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DA
BOXEMACCHERONI DA BOXEMACCHERONI
DA BOXEMACCHERONI DA
BOXEMACCHERONI
Siamo a Natale! Ma è un vero Natale quello che ci apprestiamo a vivere, oppure si tratta solo di uno di quei tanti “natali tarocchi”, permeati di
falso buonismo e di approssimazione? Questo
dipende solo da… noi. Per trasformare il “natale” in… Natale,
dobbiamo solo limitarci a restituirgli il suo vero ed autentico significato! Un
significato che con i tempi che corrono è sicuramente scomodo, ma anche
assolutamente salutare! Diciamo la verità, com’è diverso questo Natale con
l’assordante fanfara del consumismo, da quello silenzioso nel quale Dio si
compiacque di annunciarci la Sua venuta. Un Dio, che arrivò perché era stanco
di essere frainteso ed esasperato per le nostre errate proiezioni. Un Dio che fu
riconosciuto ed accolto solo da gente povera e dimessa.
Stavolta accogliamolo proprio tutti, non limitandoci ad aspettarlo senza
far nulla e lamentandoci che tutto va… male. Non cerchiamo “colpevoli” o
“capri espiatori”, perché anche costoro se interrogati si diranno impotenti
e “vittime”. Non cerchiamo
neanche di trovare tutte le soluzioni ai mali del mondo, perchè tanto non le
troveremo. Facciamo in modo invece
che ognuno di noi, nel nostro piccolo, cerchi
di propagare quegli ideali di speranza
e di carità operosa, vivendo e soprattutto aiutando gli altri a vivere ed a
credere nell’ideale di un mondo migliore.
A
Como, o lì vicino, un vescovo ha (secondo il “Corriere
della sera”) dato un paio di delusioni ad alcuni bambini. Gli ha sparato a
“bruciapelo” che non esistono “Befana” (definita brutta vecchiaccia…)
e Babbo Natale. Il “Corriere” ha ragione, se
abituiamo i bambini a non credere nella “favole”,
potrebbero restare senza lavoro… i “politici”. “Dato
che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da
diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza
reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa
rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa
condotta a tutti sarebbe un'insopportabile interferenza nella libertà di
coscienza di ognuno.” (Mohandas
Karamchand Gandhi) . Noi,
come potete constatare, continuiamo a provarci in tutte le lingue e in tutte le
religioni , assumendo contributi da grandi uomini che hanno lasciato
“tesori” inestimabili di saggezza. Però anche la nostra pazienza ha dei
limiti e ci si domanda ogni tanto :” ma come si fa a reggere certa gente ?”.
Vabbè proviamoci: “buon Natale a tutti! Sì, proprio a tutti…”. Si
sono svolti a Marsala, i campionati italiani assoluti. Quasi
tutte scontate le conferme, tranne nel caso di Picardi. Nei mediomassimi ha
vinto Antonio
Brillantino e la cosa ci fa molto piacere, perché riteniamo
che questo ragazzo nella sua carriera, non ha raccolto quanto meritasse. Non
vogliamo fare processi a nessuno, non ne abbiamo il diritto ne la voglia, ma le
“occasioni” mancate non sono sempre imputabili all’atleta!
Antonio Brillantino è stata una grossa opportunità finora persa dal
pugilato italiano, come lo fu qualche anno fa Raffaele Bergamasco! Non
capiamo niente di boxe, ma certe “intuizioni” sono una nostra prerogativa e
difficilmente azzardiamo un “pronostico” se non siamo convinti. Per entrambi
non eravamo certi ma…. sicuri! Tante
belle foto sul sito internet della FPI, meno male. Pure gli arbitri come tutti
gli anni, hanno posato sorridenti e si sono fatti immortalare.
Quella”linguaccia” di Gennarino ha detto che mancava solo lo ”zio Fester”…(che
ce volete fa è… na carogna!). Ma
ha “guardato” male, perchè…c’era!
A
proposito di arbitri, lo sapete ora come ora, chi è
l’arbitro piu’ “gettonato” attualmente in circolazione? Si, avete
indovinato, è proprio
Patrizio
“ Ciro a’ papà “ Oliva! Adesso forse abbiamo pure capito perché arbitra
solo all’Estero. Pensate che in
Ungheria ha arbitrato quattro matches; praticamente
tutti i matches di una manifestazione! In
Italia, state sicuri che non glielo avrebbero mai permesso! Magari ci
scappava pure un’ interrogazione
parlamentare! Non
mancavano nemmeno gli arbitri, se pensate che a far da giudice c’era un
certo Imre Nagy, che si è fatto un paio di Olimpiadi (e questo tipo non è…
Aitaj, lui le meritava veramente…). Patrizio si è rimboccato le mani e sotto
ad arbitrare, non badando né
al sesso (ha arbitrato maschi e
femmine…) né all’alfabeto (stavolta erano titoli IBU…IBC…e so ‘na
sega quanti altri…). Che dire ?
