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Ai
Giochi del Mediterraneo svoltisi ad Almeria in Spagna.
Abbiamo ancora una volta dimostrato che l’Italia, può contare su un
“nocciolo duro”, compatto e competitivo.
Abbiamo già delle
“certezze” rappresentate
da Pinto,
Valentino, Russo e Cammarelle. Dobbiamo
trovare altri due o tre elementi nelle categorie che ci vedono troppo
soccombenti, ed allora potremmo avere valide alternative e nutrire fondate
speranze per i futuri ed importanti traguardi che attendono il team
azzurro. Non è facile, ma ci chiediamo : è mai possibile che in Italia non ci
sia un elemento competitivo a livello internazionale nelle categorie che vanno
dai 64 agli 81 kg ? Non
ci crediamo! Ma
passiamo alla cronaca. Nei minimosca, Alfonso
Pinto trova subito un osso duro. Il marocchino Redouane Bouchtouk (vicecampione
mondiale militare 2004) è un elemento molto esperto, ma per il Pinto attuale ci
vuole altro ed il marocchino è travolto con un netto 34 a 20. Diventa quasi una
passeggiata con lo spagnolo Kelvin de la Nieve, battuto per outscore al 3°
tempo. Ma ridiventa difficile con il sorprendente siriano Amjad Aouda con il
quale vince solo di 3 lunghezze (32 a 29) e dopo aver penato nei primi rounds. Nei
pesi mosca, l’autore
del furto “olimpico” a spese di Pinto, il turco Atagun Yalcinkaya, vince
l’oro. In questa categoria, l’italiano Picardi viene eliminato dal tunisino
Walid Cherifi per sole due lunghezze. Assistiamo poi ad una serie di
“strani” ed altalenanti risultati, come la sconfitta del francese ex
campione del mondo e medagliato olimpico Jerome Thomas, per mano dello
sconosciuto egiziano Mohamed Eliwa ,a sua volta battuto da Cherifi che poi
si “consegna” nelle mani del “protetto” dell’ottomano Yalcinkaya
(tutto secondo copione…. Come diceva lo scrittore inglese Archibald Joseph
Cronin : “… e le stelle stanno a guardare!”).
Malgrado le assicurazioni dell’egiziano Osman in riunione tecnica
arbitrale (“non ho interessi in questo torneo…”), il francese Thomas
si ritrova con un assurdo verdetto di sconfitta perché non doveva incontrare
Yalcinkaya…e Dominique Nato l’allenatore francese aspetta provvedimenti
disciplinari per aver spiegato ai giudici di quel match il suo personale
pensiero… su certi posti dove prendere “qualcosa”, su alcuni “viaggi”
da intraprendere e sulle “sostanze” di cui erano composti! Nei
pesi gallo, vince il
francese Ali Hallab, che batte in
finale per assenza dell’avversario il siriano Mohamed Amiriek. In precedenza
Hallab aveva eliminato il turco Serdar Avci ed il greco Monokandylos. Battuto
l’algerino-francese Malik Bouziane dal turco Avci. Nei pesi piuma
vince il siriano Yasser Shigan , in una categoria che vive una grande
crisi e che appare sempre più di “transizione” tra gallo e leggeri. In
finale il siriano batte con un risicato 7 a 5 il cipriota-rumeno
Ovidiu Bobirnat (bronzo per la Romania ai mondiali del 1999 ad Houston).
Battuto per ko al 2° round il favoritissimo francese Khedafi Belkhir dal grezzo
ma potente marocchino Sedik Lbida. Nei
pesi leggeri affermazione “regale” di Domenico Valentino, che batte
nell’ordine e perentoriamente il tunisino Saber Guesmi (RSCO 3), l’algerino
Mohamed Beldjord (RSCO 3) ed in finale il turco Aydin Selchuk (argento agli
ultimi europei) per 40 a 24. Una grande ed autorevole prova di questo ragazzo
che acquisisce sempre più consapevolezza delle proprie enormi qualità. Nei
pesi superleggeri, vince il francese Adriani Vastine, che batte
l’italiano Carmine Cirillo, il turco Sipal ed in finale lo slavo Piperski. Nei
pesi welters, vince il turco Bulent Ulusoy (bronzo mondiale a Belfast nel
2001), che in finale non trova il francese Xavier Noel infortunato. In questa
categoria, avevamo Michele Cirillo, battuto per un solo punto 25 a 24 (puzza di
bruciato) dall’algerino Oussaci (sconfitto per outscore al 3° round da Ulusoy)…anche
qui c’è puzza di bruciato (o di marcio d’ottomano)! In precedenza il nostro
rappresentante aveva battuto il cipriota-russo Yuri Dubrinski.
