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Boxemaccheroni

A El Cajon, l’ex campione mondiale IBF dei pesi leggeri Julio Diaz (31 vittorie e 3 sconfitte), ha  praticamente demolito, Marco Angel Perez, in poco più di un minuto! La conclusione del match è avvenuta per un uppercut destro che ha “steso” Perez. Questi  si è poi rialzato, ma senza essere piu’in grado di continuare. Nei pesi gallo, l’ex campione mondiale WBO Mauricio Martinez (28 vittorie, 5 sconfitte ed un pari), con un azione massiccia, ha prima messo al tappeto nel 2° round il rivale Reynaldo Hurtado e poi ha costretto l’arbitro a fermare il match nel corso del 4° round.Nei pesi welters, il promettente Delvin Rodriguez (15 vittorie, una sconfitta ed un pari), dopo essere andato al tappeto nel primo round, si rialzava ed a sua volta mandava  due volte al tappeto Christopher Henry (Isole Barbados) nel primo round e altre due volte nel secondo round, mettendolo poi definitivamente ko. Tutto questo in soli 44” dall’inizio del round. Infine , ottavo successo per il peso leggero Larry Gonzales, che dopo aver atterrato Carlos Cisneros nel corso del 4° round, ha vinto con unanime decisione ai punti in 6 rounds.

 

 

 

 

In Thailandia, sono ancora in corso le indagini per capire chi è il pugile filippino andato ko con Medgoen Singsurat. L’inchiesta è stata affidata al generale Chira Navisathira ed al famoso arbitro Anek Hongthongkam. I due hanno parlato con l’organizzatore Panya Prachakorn che ha loro riferito che un matchmaker filippino, tale “Benie De La Pena”, gli aveva offerto Tata Polinar.Lui però si era  già insospettito, perché sul passaporto c’era indicato il nome Romeo Balaba Polinar. Allora l’intraprendente matchmaker filippino gli ha spiegato che Tata Polinar era solo il soprannome. Prachakorn, ha dichiarato di non insistito nelle domande, perché pensava che fosse assurdo che qualcuno potesse pensare di sostituire un pugile di scarso valore come Polinar. L’inchiesta continua ma nel frattempo, si sono perse le tracce del matchmaker filippino! 

 

 

 

 

Il campione del mondo dei supermedi per la WBA, il danese Mikkel Kessler (36 vittorie), ha  conservato il suo titolo a Sydney in Australia,

  respingendo l’assalto dell’aborigeno locale  Anthony Mundine.  Netto è stato il successo del danese , che dopo essere stato sorpreso dall’improvviso attacco di Mundine nel 1° round, si è rifatto nel 4° round con solide combinazioni al capo, visibilmente accusate dall’australiano. Scambi feroci nel 9° round, con i due pugili che hanno dato fuoco a tutta la “santabarbara”. Nell’ultimo round, è ancora il danese a colpire duro ed a scuotere il rivale. Mundine ha ringraziato il danese per il bel match che ha potuto regalare ai suoi tifosi e gli ha chiesto la rivincita. Il danese dal suo canto ha detto di aver datto tutto quello che aveva in corpo negli ultimi due rounds, per essere sicuro della vittoria. In un match tra pesi leggeri, l’australiano Mick Katsidis, ha vinto il 16° match, battendo per ko al 2° round Adis Tebebu, con un potente gancio sinistro (Katsidis è mancino!). Nei superleggeri, il canadese residente Paul Whalberg (9 vittorie), ha battuto Khalid Ahmed ai punti in 6 rounds in modo molto convincente. Nei massimi leggeri 8° successo per Danny Whiters, che ha battuto ai punti in 4 rounds Dave Dowden. Whiters è figlio di un  peso medio, Jimmy Brown (era il suo nome di battaglia), molto famoso in Australia negli anni 70!

Tornando all’agonismo, vi diciamo che a Bangkok, il tailandese supergallo Saenghiran Lookbanyai ha conservato il titolo Asiatico del WBC, battendo per kot al 3° round il filippino Jun Magsipoc (…e speriamo che sia lui!) . Lookbanyai ha un record di 12 matches tutti vinti di cui 9 prima del limite.

