponesse del titolo di Klitschko! Naturalmente
l’hanno subito accontentato ed ecco che King
diventa automaticamente e nuovamente “padrone dei pesi massimi” e
naturalmente ha pensato subito ad un remunerativo torneo di riunificazione del
titolo che vedrà la partecipazione di molti
suoi protetti.
La
Sycuan Ringside Promotion, ha ingaggiato il giovane professionista Jorge
Paez junior (5 vittorie), figlio del grande “Maromero”. Paez junior ha 17
anni ed a detta dei suoi nuovi mentori ha enorme talento ed un pugilato molto
spettacolare. Da dilettante Paez junior ha vinto 80 matches e ne ha perso solo
uno. Adesso sapete perché il dilettantismo è in crisi in Messico.
Il
campione sudamericano dei
supermedi, l’argentino Nestor “Giraffa” Casanova ha conservato la
sua corona, battendo per ko al 9°
round, Gustavo Kapussi. Match dominato da Casanova che ha sempre controllato
tutte le azioni di Kapussi, a sua volta penalizzato da un richiamo nel 7°
assalto, per aver colpito alla nuca l’avversario. Il diretto destro è stata
l’arma vincente con la quale Casanova ha fatto la differenza. Nel 9° round
tre destri costringono l’arbitro a contare Kapussi, che si riprende, ma poco
dopo viene nuovamente colpito da un
forte diretto destro e l’arbitro decide di “chiudere” lì. Nei pesi medi,
l’imbattuto uruguaiano Noe Tulio Gonzalez, ha battuto per kot al 6° round
Dante Hirschfeld.
L’ungherese
Attila Kovacs (15 vittorie ed una sconfitta),superwelters,
ha conservato la cintura europea della WBA, battendo per kot al 7°
round
il francese Mamadou Thiam (42 vittorie e 5 sconfitte). Il match si è svolto a
Szentes in Ungheria. Match subito nel vivo, con i due che si scambiano duri
colpi. A partire dal 5° round Thiam accusa la fatica e Kovacs viene fuori
dominando il confronto fino a giungere nel
7° round, quando impone il primo
conteggio protettivo a Thiam, che dopo un ulteriore attacco di Kovacs, subisce
lo stop dell’arbitro.
A
Dombasle, la francese Anne Sophie
Mathis (10 vittorie ed una sconfitta), ha battuto Nathalie Toro
(14 vittorie ed una sconfitta, alta 1.65), per ko al 9° round, per il
campionato europeo dei superleggeri . Dopo un inizio favorevole alla Mathis che
nel 3° round mette al tappeto la rivale, la belga nel 6° e 7° round rientra
nel match. Spinta dall’incitamneto del suo angolo, la Mathis (alta 1.78) trova
l’energia per sferrare un duro attacco con il quale mette nuovamente e
definitivamente la Toro al tappeto.
Rimanendo
in Francia, abbiamo avuto
la disputa di alcuni campionati nazionali.
In questi matches, si sono affrontati atleti dal record non
esaltante, ma la carica agonistica mai venuta meno ha dato vita a match
molto combattuti ed appaganti. Cominciamo dai pesi mosca, dove l’ex
campione europeo, Christophe Rodrigues, ha finalmente
battuto
dopo due sconfitte
la
sua “bestia nera”, Alain Bonnel, nettamente ai punti in 10 rounds. Il match
si è svolto ad Agde.
A
Saverne in Alsazia, il
peso piuma Karim Ketoun, ha dominato il confronto con lo sfidante Imad Ben
Khalifa, atterrandolo ben 4 volte (1l 1°,al 2°, al3° ed al 10° round), ma
subendo a sua volta un conteggio nel 5°.
A
Lyone, il peso leggero spagnolo Francisco Nohales, ha battuto per
kot al 10° round, l’ex nazionale francese Abdel Jebahi (20 vittorie,3
sconfitte ed un pari), conquistando il titolo dell’Unione Europea.