Nei
pesi medi, vince
l’egiziano Mohamed Hikal , che in finale batte il turco Savas Kaya (25 a 22).
Hikal aveva prima battuto lo jugoslavo Nikola Sjekloca (bronzo mondiale nel
2003) e lo spagnolo Tormo. Battuto il francese Diambang in semifinale dal turco
Kaya ed eliminato nei quarti dallo slavo Sjekloca l’algerino Nabil Kassel.
Delusione per la sconfitta del croato Matekovic al primo match,
per mano del tunisino Tabboubi. Ad
Atene, negli ottavi dei pesi welters, l’egiziano Hikal, venne battuto per un
sol punto 18 a 17 dal pluricampione
olimpico e mondiale Oleg Saitov.
Nei
mediomassimi, registriamo
l’ennesima deludente prova di John
Dovi (argento mondiale nel 1999), battuto dal tunisino Mourad Sahraoui
abbastanza nettamente (21 a 12). La sconfitta del greco Pavlidis per mano
dell’egiziano Ramadan Yasser (battuto poi da Sivolija). La sconfitta per
ferita del favoritissimo Mario Sivolija ad opera sempre del tunisino Sahraoui
(che ha tra l’altro battuto anche l’algerino Akli Amari).In finale, vittoria
per il tunisino che batte il turco Yldirim Taharan (altro “superprotetto”
dall’ottomano), vincitore a sua volta del bosniaco Ranica e dello sloveno
Robert Kramberger (campione mondiale militare 2004). Nei
pesi massimi, vince il “nostro” Clemente Russo (al quale il sito FPI
ha tolto la medaglia più prestigiosa conquistata in carriera: il bronzo
ai mondiali juniores…). Russo , ha infilato lo jugoslavo Tomislav Antelj (15 a
6), il forte siriano El Shami
(bronzo ad Atene) per assenza (infortunio),il croato Djipalo ed in finale il
tunisino Mohamed Homrani
(vincitore prima del limite del francese Ouatah). Per
finire, ennesima e quasi scontata conferma di Roberto Cammarelle, che dopo aver
superato il primo turno per sorteggio, batte per abbandono al 2° round, il
tunisino Mourad Chebbi , per abbandono al 1° round lo jugoslavo Milan
Vasiljevic ed in finale per outscore al 2° round il francese Mohamed Samoudi.
Impressionante la facilità e l’autorità con cui Cammarelle ha assolto
l’impegno. Adesso l’unico
rischio che corre è quello di sottovalutare impegni ed avversari…speriamo
quindi che resti con “ i piedi per terra”, perché, come dice Gennarino,
il destino di ogni pugile è nascosto nel pugno del prossimo avversario!
Guai a ritenersi invincibili ed arrivati, ricordate che un vero campione si
riconosce soprattutto nella disponibilità e negli atteggiamenti. Roberto, non
ci deludere… SIAMO NOI, SIAMO NOI, I CUBANI DELL’UROPA SIAMO NOI…. GRAZIE RAGAZZI
Improvvisamente
si è sentito “vecchio”,
il nostro mitico pirata! Probabilmente è venuto
il momento di ritirarsi, ha riflettuto Stefano Zoff ( 39anni, 43
vittorie, 10 sconfitte e 2 pari ), dopo la cocente sconfitta rimediata contro
il forte ma non eccelso americano Levander Johnson (35anni, 34 vittorie, 4
sconfitte e 2
pari),
per il titolo mondiale IBF. Zoff è persona seria anche in questo. Se ha preso
questa decisione, vuol dire che è proprio arrivato il momento di piantarla lì.