Ritorno sul ring per la medaglia d’oro olimpica di Sydney nei supermassimi. A Temecula negli USA, l’inglese Audley Harrison (18 vittorie di cui  13 prima del limite), ha battuto per kot al 7° round, l’ex promessa americana Robert Davis (31 vittorie e 7 sconfitte). Davis è finito al tappeto nel 1° round, ma è sembrato più in virtù di una spinta. Nel 7° round, Harrison, finalmente determinato, ha costretto l’arbitro a fermare il match.  Da registrare un altro importante ritorno nei pesi massimi, con il canadese Kirk Johnson, (36 vittorie, 2 sconfitte ed un pari), che batte per decisione tecnica al 5° round, il cubano Yanqui Diaz (13 vittorie e due sconfitte). Johnson  ha subito due richiami per colpi bassi. La fine del match dopo uno scontro di teste. Malgrado i due richiami, Johnson era nettamente in testa nel punteggio. Rientro anche per l’ex campione USA dei dilettanti del 2004, Rafael Butler (8 vittorie ed una sconfitta), che era reduce dalla prima sconfitta in carriera. Butler, si avviava ad una tranquilla vittoria con Kerry Biles, ma un colpaccio del rivale lo faceva sbandare paurosamente. Butler riusciva a concludere le 4 riprese previste vincendo il match, ma aumentando le perplessità sulla sua tenuta ai colpi. Ancora un ex campione USA dei dilettanti dei pesi massimi, Malcom Tann (16 vittorie ed una sconfitta), che alzata la qualità dei suoi avversari, ha battuto ai punti in 8 rounds Derek Bryant (18 vittorie e 4 sconfitte).   Tann dopo aver subito l’iniziativa di Bryant ed un atterramento nel primo round, dalla 5^ ripresa, è riuscito ad imporre la sua maggior possanza, imponendosi ad uno stanchissimo Bryant.

 

 

A Fife in Scozia, continua il cammino vittorioso dell’interessante e quotato peso welter Kevin Anderson (22 anni). Questa volta ha battuto ai punti in 10 rounds Wladimir Borowski, ottenendo il 14° successo (9 prima del limite).

 

A New York, nel Grand Ballroom del  Manhattan Center, ennesima vittoria per il 23enne “figlio di David” Dimitry Salita (22 vittorie, di cui 13  prima del limite). L’imbattuto avversario del superleggero ebreo di origine ucraina, Luis Brown (14 vittorie ed una sconfitta), è rimasto sanguinante sullo sgabello, nell’intervallo dell’ottava ripresa, dopo essere stato dominato per tutto il match.  Nei pesi medi, l’haitiano Andre Berto, bronzo con gli USA ai mondiali di Bangkok ed olimpico ad Atene (con Haiti dopo essere stato squalificato ai TRIALS USA), ha  battuto Anthony Little per kot al 4° round , cogliendo il 6° successo da professionista. Nei pesi gallo il promettente Gary Stark junior (13 vittorie), ha vinto ai punti in 8 rounds, battendo Juan Carlos Santiago. Ritorno sul ring dopo qualche tempo per il nigeriano Ehinomen Eikhamenor (11 vittorie), che batte al’unanimità in 6 rounds John Douglas.

 

Ad Alcobendas, vicino Madrid, il britannico Esham Pickering (28 vittorie e 3 sconfitte)ha confermato il buon momento del pugilato inglese,  difendendo vittoriosamente il suo titolo europeo , in un ambiente molto caldo ed ostile, dall’attacco del favorito ed imbattuto  pugile locale, Miguel Mallon (24 vittorie ed una sconfitta). Dopo aver aspettato che lo spagnolo si sfogasse nelle prime 4 o 5 riprese, Pickering ha cominciato a prendere l’iniziativa, finchè al 10 round, con un micidiale destro, ha messo ko per il conto totale il coraggioso rivale. Ha arbitrato l’italiano Franco Ciminale.

