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A El Cajon, l’ex campione mondiale IBF dei pesi leggeri Julio
Diaz (31 vittorie e 3 sconfitte), ha praticamente
demolito,
Marco Angel Perez, in poco più di un minuto! La conclusione del match è
avvenuta per un uppercut destro che ha “steso” Perez. Questi
si è poi rialzato, ma senza essere piu’in grado di continuare. Nei
pesi gallo, l’ex campione mondiale WBO Mauricio Martinez (28 vittorie, 5
sconfitte ed un pari), con un azione massiccia, ha prima messo al tappeto nel
2° round il rivale Reynaldo Hurtado e poi ha costretto l’arbitro a fermare
il match nel corso del 4° round.Nei pesi welters, il promettente Delvin
Rodriguez (15 vittorie, una sconfitta ed un pari), dopo essere andato al
tappeto nel primo round, si rialzava ed a sua volta mandava
due volte al tappeto Christopher Henry (Isole Barbados) nel primo round
e altre due volte nel secondo round, mettendolo poi definitivamente ko. Tutto
questo in soli 44” dall’inizio del round. Infine , ottavo successo per il
peso leggero Larry Gonzales, che dopo aver atterrato Carlos Cisneros nel corso
del 4° round, ha vinto con unanime decisione ai punti in 6 rounds.
In
Thailandia, sono ancora in corso le indagini per capire chi è il pugile
filippino andato ko con Medgoen Singsurat. L’inchiesta è stata affidata al
generale Chira Navisathira ed al famoso arbitro Anek Hongthongkam. I due hanno
parlato con l’organizzatore Panya Prachakorn che ha loro riferito che un
matchmaker filippino, tale “Benie De La Pena”, gli aveva offerto Tata
Polinar.Lui però si era già
insospettito, perché sul passaporto c’era indicato il nome Romeo Balaba
Polinar. Allora l’intraprendente matchmaker filippino gli ha spiegato che
Tata Polinar era solo il soprannome. Prachakorn, ha dichiarato di non
insistito nelle domande, perché pensava che fosse assurdo che qualcuno
potesse pensare di sostituire un pugile di scarso valore come Polinar.
L’inchiesta continua ma nel frattempo, si sono perse le tracce del
matchmaker filippino! Il campione del mondo dei supermedi per la WBA, il danese Mikkel
Kessler (36 vittorie), ha conservato
il suo titolo a Sydney in Australia,
respingendo
l’assalto dell’aborigeno locale Anthony
Mundine.
Netto è stato il successo del danese , che dopo essere stato sorpreso
dall’improvviso
attacco di Mundine nel 1° round, si è rifatto nel 4° round con solide
combinazioni al capo, visibilmente accusate dall’australiano. Scambi feroci
nel 9° round, con i due pugili che hanno dato fuoco a tutta la
“santabarbara”. Nell’ultimo round, è ancora il danese a colpire duro ed
a scuotere il rivale. Mundine ha ringraziato il danese per il bel match che ha
potuto regalare ai suoi tifosi e gli ha chiesto la rivincita. Il danese dal
suo canto ha detto di aver datto tutto quello che aveva in corpo negli ultimi
due rounds, per essere sicuro della vittoria. In un match tra pesi leggeri,
l’australiano Mick Katsidis, ha vinto il 16° match, battendo per ko al 2°
round Adis Tebebu, con un potente gancio sinistro (Katsidis è mancino!). Nei
superleggeri, il canadese residente Paul Whalberg (9 vittorie), ha battuto
Khalid Ahmed ai punti in 6 rounds in modo molto convincente. Nei massimi
leggeri 8° successo per Danny Whiters, che ha battuto ai punti in 4 rounds
Dave Dowden. Whiters è figlio di un peso
medio, Jimmy Brown (era il suo nome di battaglia), molto famoso in Australia
negli anni 70! Tornando
all’agonismo, vi diciamo che a Bangkok, il tailandese supergallo Saenghiran
Lookbanyai ha conservato il titolo Asiatico del WBC, battendo per kot al 3°
round il filippino Jun Magsipoc (…e speriamo che sia lui!) . Lookbanyai ha un
record di 12 matches tutti vinti di cui 9 prima del limite. Ritorno
sul ring per la medaglia d’oro olimpica di Sydney nei supermassimi.
