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E’
partita l'organizzazione del Trofeo Città di Cremona
Terza edizione del "Trofeo Città di Cremona". L'Accademia
Boxe Cremona ha dato il ci alla organizzazzione di quello che è ormai diventato
il torneo più prestigioso a livello nazionale dopo i Campionati Italiani
Assoluti, anche se quest'anno il club rossoverde si propone di portare a Cremona
più iscrtitti di quanti (126) andranno a disputare gli Assoluti. La novità più
consistente dovrebbe esssre l'allestimento di un parallelo torneo destinato alle
categorie juniores e cadetti. Per questo si stanno prendendo accordi con la FPI
affinchè le date non coincidano con l'organizzazione del Campionato Italiano
Juniores. Il Torneo di Cremona dovrebbe invece servire come preparazione ai
campionati stessi e precederli di qualche settimana. Fissate
le date: 19 febbraio-19 marzo. Si combattera ogni sabato sera e domenica
pomeriggio nella palestre che di volta in volta si renderanno disponibili. Altra
novità: il torneo non sarà più limitato alle Società del Nord e Centro
Italia, ma sarà apertuto a tutto il territorio nazionale e ad eventuali partecièpazioni
di società straniere. Vadim
Prisyaznyuk, direttore generale della squadra nazionale di pugilato femmile in
Kazakhstan, a recentemente dichiarato che si e’ iniziato a sviluppare il
pugilato femminile. "il primo campionato di Kazakhstan avverra’ nel mese
di dicembre . I
manager di
www.secondout.tv
e www.fightplus.com si sono dichiarati
soddisfatti di quanto e’ avvento con la vendita delle immagini via internet ,
si sono gia’ resi disponibili ad acquistare i diritti per il prossimo mondiali
del 2007. È
un passo avanti importante per lo sport a dichiarato David McConnachie,
responsabile dell’AIBA per le comunicazioni.
Floyd
Mayweather (35 vittorie),
il miglior pugile “pound for pound” , ma anche uno dei
piu’
arroganti e sfrontati (ricordiamo la faccia del povero Arturo Gatti, che
abbandonò la conferenza stampa, mentre questa simpatica “canaglia”,
continuava a ripetergli :”hai perso 7 volte, 7 volte hai perso, come ti
permetti di combattere con me?”), ha
esordito a Portland in Oregon, da peso welter, battendo per kot al 6° round
l’ex campione mondiale Shamba
Mitchell (35 anni). Già
dalla metà della seconda ripresa, è apparso subito chiaro ai 7000
spettatori, che la mobilità e la velocità di Mitchell non sarebbero bastate a
fermare la “furia” di Mayweather. Colpi
impressionanti, scagliati al momento giusto, per tenere in soggezione
l’avversario.Nel 5° round, si è sentito talmente “padrone” del match,
che si è messo ad imitare la “guardia” dell’avversario, salvo rientrare
nel suo stile e “ammansirlo” con un paio di proiettili scagliati sul finire
della ripresa. Nel sesto round, una
lunga
serie di colpi, culminata con una “mazzata” al corpo, costringono Mitchell
ad inginocchiarsi per il conteggio. L’arbitro,Richard Steel, decide che ormai
il match non ha piu’ storia e chiude la
partita, tra le proteste di Mitchell e del suo clan ed i fischi di buona parte
del pubblico. Steel, non nuovo a “chiusure” di questo tipo (ricordate
Chavez-Meldrik Taylor…), ha solo un po’ anticipato la
conclusione. Da segnalare
che COMPUBOX, il sistema che l’AIBA vorrebbe adottare per il computo dei
colpi, alla fine del 5° round, con Mitchell in svantaggio nettamente su tutti i
cartellini, lo vedeva avanti nello score per 274 a 221…(….. vedrete che
adotteranno questo sistema!). Ci stava scappando la sorpresa, quando nel 4°
round, con un uppercut, il supermedio Darnell Boone, ha messo al tappeto il
campione olimpico di Atene, Andre
Ward (7 vittorie). Questi però, dopo essersi rialzato ed aver
legato un po’, si è ripreso ed ha vinto alla grande il 6° round. Nei
pesi piuma, l’ex campione IBF dei superpiuma, Steve Forbes (29 vittorie e 3
sconfitte), ha atterrato nel 1° round e
definitivamente con un uppercut nel 3° , Julio Cesar Sanchez.
Infine due ex campioni nazionali dilettanti, il peso leggero Wes Ferguson
(12 vittorie,una sconfitta ed un pari) ed il superleggero Lorenzo Reynolds (10
vittorie), hanno battuto rispettivamente, Silverio Ortiz (che ha subito un
richiamo per colpo dopo il break ) ai punti in 8 rounds e Donald Fosmire
(dominato in tutte le riprese), ai punti in 4 rounds.
A
Panama City , il
panamense Roberto “il ragno” Vasquez
(23 vittorie ed una sconfitta), ha difeso,per la seconda volta,
il titolo mondiale WBA
dei minimosca, battendo all’unanimità, il nicaraguese Nerys Espinoza.
Il mancino Vasquez, ha subito un atterramento nel 3° round, ma si è
rifatto nel 10°, mettendo a sua volta a terra l’avversario con un colpo al
corpo.Nella stessa serata, l’ex sfidante al titolo mondiale dei pesi leggeri,
Miguel Callist, ha battuto Wilmer Gomez per kot al 5° round, dopo aver
atterrato l’ avversario una volta nel1°round, e poi due volte nel 3° 4° e 5°!Per
finire, l’ex campione mondiale dei pesi gallo WBO, Mauricio Martinez, ha
sempre avuto il controllo del match, ma ha impiegato 10 rounds per battere prima
del limite Edison Torres. Il
grasso peso massimo (mannaggia, ma come
faccio a scrivere ‘ste cose con la “panza” che mi ritrovo?) Eric Esch (71
vittorie,7 sconfitte e 4 pari), detto Butterbean (burro di piselli), che si
proclama il “re delle 4 riprese”, quando è arrivato in Australia ed ha
visto il
record
(nemmeno tanto trascendentale… ) di Bob
Mirovic, ha chiesto un aumento! Gli organizzatori, che già avevano fatto un
azzardo ad ingaggiarlo puntando molto sul folclore e poco sulla sostanza, hanno
rifiutato, proponendo a Esch l’inesperto Baden Oui (5 vittorie e 3 sconfitte).