Meglio chiudere e non
“sporcare” con qualche remunerativa ma rischiosa
esibizione, una salute che fin qui l’ha retto egregiamente. Aveva
cominciato come suo solito
Zoff,
ma qualcosa faceva intuire che non si trattava dello stesso pugile di tante
eroiche imprese. Al 7° round dopo alcune fasi alterne, un colpaccio di
Johnson, chiudeva definitivamente
il confronto. I particolari non sono importanti
ed era un momento che prima o poi sarebbe venuto.Grazie, sei stato un
vero campione! Negli altri match, il mediomassimo Silvio
Branco (38anni, 53
vittorie, 8 sconfitte e 2 pari) ha battuto per kot al 6° round il meno
esperto ma imbattuto jugoslavo Drago Janusevic (8 vittorie). Per Branco, con
la rinuncia al titolo europeo di Thomas Ulrich, si apre la possibilità di
affrontare il croato Stipe Drews per la corona continentale.Nei pesi medi il
“gitano” Domenico Spada (24 anni e 15 vittorie) , ha battuto
convincentemente il francese-napoletano Silvestre
Marianini ai punti in 6 rounds. Nei supermedi, vittoria senza infamia e senza
lode di Cristian Sanavia (30anni, 35 vittorie e 2 sconfitte) su Didier Nkuku
Mpeko ai punti in 6 rounds. Nulla più di un rodaggio. Nei mediomassimi, vince
anche Pietro Aurino (28anni, 33 vittorie e 2 sconfitte), per ferita al 4°
round su Artem Solomko. Infine vittoria del peso medio lombardo Luciano
Lombardi (30anni, 13 vittorie, 5 sconfitte e 3 pari), ai punti in 6 rounds su
Azedine Djerrari. A
Porvoo in Finlandia, il peso medio Amin Asikainen (29 anni e 14 vittorie), ha
battuto il resistente incassatore rumeno
Mugurel Sebe ( frequentatore dei rings italici…), ai punti in 4 rounds,
infliggendogli anche un atterramento nel corso del 4° round. Nei pesi welters,
Juho Tolppola (23 anni, 14 vittorie e 2 sconfitte), ex avversario di Michele
Orlando, ha dominato il bulgaro Ivo
Golakov , battendolo per kot al 3° round. A
Braccagli, riunione
organizzata dai coniugi Cavini per dare spazio ad alcuni elementi della
“scuderia”. Nei pesi medi vince Luca Tassi ai punti in 6 rounds su Ferenc
Olah, conquistando la 4^ vittoria
in carriera. Nei superwelters, Emanuele Grilli, effettua un “rodaggio” con
Karoly Domokos, battendolo ai punti in 6 rounds.
Nei superwelters, il piemontese Michael Luca Pasqua, batte il romano
Giorgio Cacciaglia ai punti in 6
rounds, conquistando il 2° successo senza maglia. Nei pesi superpiuma,
Antonio De Vitis (3 vittorie), batte l’ungherese Ferenc Szabo ai punti in 6
rounds. Per finire, il peso piuma Fausto Bartolozzi, supera il modesto
Giovanni Delisi ai punti in 6 rounds. A
Rezzato, il bulgaro
Alexander Vladimorov, ha mostrato tutto il suo disagio a muoversi tra i
professionisti, pareggiando il suo secondo match con Cherif Saki in 6 rounds.