Nei pesi minimosca, l’argento olimpico di Sydney, lo spagnolo Rafael Lozano (15 vittorie e due sconfitte), ha battuto per kot al 5° round il bulgaro Dimitar Alipiev.  Nei pesi massimi, il “Sonny Liston olandese”, come ama farsi chiamare, il 31enne Richel Hersisia (24 vittorie ed una sconfitta), ha messo ko al 4° round l’ungherese Vlado  Szabo.

 

Passiamo in Francia, dove a Bruay la Buissiere, ha esordito l’ex nazionale francese peso leggero Gullaume Salingue, che ha battuto ai punti in 4 rounds Celso Da Costa. A Clermont Ferrand, il superleggero locale Ismael El Massoudi (17 vittorie e due sconfitte), ha battuto per ferita all’8° round Olivier Bonine (7 vittorie, una sconfitta ed un pari) di Levallois. Match molto intenso con equilibrati scambi di colpi, finchè Bonine non ha messo il ginocchio a terra. In quel momento comunque El Massoudi era in leggero vantaggio. Il match era valido quale finale della coppa di Francia. Sempre per lo stesso trofeo, si sono affrontati il superpiuma locale Younes Bouiksain (4 vittorie)  e Philippe Meheust. Ha vinto, dominando, Bouikisain in 6 rounds.Registriamo anche che a Calais, il peso welter Stephane Jacob, davanti al suo pubblico, ha battuto il turco–tedesco Turgay Uzun ai punti , conquistando la corona WBF. Infine registriamo il “ritorno” sul ring di Stephane Canclaux (25 vittorie ed una sconfitta), reduce dalla sconfitta contro Jimmy Colas, che a Nizza ha battuto per arresto del combattimento al 3° round lo slovacco Richard Remen.  Erano 15 mesi che Canclaux ( spesso si allena in Italia con Kalambay), non saliva sul ring.

 

A Chicago, l’imbattuto e promettente 24enne peso leggero messicano Jose Armando Santa Cruz (20 vittorie di cui 11 prima del limite), ha  messo ko al 4° round l’americano Ernesto Zavala (20 vittorie e 3 sconfitte). Santa Cruz è ormai uno dei migliori pesi leggeri del mondo! La sua tattica per questo match è stata impressionante. Per 3 rounds, ha metodicamente colpito il rivale, finchè nel 4° round l’ha inviato per due volte al tappeto. Sul secondo conteggio l’arbitro ha sancito l’out.

Il peso supergallo Israel Vasquez (37 vittorie e 3 sconfitte), campione del mondo IBF, ha conservato la sua corona, dominando ai punti in 12 rounds Armando Guerrero. Inizialmente, Guerrero ha cercato di fare il match per sorprendere il campione, ma dal 7° round Vasquez ha aumentato il ritmo, e per il rivale non c’è stato più nulla da fare. Il match si è svolto a Lynwood nell’Illinois. 

 

 

 

 Continuano a Vienna ed in Austria i tentativi di rinverdire l’asfittico pugilato locale con l’innesto di qualche straniero .L’operazione ebbe  successo con Laszlo Papp e Johannes Orsolics, in misura ridotta con Edip Secevic. Adesso si prova  con il cileno Joel Mayo e con il peso medio ungherese Vilmos Balog, ma non è la stessa cosa! Balog,dopo una lunga e buona carriera da dilettante,  benché 30enne, sa mostrare ancora gli sprazzi di un’ ottima tecnica. Stavolta ha battuto , proprio a Vienna, Marek Krupas per ko al 1° round, cogliendo il 4° successo.  Nei pesi gallo, un altro ungherese, Sandor Koczak, anche lui 30enne, ha battuto per ko al 5° round Ahmet Solmez.

 

 A Castell Bisbal in Spagna, il superpiuma argentino residente, Angel Hugo Ramirez, ha battuto per ko al 10 round, Livinson  Ruiz.  Era in palio il titolo WBC del mondo Hispanico. Per il 27enne  pugile argentino, si è trattato del 13° successo (ha anche 3 sconfitte e due pari!). In un altro match, ma nei pesi piuma, il 29enne spagnolo Sergio Blanco, ha colto il 12° successo, battendo per ko all’ 8°  round il tanzaniano Obote Ameme. Era in palio il titolo TWBA.