A
Rouen in Normandia, per
decisione tecnica al 7° round, il vacante titolo nazionale francese dei pesi
welters, è entrato in possesso di Monney Seka. Match subito di grande intensità,
con Seka sempre superiore. La fine nel 7° round dopo un fortuito scontro di
teste dal quale, Nicolas Guisset, emerge con una vasta ferita che gli impedisce
di continuare. Verdetto per Seka in quel momento nettamente in vantaggio. Nei
pesi superleggeri, il 20enne Ali Chebah (16 vittorie), ha battuto il mediocre
slovacco Miro Dicky per kot al 5°
round.
A
Petange,
il supermedio marsigliese Mahdi Amar (7 vittorie), ha battuto per ko al 2°
round, il rumeno Florin Duta. Amar ha atteso con calma che il rumeno si
scoprisse e lo ha fulminato con un colpo al plesso solare. NELLA FOTO ROSSA Morrade hakkar
L’americano
Felix Cora (17 vittorie),
è diventato il nuovo campione del nordamerica dei massimi leggeri, battendo
l’ex campione mondiale
Arthur
Williams. Il match si è svolto a Worley nell’Idaho e la fine del match si è
verificata nell’intervallo tra la nona e la decima ripresa, quando il medico
di servizio ha indicato all’arbitro che Williams, surclassato dalla maggior
velocità e potenza di Cora, non poteva continuare.
Ad
Izegem in Blegio, il
supermedio belga Michel Henrotin (22 anni e 7 vittorie), ha subito la prima
sconfitta da professionista, venendo battuto a maggioranza ai punti in
8 rounds dal francese Mehdi Bouadla (9 vittorie ed una sconfitta),
apparso più preciso nell’esecuzione dei colpi. Hentrotin ha disputato circa
84 matches da dilettante. Nella stessa serata, il ghanese naturalizzato Jackson
Osei Bonsu (24 anni, 20 vittorie ed una sconfitta), ha battuto per kot al 6°
round Abder Behiri.
Probabilmente
ha chiuso la carriera dell’ex
campione mondiale Orlin Norris, il nigeriano Olawale Ofalabi (11
vittorie, una sconfitta e 3 pari), che potente ed irriverente alle repliche di
Norris, l’ha battuto per kot al 7° round, dopo averlo inviato poco prima al
tappeto con un terribile colpo al corpo. Il match si è svolto a San Diego No
Gennarì, non è una città dedicata
a …Maradona!
Ancora
una vittoria per l’imbattuto
peso massimo americano Alonzo “Big Zo” Butler (16 vittorie ed un
pari), che opposto a Anthony
Greeley,
dopo un avvio prudente ispirato dall’atteggiamento di Greeley, ha
“massaggiato” tanto duramente il corpo del rivale nel 3° round che questi
ha pensato bene di non presentarsi per il …4°.
Nella stessa serata, il promettente supermedio De
Andrey “Black Diamone” Abron ( AL
CENTRO
DELLA FOTO) (6
vittorie), campione dei Golden
Gloves nazionali da dilettante, ha battuto James Johnson nettamente ai punti in
6 rounds, in un match particolarmente cruento per Johnson.
Ancora un ottimo ex dilettante, il peso leggero Anthony Peterson, che ha
superato l’avversario più difficile fin qui affronatato, Roy Bohannon.
Peterson nel 4° round ha stretto alle corde il rivale e sembrava chiaro che il
match fosse prossimo alla fine, ma il gong ha “salvato” Bohannon ed i suoi
secondi hanno completato l’opera, impedendogli di riprendere il match nel 5°.
La riunione si è svolta a Lula, nel famoso albergo-casinò …”Isola di
Capri”.
La
scorsa settimana avevamo
parlato dei problemi di peso di Castillo e del fatto che avesse poi
affrontato al limite dei pesi welters
Diego
Corrales. Potete
scommettere, che la sera del match contro Corrales c’era un …superwelter.