Affare fatto e dopo 4 noiose riprese, l’inesperto, ha battuto… il “re”
ai punti in 4 rounds. E’
sempre un osso duro il mediomassimo
messicano Julio Gonzalez, che a San
Jose in California, ha battuto all’unanimità ai punti in 12 rounds per un
match valido per la corona IBF, l’australiano Jason Delisle. L’australiano
ha fatto tutto quello che doveva fare, subendo anche un atterramento nel 10°
round e riprendendosi abbastanza bene, ma il divario tra i due era troppo vasto
in favore di Gonzalez. Nella stessa serata, sorpresa, con il 49enne peso massimo
John Clarck, che ha battuto il 21enne Ralph Butler (15 vittorie e 2 sconfitte),
campione nazionale dei Golden Gloves nel 2004, per kot al 2°,
infliggendogli 3 atterramenti in quella ripresa!
Facciamo
la solita carrellata inglese. A
Dagenham,
il peso piuma ugandese ma proveniente dall’Australia, Jackson Asiku, ha
sparso il
“terrore” tra i pari peso inglesi, per il modo
con cui si è sbarazzato di Marc Callaghan. In un solo round, Asiku, ha
scaricato una serie di colpi terrificanti, che hanno impressionato per
l’accuratezza e la forza con la
quale erano scagliati. Nei pesi welters, Michael Lomax ha portato a 9 le
su vittorie, vincendo tutti gli 8 rounds,
con Kevin Phelan. Boxe composta e pugile da seguire, il peso leggero irlandese
Paul Hyland (3 fratelli pugili ed un papà manager-organizzatore), che ha
battuto ai punti in 4 rounds, l’esperto ucraino Rakheem Mingalev. Hyland ha
collezionato il 6° successo. Ha combattuto anche il fratello Patrick, anche lui
peso leggero, che ha incontrato qualche problema in piu’ del fratello, per
battere ai punti in 4 rounds Craig Morgan. Pubblico piuttosto scarso, presenti
invece molti pugili, amici di quelli che combattevano. La giornata di venerdì
farà comodo alla televisione (SKY), ma il traffico congestionato di Daghenam ha
tenuto lontano gli spettatori, che tradizionalmente non solo qui, ma in tutta
l’Inghilterra, dedicano al sabato la partecipazione a questi avvenimenti. A
Soutwark,
il peso medio Danny Tombs, ha fatto
capire di avere un futuro, dal modo
con cui si è sbarazzato del polacco Mikhail Bambullra. Tombs è allenato
dall’ex campione dei pesi massimi Tim Witherspoon, attualmente residente in
Inghilterra. Bambullra, è finito al tappeto sotto i colpi devastanti di Tombs,
nel secondo round.Ha provato a rialzarsi, ma l’arbitro vedendolo sofferente,
ha chiuso il match. Ormai,
dopo circa 5 anni di permanenza, è stato adottato dalla cittadinanza di Shaw , il peso piuma mongolo Choi
Tseveenpurev,
che battendo per kot al 10° round,
il
bielorusso
Alexei Volchan, ha conquistato il titolo WBF Internazionale.
Il bielorusso ha creato qualche problema a Choi, all’inizio del match,
ma a partire dal 6° round, ha sfiancato l’avversario con
i suoi, attacchi, fino alla conclusione. In un match tra pesi gallo, il
compatriota di Choi, Shinny Bayar, ha superato, il siriano Abdul Mougharbel ai
punti in 4 rounds, al termine di un match piuttosto combattuto. A
Bristol,
il giovane superleggero gallese Gary Buckland, ha mostrato qualcosa del suo
enorme potenziale, battendo in 3 rounds il sudafricano Bheki Moyo. Strana la
conclusione avvenuta al termine della
3^ ripresa. Buchland ha stretto l’avversario all’angolo ed ha scaricato una
serie interminabile di colpi e
contemporaneamente all’arbitro, è suonato anche il gong. Moyo non ha capito
che l’arbitro aveva sospeso il match e si è presentato al centro del quadrato
per il 4° round. Immaginate le proteste sue e del suo clan all’indirizzo
dell’arbitro quando ha saputo che il match era finito. In ogni caso la
conclusione era già nell’aria. A
Piccadilly,
si fa strada un altro ugandese. Joey
Vegas,
alias Joseph Lubega, supermedio, ha colto il 5° successo battendo Conroy Mc
Intosh in 3 rounds. Mc Intosh, già atterrato nel 2° round, finisce nuovamente
a terra nel 3° e malgrado sia in piedi al 3” riceve lo stop. Sam Rocky
Rukundo, altro ugandese anche lui olimpico ad Atene con Lubega, vince anche lui
su Haaron Din in 3 rounds. Impressionante
esibizione del peso
supermedio Chad Dawson (23 anni), a New Haven, davanti al suo pubblico.Battuto
per kot all’11°
round, il quotato
Ian Gardner (24 anni). Match nel
quale Dawson, dopo aver atteso paziente che l’avversario placasse
la sua azione, dal 6° round, ha dominto il confronto, mettendo al
tappeto una prima volta Gardner nell’8° round e infliggendogli ancora 3
atterramenti nell’11°. Dawson, che fu trovato positivo all’ antidoping,
l’anno scorso, ha risolto il suo
contratto
con il vecchio procuratore e si è affidato alle abili cure di Gary Shaw ed alla
sapiente guida all’angolo di Dan Birmingham (Jeff Lacy, Manny Pacquiao, Winky
Wright, Diego Corrales). Nel match successivo tra pesi superleggeri,
l’ennesima dimstrazione che alcuni records, sono frutto dell’abilità dei
match-makers, piuttosto che dell’abilità del pugile sul ring. L’imbattuto
Americo Santos (22 anni e 23 vittorie), è stato sconfitto ai punti in modo
netto ed inequivocabile dall’abile mestierante Marteze Logan, che dopo aver
imbrigliato il furore agonistico del giovane rivale, l’ha prima scosso nel 4°
round con un duro destro, per poi atterrarlo nel 5° con lo stesso colpo. A
Charlotte, Calvin Brock
(30 anni e 27 vittorie), avversario di Vidoz a Sydney , ormai nell’orbita
mondiale, ha dovuto sorbirsi tutte
le riprese contro David Bostice, che ha battuto nettamente ai punti in 12 rounds.