Facciamogli i complimenti e sorvoliamo su
quel difetto , che da “veri” italiani non riusciamo proprio a
perdonargli : la
bravura! Ma
torniamo alla serata e vi diciamo che per
il titolo IBU internazionale dei
pesi medi, a Budapest, Laszlo Szucs (38
anni e 8 vittorie), ha battuto ai punti in 12 rounds Joseph Njoka Ngandu che ha subito anche due atterramenti nel 2°
e 9° round. Per il titolo dei pesi minimi della WIBC,
Krisztina Belinszky ha battuto ai
punti in 10 rounds Terri Moss, la quale ha subito anche un richiamo ufficiale al
6° rounds. La polizia ungherese ha comunicato di aver dovuto allestire un campo di
accoglienza per fronteggiare l’arrivo in massa di cittadini italiani che
vogliono fare gli arbitri. I
dirigenti della IBC si sono dichiarati entusiasti di Patrizio Oliva ed hanno
annunciato di voler ingaggiare altri ex campioni ed hanno fatto dei nomi.
Perplessità nascono su quello di Primo Carnera
(forse qualcuno non li ha avvertiti…), ma sono giovani e soprattutto
pieni di entusiasmo, quindi vanno capiti ed incoraggiati. Visto
che ci trovavamo in Ungheria, siamo andati a Gyor,
dove nei mediomassimi, l’ungherese Tamas Popovics, ha battuto il rumeno
di
Rimini
Giulian Ilie ai punti in 6 rounds. Sentendo il nostro accento, uno dei
funzionari federali ungheresi, ci ha chiesto di dargli qualche spiegazione sulla
“tessera” presentata dal pugile rumeno. Con tutte le considerazioni che
possiamo fare sull’evoluzione della lingua e sulle personalizzazioni che ne
fanno certi burocrati, proprio non riuscivamo a rapportarci con l’italiano di
quel documento. Per fortuna un distinto signore presente ci ha tolto
dall’imbarazzo, spiegandoci che il documento era ”si” una licenza, ma
…rumena. Certo che nel pugilato succedono cose strane! Incontri
gente che conosci da anni, che non si è mai mossa da Pollena Trocchia (paesino
vicino Napoli…) o da Ravanusa (vicino Agrigento) e ti piazza sotto il naso
tessere bulgare, ungheresi, rumene,etc.etc. Forse sarebbe il caso di dettare
prima in italiano certe regole (così capiscono tutti…) e
poi possiamo anche provare
a fare gli “internazionali”. Che ne dite?
Doveva
affrontare l’armeno-australiano Vic Darchinian,
il peso mosca inglese Damaen Kelly (32 anni, 22 vittorie e 2 sconfitte), ma
difficoltà nel reperire i sostegni economici, hanno indotto gli organizzatori
australiani a rinunciare. A questo punto, Kelly non ha voluto buttare via mesi
di preparazione e l’organizzatore Tommy Gilmour , A SINISTRA DELLA FOTO, che
stavolta vorrebbe allestirgli il mondiale a Belfast, gli ha procurato questo
match a Liverpool contro Ian Napa, che qualche settimana fa aveva incontrato e
messo alle corde il campione inglese dei gallo Martin
Power. E’ toccato quindi a
Napa, davanti ad uno scarso pubblico che comprendeva la moglie e i 3 bambini di
Kelly, far sfogare le frustrazioni
dell’irlandese, che ha vinto ai punti in 10 rounds mostrando il suo enorme
talento, ma Napa, pur surclassato si
è
abbondantemente
guadagnato l’ingaggio. Nei
superleggeri, dopo circa un anno di assenza, Jason Cook (30 anni, 24
vittorier e 2 sconfitte), ha battuto Gary Reid per squalifica al 2° round. Cook
era fermo da quando Aldo Rios lo aveva
battuto per il titolo IBO dei leggeri. L’epilogo del match si è avuto quando
Reid ha portato una serie di colpi sotto che hanno fatto accasciare al tappeto
Cook. L’arbitro gli ha concesso il “recupero”, ma Cook non c’è l’ha
fatta a continuare e l’arbitro, avendo attribuito il knock down ad un colpo
basso, ha squalificati Reid. Questi però ha annunciato reclamo, perché ritiene
che il colpo sia sembrato basso, perché Cook
combatte con i calzoncini
troppo
“alti”. Nei
massimi leggeri, l’ungherese
George Hidvegi (26 anni , 9 vittorie ed una sconfitta), ha battuto Radcliff
Green per kot al 2° round (in realtà si è trattato di un abbandono…).