A Temecula negli USA, l’inglese
Audley
Harrison
(18 vittorie di cui 13 prima del
limite), ha battuto per kot al 7° round, l’ex promessa americana Robert
Davis (31 vittorie e 7 sconfitte). Davis è finito al tappeto nel 1° round,
ma è sembrato più in virtù di una spinta. Nel 7° round, Harrison,
finalmente determinato, ha costretto l’arbitro a fermare il match.
Da registrare un altro importante ritorno nei pesi massimi, con il
canadese Kirk Johnson, (36 vittorie, 2 sconfitte ed un pari), che batte per
decisione tecnica al 5° round, il cubano Yanqui Diaz (13 vittorie e due
sconfitte). Johnson ha subito due
richiami per colpi bassi. La fine del match dopo uno scontro di teste.
Malgrado i due richiami, Johnson era nettamente in testa nel punteggio.
Rientro anche per l’ex campione USA dei dilettanti del 2004, Rafael Butler
(8 vittorie ed una sconfitta), che era reduce dalla prima sconfitta in
carriera. Butler, si avviava ad una tranquilla vittoria con Kerry Biles, ma un
colpaccio del rivale lo faceva sbandare paurosamente. Butler riusciva a
concludere le 4 riprese previste vincendo il match, ma aumentando le
perplessità sulla sua tenuta ai colpi. Ancora un ex campione USA dei
dilettanti dei pesi massimi, Malcom Tann (16 vittorie ed una sconfitta), che
alzata la qualità dei suoi avversari, ha battuto ai punti in 8 rounds Derek
Bryant (18 vittorie e 4 sconfitte).
Tann dopo aver subito l’iniziativa di Bryant ed un atterramento nel
primo round, dalla 5^ ripresa, è riuscito ad imporre la sua maggior possanza,
imponendosi ad uno stanchissimo Bryant. A
Fife in Scozia, continua il cammino vittorioso dell’interessante e quotato
peso welter Kevin Anderson (22 anni). Questa volta ha battuto ai punti in 10
rounds Wladimir Borowski, ottenendo il 14° successo (9 prima del limite). A New York, nel Grand Ballroom del
Manhattan Center, ennesima vittoria per il 23enne “figlio di David”
Dimitry Salita (22 vittorie, di cui 13
prima
del limite). L’imbattuto avversario del superleggero ebreo di origine
ucraina, Luis Brown (14 vittorie ed una sconfitta), è rimasto sanguinante
sullo sgabello, nell’intervallo dell’ottava ripresa, dopo essere stato
dominato per tutto il match. Nei
pesi medi, l’haitiano Andre Berto, bronzo con gli USA ai mondiali di Bangkok
ed olimpico ad Atene (con Haiti dopo essere stato squalificato ai TRIALS USA),
ha battuto Anthony Little per kot
al 4° round , cogliendo il 6° successo da professionista. Nei pesi gallo il
promettente Gary Stark junior (13 vittorie), ha vinto ai punti in 8 rounds,
battendo Juan Carlos Santiago. Ritorno sul ring dopo qualche tempo per il
nigeriano Ehinomen Eikhamenor (11 vittorie), che batte al’unanimità in 6
rounds John Douglas. Ad
Alcobendas,
vicino Madrid, il britannico Esham Pickering (28 vittorie e 3 sconfitte)ha
confermato il buon momento del pugilato inglese,
difendendo
vittoriosamente il suo titolo europeo , in un ambiente molto caldo ed ostile,
dall’attacco del favorito ed imbattuto pugile
locale, Miguel Mallon (24 vittorie ed una sconfitta). Dopo aver aspettato che
lo spagnolo si sfogasse nelle prime 4 o 5 riprese, Pickering ha cominciato a
prendere l’iniziativa, finchè al 10 round, con un micidiale destro, ha
messo ko per il conto totale il coraggioso rivale. Ha arbitrato l’italiano
Franco Ciminale.