Match molto competitivo, con Bostice che si è guadagnato per intero la
borsa, impegnando Brock. L’eterna promessa Malik Scott (23 vittorie), ha messo
due volte al tappeto nel secondo e
sesto rounds, il rivale Dennis Mc Kinney, ma si è dovuto accontentare di un
vittoria solo ai punti in 6 rounds. Nella stessa riunione, l’ex stella del
basket Kendall Gill(37 anni, 2.04), ha colto il 3° successo, battendo per kot
al 1° round, il debuttante Quincy Mitchell.
Un
altro uragano si è
abbattuto sul supermedio Ronald Weaver, dopo quello (Katrina) che gli ha
distrutto la casa a New Orleans, stavolta è
stato il
messicano Jose Luis Zertuche (32 anni,17 vittorie e 2 sconfitte),
olimpionico di Sydney, a metterlo ko in due rounds a Nogales. Zertuche sapeva
che se il match fosse andato per le lunghe Weaver sarebbe diventato pericoloso
ed allora lo ha attaccato subito dall’inizio, sbaragliandolo in soli 2 rounds. Nelle
Filippine, i successi di Manny Pacquiao (…specialmente economici), stanno
provocando un aumento d’interesse attorno al pugilato, per
cui non c’è da stupirsi se a Tagbilaran, nella splendida isola di
Bohol, il peso gallo Rey ”Boom Boom”Bautista (18 anni e 18 vittorie), si è
trovato 15000 spettatori intorno al ring, quando ha battuto per ko al 2° round,
con terribili serie al volto ed al corpo il tanzaniano Obote Ameme. A Tokyo,
l’ex campione dei pesi mosca della WBC, il filippino Malcom Tunacao,mancino,
ha fatto valere la sua esperienza nel battere il detentore della corona dell’ASIA
il tailandese Kumarnthorng Pon Pluemkamol ai punti in 12 rounds.
A
Dorchester, il promettente
peso gallo Roberto Benitez (25 anni e 3 vittorie), piu’ volte campione USA dei
dilettanti, ha battuto per kot al 1° round Nicholas Shaheen.
A
Tampa in Florida, il supermedio Carlos De Leon (13 vittorie,una sconfitta ed un
pari),figlio del campione del mondo dei massimi leggeri, che combattè con
Massimiliano Duran, ha impiegato 6
minuti, per sbarazzarsi di Jacob Rodriguez. De Leon, ha stroncato la resistenza
del rivale con terribili colpi al corpo e Rodriguez che aveva raggiunto il suo
angolo barcollante alla fine della seconda ripresa, ha deciso di non
“alzarsi” per la terza. A
San Juan di Portorico, il
peso leggero Hubaldo Hernandez (20 vittorie,16 sconfitte e 2 pari), ha
causato una grossa sorpresa, battendo il colombiano sfidante al titolo mondiale
Ivan Hernandez (22
vittorie e 2 sconfitte) , vincendo largamente ai punti e
dominando gran parte del confronto. Era la prima volta che Hernandez combatteva
all’estero. Nel resto del programma, alcuni giovani ed interessanti pugili
portoricani. Nei supergallo Juan Manuel Lopez,con soli 7 successi all’attivo,
ha affrontato e battuto il due volte sfidante al titolo mondiale Luis Bolano (38
vittorie e 3 sconfitte). Bolano ha abbandonato dopo la seconda ripresa,
lamentando un infortunio. Fino a quel momento il match era ancora aperto. Nei
pesi leggeri, l’olimpico Alex “El Pollo” De Jesus (7 vittorie), ha battuto
Cristian Lopez, che ha preferito desistere dalla lotta dopo 3 rounds. In
Tailandia, nella bellissima
città di Hua Hin (residenza del re della Tailandia), il peso gallo Terapong
Kaewnongsamed (24 vittorie), ha
battuto ai punti in
12 rounds il filippino Dante Cantiga. Grande coraggio del tailandese che si è
infortunato alla mano nel secondo round ed ha vinto il match con una mano sola.
Terapong è stato campione nazionale dilettanti ed è un maestro di scuola. Nel
Mall Shopping Center di Ngamwongwan, il supergallo Somsak Sithchatchawal (45
vittorie ,una sconfitta ed un pari), ha batuto per kot al 7° round un
indonesiano che si è annunciato come Andrianus Kauni. Somsak, ha messo al
tappeto un volta nel 5° round con un gancio sinistro il rivale ed ha poi chiuso
il match con un gancio destro. Somsak incontrerà il campione del mondo della
WBA, Mahyar Monshipour a febbraio.
Nei minimosca, Ratanachai Sor Vorapin (42 vittorie, 6 sconfitte ed un pari), due
volte campione mondiale IBF, ha atterrato l’avversario indonesiano Alexander
Boki, per poi chiudere per kot al 4° round il match. Sempre nei minimosca,
Nethra Sasiprapa( 12 vittorie), ha battuto nettamente ai punti in 6 rounds Herry
Hamol. Andiamo
in Argentina, dove a Caseros, vicino
Buenos Aires, l’artigliere Hector Javier Velazco (32 vittorie,5
sconfitte ed un pari), ex
campione
mondiale dei pesi medi della WBO, ha battuto per ko nel 3° round Hugo Ricardo
Rodriguez. Velazco, non ha avuto alcun riguardo per Rodriguez, inviandolo al
tappeto già nel primo round con una combinazione destro sinistro, dalla quale
si è salvato per il suono del gong. Nel secondo round Rodriguez, con un potente
destro frena l’avanzata di Velazco, che però nel 3° round riprende a
scaricare combinazioni, finchè un tremendo destro manda al tappeto in modo
definitivo e spettacolare l’avversario. Nei
pesi gallo, il
promettente Diego Oscar Silva (8 vittorie ed un pari), ha battuto Juan Carlos
Cejas, ai punti in 6 rounds. Ancora
pesi gallo, con
sergio Victor Caruso (7 vittorie, una sconfitta ed un pari), che batte Jose
Carlos Ely Amarillo ai punti in 4 rounds. Al
Porteno de Bragado,
Buenos Aires, l’imbattuto peso leggero Juan “Terin” Lencina, davanti a
circa 600 spettatori, ha battuto ai punti in 6 intensi rounds, il mendocino Juan
Orozco, superato dalla maggior velocità e ricchezza tecnica di Lencina. Nei
pesi superwelters,
l’imbattuto Pablo Medina, ha superato, per decisione tecnica al 4° round ,
dopo uno scontro di teste, Alejandro Ramon Rojas. Match molto bello con scambi
intensi. Nel
gimnasio Azul Athletic,
di Buenos Aires, il peso medio Pablo
Olivetto
,idolo locale,
non ha avuto problemi nel superare Fabian Ruiz,
per ko al 2° round. Grande impressione ha destato Olivetto tra i suoi
“deliranti” supporters, che
l’hanno visto dominare il confronto, atterrando
già nel 1° tempo l’avversario. La fine del match è intervenuta, dopo un
‘ulteriore atterramento inflitto a Ruiz nel
corso del 2° round. Olivetto, colpisce prima con una combinazione di colpi al
corpo, per poi esplodere con un terribile destro al capo che chiude il match.