Infine può dirsi sfortunato nel vedersi assegnare il pari il peso medio Paul
Buchanan (24 anni, 8 vittorie), che ha pareggiato in 6
rounds con il molto piu’ esperto Wayne Pinder (27 anni, 23 vittorie, una
sconfitta e 2 pari). Match tra due pugili privi di potenza, con Buchasan apparso
piu’ accurato nell’esecuzione dei colpi.Nei supermedi, l’ex campione
inglese Tony Dodson, ha messo ko in 2 rounds il troppo fragile
Szabolcs Rimovsky. Di stretta misura invece la vittoria di un altro ex
campione inglese Jamie Mc Keever, che ha batttuto ai punti in 6 rounds il
polacco Dariusz Snarski. Infine il massimo leggero di Liverpool, Tony Moran,
dopo aver superato un atterramento subito nel quarto ed ultimo round, ha battuto
ai punti in 4 rounds il rumeno residente a Bristol Csaba Andras.
La
presenza nei cartelloni degli organizzatori inglesi
(…è successo anche a Roma) di molti pugili di Philippe Fondu e Olaf Schroeder,
ha
scatenato
le proteste di alcuni matchmakers britannici, che ritengono il fenomeno
precursore di future crisi ed hanno invitato a favorire ed
incoraggiare i matches tra pugili inglesi. (Ma questi lo sanno che stanno
in… Europa?) A sua volta, Fondu che ha piu’ volte detto che preferisce
portare i suoi assistiti in Inghilterra, perché
ha la garanzia di ricevere verdetti equi, ha ricevuto un duro colpo a
questa sua convinzione, per il
verdetto che ha visto battuto il suo Frederic Serrat per 98 a 93, laddove
un 95 a 95 sarebbestato piu’
indicato, anche perché, se Carl Thompson ha portato i colpi piu’ pesanti, è
altrettanto vero che Serrat ne ha portati molti di piu’!
Mai dire mai…caro Fondu. A Lurgan, nell’Irlanda
del Nord, battendo Henry Janes per kot al 3° round, si è capito perché il
mancino Paul Mc Cluskey (26 anni e 4
vittorie) , è considerato una delle maggiori promesse dell’Isola di Smeraldo.
Mc Closkey nativo di Londonderry (se siete inglesi..) o Derry (se siete
irlandesi…), ha impressionato per le serie di colpi al corpo che ha scaricato
sul gallese. Nei supermedi, il
28enne Jason Mc Kay ( 12 vittorie ed una sconfitta), ha battuto Ojay Abrahams ai
punti in 4 rounds. Mc Kay è alto
1.83 , mentre Wayne Pinder è alto
1.86, entrambi hanno incontrato Paul Buchanan, che ha battuto Mc Kay, ed ha
pareggiato, ma in realtà aveva vinto, con Wayne Pinder. Evidentemente Buchanan
si trova bene con questo tipo di “ostacoli”.
Si
è dato 12 mesi per arrivare al titolo inglese dei pesi leggeri, Nadeem
Siddique (17 vittorie), dopo aver battuto
ad Hull, per kot al 6° round
Jason
Nesbitt. Siddique è uno dei migliori seller-tickets,
cioè un pugile che riceve una parte (ma a volte anche tutta…) della borsa, in
biglietti da vendere. Si
era scomodato il promoter Errol Johnson,
per dare uno sguardo ad Haider Alì, che da dilettante aveva conquistato
l’oro ai Giochi del Commonwealth. Ma quello che ha visto è stato deludente,
perchè il superpiuma è stato
battuto per abbandono al 4° round da Danny Thorpe, competitivo ma non
imbattibile. Il
match
si è svolto a Walsall. Non è mancato lo spettacolo, con il match tra i
supermedi Matty Hough e Rob Burton, con Hough che si è fatto introdurre da due
ballerine, che si è imposto di stretta misura ai punti in 4 rounds. Ottima
anche la prova del peso welter Stuart Elwell, che ha “giocato” al torello
con Ben Hudson, infilandolo con ganci ed uppercuts per tutti i 4 rounds. Non
è andata bene, stavolta in Galles, al nigeriano Silente Saheed. A Clydach, il
superleggero Ceri Hall, incitato a gran voce dall’ex campione Colin Jones (che
gli fa da trainer) ,l’ ha battuto con un ottimo finale, ai punti in 6 rounds.
In una sua precedente visita in Galles, Saheed
aveva superato il polacco residente in Galles, Dawid Kowalski, una vecchia
conoscenza dei rings italiani ( qualche tempo fa, impegnò severamente il sardo
Luciano Abis in uno dei tanti titoli…). Nei supermedi, l’allampanato Jason
Samuels, guidato all’angolo dallo zio, l’ex pugile Paul Samuels, ha battuto
ai punti in 6 rounds Gareth Lawrence.