Resta da fare adesso una preoccupante considerazione per la salute di Castillo,
che dovrà rientrare nei limiti dei
“leggeri” per la rivincita imposta dalla WBC. Dovrà quindi calare di circa
9 kg. Questi “sali e scendi” del
peso, non fanno certo bene alla salute e soprattutto
sono pieni di rischi per la conseguente disidratazione dei tessuti dovuta alle
ferree diete a cui si sottopongono poi i pugili per rientrare nel peso pattutito.
Tanto per rimanere in tema, apprendiamo che anche a Blacktown in Australia,
l’ex sfidante mondiale dei pesi piuma WBC eWBA, l’australiano Tommy Browne,
ha affrontato e vinto, dominando nettamente
il confronto, il tailandese Denapha Bigshotcamp per ko al 6° round. Il
match si è svolto al limite dei …superleggeri. Speriamo che anche a lui la
WBC o la WBA non impongano una nuova sfida nei …piuma. Nei superwelters,
Robert Medley (13 vittorie), ha battuto per ko al 1° round Matt Burns,
attaccando immediatamente con pesanti combinazioni al corpo ed al volto e
mettendolo al tappeto per ben 3 volte.
In
Thailandia, il peso paglia Pornsawan Poramook (13 vittorie), ha battuto ai punti in
12 rounds, il filippino Carlos Besares, per la corona
Pan
Pacifico. Il tailandese, ha attaccato con pesanti colpi al corpo per 8
rounds il filippino, limitandosi poi ad amministrare il vantaggio boxando di
rimessa negli altri 4 rounds. Riportiamo anche del titolo dei pesi paglia al
femminile tra la tailandese Nongmai Sor Siriporn e la giapponese Nanako
Kikuchi. Il match si è svolto nel surreale scenario del carcere correzionale
della provincia di Pathumthani, perché la Nongmai è una detenuta (che uscirà molto presto anche per merito
della boxe…), che ha imparato il
pugilato in carcere. Per la cronaca
il
match
è stato vinto dalla giapponese per arresto del combattimento da parte
dell’arbitro a 7° round, dopo che
il medico della riunione interpellato nel round precedente per avvallare
un’uscita “dignitosa” della Nongmai, ormai soccombente ed a corto di
fiato, aveva
incredibilmente rifiutato!
A
Seoul, durante la convention della WBA, il venezuelano supergallo, Jorge
“el nino de oro” Linares (20 anni e 18 vittorie), aggressivo e
determinato, ha battuto per kot al 1° round il tailandese Denchai Sor Tiebkon,
con devastanti colpi al corpo. Linares è gestito dai giapponesi
dell’organizzazione TEIKEN, di cui fa parte il famoso manager giornalista Joe
Koizumi!
A
Leganes in Spagna, Stefano
Zoff (39 anni, 43 vittorie, 11 sconfitte e 2 pari), è stato battuto per kot al
10 round dall’imbattuto spagnolo
Juan
Carlos Diaz Melero (29
anni e 30 vittorie), era in palio il titolo europeo dei pesi leggeri.
Melero, fidando sulla sua più giovane età, ha dato fin dall’inizio un
ritmo forsennato al match. “Stefanino”, ha risposto per le rime per 5 rounds,
poi le “serie” di Melero hanno fatto la differenza
e nel 10° l’arbitro ha deciso di chiudere il match. Nei pesi medi,
l’ex campione mondiale WBC, Javier Castillejo (37 anni, 59 vittorie e 6
sconfitte), ha battuto il venezuelano Presente Brito ai punti in 8 rounds. Con
questa vittoria, ma soprattutto con l’appoggio
di del presidente dell’EBU Martinez, (perché Presente Brito ha poco da far
legittimare…) Catillejo intende rilanciare le sue ambizioni “mondiali”.
Nei pesi gallo, rientro dopo il match con Maludrottu, di Karim Quibir Lopez (29
anni, 25 vittorie, una sconfitta ed un pari), che ha batuto nettamente ai punti
in 8 rounds Julio Vargas. Infine nei superwelters, ha combattuto chi avrebbe
veramente delle legittime ambizioni mondiali. Ci riferiamo all’argentino
residente in Spagna, Sergio Gabriel Martinez (30 anni, mancino, 35 vittorie, una
sconfitta ed un pari), detto la “maravilla” (la meraviglia). Grande tifoso
del River Plate (si presenta sempre sul ring, con la maglietta di questo club
calcistico argentino…), che ha dominato il confronto con il georgiano Tamaz
Tskrialashvili, che nel 6° round è stato “salvato” dall’arbitro.