 

 

 

 

Si è forse conclusa definitivamente la lunga e tormentata storia sul ring di Mike Tyson (39 anni, 50 vittorie, 6 sconfitte e 2 pari). Da tempo  ormai faceva  piu’ notizia fuori che dentro il “quadrato”. Tra le 12 corde, dove il giudizio è impietoso, le cose andavano sempre piu’ male. Prima Danny Williams, onesto e nulla piu’ (come ha dimostrato Klitschko…) ed ora Kevin McBride (32 anni, 33 vittorie con 4 sconfitte ed un pari), ancora meno di Williams, hanno dimostrato che per lui come dice Altafini :”non c’è manana (domani)”. Tyson, si era allenato, ma come ha giustamente detto lui stesso :” non ho piu’ le budella per continuare…Non posso piu’ mancare di rispetto allo sport che amo!.”.  Una vera confessione. Adesso speriamo che i soliti “sciacalli” non gli girino intorno per sfruttarlo e…annientarlo! In ogni caso, e malgrado tutto, Mike Tyson, ha riportato l’attenzione di tutto il mondo su questo sport. Grazie per questo Mike! Il match non ha avuto storia, non era piu’ Tyson!Il modesto Mc Bride, l’ha colpito e spinto a piacimento. Ai tempi d’oro di “Iron” Mike, Mc Bride, sarebbe durato pochi minuti. Alla fine del sesto round , dopo aver  rimediato anche un richiamo per testata intenzionale, Tyson, si è letteralmente afflosciato al tappeto, la testa retta dall’ultima corda, lo sguardo assente e stanco. Si, soprattutto vuoto e stanco! Subito dopo si è esibita Layla Alì, la figlia del piu’ grande (presente alla manifestazione…), che ha battuto con determinazione in 3 soli rounds e per la gioia di papà, Erin “l’irlandese” Toughill. In un match tra superleggeri, l’ex campione mondiale WBA ed IBF, Shamba Mitchell (56 vittorie e 4 sconfitte), ha  battuto per decisione tecnica al 5° round, Chris “il meccanico” Smith (19 vittorie, 2 sconfitte ed un pari). L’epilogo del match, che vedeva in vantaggio fino a quel momento Mitchell, si è avuto quando i due pugili si sono scontrati accidentalmente con le teste e Mitchell si è ritrovato con una ferita sotto l’occhio destro. Infuriato Lou Di Bella, manager di Smith:”come si fa a sospendere un match  così importante per una ferita sotto l’occhio”.   Duro match e vittoria sofferta per l’australiano Hussein Hussein (3° classifiche mondiali della WBC dei pesi mosca), che ha battuto con decisione unanime il messicano Evaristo Primero. Per Hussein, 28 vittorie  (21 prima del limite) e due sconfitte. Nei pesi welters, il promettente Anthony Peterson (20 anni e 9 vittorie), ha battuto per kot al 6° round Wayne Fletcher. Match intelligente ed autoritario per Peterson.

 

A Las Vegas, al Plaza Hotel, il peso massimo israeliano Roman Greenberg, ha battuto per kot al 4° round, il “collaudatore” Josh Gutcher.  Prima che l’impari lotta venisse fermata dall’arbitro del match, Greenberg (19 vittorie), aveva atterrato per ben 4 volte l’avversario. Presente anche Philippe Fondu, manager ed ex-dentista belga frequentatore dei Paesi dell’Est, dove è solito “pescare”  pugili di discreto valore. A Las Vegas ne ha portati ben 3. Il mediomassimo Yuri Barashyan,che ha battuto il duro ed esperto Sam Reese ai punti in 10 rounds. Il massimo leggero Vyacheslaw Uzelkow (26 anni e 6 vittorie), che ha messo ko al 1° round Johnatan Embry. Infine il mediomassimo Viktor Zynoviev (22 anni e 6 vittorie) che ha battuto ai punti in 6 rounds Moses Matouwa.