Infine
nel quartiere londinese di Mayfair,
continua a vincere ed a convincere, il 24enne londinese peso superwelter Anthony
Small, che ha battuto facilmente
ai punti in 6 rounds Ernie Smith,
che è stato anche ammonito dall’arbitro perché continuava a
“provocare” Small. Nei pesi welters, l’ex finalista ai campionati
inglesi Gareth Couch, ha battuto ai punti e nettamente in 6 rounds, Kyle Taylor,
fratello di Karl. Taylor,che non ha saputo trovare un rimedio al sinistro che
Couch gli ha stampato continuamente sul volto. Infine è andato “a scuola”,
il peso leggero Shane Watson,che era al suo debutto e che ha battuto ai punti in
6 rounds, il 36enne Peter Buckley (31 vittorrie, 212 sconfitte e 11 pari per un
totale di 254 matches!) dal quale lo separava un oceano d’esperienza. Buckley,
come al solito ha fatto il suo onesto ma modesto lavoro
e si è guadagnato l’ingaggio. Continua
a vincere il peso massimo argentino Gonzalo Omar Basile
(31 anni, 12 vittorie ed una sconfitta). A Buenos Aires, ha battuto nettamente
ai punti in 8 rounds Jose Enrique Villareal.
Nella stessa serata, il
superleggero
Rodolfo Ezequiel Martinez (23 anni,
8 vittorie, una
sconfitta
ed un pari), ha battuto Ariel Oscar Pieroni ai punti in 6 rounds. La settimana
dopo a Posada, nella regione di
Misiones (resa famosa dal film Mission con Robert
De Niro…), ancora una vittoria seppure per
squalifica al 2° round per ponzalo Omar Basile, che batte il brasiliano
Josimar Hipolito davanti ad un migliaio di spettatori. Nella palestra della
Federazione argentina, a Buenos Aires, il superleggero santafecino Marcos
Renè “Chino” Maidana
(12 vittorie di cui 11 prima del limite), è salito di un
altro gradino nelle classifiche nazionali (è 5°!), battendo per ko al 2°
round Ruben Dario Oliva. Ennesima dimostrazione di potenza di Maidana, che ha
continuamente messo in difficoltà Oliva ed ha chiuso il match con un sinistro
al fegato (izquierda a la zona hepatica…). Interessante anche il cammino del
peso welter Luis Carlos Abregu’ (8 vittorie di cui 6 prima del limite), che ha
battuto per kot al 2° round Ivan Marcelo Taverna, facendo capire di avere
grandi potenzialità. Ben 4000 spettatori e tanta gente fermata ai cancelli,
a Comodoro
Rivadavia ,nei pressi di Chubut,
per il peso welter Hector Saldivia , figlio d’arte, che ha vinto
il titolo del mondo Hispano,
battendo
per kot al 9° round il connazionale Sergio Finetto.
Non è stato un match facile, con Saldivia veloce ed aggressivo, ma anche con
tante lacune difensive. La fine del 9° round, con Finetto che dopo aver subito
un richiamo, viene colpito da un diretto destro e finisce al tappeto. Si rialza,
ma investito da numerosi colpi, viene fermato dall’arbitro. Nei superleggeri,
il fratello del “terribile”, Lucas Matthysse, ha impiegato solo due riprese
ed uno spettacolare uno-due, per liberarsi di Jorge Carballo. A proposito del
suo famoso fratello, la Federazione Argentina, ha deciso di sospenderlo per 45
giorni, per la “rissa” con Roberto Reque. Lui ne ha approfittato per recarsi
negli USA, dove ha sottoscritto un contratto con la “Golden Boy Promotion”
di Oscar De la Hoya, ed ha esordito qualche giorno dopo, mettendo ko ed
impressionando molto, il quotato americano Xavier Tolliver. A
Piacenza, il peso leggero Massimiliano Chiofalo (30 anni, 5 vittorie ed una
sconfitta), ha battuto per squalifica al 2° round il rumeno Ilie Boboc. Mentre
a Carbonara al Ticino, è tornato alla vittoria il supermedio Alex Celotto (27
anni, 4 vitorie e 2 sconfitte) che ha battuto per ko in 2 rounds Peter Gaspar.