Nei
pesi minimosca, l’argento olimpico di Sydney, lo spagnolo Rafael Lozano (15
vittorie e due sconfitte), ha battuto per kot al 5° round il bulgaro Dimitar
Alipiev. Nei pesi massimi, il
“Sonny Liston olandese”, come ama farsi chiamare, il 31enne Richel
Hersisia (24 vittorie ed una sconfitta), ha messo ko al 4° round
l’ungherese Vlado Szabo. Passiamo
in Francia, dove a Bruay la Buissiere, ha esordito l’ex nazionale francese
peso leggero Gullaume Salingue, che ha battuto ai punti in 4 rounds Celso Da
Costa. A Clermont Ferrand, il superleggero locale Ismael El Massoudi (17
vittorie e due sconfitte), ha battuto per ferita all’8° round Olivier
Bonine (7 vittorie, una sconfitta ed un pari) di Levallois. Match molto
intenso con equilibrati scambi di colpi, finchè Bonine non ha messo il
ginocchio a terra. In quel momento comunque El Massoudi era in leggero
vantaggio. Il match era valido quale finale della coppa di Francia. Sempre per
lo stesso trofeo, si sono affrontati il superpiuma locale Younes Bouiksain (4
vittorie) e Philippe Meheust. Ha
vinto, dominando, Bouikisain in 6 rounds.Registriamo anche che a Calais, il
peso welter Stephane Jacob, davanti al suo pubblico, ha battuto il
turco–tedesco Turgay Uzun ai punti , conquistando la corona WBF. Infine
registriamo il “ritorno” sul ring di Stephane Canclaux (25 vittorie ed una
sconfitta), reduce dalla sconfitta contro Jimmy Colas, che a Nizza ha battuto
per arresto del combattimento al 3° round lo slovacco Richard Remen.
Erano 15 mesi che Canclaux ( spesso si allena in Italia con Kalambay),
non saliva sul ring. A
Chicago, l’imbattuto e
promettente 24enne peso leggero messicano Jose Armando Santa Cruz (20 vittorie
di cui 11 prima del limite), ha
messo
ko al 4° round l’americano Ernesto Zavala (20 vittorie e 3 sconfitte).
Santa Cruz è ormai uno dei migliori pesi leggeri del mondo! La sua tattica
per questo match è stata impressionante. Per 3 rounds, ha metodicamente
colpito il rivale, finchè nel 4° round l’ha inviato per due volte al
tappeto. Sul secondo conteggio l’arbitro ha sancito l’out. Il
peso supergallo Israel Vasquez (37 vittorie e 3 sconfitte), campione
del mondo IBF, ha conservato la sua corona, dominando ai punti in 12 rounds
Armando Guerrero. Inizialmente, Guerrero ha cercato di fare il match per
sorprendere il campione, ma dal 7° round Vasquez ha aumentato il ritmo, e per
il rivale non c’è stato più nulla da fare. Il match si è svolto a Lynwood
nell’Illinois.
Continuano
a Vienna
ed in Austria i tentativi di rinverdire l’asfittico pugilato locale con
l’innesto di qualche straniero
.L’operazione
ebbe successo con Laszlo Papp e
Johannes Orsolics, in misura ridotta con Edip Secevic. Adesso si prova
con il cileno Joel Mayo e con il peso medio ungherese Vilmos Balog,
ma non è la stessa cosa! Balog,dopo una lunga e buona carriera da dilettante,
benché 30enne, sa mostrare ancora gli sprazzi di un’ ottima tecnica.
Stavolta ha battuto , proprio a Vienna, Marek Krupas per ko al 1° round,
cogliendo il 4° successo. Nei
pesi gallo, un altro ungherese, Sandor Koczak, anche lui 30enne, ha battuto
per ko al 5° round Ahmet Solmez. A
Castell Bisbal
in Spagna, il superpiuma argentino residente, Angel Hugo Ramirez, ha
battuto per ko al 10 round, Livinson Ruiz.