Nei pesi leggeri invece, vittoria di Emanuele De Prophetis, che batte ai punti
in 6 rounds il francese Eric Patrac, infliggendogli anche un atterramento nel
5° round. De Prophetis ha 29 anni ed ha vinto tutti i 3 matches fin qui
disputati. In
Thailandia a Hua Hin, il peso gallo imbattuto Terapong Kaewnongsamed (21
vittorie), ha battuto ai punti in 12 rounds il filippino Rico Genon. Terapong
è un maestro di scuola. Ha dominato l’aggressivo rivale, con destri e
sinistri alternando colpi al volto
ed al corpo. Era in palio il titolo IBF del Pan Pacific. “Il
tempo è galantuomo”
diceva un vecchio adagio. Al Madison Square Garden di New York, il campione
del mondo della WBO dei superleggeri, il portoricano Miguel Cotto (24anni
e 24 vittorie ), dopo circa 5 anni, si è vendicato di quanto Mohamed
Abdullaev (15 vittorie e 2 sconfitte),
ma soprattutto la giuria, gli fecero a Sydney 2000, mandandolo sconfitto ed
impedendogli di vincere la
medaglia
d’oro che era alla
sua
portata. Ma passiamo al match, che ha visto Abdullaev lanciarsi subito
all’attacco. Cotto, temeva
l’avversario, ma era abile a sottrarsi ed a replicare in velocità. Il match
si districava fino al 9° round, allorquando
le “combinazioni” di Cotto chiudevano l’occhio e le speranze di
Abdullaev. L’uzbeko saggiamente avvertiva l’arbitro di non poter più
continuare ed il match finiva lì. Decisamente
non porta fortuna l’America ad Abdullaev, che sul suolo yankee ha conosciuto
le due sole sconfitte della sua carriera. Cotto, malgrado le difficoltà
postegli dall’avversario, non è stato brillante come in altre occasioni. Bellissimo
invece il match nei pesi leggeri tra il kirghizo Almazbek
“Kid Diamante” Raiymkulov (28anni,
20 vittorie ed un pari) ed il
cubano Joel Casamayor
(31 vittorie, 3 sconfitte ed un pari). Dopo aver subito un atterramento ed una
ferita nel 1° round, Raiymkulov è rientrato alla grande nel match, imponendo
il suo ritmo ad un Casamayor che, con il passare degli anni, pur
mostrando classe cristallina nell’esecuzione dei colpi, ha bisogno di
concedersi sempre piu’ pause. Sono in molti (compresi noi…) ad aver visto
vincitore Raymkulow, alla
fine
delle 12 riprese (il match era un’eliminatoria per il titolo WBC). La
giuria a bordo ring invece si è espressa per il pari (116 a 111 per
Diamond, 115 a 112 per Casamayor, 114 a 114). Nei pesi medi, l’irlandese
residente negli USA John Duddy (25
anni e 10 vittorie), conserva intatta l’imbattibilità superando nettamente
ai punti in 8 rounds Patrick Thompson. Nei pesi massimi, il portoricano Victor
Bisbal (alto 1,93), ottiene la 3^ vittoria battendo Victor James per abbandono
al 2° round con un tremendo colpo
al corpo! Spettacolare la vittoria del promettente supergallo portoricano Juan
Manuel Lopez, che s’impone prima del limite ad Eric Nemo. L’epilogo alla 3^ ripresa , dopo un
primo atterramento, l’arbitro decide di sospendere il match per porre fine
alla …“fuga” indecorosa di Nemo. Nei mediomassimi, l’imbattuto Wayne
Johnsen (8 vittorie), supera ai punti in 4 rounds James Sundin. A
Kampala, in Uganda, il peso piuma 26enne Jackson Asiku, che si è
stabilito in Australia dopo i giochi olimpici, tornato in Patria per un saluto
ai parenti, ha trovato il tempo di mettere ko in 3 rounds il connazionale Saulus
Kanda. Asiku ha 26 anni ed un record di 16 vittorie (9 prima del limite) e 3
sconfitte. C’è
un detto nel pugilato
:” le rivincite le vince chi ha più intelligenza!”. Evidentemente Antonio
Tarver, d’intelligenza ne ha da vendere, perché
nelle
rivincite è assolutamente micidiale. E’ stato così anche a Memphis, dove
ha battuto nettamente ai punti in 12 rounds, al limite dei mediomassimi,
Glencoffe Johnson, il pugile giamaicano che suscitò
tante
polemiche dopo una sua sconfitta con Silvio Branco.
Con questa vittoria,maturata grazie alla sua mobilità e velocità
nelle
repliche,
Tarver, ha
raggranellato 23 vittorie e vendicato le 3 sconfitte.