A Nyradoni in Ungheria, campionato europeo della WBA (EBA), che ha visto il peso medio Jozsef Nagy (29 anni e  10 vittorie), dare l’ennesima dimostrazione di potenza, mettendo al tappeto il sudafricano Andile Tshongolo (anche l’EBA ha un concetto  della geografia…opinabile), alla 3^ e 4^ ripresa, prima di  “chiudere” il match nel 6° round. Vendicato da Nagy il  connazionale Zoltan Takacs, battuto da Tshongolo qualche anno fa.  Ancora un EBA titolo nei superwelters, con l’ungherese Attila Kovacs, che batte prima del limite l’argentino Aladino Alanis, solitamente duro ad arrendersi (inutile continuare a chiedersi che c’entra un argentino con il titolo …europeo). Kovacs (13 vittorie ed una sconfitta), chiude il match nel 3° round. Nei superpiuma, Janos Nagy (22 vittorie) batte ai punti in 8 rounds, il russo Yuri Romanovich. Nei massimi, Oliver Rubin (27anni, 13 vittorie ed una sconfitta), batte Attila Huszka per kot al 2° round. Nei pesi piuma ancora un Nagy, il 20enne Zsolt, che batte Jozsef Gabris per kot al 2° round, ottenendo l’8° successo.

 

A Charleroi in Belgio, il ghanese residente Jackson Osei Bonsu (24 anni, 19 vittorie ed una sconfitta), ha messo ko in 4 rounds l’ungherese  Janos Petrovics (6 vittorie e 2 sconfitte). Con questa vittoria (la 17^ prima del limite), Bonsu ha conservato il titolo IBC dei pesi welters.Ancora un ungherese di scena nei gallo, Robert Isaszegi, dal glorioso passato dilettantistico(è stato vicecampione europeo 1989 e bronzo nel 1985) e dall’immacolato record  professionistico (18 vittorie). Il campionato dell’Unione Europea, l’ha visto però opposto ad un motivatissimo Carmelo Ballone (16 vittorie, una sconfitta ed un pari), che l’ha battuto in 4 rounds. Si prospetta per l’oriundo italiano, una interessantissima sfida con il sardo Maludrottu.

 A Detroit, la “leggenda” Thomas Hearns, ha assistito entusiasta insieme ai suoi concittadini alla vittoria del figlio Ronald (26 anni e 6 vittorie), su Chris Payne per ko al 1° round. Ronald, ha mostrato qualcosa dell’ “arsenale” paterno, lasciando al tappeto il rivale per qualche lungo e drammatico minuto. Ha vinto anche il superleggero Lanardo “Fornitore di dolore” Tyner (8 vittorie), un pugile che riscuote il consenso di molti appassionati, ma che durerà poco per la sua tattica da kamikaze. Stavolta, dopo un avvio forsennato nel quale ha messo al tappeto il rivale , Jose Roman, si è dovuto accontentare di una larga vittoria ai punti in 6 rounds, ma anche stavolta ha preso troppi colpi.  Per finire, da segnalare il negligente arbitraggio del sig. Sam Williams, che ha fatto  temere per la sorte di Dino Buckley.  Questi dopo essere finito a terra per un duro colpo si  rialzava in chiara difficoltà d’equilibrio e  senza difesa. L’arbitro anziché fermare il match dava il boxe e Dan Wallace il suo avversario lo colpiva con 4 duri colpi che lo mettevano al tappeto da dove si rialzava dopo 10 drammatici minuti, con l’aiuto di medici ed infermieri. Semplicemente vergognoso!