Era in palio il titolo WBC del mondo Hispanico. Per il 27enne
pugile argentino, si è trattato del 13° successo (ha anche 3
sconfitte e due pari!). In un altro match, ma nei pesi piuma, il 29enne
spagnolo Sergio Blanco, ha colto il 12° successo, battendo per ko all’ 8°
round il tanzaniano Obote Ameme. Era in palio il titolo TWBA. Si
è forse conclusa definitivamente la lunga e tormentata storia sul ring di Mike
Tyson (39 anni, 50 vittorie, 6 sconfitte e 2 pari). Da tempo
ormai faceva piu’ notizia
fuori che dentro il “quadrato”. Tra le 12 corde, dove il giudizio è
impietoso, le cose andavano sempre piu’ male. Prima Danny Williams, onesto e
nulla piu’ (come ha dimostrato Klitschko…) ed ora Kevin
McBride
(32 anni, 33 vittorie con 4 sconfitte ed
un
pari), ancora meno di Williams, hanno dimostrato che per lui come dice
Altafini :”non c’è manana (domani)”. Tyson, si era allenato, ma come ha
giustamente detto lui stesso :” non ho piu’ le budella per
continuare…Non posso piu’ mancare di rispetto allo sport che amo!.”.
Una vera confessione. Adesso speriamo che i soliti “sciacalli” non
gli girino intorno per sfruttarlo e…annientarlo! In ogni caso, e malgrado
tutto, Mike Tyson, ha riportato l’attenzione di tutto il mondo su questo
sport. Grazie per questo Mike! Il match non ha avuto storia, non era piu’
Tyson!Il modesto Mc Bride, l’ha colpito e spinto a piacimento. Ai tempi
d’oro di “Iron” Mike, Mc Bride, sarebbe durato pochi minuti. Alla fine
del sesto round , dopo aver rimediato
anche un richiamo per testata intenzionale, Tyson, si è letteralmente
afflosciato
al tappeto, la testa retta dall’ultima corda, lo sguardo assente e stanco.
Si, soprattutto vuoto e stanco! Subito dopo si è esibita Layla Alì, la
figlia del piu’ grande (presente alla manifestazione…), che ha battuto con
determinazione in 3 soli rounds e per la gioia di papà, Erin
“l’irlandese” Toughill. In un match tra superleggeri, l’ex campione
mondiale WBA ed IBF, Shamba Mitchell (56 vittorie e 4 sconfitte), ha
battuto per decisione tecnica al 5° round, Chris “il meccanico”
Smith (19 vittorie, 2 sconfitte ed un pari). L’epilogo del match, che vedeva
in vantaggio fino a quel momento Mitchell, si è avuto quando i due pugili si
sono scontrati accidentalmente con le teste e Mitchell si è ritrovato con una
ferita sotto l’occhio destro. Infuriato Lou Di Bella, manager di Smith:”come
si fa a sospendere un match così
importante per una ferita sotto l’occhio”.
Duro match e vittoria sofferta per l’australiano Hussein Hussein (3°
classifiche mondiali della WBC dei pesi mosca), che ha battuto con decisione
unanime il messicano Evaristo Primero. Per Hussein, 28 vittorie
(21 prima del limite) e due sconfitte. Nei pesi welters, il promettente
Anthony Peterson (20 anni e 9 vittorie), ha battuto per kot al 6°
round Wayne Fletcher. Match intelligente ed autoritario per Peterson. A
Las Vegas,
al Plaza Hotel, il peso massimo israeliano Roman Greenberg,
ha battuto per kot al 4° round, il “collaudatore” Josh Gutcher.
Prima che l’impari lotta venisse fermata dall’arbitro del match,
Greenberg (19 vittorie), aveva atterrato per ben 4 volte l’avversario.
Presente anche Philippe Fondu, manager ed ex-dentista belga frequentatore dei
Paesi dell’Est, dove è solito “pescare”
pugili di discreto
valore.