Il
francese Cristophe Canclaux, ha firmato un contratto con
l’organizzatore tedesco Sauerland, che subito l’ha messo in programma a
Obsterreich in Austria, dove ha battuto ai punti in 8 rounds Martins
Kukuls. Canclaux sarà in caretellone anche nel mondiale tra Arthur Abraham e
Ikeke. Ad Abeville in Frncia, il peso massimo 24enne Johan Dauhaupas (alto
1.96), ha ottenuto l8° successo, battendo per kot al 3° round il non facile
Roger Foe. Invece in Germania, a
Monaco, il mediomassimo Armin Dollinger (11vittorie), continua a sostenere i
clou delle riunioni bavaresi, ma ancora non affronta avversari consistenti. Una
vittoria ai punti in 6 rounds su Rudolf Murko, va
ad arricchire un carniere che comincia a diventare pingue, ma che è ancora
troppo “illusorio”. Ad
Osaka in Giappone, l’ex campione della WBC dei pesi “paglia”, Katsunary
Takayama, è tornato sul ring dopo la sconfitta e
detronizzazione subita contro Eagle Kyowa, ed ha mostrato la sua
superiorità sul filippino Rollen del Castello, battendolo ai punti in 8 rounds
per decisione tecnica (ferita Bisogna
guardare con un certo interesse al peso mosca messicano
Alberto
Rosas (21 anni e 24 vittorie), che ha Tepic, ha vinto il titolo messicano,
battendo dopo una dura battaglia,il connazionale Everaldo Morales ai punti in 12
rounds. A
Tacoma, il promettente
superleggero David “El Torito” Torres (11 vittorie), ha colto
un’unanime
ma
sofferta vittoria contro l’astuto Humberto Chavez, che l’ha blandito con
atteggiamenti rinunciatari ed improvvisi cambi di guardia, per buona parte del
match. Solo nella seconda parte del match, Torres, è riuscito a mettere i suoi
colpi, vincendo ai punti le 10 riprese. A
St. Petersburg in Florida, l’ex campione della WBC dei pesi leggeri Stevie
Johnstone (33 anni, 37 vittorie, 3 sconfitte ed un pari), ha battuto,
dominando il confronto, il mestierante Vladimir Khodokovski ai
punti in 10 rounds. Nel match clou, il mediomassimo Prince Badi Ajamu (24
vittorie, 2 sconfitte ed un pari),ha battuto ai punti in 12 rounds Thomas Reid (
molti spettatori avevano visto vincere Reid!…). Sorpresa per il pari in 6
rounds, imposto all’ex campione dei leggeri IBF William Guthrie (30 vittorie,
3 sconfitte ed un pari ), dal modesto Rodney
Moore. Infine , il supermedio James Mc Girt (10 vittorie), figlio dell’ex
campione mondiale Buddy (avversario di Patrizio Oliva…), ha battuto Franklin
Armstrong mettendolo tre volte al tappeto nel 3° round. L’avevamo
scritto subito dopo il precedente
match che Jermain Taylor (25 vittorie), avrebbe
vinto meglio del primo match un’eventuale rivincita con Bernard Hopkins.
Ed infatti l’americano
dell’Arkansas
non ci ha spiazzati ed ha battuto, magari senza entusiasmare, il “campione”
che perfino Filadelfia non ama e non elenca tra i suoi
“figli”. Quasi come una fotocopia del match precedente, nei primi sei
rounds Taylor ha vinto senza “strafare” tutte le riprese, poi ha
“gestito” il vantaggio, cedendo poco al ritorno neanche troppo veemente di
Hopkins. I titoli WBC/WBA e WBO dei pesi medi rimangono nelle sue mani. Nella
stessa serata di Las Vegas, un intraprendente Israel Vasquez (39 vittorie e 3
sconfitte), campione della WBC dei supergallo, ha aggiunto la cintura dell’IBF
al suo “carniere”, battendo per ferita al 3° round, ma mettendo al tappeto
nel 1° tempo e rubando sempre il tempo al rivale, il messicano Oscar Larios (56
vittorie,4 sconfitte ed un pari). Si
è trattato della “bella” tra due pugili che avevano (Vasquez aveva vinto
per ko al 1° round il primo match e Larios per ko all’11° la rivincita…)
una questione di superiorità da dirimere. Nei pesi medi, continua il
convincente “ritorno” di Ike
“Bazooka” Quartey (37 vittorie e 2 sconfitte), che ha messo ko in 10 rounds,
dopo aver dominato l’intero match, il messicano Carlos Bojorquez, fermato
dall’arbitro Joe Cortez che gli ha impedito un’inutile punizione. Da
segnalare anche la vittoria dell’haitiano Andre Berto (9 vittorie), che ha
messo ko al 1° round Taronze Washington. Ha combattuto anche il nipote di
Hopkkins, Demetrius, che ha sconfitto per ko al 4° round , nei superleggeri,
Jesse Feliciano. A
Magdeburgo in Germania, l’ukraino Sergej Dzindziruk (31
vittorie), ha conquistato il titolo mondiale dei superwelters della WBO ,
“dominando”
ai punti in 12 rounds, il portoricano Daniel Santos (29 vittorie, 3
sconfitte ed un pari). Match tra due mancini che hanno imposto un ritmo molto
elevato al match, nel corso del quale Dzindziruk ha anche atterrato il rivale (
8° round). Nella stessa serata, la tedesca Regina Halmich (49 vittorie, una
sconfitta ed un pari), ha conservato il titolo femminile della WIBF dei pesi
mosca, battendo l’americana Elena Reid.