Match duro per il principino Martin Coggi (4 vittorie), che ha dovuto sudare per
avere ragione di Diego Yzaguirre anche grazie ad un arbitro che l’ha in
qualche modo ostacolato nei momenti chiave. In fatti una prima volta, mentre
Coggi si apprestava a “chiudere” il match, dopo aver sbattuto l’avversario
sulle corde, l’arbitro è intervenuto, richiamando Yzaguirre per un presunto
colpo irregolare, consentendogli praticamente di recuperare. Ancora
nell’ultimo round, sempre con Yzaguirre in grossa difficoltà, nuovo
intervento per pulire… il sangue dal naso. Ignoti riferiscono che l’arbitro
si è allontanato, successivamente, dalla sede della manifestazione insieme alla
…sorella di Yzaguirre. Prendete questa notizia con il beneficio
dell’inventario, perché Manolo Lopez, il nostro corrispondente da Baires,
viene chiamato “ballas de coguaros” non per il coraggio o gli
“attributi”, ma per le… “strunzate” che dice. Questo è quello che
passa il mercato…visto che da 5 anni non piglia una pesetas,un pesos , “nu
sordo favezo”! Continua
a vincere ed a convincere il superpiuma belga allenato da Jacky Scaglione,
dall’italianissimo nome: Ermanno Fegatelli. A Verviers, il 21enne belga ,
battendo il rumeno Andrei Florin ai punti in 6 rounds, ha colto il 5° successo.
A
Marksville, il
“cattivo” Chad Broussard (53 vittorie e 4 sconfitte), ha difeso per
la prima volta il titolo IBU dei pesi welters, in 4 rounds ,
battendo Corey
Alarcon,dopo averlo atterrato per la quinta volta!
Preoccupante il vomito da cui è stato preso Alarcon tra il 2° e 3°
round. Nel sottoclou, l’imbattuto peso leggero Bobby Aucoin (15 vittorie), ha
ottenuto il più importante successo della carriera, battendo per ko al 4°
round Travis Hartman. Match fino all’epilogo controllato da Hartman, che
asserisce di aver messo il ginocchio a terra a seguito di un colpo basso e di
essere stato colpito almeno altre 4 volte mentre si trovava in quella posizione.
“Dov’era l’arbitro? Come ha fatto a non vedere nulla?” ha detto un
infuriato Hartman. Nei pesi massimi, Johnnie White (6 vittorie), ha trovato un
“dosso” sulla sua strada (“bump in the road”), vincendo ai punti con
decisione a maggioranza nei confronti di Mike “The Hammer” (il martello)
Hamilton. Chicago
ha forse la più vasta
comunità polacca degli USA. Per questo motivo il
manager- promoter Andrei Wasilewski,
ha pensato di portare da quelle parti un bel gruppo di pugili
polacchi, per “deliziare” i suoi concittadini emigrati oltreoceano.
L’iniziativa deve aver avuto successo , perché Wasilewski ha detto che ci
riproverà di nuovo. “Stella”
della serata, il peso massimo rigorosamente polacco
Tomasz Bonin (32 vittorie ed una sconfitta) , che battendo ai
punti in un match molto più
equilibrato di quanto non dica il punteggio, il dominicano Fernely Feliz, si è
impadronito tra l’altro della cintura IBC dei pesi massimi. Dominio costante
ma sterile di Bonin, che non è riuscito mai a mettere seriamente in difficoltà
l’avversario. Nei massimi leggeri, il polacco dal nome impossibile e dal pugno
soporifero, Krzysztof Wlodarczyk (24 anni, 34 vittorie ed una sola sconfitta),
ha battuto Sebastian Hill ai punti in 6 rounds, mettendolo due volte al tappeto
nel 1° round, ma non riuscendo a chiudere il match prima del limite! Ad
Upper Marlboro, il leggero junior Lamont “Bay” Pearson (23vittorie, 3
sconfitte ed un pari), ha battuto Pascali Adorno , al termine di otto
combattuti rounds, nei quali
Pearson, ha vfatto prevalere il suo maggior allungo. Nei supermedi, Henry
“Sugar Poo” Buchanan (12 vittorie), non ha avuto molti problemi nel
battere Dhafir Smith, ai punti in 8 rounds,
attaccando con belle combinazioni al corpo ed al volto e parando le repliche di
Smith. L’olandese
Raymond “Halleluja” Joval (35 vittorie e 4 sconfitte), ha conservato
il suo titolo IBO , battendo per kot al 10° round nella arena Vodafone di
Melbourne in Australia, Shannan Taylor (42 vittorie,4 sconfitte e 2 pari).
Taylor ha iniziato bene, mettendo in difficoltà nei primi due rounds
l’avversario con pesanti colpi al corpo, poi Joval ha preso il controllo della
situazione e nel 10° round è dovuto intervenire l’arbitro per salvare Taylor
da un inutile “punizione”. Nei
pesi welters, l’australiano Ched Bennett (17 vittorie,una sconfitta e 3 pari),
ha battuto chiaramente l’argentino Ariel Aparicio in 12 rounds, impadronendosi
del titolo IBO intercontinentale. Nei pesi medi, Adam Vella (14 vittorie), ha
surclassato Matt Shaw in 8 rounds, con l’avversario che ha sentito il gong
finale mentre era al tappeto. Nei pesi medi, il tasmaniano Daniel Geale (24 anni
e 10 vittorie), ha battuto Garry Comer per kot al 2° round. Di
scena i pesi massimi a
Fort Smith nell’Arkansas! Shannon
Briggs (44 vittorie,4 sconfitte ed un pari), ha fulminato per ko al 1°
round
Brian Scott.