Dopo
9 matches, con avversari provenienti dai punti più disparati dell’est europeo,
finalmente Daniele
Petrucci , 24enne romano di San Basilio, si è trovato di fronte un connazionale
(una volta succedeva il contrario…). Per ironia della sorta, la prima volta
che Petrucci partecipava ad una sfida tutta italiana, lo ha fatto con
la corona IBF…internazionale. Avversario di Petrucci, Elio Cotena
junior (12 vittorie, 4 sconfitte e 4 pari), battuto nettamente ai punti in 10
rounds, in un match nel quale ha
fatto poco o nulla per vincere. Ogni
tanto con certi colpi puliti, fa intuire di essere
il “nipote” del grande Elio, ma purtroppo
“ il
buon
sangue”…qualche volta mente perché mancano quell’intraprendenza e quella
determinazione che “o’ nonno assaje teneva… ”. Ci dispiace essere
“cattivelli” con questo bravo “guaglione”, e gli chiediamo scusa, ma lui
ha un nome pugilisticamente troppo importante ed ogni tanto…
dovrebbe ricordarselo emetterci un po’ di grinta. Per quanto concerne
Petrucci, solidità e determinazione non mancano. La potenza forse scarseggia un
po’ ed in questa categoria
può essere determinante per raggiungere
certi risultati. Sottoclou
retto da Giorgio Marinelli
(25 anni e 12 vittorie), che batte Roberto Mendes ai punti in 8 rounds,mentre
il peso welters Emanuele Della Rosa
(25 anni e 5 vittorie) supera
il
francese Lionel Serraille per kot al 5° round. Per finire, grande entusiasmo
dei suoi numerosi supporters, calati dalla Toscana, per il supermedio originario
del Senegal, Muhamed Ali Ndiaye, che ha
fatto parte della nazionale italiana ed è stato anche campione nazionale
dilettanti. Al secondo match,
il 29enne Ali ha battuto il sempre ostico Azieddine Djerrari ai punti in 6
rounds. Freddo intenso ed una riunione insolitamente all’aperto per alcuni
divieti sopraggiunti all’ultimo momento sull’innalzamento di un
tendone. Le cose cambiano e pure le “ottobrate romane” (anche se qui
era cominciato novembre…) sono ormai un pallido ricordo. Devo confessare che
onestamente mi ha fatto un certo effetto, vedere il grande Nino Benvenuti …
“tremare” dal freddo.
Nel
commentare i “penosi” matches
di alcuni pugili rumeni che qui in Italia sono soliti assumere con troppa
facilità
il ruolo di perdenti, avevamo detto
che per avere una reale visione sulle potenzialità del pugilato
professionistico rumeno occorreva guardare
al Canadà; dove erano approdati i
migliori dilettanti del paese balcanico. A conferma
di questo, il peso welter rumeno Victor Lupo (ma il suo vero nome è Lupu,
10 vittorie ed un pari), ha conquistato il titolo canadese, battendo ai punti in
10 dure riprese, Adam Green. La definizione “dure riprese”
l’abbiamo usato per rendere l’idea della condotta incredibilmente scorretta
di Green, che le ha davvero tentate tutte per bloccare Lupo. Ad un certo
momento, in una concitata
fase,
tra un “lasciami stare” e un “ti voglio stringere a me”, Lupo per
“sciogliersi” dall’abbraccio di Green, gli ha quasi sfilato i
pantaloncini; scoprendo per la delizia (o il disgusto… se preferite) del
divertito pubblico di Montreal, quelle che una celebre canzone di Petrolini
chiama : “le chiappe chiare” !
Ma l’arbitro, direte vo? L’ineffabile Marlon Wright, osservava e taceva.