Grande
sorpresa a Lemoore negli USA, dove il peso piuma Gamaliel
Diaz, ha sorprendentemente
battuto in 12 rounds (titolo Nordamericano in palio),
dominando il confronto con
l’imbattuto Robert Guerrero (16 vittorie ed un pari). Match intenso con
Diaz cha ha condotto il match, non dando tregua a guerriero che ha cercato
invano d’imporre la sua “potenza”. Neanche un richiamo subito da Diaz, ha
meso in discussione il verdetto. Nei superwelters, Paul Williams (28 vittorie),
detto il “Punitore”, ha tenuto fede al suo nomignolo, battendo il messicano
Alfonso Sanchez , per kot al 4° round. Williams ha messo al tappeto nel 4° e
definitivamente nel 5° il rivale. A
Parigi,
il venezuelano Lorenzo Parra (27 vittorie), ha respinto le
“ambizioni” di un immaturo (per questo confronto…) Brahim
Asloum (19
vittorie),
battendolo nettamente ai punti in 12 rounds per il titolo della WBA dei pesi
mosca. Superiore in
tecnica
e struttura fisica Parra ha dominato il confronto, stabilendo quasi subito le
“gerarchie”, con un perentorio atterramento imposto al francese già nel 2°
round. Da parte sua Asloum, ha mostrato il suo enorme coraggio.
In un altro match tra pesi mosca, valevole per il titolo WBO,
l’autoritaria prova dell’argentino Omar Narvaez,
nei confronti del francese Bernard Inom (13 vittorie), ha ancora una
volta ingigantito i meriti e la considerazione per l’italiano
Andrea Sarritzu, che all’argentino rese vita molto dura. Narvaez, ha
costretto il francese alla resa nel corso dell’11° round, dopo averlo messo
già al tappeto nel 10° round. Vittoria anche per la francese Myriam Lamare (11
vittorie), che aggiunge la cintura mondiale WIBF a quella già in suo possesso
della WBA, battendo al limite dei superleggeri per kot al 3° round, l’inglese
Jane Couch. Da segnalare la
performance del superpiuma venezuelano Edwin Valero (17 vittorie), che battendo
per ko al 1° round l’armeno Aram Ramazyan (6 vittorie e 3 sconfitte), ha
colto il 17° successo prima del limite, tutti entro la prima ripresa. Da quando
la commissione dello Stato di New York, ha imposto lo stop a Valero, questi ha
combattuto in altri 5 Paesi, continuando a vincere per ko al 1° round.
E’
morto un campione!. Parliamo del 53enne messicano Lupe Madera ,
ex campione mondiale della WBA dei minimosca.
Madera,
conquistò la sua corona dopo un match con il giapponese Katsuo Tokaishi,
che in un primo momento fu dichiarato vincitore per ferita al 4° round. Poi
dopo insistenze dei suoi secondi, nei confronti dei responsabili WBA, il
verdetto venne affidato ai cartellini che sancirono la vittoria di Madera. Nel
famoso Luna Park di Buenos Aires, l’ex campione dei pesi leggeri WBA, Raul
Balbi, ha battuto per kot al 2° round Jorge Noriega, mentre l’ex campione
dei pesi piuma della WBO Juan Pablo Chacon ha vinto in 12 rounds con Julio
Alganaraz. Il giorno dopo sempre a Buenos Aires, l’argentino Guillermo Saputo,
ex pugile di Oscar De la Hoya , ha
ottenuto il 16° successo, battendo ai punti in 10 rounds il mestierante Cesar
Leyva.
A
Chicago, grande serata di boxe con Ricardo Castillo ( 28
vittorie ed una sconfitta), fratello di Jose Luis, che al limite dei supergallo,
ha battuto ai punti in 10 rounds il “rognoso” Hugo Vargas. Match non facile
per Castello che di fronte al fratello è finito al tappeto per un sorprendente
uppercut di Vargas nel 2° round. Castillo si è poi rifatto nel 3°, ma
l’avversario, che si è ringalluzzito dopo il knock down inflitto, ha saputo
rendergli la vita dura. L’inglese
Carl Froch
(17 vittorie), detto il “Cobra”, ha difeso vittoriosamente il titolo dei
supermedi del Commonwealth, battendo in 5 rounds, davanti ai suoi tifosi di
Nottingham, il sudafricano Ruben Groenewald. Froch ha messo al tappeto il rivale
nel 3° round ed ha poi costretto l’arbitro ad intervenire nel 5°.
Froch è il primo pugile a
battere prima del limite Groenewald, che ha comunque contestato la decisione
arbitrale di fermarlo. Nel sottoclou, il superpiuma John Murray (16 vittorie),
ha ottenuto un buon successo per decisione tecnica in 10 rounds, con lo spagnolo
residente Nacho Mendoza. Interessante
serata rumena in Canadà. A Montreal , l’imbattuto supermedio
Lucian Bute (15 vittorie tutte prima del limite), ha messo ko in
2
rounds Donnell Wiggins, con tre successivi ganci sinistri (il secondo al corpo).