 

Approfittiamo dell’episodio di prima  per fare una piccola riflessione. Ad un arbitro si può perdonare un verdetto sbagliato o un conteggio di troppo, mai un tardivo intervento ed una negligente condotta che metta in pericolo l’incolumità degli atleti. Ci sono molti,troppi  ambiziosi in questa categoria! Si pongono dei traguardi e li riescono pure a raggiungerli, ma nessun traguardo potrà mai gratificare  per un dramma causato (o sfiorato) da  una  colpevole negligenza o da una evidente incapacità.  Prima di affidare “arbitraggi” e  liste internazionali a destra e manca,  con superficialità e leggerezza,  bisognerebbe valutare  (se si è in grado di farlo…), con onestà e competenza (stiamo messi maluccio…!) , le capacità e  lo spessore morale dei destinatari. Abbiamo assistito a “scene” vergognose con arbitri che pur d’ingraziarsi i “potenti” di turno, esponevano gli atleti a rischi e punizioni pericolose. A questa categoria come sportivi e come uomini, prima di ogni cosa chiediamo soprattutto rispetto per la salute degli atleti. Un rispetto che non deve essere mai disgiunto da senso etico e pienezza di  responsabilità. Le ambizioni sono sopportabili se accompagnate da doti inconfutabili. Forse “qualcuno”   pensa che per affermare la propria personalità basti  aumentare  le “righe”… sui propri biglietti da visita. In una società priva di valori è probabile, ma nessuna società può durare a lungo senza certi “valori”. Non è profezia...è storia!

 

A Gorzow Wielkopolski, “El diablo” Krzysztof Wlodarczyk (23 anni, 32 vittorie ed una sconfitta), ha conservato il titolo WBC Youth (Giovanile) ,  battendo per abbandono al 4° round l’inglese John “Buster” Keaton (25 vittorie e 12 sconfitte). Keaton, aveva iniziato subito forte il confronto, portando numerosi colpi al corpo di Wlodarczyk, ma l’arbitro (Slodek Kromka), seguendo una linea “dilettantistica”, lo ha ammonito per colpi con l’interno del guantone. Questo inizio veemente di Keaton ha un po’ frenato l’azione di Wlodarczyk (solitamente lento a carburare…), ma trovato il ritmo (dalla 3^ ripresa…), per il  britannico si è fatta notte e dopo due atterramenti nel corso del 3° round ( per colpi al corpo), non si è presentato al centro del ring per il 4° round. “Questo è un pugile davvero molto duro e difficile da boxare!”, è stato il commento di Keaton. Dopo il match, l’organizzatore-manager  polacco Wasilewski, è volato in america per prendere accordi con Don King in relazione all’attività della sua scuderia che comprende oltre a Wlodarczyk anche Dawid Kostecki , Tomasz Bonin ed altri. In un match tra pesi massimi dall’esito scontatissimo, Tomasz Bonin (30 vittorie ed una sconfitta), ha battuto in un sol round Pavel Vanacek (una vittoria e …10 sconfitte)..  La riunione di Gorzow è stata organizzata in collaborazione con la “Viking Sport” di Robert Walstad, che è il manager di molti pugili norvegesi ed è il padre del peso gallo Reider (che non ha combattuto per infortunio). Robert Walstad  ed è stato anche un ex arbitro internazionale a livello dilettanti e dirigente dell’EABA. Alcuni pugili da lui “curati”, si sono esibiti nel corso della manifestazione.Il peso massimo Daniel Perret (è un ucraino naturalizzato norvegese che in realtà si chiama Daniel Petriakto ), ha battuto Marek Oravsky per kot al 2° round. Il mediomassimo Kim Jenssen (28 anni e 3 vittorie), ha battuto Zaur Jangubaev ai punti in 4 rounds ed il peso massimo Rune Lillebuen (34 anni), al rientro dopo un lungo periodo di assenza, ha battuto Marian Tudor per kot al 2° round. 

 

Passiamo all’Italia e precisamente a Gallarate, dove Vincenzo Imparato (25 vittorie, 10 sconfitte e 2 pari) ha conservato il titolo  italiano dei supermedi, pareggiando ai punti in 10 rounds con Lorenzo Cosseddu (16 vittorie, 3 sconfitte e 4 pari).   Il match è stato costantemente portato avanti con risultati non troppo evidenti da Cosseddu che ha da recriminare per il verdetto. Urge rivincita! Nei pesi welters, il napoletano Elio Cotena (24 anni, 12 vittorie , 3 sconfitte e 4 pari) , ha battuto ai punti in 6 rounds Bertrand Souleyras.  Nei mediomassimi , Massimiliano Saiani (22 vittorie, 13 sconfittee 2 pari), facendo intuire una preparazione approssimativa, pareggia in 6 round con il modesto ma determinato David Greter.