Allora è intervenuto l’allenatore di Lupo, Adrian Teodorescu, che
nell’intervallo tra la sesta e la settima ripresa gli ha ricordato in modo
esplicito (“pezzo di questo” e “figlio di quest’altra”…) il motivo
della sua presenza tra le corde. L’iniziativa di Teodorescu, ha “sciolto”
il sig. Wright dal suo
“torpore” e puntualmente in una
delle rarissime fasi corrette del match, ha richiamato ufficialmente Green (è
un “classico” per questo tipo di “arbitri”…). Un solo richiamo, e per
giunta fuori “tempo”, che ce volete fa :” quanno uno è bravo…è
bravo!”. Vuoi vedere che lo ritroviamo in un ente mondiale? Indovinate un
po’ quale?
La
notizia arriva dalla Germania
e precisamente da Oranienburg e riferisce che il pugile locale Marco Schulze
le stava “suonando” all’
austriaco
Gotthard Hinteregger, in un match valevole
per il campionato internazionale dei superwelters IBF,
allorquando un nuovo arbitro/giudice
italo/Ungherese è intervenuto per evitare al malcapitato austriaco una ben più’
dura punizione. Il “malcapitato” ha però protestato giudicando
l’intervento dell’arbitro poco tempestivo.
Il new arbitro italo/Ungherese, ex campione,
ex arbitro alle prime armi, e’ ora con un contestato (almeno dagli
austriaci…) arbitro internazionale
IBF. Non è la prima volta che l’IBF
d’incanto crea arbitri internazionali. Era già capitato ad un ex tecnico
federale, che scateno’ tra l’altro le
ire del famoso “uomo dei bott…i”, con pepati articoli
pieni di rancore e risposte sullo stesso tono
apparse
anche su “Boxe Ring”. Adesso
l’ IBF europea, ci riprova e la cosa ci lascia perplessi perché sembra
quasi che questo ente sia più incline
a realizzare una sorta di “isola
dei famosi” piuttosto che una preparata classe
arbitrale, con iter formativi
strutturati e
regolamentati. Questo
lo diciamo soprattutto perché ci
stanno a cuore gli atleti che devono
poter contare su figure …”certificate” da esami e lunghi tirocini
! Senza poi contare i “rischi” ai quali si espone tutto il pugilato e
non bisogna essere per forza delle “Cassandre” per immaginare quello che
succederebbe se… ci siamo capiti!
Comunque visto che siamo in Italia e che “tenimmo pure nuie
famiglia”, vorremmo permetterci di raccomandare un amico di
Gennarino che vuole diventare arbitro. Si chiama
Pasquale Scognamiglio ed è il suo portiere. Sembra che come referenze
(ma pecchè le chiedene pure?) abbia presentato attestati del tipo
: “aggiu visto tutta a’
serie de’grandi macces ncopp’a ESPN Classic e aggiu n’cuntrato Benvenuti e
Haggheler …però a stazione mentre piggliavano o’treno”. Come dice
Gennarino, …”chisto almeno quaccuno l’ha n’cuntrato !”.
Ritornando
ad Orianenburg, vi diciamo
che il succitato Marco Schulze (28 anni, 18 vittorie e 2 sconfitte),
ha battuto per la corona intercontinentale IBF l’austriaco gottard
Hinteregger per kot all’11° round. Hinteregger era finito al tappeto già al
1° round. Nei supermedi, la 29enne russa Natascha Ragosina (9 vittorie), ha
battuto per il titolo WIBF la tanzaniana Monica Mwakasanga per ko al 2° round.
In giuria il succitato Angelo Musone con
probabile
tessera bulgaro-ungherese ed un
italianissimo …”conflitto d’interessi”.
Nei massimi leggeri il russo Pavel Melkomian (25 anni e 19 vittorie),
unico vincitore del “diablo” polacco Wloracdzik , ha battuto Rene Hubner ai
punti in 8 rounds. Nei pesi welters, lo sloveno Jan Zvacek (29 anni e 19
vittorie), ha battuto il discreto francese Serge Vigne per kot al 5° round. Nei
pesi massimi, l’ukraino Alex Mazikin (30 anni e 5 vittorie), ha battuto ai
punti in 6 rounds il russo Aleksander Borhovs.