Facendo registrare il peso più basso dal “rientro”, Briggs ha chiuso il
match con un devastante colpo al corpo, seguito da una combinazione
sinistro-destro al volto che ha provocato anche una ferita a Scott. Pubblico di
circa 2000 spettatori in delirio per il “locale” nuovo “fenomeno” dei
pesi massimi. JD “The Natural” Chapman (18 vittorie di cui 17 prima del
limite), peso massimo, e soprattutto… “bianco”,
che ha impressionato, battendo per kot al 2° round il newyorkese John
Carlo (14 vittorie ed una sconfitta). Con
un forte destro, Chapman ha messo al tappeto il rivale nel 1° round e sempre
con la stessa mano ha chiuso il match nel 2° ! Ancora pesi massimi, con l’ex
sfidante al titolo Jameel Mc Cline, che ha messo ko al 1° round il vecchio
mestierante Andy Sample. Nei massimi leggeri, Robert Daniels, ex campione
mondiale, ha messo ko in 2 rounds Shaun Robinson. Mentre il recente avversario
di David Tua, Cisse Salif (18 vittorie,5 sconfitte e 2 pari), ha impiegato solo
29 secondi per sbarazzarsi di Vernon Woodward. Infine, nel match più eccitante
della serata, il peso massimo nativo Tommy Connelly, ha battuto con decisione a
maggioranza Milton Bowen. A
proposito di pesi massimi…Sembra che Mike Tyson, abbia deciso di destinare un
milione di dollari alle donne che
ha “molestato” ! Si calcola che ognuna di loro riceverà quasi un
…dollaro! In
“Rocky 59”, il film che
Sylvester Stallone ha intenzione di girare in un prossimo futuro, il famoso
personaggio combatterà contro il terribile… Prostata! Due risate
Ancora
aneddoti di Gennarino da
Londra. Intanto ci ha detto che si è trovato benissimo a guidare in
Inghilterra, perché gli inglesi tengono la sinistra …proprio come i
napoletani, poi ci ha raccontato che, entrato in una bettola per mangiare
qualcosa, ha chiamato il cameriere e si è trovato di fronte il suo amico
d’infanzia “Pascalino o’cruciverba”
( per la casualità nella disposizione del suo “patrimonio”
…dentale). “Pascalì , mamma mia,
nun me aspettavo de te truvà rint’ a stu cesso!” ha detto Gennarino
con tutta la sensibilità di cui è capace. Allora Pascalino ha risposto: “ Sì
Gennà , ma ie ce lavoro …mica ce venco pe magnà comme a ‘tte!”.
Sempre
ricordando “Pascalino”,
Gennarino ci ha raccontato di quando
entrò in un bar dei “Quartieri spagnoli” e mostrando ai presenti un
escremento canino che teneva in un palmo di mano, si rivolse agli astanti
dicendo: “o’ vedite stu
strunz? Si nun me stavo accuorto… ce fernevo co’ o’ pere acoppa!”.(Traduzione
per la “patania”…Lo vedete questo escremento? Se non stavo attento ci
finivo sopra con il piede). A
Sheffield, il campione IBF
dei superleggeri, Ricky Hatton (40 vittorie), ha strappato il titolo WBA
al colombiano Carlos Maussa, mettendolo
ko
in 9 rounds. Hatton,ha riportato una ferita all’occhio, per una testata
involontaria, già dal 1° round. Hatton ha messo sotto pressione Maussa,
facendolo barcollare nel 2° round. Maussa ha avuto un “ritorno” nel 3°
round, ma ha subito un richiamo per aver cercato di “allargare” la ferita ad
Hatton, con i “lacci” del guantone. Quarto e quinto round che vedono Hatton
più attivo e Maussa a sua volta ferito. Sempre
Hatton all’attacco nei rounds successivi con Maussa che cerca di
“legare”,
fino alla conclusione, nel 9° round, quando Hatton, con un improvviso gancio
sinistro lo “piega in due”.
Hatton si è dichiarato felice di aver potuto combattere, malgrado
l’opposizione di Frank Warren e sorpreso dalla tattica utilizzata da Maussa,
che lo ha messo in difficoltà. Un consiglio ad Hatton: “cambia quei
pantaloncini ridicoli!”. Nei massimi leggeri, il 41enne Carl Thompson,
campione IBO, ha battuto ai punti in 10 rounds il francese Frederic Serrat, che
forse non ha fatto abbastanza per vincere il match. Nei pesi medi, l’irlandese
Matthew Macklin (16
vittorie), di ritorno dagli USA, ha battuto per ko Alexey Chirkov. Infine, il
fratello di Ricky, Matthew Hatton, ha surclassato Sergey Starkov ai punti in 10
rounds, nei superwelters. Infine da segnalare la vittoria numero 11 del serbo
Geard Ajetovic (24 anni), che ha battuto ai punti in 8 rounds Magid Ben Driss.
Ajetovic è un tipo molto spiritoso e dicono che quando ha finito le battute in
serbo, passa a quelle in …croato! (Gennarì …ti prego!).
Siete
mai stati a Sheffield ?
Una volta Mark Twain scrisse che avrebbe voluto vivere a Manchester perché in
tal caso non si sarebbe accorto del passaggio dalla vita alla morte.
Evidentemente non aveva visto …Sheffield!
Per consolarsi di Sheffield, Gennarino,approfittando delle offerte di una di queste compagnie aeree “low cost”, se n’è andato alle Canarie e precisamente
a Tenerife. Lì ha assistito alla serata imperniata sul match tra lo spagnolo di
origine africana Juan Nelongo Perez (17
vittorie,6 sconfitte ed un pari),che difendeva il suo titolo nazionale dei
mediomassimi,dall’assalto della stella della TUNDRA Boxe, Gabriel
Campillo (11 vittorie).
Circa 2500 spettatori sono intervenuti, ma piu’ che dalla qualità dei due
contendenti, l’interesse di Gennarino è stato attirato dall’organizzazione.
Sei matches di kick boxing si sono disputati prima del match di boxe. L’intero
programma, iniziato alle 21.30, si è concluso alle 3.30 del mattino (6 ore).