Questa la risposta di Bute alle spacconate di Wiggins, che aveva promesso di
metterlo al tappeto in 3 rounds. Nei mediomassimo, Adrian “Lo Squalo”
Diaconu , ha battuto per kot all’11° round Darrin Humprey mettendolo al
tappeto 4 volte nella ripresa che ha sancito la fine del match. Nei pesi
leggeri, il canadese Benoit Gaudet (7 vittorie), ha battuto ai punti in 10
rounds nettamente, Leonardo Rojas. Nei pesi piuma, Sebastien Gauthier (3
vittorie), ha malmenato Rey Morales, battendolo per kot al 2° round.
Ad
Hollywood in Florida,
il peso massimo nigeriano Samuel Peter (25 vittorie ed una sconfitta), ha
dominato il confronto con l’americano Robert Hawkins ai punti in 10 rounds.
Vittoria dove la potenza del nigeriano ha avuto effetti determinanti. Nel primo
round Peter è riuscito anche ad atterrare il rivale, ma si è trattato più fi
uno sbilanciamento. Importante successo e buona prestazione del peso massimo
Sultan Ibragimov (19 vittorie), che ha battuto prima del limite l’americano
Lance Whitakher per ko al 7° round.
Ibragimov, prima di chiudere il match, ha inviato al tappeto l’avversario nel
1°, 2° e 6° round. Da parte di
Whitakher, da registrare solo una bella 4^ ripresa. A
Bracknell in Inghilterra,
l’inglese David Haye (15 vittorie tutte prima del limite ed una
sconfitta), continua ad inanellare successi
importanti.
Questa volta è toccato al forte ukraino Alex Gurov , campione europeo in
carica, soccombere come già successo a Vincenzo Rossitto in pochi rounds. Un
terribile destro , ha inviato Gurov al tappeto nel 1° round, impedendogli di
rialzarsi. Nella stessa serata il peso massimo israeliano Roman Greenberg (21
vittorie), ha
battuto
l’americano Ken Releford ai punti in 10 rounds. Il
messicano Jorge Arce (41 vittorie, 3 sconfitte ed un pari), ha stoppato
per kot al 9° round il nicaraguese Adonis
Rivas , conservando la corona dei pesi mosca della WBC ad interim. Di fronte
ad un avversario molto aggressivo, Arce, ha dato l’ennesima dimostrazione del
perché è considerato una delle maggiori “attrazioni” del palcoscenico
pugilistico mondiale.Dopo un atterramento subito da Rivas nel secondo round, i
due si sono resi protagonisti di una dura battaglia. Purtroppo un intervento
arbitrale forse inopportuno, per una ferita non grave al 9° round, ha privato
il pubblico di un “gran finale”. Nella
stessa serata deludente e fortunata prestazione di Julio Cesar Chavez junior (23
vittorie ed un pari), che può ritenersi molto fortunato nel pari rimediato nei
confronti di Carlos Molina (9 vittorie ed una sconfitta). Il pugile di Chicago ,
si è mostrato superiore nel corso di tutti i sei rounds. La riunione sui è
svolta in Mexico a Monterrey. Un
altro imbattuto che ha deluso è stato il superleggero
ebreo di origine ucraina Dimitry Salita (24 vittorie), che ha ottenuto
una vittoria controversa nei
confronti di Robert Frankel ai punti
in 10 rounds di una riunione svoltasi a
Manhattan.
Inviato al tappeto nel corso del 1° round,
l’ukraino
ha dovuto sudare per guadagnarsi il verdetto al termine di 10 serrate ed
equilibratissime riprese. L’americano
Ronald “Winky” Wright (50 vittorie e 3 sconfitte), ha battuto ai punti
in una semifinale mondiale dei pesi medi l’ostico australiano di origine
egiziana Sam Soliman ( 31 vittorie ed 8 sconfitte). Il match si è svolto ad
Uncasville e Wright ha incontrato non poche difficoltà per aver ragione
dell’australiano. Wright è stato più preciso, ma Soliman, ha portato più
colpi. Ancora
un ucraino in evidenza a Solden in Austria. Si tratta del peso
massimo Vladimir Virchis (20 vittorie di cui 17 prima del limite), che ha
conservato la corona inter continentale WBO, dominando il confronto con
l’inglese Michael Sprott. Virchis alto 1.94, ha cercato la soluzione di forza
soprattutto nel 5° round, ma poi,, stante la resistenza stoica dell’inglese, ha
preferito vincere largamente ai punti in 12 rounds. A
Liepzig in Germania, l’armeno Arthur Abraham (19 vittorie di cui 17
prima del limite), ha battuto per la vacante corona dei medi IBF, il
nigeriano
residente in Canadà, Kingsley Ikeke (23 vittorie e 2 sconfitte).