Per quello strano e perverso gioco
a cui danno vita le sigle mondiali, questo (uno dei match più validi
proponibili…), non ha assegnato alcuna cintura ! Dimostrazione che i matches
che vuole il pubblico non sono quelli che propongono i vari enti mondiali,
troppo condizionati dagli interessi di parte. Negli altri matches in
programma, c’è stata la vittoria nei pesi welters del ghanese
Ike Quartey sull’americano Verno Phillips, ai punti in 10 rounds.
Entrambi erano ex campioni mondiali. Quartey, che era al secondo match di
rientro dopo un’assenza di 5 anni, ha
passato un brutto momento nel corso del 9° round quando è finito al tappeto
per un “maligno” colpo di Phillips. Immediata la sua reazione, che gli ha
portato a vincere anche il round successivo.
Nei supermedi, il campione olimpico Andre Ward (4 vittorie), ha battuto
per kot al 3° round Ben Aragon, dopo averlo sfinito con il jab sinistro e
chiuso il match con un poderoso destro. Nei pesi leggeri, il mongolo Lakva Sim,
ex campione mondiale, ha battuto con due micidiali destri scagliati nel
secondo round, Shawn Simmons. Da
registrare anche il ritorno di Vinnie “Vicienzo” Maddalone (23 vittorie e 2 sconfitte), il peso massimo di origini
partenopee, che ha battuto per kot
al 4° round Dennis Mc Kinney. La fine del match è avvenuta per
l’intervento dei secondi di Mc Kinney, che hanno lanciato la spugna, dopo
che il loro assistito (che aveva già ricevuto un conteggio in piedi …),
stretto alle corde, era stato di
nuovo tempestato di colpi da “Vicienzo”. Di nuovo di scena i fratelli
Peterson (Lamont e Anthony), entrambi superleggeri, che in un sol round
(Anthony addirittura in soli 28 secondi…), battono John Frazier e
Anthony Middlebrooks. Per i due
terribili fratelli Peterson,
rispettivamente 11 e 8 vittorie. Infine
da segnalare, a distanza di una settimana dall’ultimo,
il nuovo successo del peso piuma Royonta Whitfield (23 anni ed 8
vittorie), che ha battuto per kot al 3° tempo il connazionale Terrance Roy.
Whitfield e Lamont Peterson, sono stati campioni USA dei dilettanti. A
Tjuana in Messico, viene seguito con sempre più interesse l’evolversi della
carriera di Marcos Geraldo junior, il
giovane peso massimo, figlio di Marcos Geraldo (in anni recenti si battè con
onore con gente come Hagler,Leonard,Duran, Hearns!).
Il “piccolo” Geraldo (è alto 1.96), ha battuto per kot al 1° round
(è la 6^ volta che vince al primo round) Fausto Alabena, conquistando il 7°
successo da professionista. A
Dagenham in Inghilterra, l’inglese
Nicky Cook (campione europeo), ha conquistato anche la corona
britannica (era in possesso pure di
quella
del Commonwealth), battendo per ko in soli due rounds, il connazionale Dazzo
Wiliams. La prova di Cook (25 vittorie di cui 15 prima del
limite)
è stata autoritaria e convincente. Partito subito all’attacco, ha chiuso il
match con un micidiale colpo al corpo nel corso del 2° round. A
Fort Worth in Texas, il picchiatore messicano
peso gallo Johnny Gonzales (29 vittorie e 4 sconfitte), ha
battuto ai
punti in 10 rounds, “scuotendolo” in varie occasioni, ma non riuscendo a