Ogni match veniva intramezzato dall’esibizione di 4 ragazze in bikini
che si dimenavano al suono (?) della musica hip hop. Per tutta la notte sono
stati premiati varie “personalità” locali! Addirittura, hanno premiato
i secondi di Nelongo Perez, dopo il 1° round ! Un rapper ha sconquassato
…(buono Gennarì con certi
termini, che qui ci arrestano!) i timpani. Una sola “ring card girl” , ha
“sostenuto” i cartelloni segna punti per tutta la serata e Gennarino
racconta che nell’ultimo match barcollava
come un marinaio americano che esce da un night club di via Marina a Napoli dopo
una sbornia. Per finire, finale
“giallo”, con Campillo che ha vinto
chiaramente il match , ma con Nelongo Perez, che proprio nell’ultimo round era
riuscito a “spingere” Campillo alle corde ed a colpirlo con qualche pugno,
allorquando improvvisamente è volato, non si sa da dove, un asciugamano e
Nelongo Perez, credendo che fossero
stati i “secondi” di Campillo, ha
subito alzato le mani in segno di vittoria. L’arbitro quasi subito e poi i
giudici… poco dopo, gli hanno fatto scoprire la triste verità.
Impressionante prima difesa del mondiale WBA dei pesi gallo, per l’ukraino Wladimir
Sidorenko, che ha battuto ai punti all’unanimità in
12 rounds il venezuelano Jose
de Jesus Lopez. Con questa vittoria, il dinamico Sidorenko, ha collezionato il
18° successo. Nella stessa serata che si è svolta a Leverkusen, il supermedio
Juergen Brahmer(26 vittorie), ha messo ko in 7 rounds il venezuelano Henry
Porras, Brahmer, ha dominato il confronto, chiedendolo quando ha voluto. In un
match molto competitivo al limite dei superleggeri, l’ukraino Andrei Kotelnik,
ha battuto con decisione unanime ai punti in 12 rounds il compagno di
“palestra” Mohamad Abdulaev. Era un match tra due “delusi”, con Kotelnik
reduce dalla controversa sconfitta con Junior Witter e Abdulaev battuto
recentemente da Cotto. Il match era una sorta di selezione che la UNIVERSUM ha
voluto operare. Ha vinto Kotelnik (24 vittorie e 2 sconfitte), abbastanza bene e
adesso si schiudono per lui cieli mondiali, mentre Abdulaev (15 vittorie e 3
sconfitte), ex campione olimpico di Sydney, sta accarezzando l’ipotesi di
ritirarsi. La riunione che inizialmente prevedeva il mondiale WBO di Felix Sturm,
ha ospitato le “scuse” dell’infortunato tedesco, che ha dato appuntamento
a tutti per aprile 2006. La
speranza giapponese dei
pesi mosca , Koki Kameda (9 vittorie di cui 8 per ko), ha battuto l’ex
campione del mondo Noel Arambulet,
battendolo prima del
limite in 7 rounds. Il 19enne giapponese, ha molto impressionato per la potenza
e la personalità mostrata, che hanno costretto il venezuelano ad abbandonare
alla fine del 7° round. Circa
1500 spettatori ad Amiens,
per assistere alla vittoria del peso welter Moise Cherni (17 vittorie e 5
sconfitte), che ha battuto il bulgaro Roumen Koustov per kot al 4° round. Nei
pesi leggeri la giovane speranza locale Remi Beauchet (3 vittorie), ha battuto
un alrtro bulgaro, Yanko Stoyanov per ko al 1° round, mentre Alain Rakow, ha
superato ai punti in 6 rounds Vesko Vassilief. Il
domenicano Delvin Rodriguez (17 vittorie, una sconfitta ed un pari), ha
battuto l’esperto Virgil Mc
clendon, per kot al 6° round, a White Plains, vicino New York.
Match con scambi molto duri con Mc Clendon che riesca a mettere in
difficoltà Rodriguez , che però si è ripreso bene e nel 5° round, era pronto
a chiudere il match, ma Mc Clendon è riuscito a resistere. Nella ripresa
successiva, ancora duri colpi per Mc Clendon, salvato dal suo angolo. Nei
superleggeri , il promettente dominicano Joey Rios (25 anni e 12 vittorie),
campione dei dilettanti di New York, ha vinto 8 duri e combattuti rounds, con
Larry Gonzales. Match nel quale Rios ha subito due ferite agli occhi e che ha
eccitato i numerosi tifosi presenti, che avevano una bandiera e la foto di
Agapito Sanchez, l’ex campione mondiale ucciso qualche mese fa. All’angolo
di Rios, Ernesto, fratello di Agapito Sanchez. Interessante l’esordio di un
ottimo dilettante che è stato anche nazionale USA, Tony Grano, peso massimo. Il
25enne Grano, ha superato nel fisico e nella potenza Ruben Bracero, che finito
due volte al tappeto nel 1° round, è stato bloccato dall’arbitro nel 2°.
Classico match che gli americani definiscono : “mismatch”. Tommy
Yankello, quotato manager
americano, ha portato alcuni dei suoi protetti a Chester in Virginia. Nei pesi
massimi, il “bianco” Brian
Minto (22
vittorie ed una sconfitta), detto la “bestia”, ha battuto per ko al 2°
round , con un colpo al corpo, Forrest Neal. Minto ha 30 anni e la sua unica
sconfitta è stata con Tony Tubbs ma con decisione controversa. Sbrigativo anche
l’ex campione USA dei dilettanti Verquan Kimbrough (13 vittorie ed un pari),
che ha impiegato poco più di un minuto per liquidare Manuel Matias.
Nri pesi superwelters, il 35enne Joe Wyatt (22 vittorie), 7° nelle
classifiche WBO e 12° in quelle WBA, ha battuto per kot al 1° round John
Hammond, inviandolo al tappeto 3 volte! Infine l’imbattuto peso leggero Monty
Meza- Clay (24 anni e 18 vittorie), ha messo ko in due rounds Jefferson
Rodriguez. Delusione
a Providence, per il pari in 10
rounds imposto all’idolo locale Joe “il
ragazzo del ko” Spina (17 vittorie e un …pari), dal mestierante Jose
Spearman. Una decisione che premia il
mediomassimo italo-americano Spina, che aveva sicuramente perso il match. Dopo
un paio di rounds iniziali dove Spina si era maggiormente
distinto, Spearman, ha attaccato con maggior vigore, mettendo spesso alle
corde Spina e finendo in netto crescendo rispetto all’avversario. Ha tenuto
fede invece al suo soprannome di
“Too Smooth” (troppo facile), il peso massimo Matt Godfrey (24 anni e 10
vittorie), che ha battuto ai punti in 6 rounds Billy Willys, superando il rivale
in ogni senso. Attento e concentrato, l’ex pluricampione USA dei dilettanti
Godfrey ha portato colpi in jab, combinazioni al corpo ed al volto e quando
Willis ha cercato di portare a sua volta qualche colpo, l’ha subito “contrato”.