Molto ben preparato e motivato,
Abraham,
ha fatto quello che ha voluto con il nigeriano. Nel 5° round la conclusione
dopo una lunga serie di Abraham, culminata con un terribile gancio sinistro. Nei
pesi massimi, il nigeriano Henry Akinwande (48 vittorie , 2 sconfitte ed un
pari), ornmai residente in Germania, ha
battuto l’americano Ed Mahone ai punti in 8 rounds. In
un match tutto britannico tra pesi massimi, svoltosi a Londra, Danny
Williams (34 vittorie e 4 sconfitte),
ha rimandato indietro le ambizioni di Audley Harrison (19 vittorie), medaglia
d’oro di Sydney. Dopo 9 riprese di esitazioni e di abbracci sono le ultime 3
riprese ad individuare un vincitore che è senza dubbio Williams, che nel 10°
round, con un poderoso destro, mette al tappeto Harrison.
Finalmente Harrison si scuote, ed anima le ultime due riprese, ma non è
sufficiente. Ridicolo il verdetto di uno dei giudici in favore di Harrison.
Sempre nei pesi massimi, di scena ancora due inglesi, con Matt Skelton (19
vittorie), che conserva il titolo britannico, mettendo tre volte a terra nel 1°
round ed in soli 79 secondi, John Mc Dermott (19 vittorie e 4 sconfitte). Nei
superleggeri, Souleymane Mbaye (33 vuittorie ed una sconfitta), ha debuttato in
terra britannica, battendo per kot al 6° round il lituano Oscar Milkitas.
Infine autoritaria esibizione di Amir Khan (4 vittorie), che da superleggero, ha
battuto in soli due rounds, Daniel Thorpe. A
Corpus Christy in Texas, il peso piuma Rocky Juarez (24
vittorie ed una sconfitta), ha vendicato l’unica sconfitta patita in carriera,
battendo
Reynaldo Hurtado, per ko al 3° round. Impressionante
il pressing di Juarez su Hurtado, che ha ricevuto un uragano di colpi, prima di
afflosciarsi al tappeto nel 3° round. Il
nonno di Isazegi aveva lontane origini trentine, pare che fosse della provincia
di Bolzano. Era alto circa un metro e quaranta e pensate un po’ , avevano
il coraggio di chiamarlo…alto atesino! Ancora
una vittoria per lo spagnolo Ivan Pozo (24 vittorie,3
sconfitte ed un pari), che ha conservato la corona europea dei pesi mosca
battendo il 40enne ungherese Robertsz Isaszegi
(19 vittorie e 2
sconfitte),
per ko al 1° round. Nulla ha potuto il magiaro, contro l’impeto giovanile
dello spagnolo.Adesso si prepara una bella rivincita con il sardo Andrea
Sarritzu. (Basta Gennarì non è vero che genero in sardo si dice …nuoro!). A
Martin in Slovakia,
si è svolta la “Notte dei Perdenti”. Undici matches tra pugili che
solitamente escono a capo chino dal ring. Alcuni nomi sono noti a molti addetti
ai lavori italiani : Vlado Varhegy (manager e pugile), Vladimir Stano, Robert
Andrasik, Anton Lascek., etc.etc.. Sono tutti “guidati” da Vladimir
Varhegy, donne comprese. Abbiamo sommato le vittorie e le sconfitte dei pugili
sul quadrato. Ecco i risultati : vittorie 44 (quasi sempre ottenute tra loro
stessi…), sconfitte 229 (grazie ad alcuni debuttanti che hanno perso solo quel
match!). Adesso che è stata loro fornita l’occasione per mettere un segno
positivo sul record, sono pronti per perdere di nuovo! All’Isleta
Casino di Albuquerque, la superleggero Holly Holm (12
vittorie, una sconfitta e 2 pari) , ha battuto largamente ai punti in 10 round,
la
“coniglietta di Playboy”
Mia St. John.
Prova coraggiosa di St. John che però ha dovuto subire la superiore
potenza della Holm. Nella stessa
serata, il supermosca Gabriel
Elizondo (20 vittorie ed una sconfitta), ha battuto per decisione unanime ai
punti in 10 rounds Cesar Lopez. . Nel
mondo c’è la povertà, ma non importa… domani il sole sorgerà ancora. Nel
mondo c’è l’invidia, ma non importa… domani il sole sorgerà ancora. Nel
mondo c’è ingiustizia,
ma non importa…domani il sole sorgerà ancora. Sapete
cosa penso ? Che al sole del mondo alla fin fine non gliene frega proprio un…
nulla! Cari
Amici, grazie per averci tenuto compagnia anche quest’anno. Speriamo di avervi informato divertendovi
, non avevamo altre pretese. In questo numero, evidenti motivi legati al tempo
da dedicare alle famiglie in occasione delle feste, ci costringono a non essere
dettagliati come sempre, ce ne scusiamo e ritorneremo più precisi e…perfidi
che mai l’anno prossimo.
IL DIRETTORE E LO STAFF DI BOXEMACCHERONI AUGURANO UN BUON NATALE ED UN FELICE ANNO NUOVO
Per
l’occasione auguri anche al “ Ragioniere che non e’ dottore”.
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