Nei mediomassimi, sorpresa con l’ex “bestia nera” di Clemente
Russo, il bielorusso Mahamed Arypghaziev detto Ali, medagliato olimpico,
battuto dall’ostico russo Artem Vychkin ai punti in 6 rounds.
Nei massimi leggeri, un altro medagliato olimpico, il ceko Rudolf Kraj
(27 anni, 3 vittorie), batte per ko al 1° round Rustams Tumasevic . Stessa
sorte subisce Ramdane Kaouane, solitamente resistente, per mano del peso medio
ucraino Stas Kashstanov (21 anni, 12 vittorie, alto 1.86).
Infine seconda vittoriosa fatica per l’uzbeko residente in Norvegia,
Nikita Dubunin (19 anni), che batte ai punti in 4 rounds il
rumeno Florin Madalin. Sempre
in Germania ma ad Aachen, altra
riunione nella quale spicca la vittoria del peso welter Marco Cattikas (28 anni
e 9 vittorie), che batte il belga Pajam Sedaghatnija per kot al 4° round.
Ancora
pieni di meraviglia
nell’aver appreso che un membro direttivo della FPI non era riuscito a
“resistere” e rispolverando una
delle sue
tante
“prerogative” aveva arbitrato un
match internazionale IBF in
Germania, che… subito il “primo” che aveva infranto questo
tabu’, scatenando le ire di
un “addetto ai favori” (…scusate ma dalla “regia” mi dicono che si
dice “addetto ai lavori”), ha
replicato in quel di Praga arbitrando un match tra un mediomassimo ceko (ma a
giudicare dalla “prontezza” con cui rispondeva ai comandi del referee,
doveva essere anche …sordo!), tale Ladislav
Kutil (13 vittorie) ed il rumeno di Rimini Giulian Ilie (10 vittorie ed una
sconfitta). Uno che in Canadà non c’è andato, ma che ha trovato la “sua”
america … qui in Italia. Ancora una volta è stata l’IBF (che continua a
litigare con la geografia…) ad offrire un’ opportunità di “cambiare
mestiere”, almeno all’estero e per breve tempo ad un ex campione facendogli
arbitrare questo campionato
dell’EST Europeo e dell’Asia Centrale. Volevano metterci pure
il “Medio” Oriente… ma
pare che non abbia fatto il peso!
D’altronde se gli arbitri sono come il sig. Wright, bisogna rimboccarsi
le mani e far arbitrare gli ex campioni. Però alcune domande me le pongo :
”ma perché questi ex campioni
hanno aspettato l’IBF per arbitrare quando da anni tutti gli “addetti ai
lavori” (regia, stavolta ho scritto bene…) del settore volevano reclutarli e
loro hanno sempre detto di no? Perché andare in Germania o a Praga , quando ci
sono tanti bei paesini “sperduti” in questo bel Paese dove poter coltivare
questa “passione”? Perché
ascoltare lingue che non si capiscono,quando si possono sentire i
“complimenti” nella propria lingua? Perché privare gli appassionati della
loro “visione” ed andare in posti lontani dove pochi li possono conoscere ed
apprezzare? Perché? Perché? Perché?
Lasciamo stare, tanto ci siamo capiti… Come dicevano i nostri
antenati:” niente Spagna e niente Franza… si combatte per la panza!”.
Per la cronaca ha vinto Kutil (13 vittorie) ai punti in 12 rounds. In un
match tra superwelters, Lukas Konecny (27anni , 29 vittorie ed una sconfitta),
ha battuto Andrzej Butowicz ai punti in 8 rounds. Konecny è stato buon
dilettante (nel 1995 fu argento agli europei juniores di Siofolk nei pesi
leggeri).