A Palazzolo Sull’Oglio, il peso leggero veneto Devis Boschiero, ha parzialmente riscattato l’ultima opaca e preoccupante prova, battendo per kot al 5° round il francese Pierre Mendez.  Con questa vittoria, il 23enne Boschiero porta a 5 il numero dei suoi successi.

A Spoleto nei pesi welters, ha fatto il suo esordio al professionismo, Cristiano Bonacci. Vittima “sacrificale” per l’evento Patrick Prokopecz, che viene fermato al 3° tempo. 

Sarà l’inglese Wayne Pinder ad affrontare Lorenzo Di Giacomo a San Mango d’Aquino il 22 luglio.   Vincenzo Cantatore è passato con i coniugi Cavini, dovrebbe combattere a Roma il 16 luglio. Al 90% Michele Piccirillo (che è anche sfidante all’europeo dell’ukraino Sergej Dzindziruk), affronterà Ricardo Mayorga per la corona vacante WBC dei superwelters.

Esaminiamo velocemente alcuni  tornei svoltisi in giro per il mondo.

Partiamo da Darwin in Australia, dove si sono disputati gli “Arafura Games”.

Nei minimosca ha vinto il malesiano Alberto Alfons, che ha battuto il tailandese Narongrit Pongpaew.

Nei pesi mosca, ha vinto il tailandese Chakkapong Chanpiro, che ha battuto l’olimpico australiano Brad Hore.

Nei gallo ha vinto l’australiano di origine italiana Nick  Di Carlo , che ha battuto il tailandese Satjaporn Jamroensan nettamente ai punti.a sua volta il tailandese aveva eliminato l’australiano Erle Wiltshire.

Ancora un australiano nei piuma, Corei Mc Connel che batte il malesiano Eddy Kalay.

Vittoria nei leggeri per lo scozzese Mitch Prince, che batte nell’ordine il cambogiano Poresong e gli australiani Thompson e Pevinski.

Nei superleggeri vince Todd Kidd (Australia), che in finale supera il connazionale Wayne Parsons. Ancora un australiano , Gerard O’Mahony che batte in finale il neozelandese Joseph Blackbourne (outscore al 2° round).

Medi e mediomassimi sono appannaggio degli scozzesi che vincono con Craig Mc Ewan e Kenneth Anderson. Il primo ai punti sull’australiano Jarrod Fletcher ed il secondo per outscore sul “canguro” Shane Lodge.

Nei massimi vince l’australiano Adam Forsyth sul neozelandese Lance Bryant (in precedenza aveva superato lo scozzese Stephen Simmons)  Nei supermassimi è il neozelandese Greg Weenik a superare Steven Rudic (Australia) , a sua volta vincitore del connazionale  John Vaughan.  

 

Si è svolta ad Arborea in Sardegna, la 3^ edizione dei Campionati dell’Unione Europea.  Confortanti alcune indicazioni fornite dagli atleti italiani. Presente al gran completo la “ghenga”  del consesso internazionale. Su tutti, sempre lui, il “burattinaio del Bosforo”. Sorrisi di circostanza, ma guai a dimenticare. Le persone intelligenti devono perdonare, ma non dimenticare….

Nei pesi minimosca, viene a mancare Pal Bedak, che invece era dato per sicuro. Mancata la sfida con Alfonso Pinto, che conferma ancora una volta, la sua ritrovata condizione fisico-mentale, vincendo  il torneo e battendo il polacco Maszczik ed il rumeno Iulius Poczo. Tutto sotto gli occhi compiaciuti dell’ottomano che  certamente non prova rimorso per …Atene. 

Nei pesi mosca, il francese Sofiane Tackoucht, chiuso in patria dal “mostro” Jerome Thomas, si esalta qui in Sardegna e mette in fila titolati avversari come Vincenzo Picardi (piuttosto deludente),  il bulgaro Salimov  ed in finale l’esperto polacco Rzany.