A Las Vegas ne ha portati ben 3. Il mediomassimo Yuri
Barashyan,che
ha battuto il duro ed esperto Sam Reese ai punti in 10 rounds. Il massimo
leggero Vyacheslaw Uzelkow (26 anni e 6 vittorie), che ha messo ko al 1°
round Johnatan Embry. Infine il mediomassimo Viktor Zynoviev (22 anni e 6
vittorie) che ha battuto ai punti in 6 rounds Moses Matouwa. A
Nyradoni in Ungheria, campionato europeo della WBA (EBA), che ha visto il peso medio Jozsef
Nagy (29 anni e 10
vittorie), dare l’ennesima dimostrazione di potenza, mettendo al tappeto il
sudafricano Andile Tshongolo (anche l’EBA ha un concetto
della geografia…opinabile), alla 3^ e 4^ ripresa, prima di
“chiudere” il match nel 6° round. Vendicato da Nagy il
connazionale Zoltan Takacs, battuto da Tshongolo qualche anno fa. Ancora
un EBA titolo nei superwelters, con l’ungherese Attila Kovacs, che batte
prima del limite l’argentino Aladino Alanis, solitamente duro ad arrendersi
(inutile continuare a chiedersi che c’entra un argentino con il titolo
…europeo). Kovacs (13 vittorie ed una sconfitta), chiude il match nel 3°
round. Nei superpiuma, Janos Nagy (22 vittorie) batte ai punti in 8 rounds, il
russo Yuri Romanovich. Nei massimi, Oliver Rubin (27anni, 13 vittorie ed una
sconfitta), batte Attila Huszka per kot al 2° round. Nei pesi piuma ancora un
Nagy, il 20enne Zsolt, che batte Jozsef Gabris per kot al 2° round, ottenendo
l’8° successo. A Charleroi in Belgio, il ghanese residente Jackson Osei Bonsu
(24 anni, 19 vittorie ed una sconfitta), ha messo ko in 4 rounds l’ungherese
Janos Petrovics (6 vittorie e 2 sconfitte). Con questa vittoria (la 17^
prima del limite), Bonsu ha conservato il titolo IBC dei pesi welters.Ancora
un
ungherese di scena nei gallo, Robert Isaszegi, dal glorioso passato
dilettantistico(è stato vicecampione europeo 1989 e bronzo nel 1985) e
dall’immacolato record professionistico
(18 vittorie). Il campionato dell’Unione Europea, l’ha visto però opposto
ad un motivatissimo Carmelo Ballone (16 vittorie, una sconfitta ed un pari),
che l’ha battuto in 4 rounds. Si prospetta per l’oriundo italiano, una
interessantissima sfida con il sardo Maludrottu.
A
Detroit, la “leggenda” Thomas Hearns, ha
assistito entusiasta insieme ai suoi concittadini alla vittoria del figlio Ronald
(26 anni e 6 vittorie), su Chris Payne per ko al 1° round. Ronald, ha
mostrato qualcosa dell’ “arsenale” paterno, lasciando al tappeto il
rivale per qualche lungo e drammatico minuto. Ha vinto anche il superleggero
Lanardo “Fornitore di dolore” Tyner (8 vittorie), un pugile che riscuote
il consenso di molti appassionati, ma che durerà poco per la sua tattica da
kamikaze. Stavolta, dopo un avvio forsennato nel quale ha messo al tappeto il
rivale , Jose Roman, si è dovuto accontentare di una larga vittoria ai punti
in 6 rounds, ma anche stavolta ha preso troppi colpi.
Per finire, da segnalare il negligente arbitraggio del sig. Sam
Williams, che ha fatto temere per
la sorte di Dino Buckley. Questi
dopo essere finito a terra per un duro colpo si rialzava
in chiara difficoltà d’equilibrio e senza
difesa. L’arbitro anziché fermare il match dava il boxe e Dan Wallace il
suo avversario lo colpiva con 4 duri colpi che lo mettevano al tappeto da dove
si rialzava dopo 10 drammatici minuti, con l’aiuto di medici ed infermieri.