Ancora pesi massimi, con il “bluff” olimpico Jason “Big Six”
Estrada (24 anni e 5 vittorie), che ha battuto Najee Shaeed, in un match tenuto
sotto controllo costantemente, ma privo di grandi spunti.
Per
finire due che diventa
arduo definire “leggiadre donzelle”, Missy “La Furia” Fiorentino e
Esther “La bionda ragazza
olandese
“Schouten. Queste due
ragazze, si sono picchiate per 10
rounds, per il titolo dei pesi piuma della IWBF. Lo spettacolo della Fiorentino
con il viso sanguinante e i pantaloncini ormai rossi che sparava colpi in
successione, ci ha un po’
affievolito il concetto che avevamo di … “gentil sesso”!
Erano
accorsi in circa 8000
al Pepsi Coliseum di Indianapolis, per il match tra supermedi che opponeva
l’imbattuto Jeff Barker (13 vittorie) e l’ex sfidante al titolo IBF Lloyd
Bryan (21 vittorie e 11 sconfitte),ma Bryan, inattivo da piu’ di 3 anni
e reduce da una striscia di sconfitte di 8 matches, ha “choccato” il
pubblico presente, dominando il confronto ai punti in 10 rounds ed
infliggendogli anche un atterramento nell’8° e nel 9° round! A
Tokyo, il camerunese Sakio Bika (26 anni,alto 1.83, 20
vittorie,una sconfitta ed un pari) residente in Australia dalle Olimpiadi di
Sydney, ha vittoriosamente difeso il
suo titolo dell’Asia-Pacifico, mettendo ko
in 5 rounds, in rivincita (il
match precedente si era concluso con la vittoria di Bika per kot al 10°
round…), il giapponese Yoshihiro Araki (15 vittorie e 2 sconfitte). Bika, che
è guidato da Jeff Fenech, ha mostrato la sua superiorità sia nella tecnica che
nella potenza. Quando
chiesero a Jake LaMotta cosa ne
pensasse del fatto che molti anziani pugili avessero
l’Alzheimer , il campione rispose : “ Perché vi preoccupate tanto
dell’Alzheimer? In fondo è solo un modo per …dimenticare!”.
Leggendo
qua e la’! L’anno
prossimo, il 25 ottobre per l’esattezza, cadrà il centenario della nascita di Primo
Carnera, mitico campionedi
pugilato, il solo italiano diventato re dei massimi nel lontano 1933.
L’anniversario sarà ricordato solennemente
sia a Sequals, il paesotto friulano dove nacque e morì, il 29 giugno del 1967,
che nel resto della Penisola. Carnera è giustamente amato dagli sportivi, ma è
anche una figura familiare agli appassionati
di fumetti,
perché
nel 1947 lo sceneggiatore ed editore Tristano Torelli
gli dedicò alcune collane di albi a fumetti, che lo vedevano
impegnato in avventure che spesso varcavano i confini del ring per proporre i
suoi devastanti interventi a suon di pugni contro criminali e malviventi che
operavano sia nel mondo della boxe che nella società, americana per lo più. La
presenza di Carnera nel mondo dei fumetti è stata però breve, a differenza di
quanto è accaduto per altri pugili, questi chiaramente di fantasia, vissuti invece
diversi anni. Il contatto fra il mondo delle strisce e quello dello sport è
stato molto più durevole e
interessante di quanto possa sembrare. Al
di là di sporadici episodi (anche disneiani) spesso legati alle Olimpiadi o ai
mondiali di calcio, si registra un lungo rapporto tra il fumetto e il pugilato,
con personaggi come Joe Palocka, oppure come Big
Ben Bolt,
realizzato dal 1950 sempre al centro di vicende realistiche ben
rese in un incisivo bianconero. In Italia prima di
Carnera ci sono stati
Dick Fulmine,
ideato dal giornalista sportivo Vincenzo Baggioli e Carlo Cossio
nel 1938, e
Furio Almirante, disegnato ancora da Cossio
su testi di papà Bonelli
dal 1940. Non sono pugili di professione (anche se derivano
dalla figura di Carnera) e si trovano quasi sempre immischiati in vicende gialle
e nere che risolvono con qualche cazzotto ben assestato. Carnera è tornato a
rivivere nei fumetti un paio di anni fa quando Davide Toffolo,
originale disegnatore di Pordenone autore di diverse biografie di personaggi del
nostro tempo, ha raccontato, in un volumetto edito dalla Biblioteca
dell’Immagine di Pordenone, l’avventura americana del famoso campione.
Carnera da giovane era emigrato in Francia dove fece l’operaio e poi il
fenomeno da circo. Approdò quindi negli States dove divenne il pugile
soprannominato “la montagna che cammina” oppure “il gigante buono”.