chiudere prima del limite il match, Adolfo Landeros. Nei superleggeri, il
nipote di Bernard Hopkins, Demetrius, ha battuto ai punti in 8 rounds
Roberto Valenzuela. Demetrius ha
un record di 19 vittorie ed una sconfitta ed è stato campione nazionale USA
dei dilettanti. Infine, il peso gallo messicano Abner Mares (4 vittorie) , ha
battuto prima del limite (kot al 5° round), Baladan Treviso. Mares è stato
campione mondiale cadetti a Budapest. In
una eliminatoria mondiale IBF dei pesi leggeri, l’americano Ricky Quiles (37 vittorie, 6 sconfitte e 3 pari), ha battuto
ai punti in 12 rounds l’ex campione mondiale
Javier
Jauregui . Match molto incerto, che vede Quiles prendere il largo solo negli
ultimi 4 rounds. Ancora un match negli USA ed ancora una vittoria solo ai
punti per il re del ko, il peso medio colombiano Edison Miranda (23 vittorie
di cui 21 prima del limite). Questa volta ha battuto il coriaceo e resistente
Jose Varala, ai punti in 12 rounds. In un match tra pesi massimi, Robert
Hawkins, ha battuto ai punti in 10 rounds
Kendrick Releford. Rieccoti
Tata Polinar il vero ed unico ! Questa
volta lui, ma proprio lui! Ha
perso per
kot
in 7 rounds con il peso gallo giapponese Manabu Fukushima (28 vittorie, 6
sconfitte e 2 pari).Polinar è quel pugile filippino il cui nome era stato
utilizzato da un altro in un match in cui era finito ko con un pugile
tailandese. Fukushima, avrebbe
dovuto battersi con Wladimir Sidorenko, che però si è infortunato prima del
match. Sempre a Tokyo ma in un'altra riunione, il peso mosca giapponese Koki
Kameda (7 vittorie , 6 per ko!), ha impressionato, nel mettere rapidamente ko
(1° round), l’ex campione mondiale della WBC Saman Sorjaturong (46
vittorie, 8 sconfitte ed un pari). Da quando è rientrato in attività,
Sorjaturong sembra l’ombra del pugile che conquistò il mondiale. A
Glen Burnie, continua
la prepotente ed entusiasmante
scalata di Nick Casal, il 19enne superleggero, proveniente dalla zona
prospiciente le cascate del Niagara e diretto da Shelley Finkel. Questa volta
,ed è stata la 7^, ha messo ko al 1° round Martinus Clay. Casal ha vinto
tutti gli undici matches disputati prima del limite. Nei pesi massimi, Chazz
Whiterspoon, anche lui un “protetto” di Shelley Finkel, ha ottenuto il
sesto successo, battendo il veterano Marion Wilson ai punti in 6 rounds.
Infine l’imbattuto peso medio 29enne , Ishmail Arvin (15 successi),
ha battuto Elias Cruz per kot al 3° round. A
Londra, il 26enne peso
leggero Graham Earl, dopo aver toccato il tappeto nel corso del 6°
round, si è imposto per kot a Kevin Bennet,
fermato
dall’arbitro nel 9° round.Per Earl si è trattato del 26° successo contro
una sola sconfitta. Il match era valido per il titolo del Commonwealth. Nei
pesi medi, il turco Gokhan Kazaz (27 anni, 8 vittorie ed un pari), ha
battuto
Alan Gilbert ai punti in 6 rounds. Kazaz fa il cameriere in un ristorante e di
solito disputa uno degli ultimi matches della serata,
perché combatte dopo il suo turno lavorativo. Infine grossa sorpresa
nei mediomassimi con Peter Haymer che ha battuto e nettamente ai punti in 10
rounds, il favorito Tony Oakey. Era in palio il titolo inglese.