Semplicemente vergognoso! Approfittiamo
dell’episodio di prima per fare
una piccola riflessione. Ad un arbitro si può perdonare un verdetto sbagliato o
un conteggio di troppo, mai un tardivo intervento ed una negligente condotta che
metta in pericolo l’incolumità degli atleti. Ci sono molti,troppi
ambiziosi in questa categoria! Si pongono dei traguardi e li riescono
pure a raggiungerli, ma nessun traguardo potrà mai gratificare
per un dramma causato (o sfiorato) da
una colpevole negligenza o da
una evidente incapacità. Prima di
affidare “arbitraggi” e liste
internazionali a destra e manca, con
superficialità e leggerezza, bisognerebbe
valutare (se si è in grado di
farlo…), con onestà e competenza (stiamo messi maluccio…!) , le capacità e
lo spessore morale dei destinatari. Abbiamo assistito a “scene”
vergognose con arbitri che pur d’ingraziarsi i “potenti” di turno,
esponevano gli atleti a rischi e punizioni pericolose. A questa categoria come
sportivi e come uomini, prima di ogni cosa chiediamo soprattutto rispetto per la
salute degli atleti. Un rispetto che non deve essere mai disgiunto da senso
etico e pienezza di responsabilità.
Le ambizioni sono sopportabili se accompagnate da doti inconfutabili. Forse
“qualcuno” pensa che per
affermare la propria personalità basti aumentare
le “righe”… sui propri biglietti da visita. In una società priva
di valori è probabile, ma nessuna società può durare a lungo senza certi
“valori”. Non è profezia...è storia! A Gorzow Wielkopolski, “El diablo” Krzysztof Wlodarczyk
(23 anni, 32 vittorie ed una sconfitta), ha conservato il titolo WBC Youth
(Giovanile) ,
battendo
per abbandono al 4° round l’inglese John “Buster” Keaton (25 vittorie e
12 sconfitte). Keaton, aveva iniziato subito forte il confronto, portando
numerosi colpi al corpo di Wlodarczyk, ma l’arbitro (Slodek Kromka),
seguendo una linea “dilettantistica”, lo ha ammonito per colpi con
l’interno del guantone. Questo inizio veemente di Keaton ha un po’ frenato
l’azione di Wlodarczyk (solitamente lento a carburare…), ma trovato il
ritmo (dalla 3^ ripresa…), per il
britannico
si è fatta notte e dopo due atterramenti nel corso del 3° round ( per colpi
al corpo), non si è presentato al centro del ring per il 4° round. “Questo
è un pugile davvero molto duro e difficile da boxare!”, è stato il
commento di Keaton. Dopo il match, l’organizzatore-manager
polacco Wasilewski, è volato in america per prendere accordi con Don
King in relazione all’attività della sua scuderia che comprende oltre a
Wlodarczyk anche Dawid Kostecki , Tomasz Bonin ed altri. In un match tra pesi
massimi dall’esito scontatissimo, Tomasz Bonin (30 vittorie ed una sconfitta), ha battuto in un
sol round Pavel Vanacek (una vittoria e …10 sconfitte)..
La riunione di Gorzow è stata organizzata in collaborazione con la
“Viking Sport” di Robert Walstad, che è il manager di molti pugili
norvegesi ed è il padre del peso gallo Reider (che non ha combattuto per
infortunio). Robert Walstad ed è
stato anche un ex arbitro internazionale a livello dilettanti e dirigente
dell’EABA. Alcuni pugili da lui “curati”, si sono esibiti nel corso
della manifestazione.Il peso massimo Daniel Perret (è un ucraino
naturalizzato norvegese che in realtà si chiama Daniel Petriakto ), ha
battuto Marek Oravsky per kot al 2° round. Il mediomassimo Kim Jenssen (28
anni e 3 vittorie), ha battuto Zaur Jangubaev ai punti in 4 rounds ed il peso
massimo Rune Lillebuen (34 anni), al rientro dopo un lungo periodo di assenza,
ha battuto Marian Tudor per kot al 2° round.
Passiamo
all’Italia e precisamente a Gallarate, dove Vincenzo Imparato (25 vittorie,
10 sconfitte e 2 pari) ha conservato il titolo
italiano
dei supermedi, pareggiando ai punti in 10 rounds con Lorenzo Cosseddu (16
vittorie, 3 sconfitte e 4 pari). Il
match è stato costantemente portato avanti con risultati non troppo evidenti
da Cosseddu che ha da recriminare per il verdetto. Urge rivincita! Nei pesi
welters, il napoletano Elio Cotena (24 anni, 12 vittorie , 3 sconfitte e 4
pari) , ha battuto ai punti in 6 rounds Bertrand Souleyras.