Alcuni
interessanti pugili britannici di secondo livello,
si sono alternati questa settimana sui rings inglesi.Cominciamo da Michael
Jennings
(28 anni, 28
vittorie),che è considerato dalla tifoseria britannica come uno dei pugili più
eccitanti in circolazione. Le emozioni nei suoi matches non mancano ed i
supporters vanno in delirio per le
sue ormai “proverbiali” rimonte. Jennings
ha difficoltà a carburare e questo handicap, non sconosciuto agli avversari, li
incita a dare il massimo nelle prime fasi del match. Questo è successo con
Sanders e con il rumeno Dragomir, con i quali ha toccato il tappeto nel round
iniziale e si è ripetuta puntualmente quando,
titolo britannico in palio, ha
dovuto affrontare il “tignoso” gallese Bradley Price, finendo ancora una
volta al tappeto nel 1° round. Sospinto dal calore del suo “tifo”, Jennings
però ha superato la buriana
iniziale ed ha recuperato con gli “interessi”, battendo nettamente il rivale
ai punti in 12
rounds.
Nella stessa riunione, il superpiuma Kevin
Mitchell (21 anni e 16
vittorie), giudicato la miglior promessa del
2004 dagli scrittori di pugilato inglesi, ha battuto Daniel
Thorpe per kot al 4° round. Nei superwelters, l’alto (1.83) Thomas Mc
Donagh (24 anni e 27 vittorie), ha battuto ai punti in 6 rounds Dean Walker,
mentre nei pesi piuma, il promettente Derry Matthews (22 anni e 14
vittorie), ha battuto il piu’ basso 36enne francese Frederic Bonifai ai punti
in 6 rounds. Bella prova di
Matthews, che ha stampato infinite volte il
suo diretto sul volto del transalpino (Gennarì non ci provare, non è un
“travestito” con la passione per le montagne!) alternando di tanto in tanto
dei duri colpi al corpo. Infine l’ex nazionale inglese , il supermedio Ricardo
Samms (23 anni e 3 vittorie), ha battuto l’esperto Ojay Abrahams ai punti in 6
rounds. Altra riunione a Coventry
con il peso medio Steve Bendall, chiaramente in difficoltà nel 2° round nel
match che lo vedeva opposto al francese Maijd
Ben Driss. Anche qui grande forza d’animo di Bendall, che esce dalla
“crisi” e si aggiudica il match ai punti in 6 rounds. Direttamente
dall’Australia arriva l’ugandese Jackson Asiku, peso piuma, che vanta un
bronzo ai giochi del Commonwealth del 1998 e la partecipazione alle Olimpiadi di
Sydney, città dove si è stabilito.
Asiku ha battuto il francese (non dico “transalpino” altrimenti
Gennarino ricomincia…) Frederic
Gosset in 6 rounds e nel 4° round, con uppercut
al corpo, lo ha anche fatto inginocchiare.
Avevamo
appena accennato qualcosa
sui Campionati mondiali cadetti di Liverpool. Completiamo con poche stringate
riflessioni. Grande
successo
per gli inglesi , che guardavano a
questo torneo in prospettiva olimpica per Londra 2012 . Ben due ori conquistati
, con Khalid Saeed ( 48kg ) e Anthony Agogo ( 70kg ) . Cuba
invece ha conquistato 4 medaglie con
6 atleti in gara. Con il minimo
sforzo… il massimo risultato! Abbiamo “ intuito ” le qualità di un pugile
che diventerà un “ grande ” , si chiama Yordan Frometa Gendry , e’ cubano
e per il momento ( se non diventa amico del messicano Castillo…) pesa 57 kg. .
Saeed
ha battuto in finale l’americano Luis Yanez, mentre Agogo ha compiuto il suo
capolavoro battendo l’ukraino Mykhalko in due rounds ed in finale il russo
Derbenev ( che ha battuto in
semifinale un figlio d’arte: Julian Jackson junior delle Isole Vergini. ) .