Trinidad and Tobago è un paradisiaco arcipelago dei Carabi ed è’ anche la Patria del
peso massimo Kertson Manswell
(28 anni , alto 1.95), che è stato buon dilettante e che
da professionista è già al 5° successo, dopo aver battuto per
abbandono al 3° tempo Mickey Richards. Nei
pesi supermedi, ancora un ex buon dilettante, Kirt Sinnette , ha conservato
l’imbattibilità (8 vittorie), superando ai punti in 6 rounds Deon Gilkes. A
Buenos Aires, il peso
superleggero Marcos Rene Maidana, detto “el chino” (il cinese), ha battuto
Sergio Javier Benitez per kot al 3° round. Maidana ha 21 anni ed ha vinto 9
matches! Continua anche la serie positiva del massimo leggero Julio Cesar
Dominguez, fratello di Marcelo, detto “ l’incredibile Hulk”, che ha
messo ko al 1° round Juan Eduardo Cabala, ottenendo anch’egli il 9°
successo. Sempre a Buenos Aires, ma in altra manifestazione, il peso welter
Juan Manuel Alaggio, preso sotto l’ala protettiva di Davide Guccioni dopo un
match con Sven Paris, ha battuto
ai punti in 4 rounds il connazionale Martin Luciano Martinez. La
UNIVERSUM Boxe, in
trasferta a Pola in Croazia, ha affidato il clou della manifestazione a Felix
Sturm, già sfidante di De La Hoya, che ha
superato nettamente ai punti in 12 rounds lo spagnolo Jorge Sendra. Il
match era valido per il titolo WBO international ed era considerata
un’eliminatoria mondiale per la WBA. Il pubblico presente, circa 6000
spettatori, è però intervenuto per il 32enne mediomassimo Stipe Drews (29
vittorie ed una sconfitta), che ha battuto ai punti in 12 rounds l’argentino
Omar Eduardo Gonzalez. Drews, recentemente battuto da Paul Briggs in una
eliminatoria mondiale, aspira ad essere il prossimo avversario del campione
mondiale Adamek. Era la prima volta che combatteva nella sua Croazia. Grossa
impressione ha destato il superwelter Ante “il pittbull” Bilic, che ha
messo ko in due soli rounds, il bielorusso Sergey Shnip. Esordio all’ovest
per Denis Inkin, il forte peso medio russo ex campione mondiale militare, che
ha battuto l’uruguajano Gerardo Soria per kot al 4° round, rimanendo
imbattuto dopo 24 vittorie. Nei mediomassimi, il polacco Aleksey Kuzmieski
(28anni e 4 vittorie), ha battuto Alexander Beroshvili ai punti in 4 rounds.
Nei pesi massimi, l’ukraino Alexey Mazikin, avversario olimpico di
Cammerelle, ha battuto David Blanco ai punti in 4 rounds (3° successo).
Infine, 11^ vittoria per il massimo leggero Mark Hendem, che ha battuto
Janos Somogy per kot al 5° round, ottenendo l’11° successo. In
Danimarca, i problemi
economici determinati dai mancati contributi della televisione locale hanno
diradato le riunioni pugilistiche. Ad
Aarhus,
dopo parecchi mesi (evento inconsueto!), finalmente è tornata la boxe.
A reggere il clou, il libanese Reda Zam Zam (25 anni e 17 vittorie),
che per il titolo WBA internazionale, ha battuto il più alto armeno Hamlet
Petrosian ai punti in 12 rounds. Zam Zam, che si era ferito seriamente
all’arcata sopraccigliare, era stato curato mirabilmente da Paddy Byrne.
Nell’ottavo round, Zam Zam è riuscito anche ad atterrare il rivale.
Nei supermedi, il 27enne Rudy Markussen (30 vittorie ed una sconfitta),
ha battuto per kot al 1° round , dopo avergli inflitto 2 atterramenti,
l’ormai “spento” Hocine Cherifi. Questo
pugile non regge più i colpi, andrebbe fermato e sottoposto a controlli molto
fiscali, altrimenti si rischia grosso! La federazione francese dovrebbe
intervenire. Nei pesi welters, l’imbattuto Thomas Damgaard (34anni e 36
vittorie), ha battuto Stephan Chungu del East Africa,
ai punti in 8 rounds. Nei pesi piuma, l’albanese Spend Abazi, ha
battuto il keniano Geoffrey Munica ai punti in 6 round. Nei pesi massimi,
Johnny Jensen (27 anni, 16 vittorie ed un pari), ha battuto il georgiano
residente in Spagna Leri Okhanashvili ai punti in 6 rounds. Infine Martin
Kristiansen, coraggioso ma battuto avversario di Stefano Zoff, ha impattato in
2 rounds con il tedesco Nico
Salzman per decisione tecnica, dopo una duplice ferita per uno scontro di
teste. Cari
amici si e’ fatto tardi, Gennarino ha sonno, godiamoci questo momento… SIAMO NOI, SIAMO NOI, I CUBANI DELL’EUROPA SIAMO NOI CIAO
ALLA PROSSIMA DA
QUELLI … DELLE NEWS
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