Nei mediomassimi , Massimiliano Saiani (22 vittorie, 13 sconfittee 2
pari), facendo intuire una preparazione approssimativa, pareggia in 6 round
con il modesto ma determinato David Greter. A
Palazzolo Sull’Oglio, il peso leggero veneto Devis Boschiero, ha
parzialmente riscattato l’ultima opaca e preoccupante prova, battendo per
kot al 5° round il francese Pierre Mendez.
Con questa vittoria, il 23enne Boschiero porta a 5 il numero dei suoi
successi. A
Spoleto nei pesi welters, ha fatto il suo esordio al professionismo, Cristiano
Bonacci. Vittima “sacrificale” per l’evento Patrick Prokopecz, che viene
fermato al 3° tempo. Sarà l’inglese Wayne Pinder ad affrontare Lorenzo Di Giacomo
a San Mango d’Aquino il 22 luglio.
Vincenzo Cantatore è passato con i coniugi Cavini, dovrebbe combattere
a Roma il 16 luglio. Al 90% Michele Piccirillo (che è anche sfidante
all’europeo dell’ukraino Sergej Dzindziruk), affronterà Ricardo Mayorga
per la corona vacante WBC dei superwelters. Esaminiamo
velocemente alcuni tornei svoltisi
in giro per il mondo. Partiamo
da Darwin in Australia, dove si sono disputati gli “Arafura Games”. Nei
minimosca
ha vinto il malesiano Alberto Alfons, che ha battuto il tailandese Narongrit
Pongpaew. Nei
pesi mosca,
ha vinto il tailandese Chakkapong Chanpiro, che ha battuto l’olimpico
australiano Brad Hore. Nei
gallo
ha vinto l’australiano di origine italiana Nick Di
Carlo , che ha battuto il tailandese Satjaporn Jamroensan nettamente ai
punti.a sua volta il tailandese aveva eliminato l’australiano Erle Wiltshire.
Ancora
un australiano nei piuma, Corei Mc Connel che batte il malesiano Eddy Kalay. Vittoria
nei leggeri
per lo scozzese Mitch Prince, che batte nell’ordine il cambogiano Poresong e
gli australiani Thompson e Pevinski. Nei
superleggeri vince Todd Kidd
(Australia), che in finale supera il connazionale Wayne Parsons. Ancora un
australiano , Gerard O’Mahony che batte in finale il neozelandese Joseph
Blackbourne (outscore al 2° round). Medi
e mediomassimi sono appannaggio degli scozzesi che vincono con Craig Mc Ewan e
Kenneth Anderson. Il primo ai punti sull’australiano Jarrod Fletcher ed il
secondo per outscore sul “canguro” Shane Lodge. Nei
massimi
vince l’australiano Adam Forsyth sul neozelandese Lance Bryant (in
precedenza aveva superato lo scozzese Stephen Simmons)
Nei
supermassimi
è il neozelandese Greg Weenik a superare Steven Rudic (Australia) , a sua
volta vincitore del connazionale John
Vaughan. Si
è svolta ad Arborea in Sardegna, la 3^ edizione dei Campionati dell’Unione
Europea. Confortanti alcune
indicazioni fornite dagli atleti italiani. Presente al gran completo la
“ghenga” del consesso
internazionale. Su tutti, sempre lui, il “burattinaio del Bosforo”.
Sorrisi di circostanza, ma guai a dimenticare. Le persone intelligenti devono
perdonare, ma non dimenticare…. Nei
pesi minimosca, viene a mancare Pal Bedak, che invece era dato per sicuro. Mancata
la sfida con Alfonso Pinto, che conferma ancora una volta, la sua ritrovata
condizione fisico-mentale, vincendo il
torneo e battendo il polacco Maszczik ed il rumeno Iulius Poczo. Tutto sotto
gli occhi compiaciuti dell’ottomano che
certamente non prova rimorso per …Atene.