Sconfisse un avversario dopo l’altro e anche le solite losche manovre
di
quei personaggi che bazzicano ai margini del ring e diventò campione del mondo
nel 1933. Lo fu solo per un anno perché nel giugno dell’anno dopo venne
sconfitto dall’”orso della California” Max Baer. Tornando ai fumetti,
possiamo aggiungere che oltre al pugilato, il mondo delle strisce ha sempre
avuto un’attenzione particolare per quello delle corse automobilistiche, con
personaggi come Michel Vaillant
disegnato dal 1957 dal belga Jean Graton,
e con le cronache della Formula 1 e dei suoi campioni, rese efficacemente e
realisticamente avvincenti da Paolo Ongaro,
cui si devono anche precise storie delle Olimpiadi e della nazionale di Il
Gigante italiano più forte del mondo
Primo Carnera è stato il più grande pugile italiano del Novecento:
parola di Nino Benvenuti, altro grandissimo campione che condivide con Carnera
anche una straordinaria grandezza come uomo. Nato il 25 ottobre del 1906, il
"gigante dai piedi d'argilla", come venne battezzato a causa della sua
triste parabola discendente, Carnera è un (Carnera
con Charlie Chaplin) personaggio estremamente importante nella storia dello sport
nostrano. E' stato infatti il primo pugile italiano a conquistare il titolo
mondiale dei massimi. Se pensiamo che lo sport pugilistico non
fa parte del dna della razza italica, più propensa a giochi di squadra come il
calcio o la pallavolo, questo è stato un evento memorabile. (Carnera
ad Hollywood nel 1959 ) Alto
più di due metri, per 120 chilogrammi, Carnera riuscì a primeggiare in un
campo in cui gli americani sono solitamente i padroni incontrastati, ridando
fiato e vigore alla magra tradizione pugilistica italiana. La
connotazione altamente commovente della storia di Carnera è derivata anche
dall'aver intrapreso la tipica scalata al successo dell'emigrante: da Sequals,
il paesino a quaranta chilometri da Udine dove nasce e rimane fino a diciotto
anni, a quando decide di trasferirsi presso alcuni parenti in Francia, vicino Le
Mans. La sua è la scalata di colui che con il
sudore
della fronte, i sacrifici e l'immensa fatica si conquista il suo posto al sole e
di colui che, se vogliamo, cerca di imporre un'immagine da "duro"
quando poi ha dato così ampia prova di un cuore grande (e basti citare la
Fondazione Carnera a dimostrazione). L'aspetto
buffo della questione è che Carnera, malgrado la stazza gigantesca che lo
contraddistingueva fin da piccolo, per sua natura era lontano dal pensiero di
dedicarsi alla boxe. Lui si vedeva meglio come falegname ma, vista la sua
intimorente mole, non erano pochi quelli che, in un'Italia povera e ansiosa di
riscatto, gli consigliavano di intraprendere una carriera sportiva agonistica.
Il ruolo fondamentale per la scelta del gigante buono di dedicarsi al ring si
deve alle insistenze dello zio che lo ospitava in Francia. Nel suo primo
incontro un dilettante locale viene massacrato dal gigantesco italiano. Dato
l'inizio fulminante, l'America è dietro l'angolo e sogni di gloria e di
ricchezza cominciano a stagliarsi davanti agli occhi dell'ingenuo campione. Le
tappe della sua faticosa carriera si aprono con il dramma di Ernie Schaaf, morto
dopo il match il 10 febbraio del 1933; seguono la sfida con Uzcudum a Roma
(1933) nel momento di massimo trionfo del fascismo, per concludersi con
l'exploit della sua vita, il successo per K.O. su Jack Sharkey in sei riprese.
Era il 26 giugno 1933 e Carnera diventava campione del mondo dei pesi massimi di
pugilato; ed era dal 1914 che un incontro valido per il mondiale dei massimi non
si disputava in Europa. La
propaganda Mussoliniana
lo trasformò in un grande evento di regime, con il Duce in tribuna e
Piazza di Siena, il salotto dell'equitazione, trasformata in una grande arena,
gremita da settantamila persone molte delle quali affluite fin dal mattino. Nonostante
la fama, tuttavia, non perde mai la sua disarmante spontaneità. Si
profila all'orizzonte il triste declino. Perde in maniera rovinosa contro Max
Baer, nonostante nel 1937 una sconfitta per ko a Budapest contro il rumeno
Joseph Zupan venne trasformata dai giornali italiani in brillante vittoria. Carnera
era un mito che non si poteva intaccare, un eroe da lustrare a maggiore gloria
dell'Italia. Nella sua storia il gigante buono è stato infatti anche eroe dei
fumetti e interprete di una ventina di pellicole cinematografiche tra cui
"L'idolo delle donne" (1933) con Myrna Loy, Jack Dempsey e lo stesso
Max Baer e "La corona di ferro" (1941), con Gino Cevi, Massimo Girotti,
Luisa Ferida, Osvaldo Valenti e Paolo Stoppa. Nel
1956, il film "Il colosso d'argilla" con Humphrey Bogard, liberamente
ispirato alla carriera del Carnera pugile, gettò pesanti ombre di discredito
sui suoi incontri, ipotizzando ogni genere di combine dietro le quinte dei suoi
match. Un'accusa che Primo Carnera ha sempre respinto fino al giorno della sua
morte, avvenuta a Sequals, in Friuli, il 29 giugno del 1967. E'
importante anche smentire il luogo comune che vede Carnera uomo rozzo e dotato
di soli muscoli. In realtà questo gigante dal cuore d'oro conosceva la Lirica
e, da buon appassionato di poesia, era in grado di recitare a memoria interi
versi del prediletto Dante Alighieri. Un
nostro caro lettore sensibile alle sofferenze degli animali ci invia questo
appello. Andate sul sito, www.nonlosapevo.com
, e firmate la petizione per fermare il terribile video che vi comparirà!!
aiutiamo gli animali! Concludiamo
con una piccola divagazione. Il “number one” federale, nella sua “risposta” ai
gesuiti ed ai
“companeros”, si è detto : “francescano”. Molti, non addentro
alle cose della Chiesa, si saranno chiesti: ma che differenza c’è tra
“gesuiti” e “francescani”? Ve
lo diciamo noi, ma non vi preoccupate, non vi annoieremo con concetti
cervellotici o ardue disquisizioni… che annoiano ed ammorbano pure noi. Ve lo
diciamo invece come nel nostro “stile”, con una simpatica storiella. Un
gesuita ed un francescano stanno cenando e stanno discutendo sui loro rispettivi
“ordini” religiosi. Arrivati al “dolce”, il cameriere porta un vassoio
con due pezzi di torta. Un pezzo è bello grosso, mentre l’altro è piuttosto
scarso. I due guardano il vassoio ed il gesuita allunga la mano e prende il
pezzo piu’ grande. Il francescano assiste e non puo’ far a meno di far
notare : “ San Francesco avrebbe preso quello piu’ piccolo…”. Il gesuita
con aria di superiorità lo guarda e replica: “ Lo so! …Per questo l’ho
lasciato!”. Baciamolemani
a tutti e vi rivolgiamo una domanda: “stavolta, secondo voi,
quanti strunzi… ci siamo guadagnati?”.
A tutti voi , al “ragioniere
che non e’ dottore” un arrivederci da quelli delle… news |