Nei gallo vince il bulgaro Daetalin Dalakliev, che batte l’algerino “diventato” francese Hicham Ziouti, il tedesco Wilhem Gratschow ed in finale il rumeno Enache.

Nei piuma, nuovo successo del russo “diventato” bulgaro Alexey Shaidulin, che supera l’ungherese Miklos Rat, il polacco Liczik ed in finale il francese Sow. 

Nei pesi leggeri, per noi l’uomo di punta  del team Italia. La dimensione di Domenico Valentino è ormai quella di un atleta di primissimo piano! Batte senza problemi lo spagnolo Onis, supera con autorità il bulgaro Samet Huseynov e con un inizio fulminante e veloce,  l’inglese Frank Gavin (erede di maglietta di Amir Khan…) per rsco al 2° round. Unica nota stonata, il punteggio troppo ampio nel primo round con l’inglese. Il ragazzo  “viaggia” da solo che è una bellezza, non ha bisogno di “spinte” arbitrali o di “padrini”! In finale trova il polacco Szot, ma non c’è “trippa per gatti”. Doppiato in tutto  l’avversario polacco , score compreso (41 a 23)!

Nei superleggeri, Carmine Cirillo disputa un solo match, vincendo bene con il polacco Starbaya, poi incontra l’ungherese Gyula Kate che sta su un “altro pianeta”, almeno per il momento!  Kate prima di Cirillo aveva battuto il danese Farmann e poi aveva fatto “svanire” il turco Sipal (che ha saggiamente dato forfait!).

Nei pesi welters, l’inglese Neil Perkins, fresco reduce vincitore del torneo “Kaunas”, vince anche questi campionati, battendo nell’ordine e prima del limite (outscore), il francese Rachid Laklifi, il “nostro canadese” Philip Lo Greco,   il croato Katalinic ed in finale l’ungherese Istvan Szili (che aveva ben impressionato fino a quel momento e che aveva finito sotto di un sol punto il 1° round). Davvero un gran bel pugile questo Perkins, solido, determinato ed autorevole!

Nei pesi medi si innalza il mancino lettone Nikolais Grisunins, che batte l’olandese-ukraino Serdjoek, il polacco Zwarycz ed in finale l’inglese Gary Barr (apparso stanco ed affaticato nella finale!), che aveva disputato un match duro ed equilibrato con l’ungherese Andras Nagy . L’ungherese aveva superato con autorevolezza e grinta il rumeno Ronald Gravil ed il turco Omer Oydogan.

Nei mediomassimi, alcune sorprese. Perde subito il ceko  Adamek, che pure era reduce da ottimi risultati. Lo supera il danese Nielsen, che poi s’inchina all’ungherese Szucs. In questa categoria vince l’irlandese dal pugno duro  Kenneth Egan (combatte come un esperto professionista!), che batte per outscore il francese Kevin Piquet , per  abbandono il turco Tarhan, ai punti e con netto margine l’ungherese Szucs ed in finale l’ottimo croato Mario Sivolja, che aveva superato il bulgaro Tervel Pulev e di misura l’inglese Tony Jeffries (pesa in questo verdetto il “lavoro” di due giudici che non hanno marcato tutti i colpi dell’inglese). Jeffries è stato campione europeo cadetti nel 2001 a Liverpool.  Nei pesi massimi, vince il nostro Clemente Russo. Luci ed ombre per l’atleta di Marcianise che mostra potenzialità  che tarda ad esprimere! Batte il rumeno Cojanu, il tedesco Povernow e ringrazia il “mobile” ceko Viktoria, che lo “libera” dal croato  Vedran Dipalo. Nei pesi supermassimi, Roberto  Cammarelle, non entusiasma ma conferma le gerarchie in Europa. Batte il danese Claus Bertino, fa “sparire” il turco Gunebakan (forfait), supera in finale il bulgaro Kubrat Pulev (che vince le finali solo al suo Paese…).   

 

 

CIAO ALLA PROSSIMA…

DA QUELLI DELLE… NEWS

 

 


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