Nei
pesi mosca,
il francese Sofiane Tackoucht, chiuso in patria dal “mostro” Jerome Thomas,
si esalta qui in Sardegna e mette in fila titolati avversari come Vincenzo
Picardi (piuttosto deludente), il
bulgaro Salimov ed in finale
l’esperto polacco Rzany. Nei
gallo vince il bulgaro Daetalin Dalakliev, che batte l’algerino
“diventato” francese Hicham Ziouti, il tedesco Wilhem Gratschow ed in
finale il rumeno Enache. Nei
piuma,
nuovo successo del russo “diventato” bulgaro Alexey Shaidulin, che supera
l’ungherese Miklos Rat, il polacco Liczik ed in finale il francese Sow.
Nei
pesi leggeri,
per noi l’uomo di punta del team
Italia. La dimensione di Domenico Valentino è ormai quella di un atleta di
primissimo piano! Batte senza problemi lo spagnolo Onis, supera con autorità
il bulgaro Samet Huseynov e con un inizio fulminante e veloce,
l’inglese Frank Gavin (erede di maglietta di Amir Khan…) per rsco
al 2° round. Unica nota stonata, il punteggio troppo ampio nel primo round
con l’inglese. Il ragazzo “viaggia”
da solo che è una bellezza, non ha bisogno di “spinte” arbitrali o di
“padrini”! In finale trova il polacco Szot, ma non c’è “trippa per
gatti”. Doppiato in tutto l’avversario
polacco , score compreso (41 a 23)! Nei
superleggeri,
Carmine Cirillo disputa un solo match, vincendo bene con il polacco Starbaya,
poi incontra l’ungherese Gyula Kate che sta su un “altro pianeta”,
almeno per il momento! Kate prima
di Cirillo aveva battuto il danese Farmann e poi aveva fatto “svanire” il
turco Sipal (che ha saggiamente dato forfait!). Nei
pesi welters,
l’inglese Neil Perkins, fresco reduce vincitore del torneo “Kaunas”,
vince anche questi campionati, battendo nell’ordine e prima del limite (outscore),
il francese Rachid Laklifi, il “nostro canadese” Philip Lo Greco,
il croato Katalinic ed in finale l’ungherese Istvan Szili (che aveva
ben impressionato fino a quel momento e che aveva finito sotto di un sol punto
il 1° round). Davvero un gran bel pugile questo Perkins, solido, determinato
ed autorevole! Nei
pesi medi
si innalza il mancino lettone Nikolais Grisunins, che batte l’olandese-ukraino
Serdjoek, il polacco Zwarycz ed in finale l’inglese Gary Barr (apparso
stanco ed affaticato nella finale!), che aveva disputato un match duro ed
equilibrato con l’ungherese Andras Nagy . L’ungherese aveva superato con
autorevolezza e grinta il rumeno Ronald Gravil ed il turco Omer Oydogan. Nei
mediomassimi,
alcune sorprese. Perde subito il ceko Adamek,
che pure era reduce da ottimi risultati. Lo supera il danese Nielsen, che poi
s’inchina all’ungherese Szucs. In questa categoria vince l’irlandese dal
pugno duro Kenneth Egan (combatte
come un esperto professionista!), che batte per outscore il francese Kevin
Piquet , per abbandono il turco
Tarhan, ai punti e con netto margine l’ungherese Szucs ed in finale
l’ottimo croato Mario Sivolja, che aveva superato il bulgaro Tervel Pulev e
di misura l’inglese Tony Jeffries (pesa in questo verdetto il “lavoro”
di due giudici che non hanno marcato tutti i colpi dell’inglese). Jeffries
è stato campione europeo cadetti nel 2001 a Liverpool.
Nei pesi massimi, vince il nostro Clemente Russo. Luci ed ombre
per l’atleta di Marcianise che mostra potenzialità
che tarda ad esprimere! Batte il rumeno Cojanu, il tedesco Povernow e
ringrazia il “mobile” ceko Viktoria, che lo “libera” dal croato
Vedran Dipalo. Nei pesi supermassimi, Roberto
Cammarelle, non entusiasma ma conferma le gerarchie in Europa. Batte il
danese Claus Bertino, fa “sparire” il turco Gunebakan (forfait), supera in
finale il bulgaro Kubrat Pulev (che vince le finali solo al suo Paese…).
CIAO ALLA PROSSIMA… DA QUELLI DELLE… NEWS
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