Nei pesi piuma ,
il già citato cubano Frometa Gendry ha battuto il favoritissimo russo Alimov
ed in finale il sorprendente ( ma guarda un po’… ) turco Harun Sipal. Siamo ancora qui a Liverpool a cercare i 21 colpi che il turco
avrebbe dato a Gendry , mentre non
sappiamo come abbia fatto Sipal a incassare …solo 30 colpi , visto che neanche
la madre l’ha riconosciuto dopo il match ( scusate l’ironia , ma questi
proprio non si “reggono” piu’…). Nei 46kg ha
vinto il kazako Sattibayev, che in finale ha anche messo al tappeto , nel 2°round,
l’inglese Hadfield . Ancora
un kazako nei 50kg , Tulgenov, che batte in finale l’uzbeko Hadyatullaev . Nei
52 kg , vince il cubano
Yasniel Toledo Lopez , che in finale
supera il russo Volkov . Queste due nazioni si scontrano sovente nelle finali ed
i russi “ masticano amaro” per
queste sconfitte . Pensate che ad Atene erano talmente arrabbiati con i cubani
che anziche’ dare la coppa Val Baker , come era giusto , al cubano Mario
Kindelan, hanno “
preferito” e non e’ la prima
volta… il kazako Artayev ( per la gioia dell’ottomano che ha così “pagato” una delle sue
tante …” cambiali ” )
. Un altro inglese che si stava mettendo in luce era Obed Mkwakongo ( 80 kg) ,
che aveva battuto il kazako Mangushev e l’azero Shalimov, prima d’imbattersi
nel cubano Noel Hernandez
Castaneda
( occhio pure a questo che ha liquidato l’ukraino Mishenkov , in finale,
in meno di un minuto…15 a 0 ! ) . Nei
54 kg ha vinto il russo Saruhanjan, elemento dal pugno pesante .
Delusione per il fratellino del messicano Abner Mares , Aden , uscito al
2° round del 1° match . Nei
60 kg ha vinto il rumeno
Flavius Bliea che ha vinto semifinali e finali per… squalifica ( qualche “
cambiale” da pagare o “assegno” da riscuotere ) . Nei 63kg ha vinto il
russo Bykov . Nei 66 kg
, ha vinto il cubano Julio Iglesias che non le “ canta ” , ma le
“ suona”! Battuto in finale il turco Kaya , ma credeteci aveva fatto già
troppa strada in piu’ (probabilmente
“ doveva” arrivare fin lì per perdere , così poi l’ottomano potrà “
passare alla cassa ” nel prossimo congresso…). Nei
75kg , ha
vinto il russo Sabirov , ma vi consigliamo di seguire in futuro l’altro
finalista , l’americano Dominic Wade . Elemento grezzo… ma pieno di talento
naturale ! Per finire vince
negli 86kg
l’americano Ishia Thomas , forse non sarà
l’erede di Mohamed Ali , George
Foreman , Joe Frazier , Larry Holmes e tanti altri , ma come dicevano i “
vecchiacci ” di una volta : “
lavorandoci un pò, se ne può ricavare qualcosa di
veryyyyyyyyyy good ! ” .
Per
tornare a
Bakhtyar
Artayev , peso welter , oro ad Atene , finalmente dopo
un lungo “ riposo ” si e’ rivisto!
Al torneo di Kaliningrad , ha vinto
battendo in finale il bronzo di
Sydney , il moldavo Gruschak . Altri risultati interessanti , come la vittoria
del bulgaro-russo Alexey Shaidulin sul kazako Berik Serikbaev
nei pesi piuma , la vittoria di Gennady Golovkin ( Kazakistan ) sul russo
Denis Tcariug ( …mica ci hanno mandato Korobov ! ) nei pesi medi e la vittoria
del supermassimo ukraino Vyacheslaw Glazkov che ha battuto in finale il kazako
Rigbaev . Nei minimosca il kazako Birjan Jakipov ha superato il russo Volkov
(…niente Kazakov ) . I kazaki si sono presentati al gran completo , mentre i
russi… quelli però “boni boni”, li
troveranno solo in Cina.
Al “ragioniere
che non e’ dottore”
ed a tutti voi un
saluto
da quelli delle…
news
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